15314 - TTD ATTIVITA MOTORIA PER ETA EVOLUTIVA

Anno Accademico 2014/2015

  • Docente: Andrea Ceciliani
  • Crediti formativi: 3
  • SSD: M-EDF/01
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Scienze della formazione primaria (cod. 1313)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso, lo studente possiede le conoscenze di base riferibili agli aspetti metodologici, didattico-organizzativi e relazionali che caratterizzano gli ambiti di educazione e prevenzione motoria nelle mutevoli e varie fasi dell'età evolutiva, nonché nei diversi ambiti operativi: educativo p.d. , di avviamento sportivo, formativo (ricreativo non agonistico), preventivo. In particolare lo studente è in grado di: - Scegliere stili e metodi educativi adeguati alle varie fasce d'età, agli obiettivi (aspetto educativo) e alla fase di sviluppo psico-fisico degli allievi (aspetto preventivo). - Predisporre contenuti (esercizi, esercitazioni, applicazioni ludiche, giochi) adeguati sia agli obiettivi da raggiungere (aspetto educativo) che all'allievo cui sono destinati (aspetto preventivo). - Modulare le attività secondo i principi della multilateralità e polivalenza applicati ai diversi percorsi pedagogici (aspetto educativo): "semplice-complesso", "facile-difficile", "noto-ignoto". - Organizzare la seduta di allenamento/attività motoria/attività preventiva, secondo i principi di: individualizzazione, quantità, variabilità, adeguatezza e gradualità (aspetto educativo e preventivo). - Strutturate il setting didattico appropriato, rispetto agli obiettivi da raggiungere, in relazione ai suoi elementi costitutivi: età dell'allievo, spazi e attrezzature disponibili, tempo disponibile (aspetto educativo). - Relazionare con gli allievi, in base all'età e alla fase di sviluppo intellettivo, con una comunicazione adeguata, comprensibile ed efficace (aspetto educativo). - Utilizzare gli aspetti didattici della comunicazione, soprattutto nelle varie fasi di apprendimento motorio, in relazione all'efficace stimolazione del corretto uso di feedback interno ed esterno da parte dell'allievo (aspetto educativo).

Contenuti

1)      AMBITO DELL' ATTIVITA' MOTORIA

1a) Epistemologia dell'attività motoria.

Il termine   La ginnastica. L'educazione fisica. L'educazione motoria. L'educazione corporea. L'educazione psicocinetica. L'educazione psicomotoria. L'educazione sociomotoria.

Il percorso educativo. [*] Addestramento [1] fisico-motorio per il concetto di corpo abile/agile. L'educazione fisica per il concetto di educazione “del” corpo. L'educazione al benessere  per il concetto di educazione “al” corpo. L'educazione motoria per il concetto di educazione “attraverso” il movimento. 

1b) Classificazione delle attività motorie:

Attività  motoria Motricità spontanea. Motricità di relazione. Motricità educativa. Motricità sportiva.

Classificazione del Movimento.  M. spontaneo/naturale. M. Volontario. M. Educativo. M. Artificiale.

Tipologia del movimento. Discreto (aciclico). Continuo (ciclico). Seriale (ciclico-aciclico combinato).

1c) Fattori della motricità

Il sistema sensomotorio. [ *]Propriocezione e movimento. Esterocezione e movimento. Gli schemi posturali di base (alfabetizzazione motoria). Gli schemi motori di base (matrici del movimento). Le abilità motorie generali (la destrezza del movimento). Il feedback e la sua stimolazione nell'educazione motoria di base.

Le capacità motorie coordinative. Le capacità coordinative generali: apprendimento motorio (o apprendimento in senso lato), adattamento motorio (o competenza applicativa), controllo motorio (o abilità esecutiva). Lo sviluppo delle capacità coordinative generali nell'età evolutiva[ *]: il periodo della coordinazione grezza come elemento caratterizzante l'apprendimento dai 6 ai 9/10 anni; il periodo della coordinazione fine come elemento caratterizzante l'apprendimento dai 10/11 ai 14 anni. La correlazione tra abilità motorie generali e i percorsi didattici (dal semplice al complesso, dal facile al difficile, dal noto all'ignoto).

