Materiale e metodo per la tartuficoltura

L’invenzione consiste nell’utilizzo del tessuto non tessuto innovativo, per la micorrizazione di piante con tartufi. Il materiale è biodegradabile e garantisce un’abbondante ed uniforme micorrizazione, sia per la inoculazione sporale sia per quella miceliare.

Titolo brevetto Utilizzo di tessuto non tessuto comprendente acido polilattico (PLA) per l’inoculazione di piante da micorrizare, specialmente per tartuficoltura
Area Bioeconomia, Agricoltura e Ambiente
Titolarità ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITA' DI BOLOGNA
Inventori Pamela Leonardi, Federico Puliga, Alessandra Zambonelli
Ambito territoriale di tutela Italia, con possibilità di estensione internazionale
Stato Disponibile per accordi di sviluppo, opzione, licenza e altri accordi di valorizzazione
Keywords Tessuto non tesstuto, tartufi, inoculazione, micelio, micorrize
Depositato il 09 settembre 2021

La tartuficoltura moderna si basa sulla messa a dimora di piante micorrizate in vivaio con tartufo. Affinché questa coltivazione abbia successo, è necessario che le piante micorrizate siano di ottima qualità, ossia colonizzate in modo esteso con tartufo e prive di inquinanti. Per questo motivo nasce la necessità di standardizzare e migliorare la produzione delle piante micorrizate con tartufo.

L’invenzione prevede l’utilizzo del tessuto non tessuto innovativo in tartuficoltura, al fine di ottenere delle piante più estesamente e uniformemente micorrizate rispetto alle attuali tecniche (utilizzo di vermiculite o altri inerti come supporto per il micelio).

Il tessuto non tessuto riesce a trattenere tra le sue maglie il micelio, permettendo un più efficace trasferimento del fungo alla pianta. Inoltre si riducono in maniera considerevole i tempi di ottenimento delle micorrize mediante inoculazione miceliare.

Il settore di applicazione è la tartuficoltura.


I vantaggi principali sono:

  • Degradazione totale del tessuto non tessuto di PLA dopo 6 mesi.
  • Maggiore e più uniforme grado di micorrizazione.
  • Possibilità di standardizzare il processo produttivo, riducendo costi e materiali rispetto alle attuali tecniche di inoculazione sporale utilizzate dai vivai.
Pagina pubblicata il: 14 settembre 2021