75789 - TEATRI IN ASIA (LM)

Anno Accademico 2017/2018

  • Docente: Matteo Casari
  • Crediti formativi: 12
  • SSD: L-ART/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente: - acquisisce conoscenze sulle origini e gli sviluppi dei principali modelli asiatici di teatro-danza; - sa contestualizzare tali modelli all’interno di un'appropriata cornice storico-antropologica; - acquisisce strumenti metodologici per orientarsi nella ricerca e interpretazione delle fonti orali e scritte di interesse. Egli inoltre: - sa riconoscere e interpretare i principi estetici e quelli propriamente teatrali che informano i diversi linguaggi della scena asiatica; - sa decodificare, sul piano culturale e scenico, i principali modelli asiatici di teatro-danza; - sa interpretare criticamente le dinamiche interculturali che hanno posto e pongono in dialogo le tradizioni sceniche orientali e occidentali.

Contenuti

Primo modulo:

La codificazione del sapere teatrale è un elemento strutturale comune a diverse scene asiatiche. Il corso si prefigge di indagarle per mezzo di una preliminare contestualizzazione antropologica, utile a creare un necessario orizzonte interculturale di analisi. In particolare si osserveranno i meccanismi della trasmissione dei saperi attorici di generazione in generazione. Un approfondimento sarà dedicato alla dimensione contemporanea e sperimentale dei generi teatrali classici di Giappone e Cina.

Secondo modulo:

Il secondo modulo sarà dedicato all’interpretazione maschile dei ruoli femminili nei principali generi di teatro tradizionale di Giappone (nōgaku, kabuki, bunraku) e Cina (opera di Pechino). Il modulo, inoltre, fornirà una sintetica panoramica sulla musica teatrale in Asia.

 

Seminari facoltativi
Tutti gli studenti sono invitati a frequentare uno o entrambi i seminari che si terranno alla fine del corso.

 

1) Danzare per gli dèi: la comunicazione scenica del Nātyaśāstra.

Dott.ssa Shilpa Bertuletti
16, 17 aprile 2017
ore 9-11
Aula Ferrero

Il seminario intende esaminare, attraverso lezioni teoriche, proiezioni e una piccola dimostrazione, gli aspetti performativi e antropologici dei generi tradizionali di teatro-danza indiani. Ampio spazio sarà dedicato alla teoria delle emozioni (rasa) presente nella trattatistica indiana e all'esperienza estetica della danzatrice di odissi in relazione alla narrativa mitologica tradizionale induista.

 

2) Robotica e teatro: l'Android-Human Theatre di Hirata Oriza.

Dott.ssa Cinzia Toscano
18, 19 aprile 2017
ore 9-11
Aula Ferrero

Il seminario si propone di indagare il lavoro del regista giapponese Hirata Oriza con androidi e umanoidi. In particolare attraverso l'analisi delle produzioni teatrali nate all'interno del progetto Android-Human Theater ci soffermeremo su uno dei temi più interessanti e attuali della contemporaneità non solo giapponese: la robotica.

Testi/Bibliografia

Programa d'esame: 6 crediti per frequentanti

-Giovanni Azzaroni e Matteo Casari, Asia il teatro che danza, Le Lettere, Firenze, 2011.

-Casari Matteo, Teatro nō. La via dei maestri e la trasmissione dei saperi, CLUEB, Bologna, 2008.

-Matilde Mastrangelo, Luca Milasi e Stefano Romagnoli, a cura di, Il teatro giapponese. La macchina scenica tra spazi urbani e riforme, Aracne, Roma, 2014.

-Matteo Casari, a cura di, Teatro nō, orizzonti possibili, numero monografico di “Prove di drammaturgia”, n. 1, febbraio 2012 pp. 3-39.

 

Programma d'esame: 6 crediti per partecipanti a gruppi di lavoro durante le lezioni

I frequentanti del corso potranno scegliere se partecipare ai gruppi di lavoro svolgendo attività di approfondimento su alcuni temi del corso proposti dal docente. Per i partecipanti ai gruppi il programma d'esame da 6 cfu è:

-3 capitoli a scelta di/3 chapters of your choice of : Giovanni Azzaroni e Matteo Casari, Asia il teatro che danza, Le Lettere, Firenze.

-Casari Matteo, Teatro nō. La via dei maestri e la trasmissione dei saperi, CLUEB, Bologna, 2008.

-Matilde Mastrangelo, Luca Milasi e Stefano Romagnoli, a cura di, Il teatro giapponese. La macchina scenica tra spazi urbani e riforme, Aracne, Roma, 2014.

-Matteo Casari, a cura di, Teatro nō, orizzonti possibili, numero monografico di “Prove di drammaturgia”, n. 1, febbraio 2012 pp. 3-39.

 

programma d'esame: 12 crediti per frequentanti

-Giovanni Azzaroni e Matteo Casari, Asia il teatro che danza, Le Lettere, Firenze, 2011.

