78589 - MEDIAZIONE INGLESE (TERZA LINGUA)

Anno Accademico 2020/2021

  • Docente: Federica Ceccoli
  • Crediti formativi: 5
  • SSD: L-LIN/12
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Forli
  • Corso: Laurea in Mediazione linguistica interculturale (cod. 8059)

Conoscenze e abilità da conseguire

Lo/a studente/ssa conosce i problemi e le strategie di base della mediazione linguistica è capace di utilizzarle in situazioni comunicative elementari

Contenuti

Il corso partirà con il ripasso delle basi della mediazione linguistica, attraverso un breve inquadramento teorico. Si procederà poi a esercitazioni propedeutiche con lo svolgimento di simulazioni in cui lo studente si troverà ad affrontare situazioni reali, quotidiane e professionali, essenzialmente in ambito gastronomico e turistico. Il corso prevede l'utilizzo in contesto della pratica della traduzione a vista dall’inglese all’italiano e della “gist translation” dall’italiano all’inglese.

La frequenza del lettorato è obbligatoria e fa parte dell'impegno orario complessivo degli/delle studenti/esse.


Gli/le studenti/esse saranno incoraggiati/e a partecipare alle attività scientifiche del Dipartimento e, nello specifico, a conferenze e seminari organizzati nell'ambito dei vari Laboratori di ricerca e che tratteranno argomenti inerenti ai contenuti del corso.

Testi/Bibliografia

Bibliografia di consultazione

Baraldi, C. & Gavioli, L. (2012) "Introduction: Understanding coordination in interpreter-mediated interaction", in Baraldi, C. & Gavioli, L. (eds.), Coordinating participation in dialogue interpreting. Amsterdam/Philadelphia: John Benjamins. 1-22.

Baraldi, C. & Gavioli, L. (2015) “Mediation”. In F. Pöchhacker (eds.), Routledge Encyclopedia of Interpreting Studies. London: Taylor & Francis. 246-249.

Cirillo, L. & Niemants, N. (eds.) (2017). Teaching Dialogue Interpreting. Research-based proposals for higher education. Amsterdam: John Benjamins.

Fogazzaro, E. e L. Gavioli (2004). “L’interprete come mediatore: riflessioni sul ruolo dell’interprete in una trattativa d’affari”. In G. Bersani Berselli, G. Mack, D. Zorzi (a cura di), Linguistica e interpretazione. Bologna: CLUEB. 169-191.

Gavioli L. (ed.) (2009) La mediazione linguistico-culturale: Una prospettiva interazionista. Perugia: Guerra Edizioni.

Russo, M. e G. Mack (a cura di) (2005). Interpretazione di trattativa: la mediazione linguistico-culturale nel contesto formativo e professionale. Milano: Hoepli.

Metodi didattici

Ogni argomento sarà preceduto da una breve introduzione che permetterà agli studenti di acquisire lessico specifico e di affinare gli strumenti di ricerca terminologica. Successivamente gli studenti saranno coinvolti in simulazioni di “role play” e in esercitazioni di traduzione a vista. Parallelamente si svilupperanno capacità di memorizzazione, sintesi, ricerca di parole chiave e riformulazione, propedeutici all’interpretariato.

Tutti gli studenti avranno un ruolo attivo, sia chi è chiamato a partecipare come mediatore linguistico, sia coloro che fungeranno da pubblico e dovranno riflettere in modo logico e costruttivo sulle performance dei compagni di corso, apprendendo dalle stesse.

Le lezioni del corso prevedono l'obbligo di frequenza da parte dello studente al 70%.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Al fine di dimostrare l'acquisizione delle conoscenze e delle abilità attese e l'avvenuto apprendimento delle tecniche di mediazione linguistica, la prova finale del modulo di Mediazione Inglese (III lingua) prevede lo svolgimento di di una simulazione di mediazione e di una traduzione a vista da e/o verso l'inglese. Il modulo prevede la verifica continua, durante le lezioni, dell'apprendimento delle nozioni e del lessico specifico di ogni argomento trattato.

Strumenti a supporto della didattica

Pagina Virtuale

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Federica Ceccoli

SDGs

Istruzione di qualità

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.