    Le capacità coordinative speciali, in particolare quelle discriminanti la qualità dell'evoluzione motoria in età evolutiva: orientamento spazio-temporale, equilibrio, differenziazione dinamica (spostamento di tutto il corpo) e cinestesica (controllo dell'impulso di forza), ritmizzazione ciclica (cadenza) e aciclica (struttura ritmica), combinazione motoria (seriale/parallela), dissociazione motoria, reazione. La correlazione tra le capacità coordinative generali (determinanti) e le capacità coordinative speciali (determinate). Le fasi di sviluppo delle capacità coordinative, attraverso le abilità motorie generali, nell'età evolutiva e nell'educazione motoria di base.

La flessibilità in età evolutiva. [ *]Concetto di flessibilità. Il possibile sviluppo, o allenamento, in età evolutiva. La pericolosità dello stretching in età evolutiva. Aspetti di prevenzione rispetto ad una educazione motoria inadeguata all'età e alla fase di sviluppo del bambino. Lo sviluppo del corpo libero come strumento idoneo alla stimolazione naturale della flessibilità attiva.

Le capacità di espressione della forza (condizionali) [ *]. Ontogenesi delle capacità di espressione della forza in età evolutiva. Fasi sensibili e capacità condizionali  in età evolutiva. Lo sviluppo del carico naturale come elemento fondante della “forza relativa”. La stimolazione della forza reattiva e veloce. La stimolazione della resistenza aerobica generale, nei bambini, attraverso il rapporto quantità/recupero.

1d) Lo sviluppo psicomotorio nell'età evolutiva:

Lo sviluppo motorio nell'età evolutiva.  Ontogenesi degli schemi motori di base: afferrare, portare, gettare, lanciare, gattonare, deambulare, correre, scavalcare, saltare, rotolare, capovolgersi, arrampicare. Il concetto di abilità motoria generale. La fase della combinazione motoria seriale. La fase della coordinazione motoria parallela. La fase della dissociazione motoria.

Lo sviluppo psicomotorio nell'età evolutiva.  Lo sviluppo cognitivo e la sua influenza sulla motricità (dal pensiero concreto al pensiero ipotetico deduttivo). Lo sviluppo affettivo e la sua influenza sulla motricità (l'egocentrismo e il sociocentrismo).

Il carico motorio nell'età evolutiva. [ *] Il carico motorio cognitivo. Il carico motorio coordinativo. Didattica e compiti attentivi. Il concetto di multilateralità. Il concetto di polivalenza. Il concetto di metaconoscenza e transfer.

2)      AMBITO DEL CORPO E CORPOREITA'

Fasi evolutive: Prima e seconda infanzia. Fanciullezza. Pubertà. Adolescenza.

Lo sviluppo dello schema corporeo. Le tappe e le fasi di sviluppo dello schema corporeo (corpo vissuto, percepito e rappresentato).  Aspetto percettivo e aspetto funzionale. Schema corporeo e coordinazione. Lo spazio topologico. La Dominanza e la lateralizzazione motoria[*]. Ontogenesi della lateralità e test di controllo (mano, piede, occhio). L'incompleta organizzazione dello schema corporeo e i problemi di disgrafia/dislessia[*].

La percezione di sé. La funzione di interiorizzazione corporea e motoria. Ontogenesi della percezione corporea di sé(strutturazione percettiva, discriminazione percettiva, immagine mentale). La coscienza corporea globale. Il controllo tonico. Il controllo respiratorio. Il rilassamento. La discriminazione percettiva sul corpo dinamico e sul corpo statico. Compiti motori e stimolazione della propriocinesi. Compiti motori e stimolazione della esterocinesi. Il concetto di corporeità.

 

3)      AMBITO DIDATTICO E METODOLOGICO.

