81546 - ARCHEOLOGIA DELL'INDIA STORICA PREISLAMICA

Anno Accademico 2020/2021

  • Docente: Luca Colliva
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-OR/16
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea Magistrale in Beni archeologici, artistici e del paesaggio: storia, tutela e valorizzazione (cod. 9218)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso mira a fornire allo studente gli strumenti critici necessari per muoversi nel complesso campo dell'archeologia dell’India storica preislamica, mediante l'approfondimento di un tema monografico, diverso di anno in anno, affrontato partendo dall'esame diretto delle fonti storiche, letterarie e archeologiche, considerate nella prospettiva critica della ricerca scientifica. Al termine del corso, lo studente, oltre ad aver acquisito le specifiche conoscenze del tema monografico trattato, è in grado di affrontare con senso critico la vasta bibliografia esistente sull'archeologia dell’India storica preislamica e di organizzare con metodologia rigorosa le fonti per una ricerca archeologica.

Contenuti

Il corso affronta un singolo tema dell'archeologia indiana, studiato in una prospettiva monografica di maggiore dettaglio, con un particolare riguardo verso la critica e la metodologia.

Il tema del corso 2020-21 è: "L'arte del Gandhara: dati archeologici ed elementi iconografici".

Il corso intende presentare sinteticamente le problematiche di studio connesse alla produzione artistica di soggetto buddhista nota come "arte del Gandhara"; in particolare verranno presi in considerazione i dati archeologici disponibili e alcuni elementi iconografici che caratterizzano questa produzione artistica.

La parte monografica del corso verrà preceduta da alcune lezioni di introduzione alla geografia, alla storia e alle religioni dell’India antica, necessaria in virtù dell'assenza di corsi dedicati a questi argomenti nella Laurea triennale in Beni Culturali.

Per una migliore aderenza alla prospettiva metodologica del Corso di studio, alcune ore verranno dedicate alla storia degli studi, al fine di presentare agli studenti i principali attori della ricerca archeologica; mentre altre verranno dedicate alla conoscenza dei principali enti preposti alla salvaguardia dei beni culturali nell'area e delle principali collezioni archeologiche locali e internazionali, così da illustrare problemi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di nel subcontinente Indo-Pakistano.

Argomenti trattati

  • Inquadramento geografico, storico-culturale, archeologico e religioso dell’India storica preislamica.
  • Cenni di storia dell'archeologia indiana: l'Archaeological Survey of India e le principali missioni archeologiche del XX e XXI secolo.
  • Gli enti di tutela del patrimonio archeologico nel subcontinente Indo-Pakistano.
  • Le principali collezioni archeologiche nel subcontinente, in Italia e nel mondo.
  • Introduzione all'arte e all'architettura buddhista e lo studio di alcuni siti emblematici.
  • La rappresentazione aniconica del Buddha.
  • L'arte del Gandhara e la scuola di Mathura.
  • Il sito archeologico di Butkara I e i gruppi stilistici identificati da D. Faccenna.
  • Il sito archeologico di Saidu Sharif e il fregio narrativo.

 

 

 

Testi/Bibliografia

Per un’introduzione all’archeologia dell’India storica preislamica:

M. Taddei, India Antica (Le Grandi Civiltà), Milano, 1972, pp. 1-174.

C. Lo Muzio & M. Ferrandi (eds), “Buddha”, “Ashoka”, “Menandro”, “Kanishka”, “Gupta”, “Veda”, “Cosmo”, “Buddhismo”, “Jainismo”, “Induismo”, “Brahma”, “Shiva”, “Vishnu”, “Sarasvati”, “Durga”, “Lakshmi”, “Epica”, “Purana”, “Tempio Hindu”, “Stupa”, “Monastero Buddhista”, “Dharma”, “Scritture”, “Lingue”, “Yama”, “Samsara”, “Lomash Rshi”, “Sanchi”, “Taxila”, “Butkara”, “Mathura”. “Ajanta”, “Carta geografica del Subcontinente indiano”, “Cronologia”, “Musei”, “Glossario”, in India. Milano, Electa, 2008, pp. 10-33, 74-80, 86-140, 143-157, 174, 182-184, 212-214, 244-264, 270-280, 374-380.

