- Docente: Alberto Tomer
- Crediti formativi: 7
- SSD: IUS/11
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Moduli: Manuel Ganarin (Modulo 1) Alberto Tomer (Modulo 2)
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
- Campus: Ravenna
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Corso:
Laurea Magistrale a Ciclo Unico in
Giurisprudenza (cod. 9233)
Valido anche per Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (cod. 5903)
Conoscenze e abilità da conseguire
Il corso mira a dotare gli studenti delle conoscenze e degli strumenti necessari per essere in grado di rapportarsi efficacemente a tutte quelle problematiche che, legate all’incidenza del fattore religioso nella dimensione del diritto, sono venute assumendo una rilevanza crescente nell’odierna società pluralista segnata dal ‘ritorno del sacro’ e dall’emersione di nuovi elementi di complessità riguardanti la promozione e la salvaguardia della libertà religiosa in Italia nella sua duplice dimensione individuale e collettiva. Si tratta di questioni che investono molteplici comparti dell’ordinamento giuridico (dall’assetto costituzionale alla pubblica amministrazione, dalla tutela penale al matrimonio e le relazioni familiari, ecc.) e dinanzi alle quali occorre coniugare diritto all’uguaglianza e aspirazione al riconoscimento della diversità nel tentativo di presidiare una pacifica ed equilibrata convivenza civile: ricercando, anche attraverso la comparazione tra diverse esperienze giuridiche, soluzioni appropriate nel quadro tracciato dalla Costituzione, dalle disposizioni normative vigenti (legislative e non, unilaterali e bilaterali) nonché dalle norme di derivazione europea, senza trascurare l’apporto della giurisprudenza italiana e sovranazionale.
Contenuti
Il corso svilupperà i contenuti riportati di seguito, articolati per aree tematiche e per moduli.
Nel modulo 1 verranno trattati i seguenti argomenti:
I. Elementi introduttivi e inquadramento storico
- Il diritto ecclesiastico: oggetto, genesi e sviluppo della disciplina
- I modelli di relazione tra potere politico e fenomeno religioso tra storia, attualità e comparazione
- L’evoluzione della politica ecclesiastica in Italia dal XIX secolo alla Costituzione repubblicana del 1948
- L’avvento della società multietnica, multireligiosa e multiculturale. Aspetti problematici e nuove prospettive per una disciplina in continuo mutamento
II. Il sistema delle fonti del diritto ecclesiastico e i principi costituzionali
- Specificità e complessità dell’assetto delle fonti del diritto ecclesiastico nell’ordinamento giuridico italiano
- Il fattore religioso nella Carta costituzionale (artt. 2, 3, 7, 8, 19 e 20)
- Il principio supremo di laicità dello Stato nella giurisprudenza della Corte costituzionale
- Legislazione ordinaria dello Stato e legislazione regionale
- Le norme di derivazione bilaterale: il principio pattizio. I Patti lateranensi e la loro riforma; le intese con le confessioni religiose diverse dalla cattolica; la bilateralità c.d. “diffusa”
- Le disposizioni di origine confessionale e il loro significato agli occhi dell’ordinamento secolare: in particolare, il diritto canonico
- La libertà religiosa nelle fonti del diritto sovranazionale: le norme di diritto internazionale, la rilevanza della CEDU e l’impatto delle fonti del diritto dell’Unione europea, il ruolo della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di giustizia dell’Unione europea
- Profili problematici: la definizione di ‘confessione religiosa’, la condizione giuridica delle confessioni prive di intesa (riconosciute e di fatto), i new religious movements
III. Le strutture e le attività delle confessioni religiose
- L’art. 20 della Carta costituzionale
- Gli enti ecclesiastici: la procedura di riconoscimento della personalità giuridica
- Le attività di religione o di culto e le attività diverse degli enti ecclesiastici
- Gli enti della Chiesa cattolica e gli enti delle confessioni religiose diverse dalla cattolica
- Enti religiosi e riforma del Terzo settore
- Il finanziamento delle confessioni religiose. In particolare, il sistema dell’“otto per mille”
- Il sostentamento del clero cattolico e la remunerazione dei ministri di altri culti
Nel modulo 2 verranno trattati i seguenti argomenti:
IV. La libertà religiosa nell’esperienza giuridica
- La libertà religiosa (art. 19 Cost.): contenuti e limiti (espliciti, impliciti ed emergenti)
- La libertà di coscienza e la tutela delle convinzioni religiose c.d. “negative” (ateismo)
- Obiezioni di coscienza (tra forme ‘vecchie’ e ‘nuove’) e questioni bioetiche
- Luoghi destinati al culto e beni culturali di interesse religioso: tra diritto comune e specificità confessionali
- I rapporti di lavoro. Festività religiose e organizzazioni di tendenza
- L’insegnamento della religione nella scuola pubblica e le scuole confessionali
- Le prescrizioni alimentari religiose e la loro rilevanza (es. le macellazioni rituali)
- I simboli religiosi nello spazio pubblico (abbigliamento religiosamente orientato, questione del crocifisso nelle aule scolastiche, ecc.)
