70867 - DIAGNOSTICA E DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI E CERAMICI

Anno Accademico 2023/2024

  • Docente: Giovanni Valdrè
  • Crediti formativi: 8
  • SSD: GEO/09
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Moduli: Giovanni Valdrè (Modulo 1) Gian Carlo Grillini (Modulo 3) Gian Carlo Grillini (Modulo 2)
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 3) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Conservazione e restauro dei beni culturali (abilitante ai sensi del d. lgs n. 42/2004) (cod. 8616)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso, lo studente possiede conoscenze relative alle proprietà dei principali materiali lapidei naturali (pietre) ed artificiali (malte, intonaci, terrecotte e ceramici antichi), alle cause e meccanismi di degrado dei materiali lapidei utilizzati per opere d'arte. In particolare, è in grado di: - conoscere le caratteristiche e la resistenza al degrado delle principali pietre naturali utilizzate per la realizzazione di opere d'arte; - distinguere e classificare cause e manifestazioni del degrado fisico, chimico e biologico dei materiali lapidei; - conoscere le proprietà e i problemi di degrado di malte, intonaci, stucchi, terrecotte architettoniche e dei materiali ceramici impiegati in campo archeologico ed architettonico; - applicare nelle attività di cantiere le Normative UNI 11182.

Contenuti

Modulo 1:

Introduzione al corso.

Utilizzo strumentazioni per la diagnostica e il degrado dei materiali lapidei e ceramici, in particolare con riferimento alle componenti Minerali.

Ottica Mineralogica per la diagnostica e il degrado dei materiali lapidei e ceramici. Esempi ed applicazioni di diagnostica e degrado nei Beni Culturali.

Microscopia Elettronica a Scansione SEM-ESEM-EDS, TEM, IR-Raman per la diagnostica e il degrado dei materiali lapidei e ceramici, con particolare e specifico riferimento agli aspetti Mineralogici. Specifiche applicazioni Mineralogiche alla diagnostica e degrado dei materiali lapidei e ceramici nel campo dei Beni Culturali.

Diffrazione a raggi X a polveri (XRD) per la diagnostica e il degrado dei materiali lapidei e ceramici, con particolare e specifico riferimento agli aspetti Mineralogici. Specifiche applicazioni Mineralogiche alla diagnostica e degrado dei materiali lapidei e ceramici nel campo dei Beni Culturali.

 

Modulo 2:

- Riconoscere le principali morfologie di degrado che interessano i materiali lapidei naturali (pietre) ed artificiali (malte-intonaci-laterizi-terrecotte architettoniche, stucchi-falsa pietra) impiegati nel costruito storico secondo la nuova normativa UNI 11182/2006 e il vecchio Normal 1/88 (ICR-CNR).

- Elaborare un progetto diagnostico di laboratorio (evidenziando le principali tecniche analitiche) per caratterizzare le morfologie di alterazione e di degrado.

Presentazione in aula di “Casi Studio” che hanno interessato lapidei naturali ed artificiali degradati presenti in recenti cantieri di restauro, posti sotto l’alta sorveglianza delle Soprintendenze competenti:

- Portale dell’ex-Monastero dell’Abbazia di Santa Maria in Porto (lapideo naturale).

- Palazzo Comunale di Camposanto (MO) - (lapideo artificiale razionalista).

- Monumento a Francesco Baracca (Lugo di Romagna) – (travertino di Tivoli).

- Basilica di San Petronio (BO) (rivestimento della facciata, statue, formelle in lapideo naturale, laterizi e malte del paramento murario superiore).

- Chiesa di San Domenico a Cagliari (Quadriportico del chiostro in Pietra Cantone, Pietra Tramezzario e Pietra Forte).

Attività laboratoriali nel centro storico di Ravenna

Applicare in diversi contesti architettonici ravennati, la nuova e vecchia normativa, con esaustiva documentazione fotografica e redazione di carte tematiche.

Per il lapideo storico:

- Chiesa di Santa Maria in Porto - Portale dell’ex-Monastero dell’Abbazia di Santa Maria in Porto.