Per la parte monografica:

D. Faccenna, "Il fregio dello Stupa Principale di Saidu Sharif I: il Maestro di Saidu", in Il maestro di Saidu Sharif, Roma, 2002, pp. 127-136.

D. Faccenna & P. Callieri, "L'area sacra buddhista di Saidu Sharif I", in Il maestro di Saidu Sharif, Roma, 2002, pp. 121-126.

A. Filigenzi. “Ananda and Vajrapani: An Inexplicable Absence and a Mysterious Presence in Gandharan Art.”, in P. Brancaccio & K. Behrendt (eds) Gandhãran Buddhism: Archaeology, Art, Texts. Vancouver, 2006, pp. 270–285..

A. Filigenzi "L‘arte del Gandhāra" e "L'arte sacra di Butkara I", in Sulla via di Alessandro da Seleucia al Gandhāra, Cinisello Balsamo, 2007, pp. 229-244.


Per i non frequentati, alla bibliografia già indicata si aggiunge:

Per un’introduzione all’archeologia dell’India storica preislamica:

AA. VV., “La regione dell'Indo”, “Swat”, “Gandhara”, “Panjab”, “Sind” “Bir-kot-ghwandai”, “Butkara”, “Charsada”, “Taxila”, “La pianura gangetica”, “Mathura”, “Sonkh”, “Bengala”, “Orissa”, “La regione dei Vindhya e il Rajasthan”, “Maharashtra e Gujarat”, “La frontiera Indo-Iranica”, “Bamiyan”, “Fondukistan”, “Hadda”, “Tapa Sardar” in Enciclopedia Archeologica, III. Asia, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, 2005. pp. 505-510, 511, 512-514, 516-520, 527-528, 534, 535-536, 539-542, 545-547, 556-557, 580-582, reperibili anche sul sito internet della Treccani (www.treccani.it.)

Per la parte monografica:

C. Pieruccini, "IV. La raffigurazione del Buddha e degli dèi", in L’arte dell’India. Vol.I , Torino, 2020.

M. Taddei, Arte narrativa tra India e mondo ellenistico, Roma, IsMEO, Conferenze 5, 1993.

Tuttavia si consiglia caldamente ai non frequentanti di contattare il docente per concordare un programma e una bibliografia specifica.

 

Metodi didattici

Lezioni con esame diretto e critico della documentazione archeologica e iconografica tramite proiezione di immagini e distribuzione di piante e grafici. Scopo del corso è quello di introdurre lo studente alle principali problematiche del tema di ricerca proposto. Si insiste sull'approccio metodologico alla ricerca, al fine di stimolare la riflessione critica da parte dello studente.

 

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame consiste in un colloquio orale per valutare l'acquisizione di conoscenze di base nel campo dell'archeologia indiana e le capacità critiche e metodologiche maturate dallo studente.

Nella valutazione della prova si terrà conto, in particolare, della capacità dello studente di sapersi orientare all'interno delle fonti e del materiale bibliografico d'esame al fine di trarre le informazioni utili che gli permetteranno di illustrare temi e problematiche e di saperli collegare tra loro.

Si valuteranno quindi, oltre alla padronanza dei contenuti, la capacità di sintesi e di analisi dei temi e delle problematiche archeologiche e la capacità di sapersi esprimere adeguatamente e con linguaggio appropriato alla materia. La piena acquisizione di queste capacità sommata al raggiungimento di un'esauriente comprensione della materia verrà valutata con voti di eccellenza (27-30 con lode).

Un'acquisizione prevalentemente mnemonica della materia del corso, con espressione verbale e capacità logiche non pienamente soddisfacenti, verrà valutata con voti discreti (24-26).

Un'acquisizione minima della materia del corso, con espressione verbale e capacità logiche inadeguate, verrà valutata con punteggi di poco al di sopra della sufficienza (18-24).

L'assenza di un'acquisizione minima della materia del corso abbinata a espressione verbale e capacità logiche inadeguate, verranno considerate insufficienti.

 

Strumenti a supporto della didattica

Proiezione di immagini e distribuzione di piante, mappe e materiale didattico in pdf.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Luca Colliva

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