La situazione educativa (contesto di insegnamento-apprendimento). Concetto di educazione come aiuto, supporto, stimolazione al singolare sviluppo delle potenzialità soggettive. Concetto di relazione educativa (stili di insegnamento) e di organizzazione educativa (metodi di insegnamento). Educazione “al” corpo/movimento (sviluppo di sane abitudini di vita). Educazione “del” corpo/movimento (sviluppo delle abilità motorie). Educazione “attraverso” il corpo/movimento (formazione della persona).

La comunicazione nella situazione educativa. Richiamo all'uso didattico e relazionale, della comunicazione verbale e non verbale. Richiamo agli stili di ricezione delle informazioni (uditivo, cinestesico, visivo). La comunicazione didattica: spiegazione, correzione, consegna, organizzazione, richiamo (feedback). La comunicazione relazionale: rinforzo, sanzione, motivazione, sostegno, feedback.

Didattica disciplinare. Definizione di  metodo nell'educazione motoria. I metodi induttivi/deduttivi. I metodi di presentazione del compito motorio. Definizione di stile di insegnamento. Gli stili autoritari, non autoritari, educativi).

Il setting didattico.  Gli elementi del setting didattico: insegnante, allievi, contenuti, orario, ambiente, attrezzi.  Correlazione tra gli elementi del setting didattico, gli obiettivi di apprendimento, i metodi e gli stili di insegnamento. Il setting didattico e la programmazione delle attività. Il setting didattico e l'organizzazione della seduta, lezione, allenamento.

I contenuti dell'educazione motoria. Definizione di esercizio e suo uso (apprendimento, perfezionamento, automatizzazione, correzione, prestazione). Definizione di esercitazione e sua applicazione. Definizione di attività ludica e sua applicazione. Definizione di gioco e sua applicazione. I percorsi ginnastici (liberi, aperti, chiusi), il lavoro in circuito (circuit traninig a carico naturale del 2° tipo, circuito seriale, circuito random) e loro applicazioni.

Gli attrezzi. [ *]I grandi attrezzi. I piccoli attrezzi. Gli attrezzi di fortuna. Gli attrezzi di fantasia.

 

 

4)      LE  ABILITA' MOTORIE.

Concetto di abilità motoria  vs la capacità motoria. Classificazione delle abilità secondo i diversi piani di analisi:  motricità generale/speciale (tecniche artificiali non prettamente sportive) - motorio/cognitivo – ambientale (open/closed skill) – del controllo motorio (open/closed loop) – del movimento che le caratterizza (discrete-continue-seriali). Ontogenesi delle abilità motorie (dal  generale allo speciale)  - La multilateralità estensiva/orientata/intensiva. Il concetto di automatizzazione del compito motorio.

Il programma motorio.  L'evoluzione della teoria di Adams. La teoria di Schmidt. Il programma motorio generale. I parametri di superficie o varianti del programma motorio. Il feedback: estrinseco, intrinseco, conoscenza del risultato, conoscenza della performance. Integrazione dei vari feedback nei movimento discreti e continui. L'educazione all'uso del feedback intrinseco. Apprendimento delle abilità generali. [ *]Le fasi di apprendimento del singolo compito motorio: coordinazione grezza - coordinazione fine - consolidamento (per stabilizzazione o mappa di apprendimento rigida, per disponibilità variabile o mappa di apprendimento elastica). L'agire dell'educatore e l'uso del feedback nelle diverse fasi di apprendimento. Aspetti cognitivi dell'apprendimento motorio: sapere (conoscenza) – saper fare (abilità) – saper applicare (competenza) – saper trasformare (metaconoscenza).

 

5)      IL  GIOCO.

Gioco come contenuto.   Differenza tra applicazione ludica e gioco. La classificazione del gioco secondo il POS (Play observation scale).

La progressione didattica del gioco: il gioco semplice non orientato. Il gioco complesso non orientato. Il gioco orientato (semplice e complesso). Il percorso trasversale dei giochi di gruppo o di squadra. Il gioco a partecipazione individuale. Il gioco a partecipazione collettiva.

