45211 - CONSERVAZIONE DEI MATERIALI NELL'EDILIZIA STORICA (A)

Anno Accademico 2017/2018

  • Docente: Chiara Mariotti
  • Crediti formativi: 4
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Moduli: Chiara Mariotti (Modulo 1) Emilio Roberto Agostinelli (Modulo 2)
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
  • Campus: Cesena
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Architettura (cod. 0881)

    Valido anche per Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Architettura (cod. 0881)

Conoscenze e abilità da conseguire

Obiettivo del modulo consiste nel fornire agli studenti le conoscenze e gli strumenti necessari per la redazione del progetto di conservazione, partendo dall’analisi dei caratteri costruttivi, dei materiali per poi passare alla diagnostica finalizzata all'analisi ed interpretazione dei fenomeni di degrado materico e di dissesto statico. Alla fine del modulo lo studente è in grado di : - analizzare la consistenza e lo stato di conservazione di un manufatto; - interpretare le cause di degrado e dissesto; - progettare gli interventi di conservazione e restauro.

Contenuti

I corsi muovono da una constatazione oggettiva e innegabile: se è certo che la scelta di ‘Conservare’ – verbo che temporaneamente viene usato con accezione del tutto simile a quella di ‘Restaurare’ – le testimonianze dell'architettura storica rappresenta uno dei vari, possibili approcci al costruito, così come al paesaggio e all'ambiente urbano che ci giungono dal passato, è altrettanto vero che, tra le diverse possibilità che si presentano al progettista, questa è l'unica che lascerà a chi verrà dopo di noi la possibilità di ‘ripetere’ l'esperimento, cioè di riprendere il filo del discorso da dove noi lo abbiamo iniziato e interrotto. È questa una affermazione che, pur assumendo significato solo in una accezione moderna di ‘Storia’, ha un ormai acquisito un innegabile valore di verità. ‘Pro-gettare’ un intervento sull'esistente, dunque, è attività che comporta una enorme, sempre irredimibile, responsabilità. È pertanto necessario, soprattutto in questo periodo nel quale abbiamo iniziato a prendere seria coscienza degli esiti del comportamento tragicamente irresponsabile delle generazioni che ci hanno preceduto, che un progettista moderno, conscio del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, abbia chiara l'idea degli esiti che derivano dalle proprie scelte, coscienza che a lungo ha stentato a divenire patrimonio concreto dell'architetto o dell'ingegnere.

 

 Programma delle lezioni

A. Il progetto di restauro

  • Restauro, conservazione, manutenzione. Il dibattito attuale e le principali proposte di metodo.
  • I nodi problematici del restauro: distinguibilità, minimo intervento, reversibilità, compatibilità, durabilità.
  • Il rapporto antico-nuovo e la dialettica tra processo critico e atto creativo.
  • Quali materiali per il restauro? Rapporto tra scelte tecniche e rispetto della fabbrica.
  • L'uso attuale di edifici storici: problemi strutturali, tipologici e impiantistici.

B. Ricerca storica, rilievo e restauro

  • La fabbrica/documento di se stessa: il rilievo grafico, fotografico e i principali metodi archeometrici.
  • La ricerca bibliografica, archivistica e iconografica.
  • Dalla ricerca filologica all'interpretazione storica.

C. Il cantiere tradizionale: materiali, tecniche, elementi costruttivi

  • La pietra: strumenti, lavorazioni, posa in opera, finiture.
  • I laterizi: processo produttivo, apparecchi e trattamenti superficiali.
  • I leganti e gli intonaci: le calci, il gesso, gli inerti. Tinteggiature e finiture superficiali.
  • Il legno: caratteristiche, impieghi e posa in opera.
  • L'uso dei metalli nell'edilizia storica.
  • I sistemi costruttivi tradizionali: murature, aperture, scale, volte, solai, coperture, pavimentazioni.

D. Il degrado delle strutture e dei materiali: cause e processi

  • L'umidità e le sue cause: i fenomeni dovuti all'azione dell'acqua.
  • L'alterazione fisica: crioclastismo, termoclastismo, cristallizzazione, gelività, erosione.
  • L'alterazione chimica: solfatazione e carbonatazione.
  • Altri fenomeni di degrado (agenti biologici, fattori geologici, antropici, ecc.).
  • I principali casi di dissesto strutturale.

E. La diagnostica

  • Il rilievo del degrado: accertamenti, campionature, prove in situ e in laboratorio.
  • I controlli non distruttivi: raggi x, ultrasuoni, termografia.
  • Il quadro igroscopico e il quadro fessurativo: modalità di lettura e rappresentazione.

F. Il restauro dei materiali, delle superfici e degli elementi costruttivi

  • La cura delle superfici lapidee: pulitura, consolidamento, protezione.
  • Il trattamento delle cortine laterizie.
  • Gli interventi su intonaci e tinteggiature.
  • Il restauro degli elementi lignei: disinfestazione, consolidamento, integrazione, trattamenti preventivi.
  • Risanamento dei danni da umidità.
  • Il restauro delle strutture verticali e orizzontali: criteri orientativi negli interventi a carattere statico.