- La tutela penale del sentimento religioso e il contrasto agli atti discriminatori Diritto penale e fattore religioso (es. mutilazioni genitali femminili, circoncisione rituale, ecc.)
- Fattore religioso e relazioni familiari. L’educazione religiosa della prole
- La protezione dei dati personali di natura religiosa La condizione giuridica dei ministri di culto (ecclesiastici e religiosi)
- Le restrizioni alla libertà religiosa: il delicato esempio delle misure adottate durante la pandemia di Covid-19
V. Il matrimonio religioso con effetti civili e la giurisdizione ecclesiastica sul matrimonio concordatario
- La rilevanza civile del matrimonio religioso e il procedimento di trascrizione del matrimonio canonico
- Il matrimonio religioso celebrato dinanzi a ministri di confessioni diverse dalla cattolica (con o senza intesa)
- La giurisdizione sul matrimonio concordatario e l’efficacia civile delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale: problematiche emergenti alla luce delle riforme inaugurate da papa Francesco e degli approdi giurisprudenziali della Corte di Cassazione
- Il rapporto tra giurisdizione civile e giurisdizione canonica
VI. La Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano
- Santa Sede, Stato della Città del Vaticano e Chiesa cattolica: distinzioni preliminari
- La soggettività giuridica internazionale della Santa Sede
- Le relazioni tra Santa Sede e Stato italiano dalla “questione romana” al Trattato lateranense del 1929
- Lo Stato della Città del Vaticano: natura e caratteristiche e peculiari. I rapporti con l’Italia, l’Unione europea e la comunità internazionale
- Gli enti centrali della Chiesa cattolica
- La Santa Sede e le sue attività nell’ordinamento giuridico italiano
Testi/Bibliografia
Gli studenti possono utilizzare per la preparazione dell’esame uno dei seguenti testi, a loro scelta:
I. ZUANAZZI, M.C. RUSCAZIO, M. CIRAVEGNA, La convivenza delle religioni negli ordinamenti giuridici dei Paesi europei, G. Giappichelli Editore, Torino, 2022, pp. 1-330 (esclusi i paragrafi 5 e 6 del capitolo 14).
o, in alternativa,
A. BETTETINI, A. PEREGO, Diritto ecclesiastico, Cedam - Wolters Kluwer, Milano, 2023, pp. 1-378.
A. LICASTRO, Corso di diritto ecclesiastico, Giuffrè, Milano, 2024, pp. 1-285.
Per la parte speciale:
G. BONI, A. ZANOTTI (a cura di), Matrimonio e famiglia tra diritti religiosi e diritti secolari, Zanichelli Editore, Bologna, 2024 (capitolo 7 della prima parte Generalia e, in aggiunta, due capitoli a scelta dello studente tra i capitoli 3, 4, 5 e 6 della seconda parte Quaestiones).
Gli studenti frequentanti potranno usufruire di un programma d’esame agevolato. Inoltre, gli studenti partecipanti al corso potranno preparare, con l’ausilio dei docenti, un elaborato scritto su un argomento a scelta che sarà apprezzato in sede di prova finale, concorrendo alla valutazione complessiva.
Nel corso delle lezioni i docenti indicheranno e forniranno supporti didattici e ulteriori materiali di studio e di approfondimento, anche in relazione agli interessi e alle richieste degli studenti. Corrispondentemente al progredire del corso, il materiale sarà caricato nella pagina web dei docenti e reso accessibile agli studenti.
Metodi didattici
Il corso si svolgerà attraverso lezioni, oltre che seminari di approfondimento e incontri con esperti.
Poiché le lezioni si svolgono nel II semestre coloro che ottengono l'attestazione di frequenza nell'anno accademico in corso potranno sostenere l'esame solo a partire dal mese di maggio. Il programma d’esame coincide con gli argomenti del corso.
Date e orari dei seminari e degli incontri con esperti verranno tempestivamente comunicati a lezione o con avvisi anche sul sito internet del Corso di studio. I docenti si avvalgono di slides (o eventuali altri materiali) che saranno messe a disposizione degli studenti nella piattaforma Virtuale (Virtual Learning Environment).