Gli aspetti cognitivi nel gioco. Gli aspetti tattici/strategici nei giochi non sportivi – Il concetto di spazio statico e dinamico – Il concetto di spazio tecnico (distanza tra avversari) e tattico (spazio disponibile) – Gli universali ludici del gioco.

La manipolazione educativa del gioco.[* ] Il gioco competitivo. Il gioco non competitivo. L'enfasi sulla ricompensa nel gioco. 

Il giocosport. [*] Elemento di passaggio dal gioco di movimento allo sport vero e proprio. Le caratteristiche e i contenuti del giocosport. La codificazione del gioco sport nell'ambiente della scuola primaria. Gli obiettivi del giocosport. Le caratteristiche pedagogiche del giocosport. Esempi di percorsi formativi veicolati dal giocosport.

 

6)      L'esperienza di apprendimento.

 La seduta di attività motoria. [ *] Fasi della seduta di attività motoria (avviamento, dell'apprendimento o perfezionamento, applicazione o esperienza). La preparazione dell'esperienza di apprendimento (correlazione con l'uso dei diversi metodi e stili di insegnamento). I metodi di presentazione del compito. La facilitazione dell'esperienza di apprendimento (modulazione dei contenuti, variabilità dei contenuti, quantità dei contenuti, orientamento dei contenuti). L'individualizzazione dell'apprendimento (i gruppi di livello, le coppie omogenee, le coppie eterogenee, la diversificazione dei contenuti).

Gli obiettivi di apprendimento. Finalità educative/formative. Obiettivi generali. Obiettivi operativi o di apprendimento. Correlazione tra tipo di obiettivo e metodi e stili di insegnamento. La progressione didattica: dal facile al difficile (adattamento motorio), dal semplice al complesso (controllo motorio), dal noto all'ignoto (trasformazione motoria). La correlazione tra i vari percorsi didattici e la loro alternanza in un continuum di apprendimento-applicazione-apprendimento.

La programmazione.  La programmazione tassonomica (gerarchica) e l'apprendimento motorio propriamente detto. La programmazione modulare (per ambiti) e l'apprendimento di competenze. Differenze, vantaggi, svantaggi dei due modelli programmatori e loro possibile correlazione.

 

7)      ASPETTI  PREVENTIVI

7.1 Lo sviluppo psicomotorio nell'età evolutiva:

Lo sviluppo motorio nell'età evolutiva.  Ontogenesi degli schemi motori di base: afferrare, portare, gettare, lanciare, gattonare, deambulare, correre, scavalcare, saltare, rotolare, capovolgersi, arrampicare. Il concetto di abilità motoria generale. La fase della combinazione motoria seriale. La fase della coordinazione motoria parallela. La fase della dissociazione motoria.

Lo sviluppo psicomotorio nell'età evolutiva.  Lo sviluppo cognitivo e la sua influenza sulla motricità (dal pensiero concreto al pensiero ipotetico deduttivo). Lo sviluppo affettivo e la sua influenza sulla motricità (l'egocentrismo e il sociocentrismo).

7.2 La prevenzione nell' avviamento allo sport:

Il carico motorio nell'età evolutiva. [ *] Il carico motorio cognitivo. Il carico motorio coordinativo. Didattica e compiti attentivi. Il concetto di multilateralità. Il concetto di polivalenza. Il concetto di metaconoscenza e transfer.

Orientamento al compito e orientamento all'io . il carico cognitivo-emotivo e le aspettative dell'adulto.

Il carico fisico. il carico naturale, il carico artificiale e loro corretta applicazione in età evolutiva.

7.3 Prevenzione e postura in età evolutiva:

Il sisteme posturale.

La postura  e la diagnosi posturale in età evolutiva (tecniche, mezzi e strumenti).

Apparato locomotore e postura. La postura e l'apparato visivo. La postura e l'apparato stomatognatico. Il concetto di catena muscolare posturale.


[1] Diamo al termine addestramento il significato letterale del termine e cioè “rendere destri, abili”. All'interno di tale termine, poi, vi sono diversi orientamenti: perfezionamento, consolidamento, automatizzazione  del compito motorio.

