39362 - ANTROPOLOGIA PER L'ASSISTENZA INFERMIERISTICA ED OSTETRICA

Anno Accademico 2023/2024

  • Docente: Cecilia Gallotti
  • Crediti formativi: 2
  • SSD: M-DEA/01
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche (cod. 8488)

Conoscenze e abilità da conseguire

Alla fine dell'insegnamento lo studente possiede la strumentazione concettuale e metodologica per riflettere in modo critico sui processi assistenziali infermieristici e ostetrici connessi alle questioni di salute della popolazione e ai cambiamenti dei contesti sanitari e sociali con particolare riferimento alle diversità culturali.

Contenuti

Il corso intende offrire strumenti introduttivi di analisi antropologica della pluralità culturale nei contesti professionali infermieristici e ostetrici. In particolare, si metterà sotto lente critica le nozioni culturali di corpo/corporeità, la costruzione sociale della salute e della malattia, il rapporto fra dispositivi di cura ed esperienze migratorie degli/delle utenti stranieri/e.

Testi/Bibliografia

Testo obbligatorio per tutte/i

Quaranta I., La trasformazione dell’esperienza. Antropologia e processi di cura, Antropologia e teatro, n.3, 2012, pp. 1-31.

Testo a scelta

A seconda del proprio percorso di studi, si potrà scegliere uno di questi due testi:

Cozzi, D. La gestione dell'ambiguità: Per una lettura antropologica della professione infermieristica, La Ricerca Folklorica, n. 46, 2002, pp.27-38.

Perrotta D. (2009), Il parto conteso. L'ostetrica tra discorso medico e discorso umanizzante, in Etnografia e ricerca qualitativa, n. 3, pp. 383-411.

Bibliografia di riferimento del corso

Per approfondire un argomento specifico tra quelli trattati durante il corso, si propongono alcune letture facoltative:

Cappelletto F., Vivere l’etnografia: osservazioni sul rapporto medico-paziente, in Vivere l’etnografia, SEID Firenze, 2013.

Farmer P., Un’antropologia della violenza strutturale, Antropologia "Sofferenza sociale", N. 8, 2006,, pp.17-49.

Fassin D., Un ethos compassionevole. La sofferenza come
linguaggio, l’ascolto come politica, in: Antropologia "Sofferenza sociale", N. 8, 2006, pp., pp. 93-111.

Gallotti C., Le Mgf come posta in gioco nei processi di cambiamento culturale. Migranti nigeriane e servizi sociosanitari in Emilia-Romagna, in Carrillo D., Pasini N. (a cura di), Migrazioni, Generi, Famiglie. Pratiche di escissione e dinamiche di cambiamento in alcuni contesti regionali, Franco Angeli, Milano, 2009.

Good B. J., Un corpo che soffre. La costruzione di un mondo di dolore cronico, in Quaranta I. (a cura di), Antropologia medica. I testi fondamentali. R. Cortina, Milano, 2006.

Quaranta I., Ricca M., Malati fuori luogo, R. Cortina, Milano, 2012.

Ranisio G., Corpo femminile e medicalizzazione, in Cozzi D. (a cura di), Le parole dell’antropologia medica. Piccolo dizionario, Morlacchi, Perugia, 2012.

Spensieri S., Ahmed A., Alcolismo, possessione, immigrazione. Corpi anormali, Rivista di Psicologia clinica, n.1, 2010.

Tarabusi F., Quando nasce una madre. Cura, servizi e maternità nelle esperienze delle donne migranti: un approccio etnografico, Rivista Internazionale di Studi sul Genere, Vol. 6 n. 12, pp. 240-284.

Metodi didattici

Lezioni frontali, discussione guidate, analisi di caso.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Colloquio  finale.

In aggiunta allo studio dei 2 testi obbligatori (uno comune e uno a scelta), si richiede l'approfondimento di un argomento specifico da scegliersi utilizzando la bibliografia di riferimento e le slides del corso.

Tra i criteri utilizzati per valutare la preparazione degli studenti e delle studentesse si evidenziano soprattutto: a) la capacità di comprendere i processi assistenziali infermieristici e ostetrici connessi alle tematiche di salute e al funzionamento dei sistemi sanitari e sociali e con particolare riferimento alle diversità culturali; b) la capacità di utilizzare con precisione il linguaggio antropologico;  c) la capacità di declinare teorie e strumenti propri dell’antropologia e dell’etnografia per leggere criticamente contesti, questioni e pratiche inerenti il proprio specifico ambito professionale.

Strumenti a supporto della didattica

Slides, materiale bibliografico, casi di studio.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Cecilia Gallotti