Gli studenti frequentanti saranno invitati a partecipare attivamente all’analisi delle tematiche trattate a lezione; potranno inoltre preparare, con l’ausilio dei docenti, relazioni su argomenti specifici di loro interesse che saranno apprezzate in sede di prova finale, concorrendo alla valutazione complessiva. A tal fine, in parallelo alle lezioni, saranno effettuate una o più esercitazioni, in presenza o online, nelle quali si illustreranno le modalità di ricerca di fonti e materiale bibliografico, di redazione formale, di impostazione e di svolgimento di testi di carattere giuridico: in tale sede si lascerà spazio agli studenti per domande, richieste di chiarimenti e di approfondimenti.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
Soltanto lo studente che ha già sostenuto gli esami di diritto costituzionale e di diritto privato è ammesso alla prova finale.
La verifica dell'apprendimento avviene attraverso un esame finale esclusivamente orale che accerta l’acquisizione delle cognizioni e delle abilità attese tramite lo svolgimento di un colloquio con i docenti.
Il colloquio verterà sulle tematiche attinenti a quelle indicate nella sezione “Programma e contenuti”. La prova comporta l’attribuzione di un voto.
Attraverso tale colloquio saranno valutate le conoscenze apprese e le capacità critiche e metodologiche maturate dallo studente.
Egli dovrà dimostrare - oltre al possesso di una padronanza espressiva e di un linguaggio specifico appropriato - di orientarsi con sicurezza all’interno delle fonti normative della materia, di avere una chiara percezione delle informazioni ricevute e di avere compreso e idoneamente approfondito le tematiche affrontate a lezione e delucidate nei libri di testo di riferimento che dovrà saper esporre ed argomentare adeguatamente. Capacità, queste, che potranno essere apprese più agevolmente nel corso delle lezioni, la cui frequenza è consigliata per migliorare il processo di apprendimento e dunque il rendimento dello studente in sede di colloquio.
In particolare, sulla prova orale:
Lo scopo della prova orale, come anticipato, è verificare la piena comprensione, da parte dello studente, dei temi giuridici affrontati e la capacità di applicare le nozioni acquisite, realizzando i necessari collegamenti logico-deduttivi.
A titolo meramente esemplificativo, l’attribuzione del voto sarà ispirata ai seguenti criteri:
Preparazione sufficiente su un numero molto esiguo di argomenti affrontati nel corso e capacità di analisi che emerge solo con l’ausilio del docente; espressione in linguaggio non errato ma non del tutto preciso → 18-19;
Preparazione discreta su un numero limitato di argomenti affrontati nel corso e capacità di analisi autonoma solo su questioni puramente esecutive; espressione in linguaggio corretto seppur non pienamente sicuro ed esaustivo → 20-24;
Preparazione buona su un numero ampio di argomenti affrontati nel corso, capacità di sviluppare un’autonoma analisi critica; espressione efficace con padronanza della terminologia tecnica specifica → 25-29;
Preparazione eccellente e sostanzialmente esaustiva sull’intero programma affrontato nel corso, abilità nel dipanare ragionamenti giuridici e nell’affrontare analisi critiche e collegamenti; espressione brillante con piena padronanza della terminologia tecnica specifica, dimostrando matura capacità di originale riflessione e argomentazione → 30-30L.
Gli studenti frequentanti potranno inoltre preparare, con l’ausilio dei docenti, relazioni su argomenti specifici di loro interesse che saranno apprezzate in sede di prova finale, concorrendo alla valutazione complessiva.
Studenti con DSA o disabilità temporanee o permanenti: si raccomanda di contattare per tempo l'ufficio di Ateneo responsabile (https://site.unibo.it/studenti-con-disabilita-e-dsa/it): sarà sua cura proporre agli studenti interessati eventuali adattamenti, i quali dovranno comunque essere sottoposti, con un anticipo di 15 giorni, all'approvazione dei docenti, che ne valuteranno l'opportunità anche in relazione agli obiettivi formativi dell'insegnamento.
L’iscrizione alla prova finale dovrà essere effettuata mediante l'applicativo “Almaesami”.
Tesi di laurea
Per l’assegnazione della tesi di laurea lo studente deve recarsi al ricevimento dei docenti per discutere e decidere l’argomento.
Strumenti a supporto della didattica
Durante lo svolgimento delle lezioni i docenti indicheranno e forniranno testi e materiali integrativi per completare la preparazione.
Date e orari dei seminari e degli incontri con esperti verranno tempestivamente comunicati a lezione con avvisi anche sul sito internet del Corso di studio.
I docenti si avvalgono di slides che saranno messe a disposizione degli studenti nella piattaforma Virtuale (Virtual Learning Environment) per facilitare la comprensione e l’assimilazione dei concetti spiegati e degli istituti illustrati.
Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l'adozione degli accorgimenti più opportuni.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Alberto Tomer
Consulta il sito web di Manuel Ganarin
SDGs




L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.