Testi/Bibliografia

La bibliografia – e i contenuti – del corso di Teorie e Storia del Restauro costituiscono una premessa ottimale e necessaria per affrontare fattivamente i laboratori.

Solo per una sintesi dell'evoluzione del concetto e della pratica del restauro. Temi generali:

A. Bellini (a cura di), Tecniche della conservazione, Angeli, Milano 1986.

B. P Torsello, La materia del restauro. Tecniche e teorie analitiche, Marsilio, Venezia 1988.

G. Rocchi, Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali, Hoepli, Milano 1990 (II ed.).

G. Carbonara, Trattato di restauro architettonico, voll. I-X, UTET, Torino 1996-2008.

G. Carbonara, Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, Liguori, Napoli 1997.

P. Fancelli, Il restauro dei monumenti, Nardini, Firenze 1998.

J. Jokilheto, A History of Architectural Conservation, Elsevier Butterworth-Heinemann, Oxford 1999.

L. Zevi, Il manuale del restauro architettonico, Mancosu, Roma 2001.

C. Di Biase, Il restauro e i monumenti. Materiali per la storia del restauro, CLUP, Milano 2003.

A. Bellini, G. Carbonara, S. Casiello, R. Cecchi, M. Dezzi bardeschi, P. Fancelli, P. Marconi, G. Spagnesi cimbolli, B. P. Torsello, Cos’è il restauro? Nove studi a confronto, Marsilio, Venezia 2005.

B. P. Torsello, Figure di pietra. L’architettura e il restauro, Marsilio, Venezia 2006.

A. Ferlenga, e. Vassallo, f. Schellino (a cura di), Antico e Nuovo. Architetture e architettura, Atti del Convegno Internazionale (Venezia 31marzo-3 aprile 2004), voll. I-II, Il Poligrafo, Venezia 2007.

F. Doglioni, Nel restauro. Progetti per le architetture del passato, Marsilio, Venezia 2008.

G. Carbonara, Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, UTET, Torino 2013.

S. Casiello (a cura di), La cultura del restauro. Teorie e fondatori, Marsilio, Venezia 2015 (I ed. 1996).

S. Di resta, Le “forme” della conservazione. Intenzioni e prassi dell’architettura contemporanea per il restauro, Gangemi, Roma 2016.

Metodi didattici

Il corso è articolato in lezioni ex cathedra ed esercitazioni. Le lezioni fanno da supporto alle esercitazioni sullo specifico tema di progetto, e riguardano temi di teoria e storia del restauro, questioni di metodo e di carattere generale, aspetti tecnici e di cantiere.

Le esercitazioni svolte presso immobili da restaurare o di recente intervento, consentono di 'toccare con mano' i materiali, la fabbrica e tutte le problematiche messe a punto nelle lezioni.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Per sostenere l'esame è indispensabile redigere una esercitazione progettuale; tale esercitazione potrà essere condotta o singolarmente o in gruppi di studenti (max 3 unità), a cui verrà comunque richiesto di sviluppare singolarmente alcune tematiche.

Primo passo sarà quello di definire un progetto culturale, in grado di indicare gli obiettivi e lo sviluppo dell'intervento di restauro. Le esercitazioni seguono un percorso che dalla fase conoscitiva arriva gradualmente a quella progettuale. Le tappe di tale percorso possono così essere sintetizzate: indagine storico-critica, rilievo, esame dei materiali e delle tecniche costruttive, analisi del degrado, proposta di conservazione e restauro, completa delle indicazioni necessarie a rendere la fabbrica ‘utile’.

Gli elaborati, debitamente vistati dal docente, saranno presentati come stati di avanzamento del lavoro secondo un calendario comunicato all’avvio del laboratorio. Tutti gli elaborati dovranno essere conclusi entro la data di appello e saranno parte integrante dell’esame finale. Le tavole, numerate progressivamente, saranno nel formato e nel numero suggerito dal docente, e dovranno riportare, fra le altre indicazioni – università, facoltà, laboratorio, docente, anno accademico, tema di studio, argomento della singola tavola – i nomi degli autori per esteso. Una copia del lavoro – in formato elettronico, ben ordinato, con tutti i materiali prodotti durante l’anno – dovrà essere consegnata obbligatoriamente al momento dell’esame e sarà trattenuta per l'archivio del corso.

La verifica dei risultati raggiunti dagli studenti sarà in parte condotta durante il corso e in parte a conclusione di questo mediante l'esame finale. L'esame sarà basato sulla discussione degli argomenti trattati a lezione e sul tema dell'esercitazione, con particolare riguardo agli esiti progettuali conseguiti.

Strumenti a supporto della didattica

Oltre a quelli materiali consueti dell'architetto, strumenti privilegiati divengono i propri sensi (vista, tatto, olfatto, udito), per un percorso di avvicinamento progressivo verso la matericità ed i segni storici registrati sull'architettura.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Chiara Mariotti

Consulta il sito web di Emilio Roberto Agostinelli