B3225 - DOCUMENTAZIONE E TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE

Anno Accademico 2023/2024

  • Docente: Giulia Favaretto
  • Crediti formativi: 2
  • SSD: ICAR/19
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Cesena
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Architettura (cod. 0881)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il modulo intende fornire gli strumenti utili per la conoscenza di un organismo architettonico in rapporto alle sue origini, trasformazioni e al contesto di appartenenza. Attraverso un lavoro di indagine diretta e indiretta, lo studente imparerà a documentare il patrimonio, riconoscendo in esso il valore culturale nell’ottica della tutela. L’intervento sulla preesistenza sarà inteso come una nuova fase del processo di trasformazione di una fabbrica conosciuta attraverso la storia e attraverso l'analisi e lo studio di come questa architettura è stata costruita.

Contenuti

Il modulo, inserito nel laboratorio di laurea Villes Minières du Maroc, intende fornire agli studenti gli strumenti per conoscere e documentare insediamenti architettonici del Novecento, nell'ottica della tutela di questo patrimonio.

In particolare, nell'ambito del corso, verrà analizzato il quartiere modello nella città di Khouribga, a partire dallo studio della città consolidata di matrice islamica e di alcuni progetti realizzati in Marocco dagli anni ’20 del secolo scorso. La regione di Khouribga è una delle prime ad essere stata oggetto degli interessi di OCP - Office Chérifien des Phosphates, nonché una delle più estese e produttive. Attorno al giacimento di Ouled Abdoun, scoperto nel 1920, sorgono i centri estrattivi e le cittadine di Boujniba, Boulanouare, Hattane, Khouribga e Oued Zem.

Pensati come centri autonomi e indipendenti, questi insediamenti sono stati progettati secondo uno schema ricorrente che prevedeva: l’installazione di reti idriche ed elettriche; la costruzione di infrastrutture per il trasporto dei fosfati; servizi di base per la vita quotidiana (scuole, ospedali, chiese, moschee, attrezzature per svago e sport); quartieri residenziali per dirigenti e impiegati (villini e case a schiera), per operai. Se per il disegno urbano delle case degli impiegati, gli architetti e tecnici di OCP si sono rifatti al modello delle città-giardino europee, i quartieri operai sono organizzati secondo uno schema di case a patio accostate a formare un insediamento compatto circondato da un muro, in cui l’unico spazio collettivo è collocato in posizione baricentrica e ospita il mercato, gli ingressi alla moschea, all’hammam, al forno collettivo.

La documentazione e lo studio di alcune Villes Minières intendono rispondere a due questioni fondamentali: la necessità di far conoscere questo patrimonio, sconosciuto e generalmente disconosciuto, con l’obiettivo di sensibilizzare gli stakeholders circa il suo valore architettonico, urbano, storico e culturale che auspicabilmente dovrebbe generare azioni virtuose per la salvaguardia; il recupero di alcuni temi progettuali, adeguati alle necessità odierne, per progetti di ampliamento degli insediamenti minerari stessi o di costruzione di città nuove.

Testi/Bibliografia

Michel Ecochard, Casablanca: le roman d'une ville, Edition de Paris, 1955;

Jean-Luis Cohen, Monique Eleb, Casablanca: colonial myths and architectural ventures, The Monacelli Press, New York 2002;

Tom Avermaete, Serhat Karakayali, Marion von Osten, Colonial Modern: Aesthetics of the Past, Rebellions for the Future, black dog publishing, 2010;

Tom Avermaete, À la recherche des villes patronales: les petites villes minières marocaines dans les archives européennes, in Construire au-delà de la Méditerranée. L’apport des archives d’entreprises européennes (1860- 1970), a cura di Claudine Piaton, Ezio Godoli David Peyceré, Publications de l’Institut national d’histoire de l’art, Arles 2012;

Maristella Casciato, Tom Avermaete, Casablanca Chandigarh: A Report on Modernization, CCA, Park Book, 2014;

Thomas Niederberger, Tobias Haller et al., The Open Cut: Mining, Transnational Corporations and Local Populations, Action Anthropology/Aktionsethnologie, 2016;

Sascha Roesler, Habitat Marocain Documents. Dynamics Between Formal and Informal Housing, Park Book, 2017.

Metodi didattici

Il corso è organizzato attraverso lezioni frontali, seminari, attività laboratoriali con esercitazioni applicative/progettuali delle nozioni acquisite.

Verrà sviluppata una prima fase analitica definita di conoscenza, successivamente, individuata un’area studio, sarà sviluppato un progetto alla scala urbana e architettonica, a partire dalla documentazione delle architetture dell'insediamento.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame del modulo didattico sarà sostenuto in maniera congiunta con i moduli del laboratorio di laurea Villes Minières du Maroc, la valutazione per l’idoneità terrà conto dei risultati raggiunti nelle diverse attività del laboratorio stesso. L'idoneità combinerà la valutazione delle esercitazioni sviluppate nell’ambito dei singoli moduli di insegnamento e una discussione orale sui contenuti delle attività svolte durante il corso.

Il giudizio alla prova d'esame dipenderà dalla qualità delle esercitazioni e dalla discussione di presentazione delle stesse, con riferimenti alla bibliografia del corso. Oltre al disegno e alle tecniche di rappresentazione, particolare rilevanza sarà attribuita alla capacità nell’utilizzo di un'appropriata e corretta terminologia disciplinare.

L'esame sarà preceduto da un seminario, al quale tutti gli iscritti al corso sono obbligati a partecipare. A conclusione del seminario potrà sostenere l'esame lo studente che avrà completato gli elaborati richiesti (il dettaglio degli elaborati sarà fornito all’inizio del corso). L'esame si svolgerà con l'esposizione e la presentazione del lavoro di analisi e progetto. Verranno considerate la qualità dell’esposizione, le conoscenze acquisite, l’approfondimento teorico, la correttezza del progetto e la qualità degli elaborati.

Ulteriori specifiche saranno fornite di pari passo con lo svolgimento del laboratorio.

Strumenti a supporto della didattica

Ogni studente dovrà dotarsi di strumenti per lo sviluppo di rappresentazioni analogiche e digitali finalizzate alla documentazione del patrimonio e al progetto. Tutte le tavole e gli elaborati saranno sviluppati sulla base di un layout che sarà fornito all'inizio del corso. È previsto lo sviluppo di modelli di architettura.

I materiali didattici relativi saranno messi a disposizione dello studente in formato digitale sulla piattaforma UNIBO di VIRTUAL LEARNING ENVIRONMENT (https://virtuale.unibo.it/).

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Giulia Favaretto

SDGs

Città e comunità sostenibili

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.