-Casari Matteo, Teatro nō. La via dei maestri e la trasmissione dei saperi, CLUEB, Bologna, 2008.

-Matilde Mastrangelo, Luca Milasi e Stefano Romagnoli, a cura di, Il teatro giapponese. La macchina scenica tra spazi urbani e riforme, Aracne, Roma, 2014.

-Matteo Casari, a cura di, Teatro nō, orizzonti possibili, numero monografico di “Prove di drammaturgia”, n. 1, febbraio 2012 pp. 3-39.

-Bonaventura Ruperti, Scenari del teatro giapponese. Caleidoscopio del nō, Cafoscarina, Venezia, 2016, solo pp. 1-43 e 73-103.

-Matteo Casari, Teatro, vita di Mei Lanfang. Con la traduzione integrale di Addio mia concubina, CLUEB, Bologna, 2003.

-Daniele Sestili, Musica e tradizione in Asia orientale, Squi[libri], Roma, 2010.

 

Programma d'esame: 12 crediti per partecipanti a gruppi di lavoro durante le lezioni

I frequentanti del corso potranno scegliere se partecipare ai gruppi di lavoro svolgendo attività di approfondimento su alcuni temi del corso proposti dal docente. Per i partecipanti ai gruppi il programma d'esame è:

-3 capitoli a scelta di: Giovanni Azzaroni – Matteo Casari, Asia il teatro che danza, Le Lettere, Firenze.

-Casari Matteo, Teatro nō. La via dei maestri e la trasmissione dei saperi, CLUEB, Bologna, 2008.

-Matilde Mastrangelo, Luca Milasi e Stefano Romagnoli, a cura di, Il teatro giapponese. La macchina scenica tra spazi urbani e riforme, Aracne, Roma, 2014.

-Matteo Casari, a cura di, Teatro nō, orizzonti possibili, numero monografico di “Prove di drammaturgia”, n. 1, febbraio 2012 pp. 3-39.

-Bonaventura Ruperti, Scenari del teatro giapponese. Caleidoscopio del nō, Cafoscarina, Venezia, 2016, solo pp. 1-43 e 73-103.

-Matteo Casari, Teatro, vita di Mei Lanfang. Con la traduzione integrale di Addio mia concubina, CLUEB, Bologna, 2003.

-Daniele Sestili, Musica e tradizione in Asia orientale, Squi[libri], Roma, 2010.

 

Solo agli studenti non frequetanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni) si richiede la preparazione di un ulteriore volume a scelta tra:

-Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Malaysia – Indonesia – Filippine – Giappone, vol. I, CLUEB, Bologna, 1998, solo pp. 273-388.

-Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Tibet – Cina – Mongolia – Corea, vol. III, CLUEB, Bologna, 2003, solo pp. 101-256.

-Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Nepal, Bhutan, India, Sri Lanka, vol. IV, CLUEB, Bologna, 2006, solo pp. 149-338.

Brandon James R., Sui troni d’oro. Epica e cultura indonesiana nel teatro delle ombre di Giava, Claudio Gallone editore, Milano, 1998.

-Matteo Casari e Giuditta de Concini, a cura di, Danzare il Natya. Permanenze e trasformazioni del teatro-danza indiano, in Arti della Performance: orizzonti e culture, n. 5, 2015, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento delle Arti e ALMADL, Bologna (free download).

-Casari Matteo e Elena Cervellati, a cura di, Butō. Prospettive europee e sguardi dal Giappone. Omaggio o Ōno Kazuo, in Arti della Performance: orizzonti e culture, n. 6, 2015, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento delle Arti e ALMADL, Bologna (free download)

Metodi didattici

L'insegnamento dovrà tendere a un equilibrato mix di nozioni teoriche e di esempi pratici inseriti in un preciso contesto antropologico, al fine di consentire a tutti gli studenti che affronteranno il corso con diversi gradi di preparazione di avere la possibilità di raggiungere il risultato finale prefissato.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Una prima verifica dell'apprendimento avviene in aula, durante lo svolgimento del corso, attraverso il dialogo con gli studenti. Tale dialogo non è finalizzato all'attribuzione finale del voto ma a saggiare interessi e eventuali difficoltà legati alle lezioni.

L'esame di profitto finale è orale. Durante l'esame lo studente è chiamato a dimostrare la propria preparazione su tutti i testi in programma sostenendo con il docente un dialogo sugli argomenti in essi contenuti. Gli studenti frequentanti possono articolare la propria esposizione riferendosi anche ai temi approfonditi a lezione.
Nello studio, in particolare del manuale, si consiglia di evitare un approccio eccessivamente mnemonico concentrandosi maggiormente sulle questioni nodali dei temi trattati e sulle loro possibili connessioni.

Strumenti a supporto della didattica

Proiezione di video su spettacoli e danze concernenti gli argomenti presentati durante il corso.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Matteo Casari