Testi/Bibliografia

Testi base

  1. Schmidt R.A./ Wrisberg C.A. , “Apprendimento motorio e prestazione”, SSS Roma, 2000. 
  2. Cilia G. - Ceciliani A. - Dugnani S. - Monti V.  "L'educazione fisica" - Piccin Nuova Libraria, 1996 
  3. Tosi R. - Ceciliani A. - Manferrari M.R. - Ricci G. "Scienze e motricità" - Edizioni Esculapio -  Bologna, 1995.

Testi di approfondimento     

Farnè Roberto (a cura di) Sport e infanzia. Un'esperienza formativa tra gioco e impegno. Franco Angeli Milano, 2010

Farnè Roberto (a cura di) Sport e formazione. Angelo Guerini e Associati, Milano, 2008

Parlebas P. "Giochi e sport", Edizioni il Capitello, Torino, 1997

Staccioli G., Il gioco e il giocare, Carocci, Roma, 2002

Caillois R.[1967],  "I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine", Bompiani Milano,1995

Di Carlo M. - Ceciliani A.   "Insegnare a giocare, un mezzo per l'apprendimento motorio naturale" - Ed. Asterisco Bologna, 2004

Infante C., “Imparare giocando”, Boringhieri, Torino, 2000

Cornoldi  "Metacognizione e apprendimento" Il Mulino, Bologna 1995.

Gamelli I. "Pedagogia del corpo" Meltemi Edizioni, 2001

Gardner H. , L'educazione delle intelligenze multiple, Edizioni Anabasi, Milano, 1995.

Harris T. "Io sono OK, tu sei OK", Biblioteca Universale Rizzoli, 13° edizione, 1997.

Lapierre A, Aucouturier B,  "La simbologia del movimento" Edipsicologiche Cremona, 1978


Riviste consigliate:

  1. SIRD Rivista della Società Italiana di Ricerca in Didattica
  2. Infanzia - Alberto Perdisa editore - Bologna
  3. Scuola dello Sport, rivista di scultura sportiva - Coni Roma, Calzetti Mariucci Editori.

Metodi didattici

Lezione frontale  interattiva. 

Lezioni laboratoriali con produzione di un Dossier personale

Esperienza didattica presso scuole primarie (su richiesta dello studente)

 

Lezioni frontali  e di laboratorio tenute dal titolare dell'insegnamento

Lezioni di laboratorio tenute da tutor.

Possibili esperienze didattiche presso scuole primarie statali.

Produzione di un dossier da parte dello studente

 

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Le verifiche verteranno su due prove:

Prova scritta solo sulla parte di programma del testo base: test con domande a risposte chiuse Tale prova si considera di ammissione all'esame orale e tende a valutare il livello di preparazione di base

Prova orale su tutto il programma ivi compresi i contenuti delle lezioni teoriche e delle esercitazioni pratiche

Gli allievi, all'atto dell'esame orale, dovranno consegnare un dossier personale contenente:

  • alcuni approfondimenti, di parte del programma,  suggeriti dal docente (anche concordati con gli studenti stessi).
  • la relazione di tutte le sedute di attività pratica (laboratorio) secondo le indicazioni date dal "tutor".

Il dossier  sarà parte dell'esame orale.

L'attività di laboratorio (palestra) verrà valutata dai docenti tutor secondo i seguenti parametri:

  • capacità e abilità mostrate dagli allievi;
  • impegno e cooperazione nell'attuazione delle esercitazioni;
  • miglioramenti rispetto agli standard iniziali.

  La valutazione finale sarà fatta considerando 'esame scritto, la valutazione dell'attività di laboratorio e l'esame orale. Quest'ultimo avrà maggior peso nel voto finale e potrebbe, comunque, consentire di raggiungere il massimo della valutazione.

 

Strumenti a supporto della didattica

Redazione di un dossier, da parte di ciascuno studente, su argomenti liberamente scelti o concordati con i docenti.

Applicazione del Cooperative Learning

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Andrea Ceciliani