- Porta Nuova in via di Roma.

- Piazza del Popolo: Palazzetto veneziano - Colonne veneziane.

Per il cotto:

Analizzare il degrado dei laterizi e della tessitura muraria, della pietra scolpita e delle terrecotte a stampo con eventuali finiture superficiali: scialbature, sagramature, dorature e coloriture.

- Piazzetta degli Ariani: muro di Drogdone - Chiesa dello Spirito Santo - Battistero degli Ariani.

- Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo-Campanile cilindrico - Palazzo di Teodorico.

 

Modulo 3:

Riconoscimento delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali lapidei naturali ed artificiali impiegati nel campo dell’edilizia storica ed archeologica, nonché delle risorse minerali di largo uso, quali materie prime per l'industria ceramica e dei cementi.

- Conoscere i materiali lapidei naturali di impiego antico e moderno (Graniti, Marmi e Pietre), dall’estrazione in cava, alla lavorazione e all’impiego nel campo delle costruzioni antiche e moderne.

- Caratterizzazione dei materiali lapidei artificiali: le malte (di allettamento, di stuccatura e di stilatura) e gli intonaci nei vari strati, impiegati in campo archeologico ed architettonico. Studio mineralogico-petrografico degli aggregati, dei leganti e degli additivi impiegati per la realizzazione di malte, intonaci e stucchi architettonici.

- Le malte nelle opere musive: opus tessellatum, opus sectile, opus signinum, acciottolato mosaicato (risseù).

- I materiali artificiali impiegati nell’architettura razionalista: la “falsa pietra” e gli intonaci “Terranova” e “Jurasit”.

Presentazione in aula di “Casi Studio” che hanno interessato i lapidei naturali ed artificiali degradati presenti in cantieri di restauro, posti sotto l’alta sorveglianza delle Soprintendenze competenti.

- Studio mineralogico-petrografico delle argille impiegate per la realizzazione di materiali artificiali ceramici: laterizi da muratura (crudi e cotti), laterizi da copertura, terrecotte a stampo, manufatti ceramici.

Analisi del degrado dei laterizi e delle tessiture murarie, della pietra scolpita e delle terrecotte a stampo impiegati nel costruito storico secondo la nuova normativa UNI 11182/2006 e il vecchio Normal 1/88 (ICR-CNR).

- Studio delle importanti finiture originarie: sagramature (quattrocentesca e settecentesca), scialbature, sottili intonaci, dorature e coloriture che frequentemente si rilevano nei paramenti murari degli edifici storici e nei decori architettonici in cotto. Uno studio storico-critico, le indagini specifiche in sito e nel laboratorio scientifico hanno lo scopo generale di studiare queste finiture e di contribuire a definire l’aspetto che la città ha assunto nel corso dei secoli, indispensabili per la programmazione di un progetto di restauro e per il ripristino dell’immagine della città il più rigoroso possibile.

- Progetto diagnostico: studio mineralogico-petrografico in microscopia e diffrattometria delle morfologie di degrado presenti nei materiali lapidei naturali ed artificiali e comprensione dei processi di deterioramento fisico, chimico e biologico in relazione all'ambiente di impiego.

 

 

Testi/Bibliografia

- C. Klein. Mineralogia. Ia edizione italiana. Zanichelli, Bologna.

- A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio. Minerali e rocce. Mondadori.

- G. Valdrè, U.Valdrè. Misure e Complementi, CLUEB Bologna.

- D.G.Rickerby, G.Valdrè, U.Valdrè, Eds. Impact of electron and scanning probe microscopy on materials research. Kluwer Academic Publishers Dordrecht/Boston/London.

- D.M.Moore, R.C.Reynolds. X-ray diffraction. Oxford University Press, Oxford, New York.

- Fotocopie e dispense usate a lezione.

Metodi didattici

Durante le lezioni verranno trattati e presentati sia contenuti generali teorici, e sia problematiche e considerazioni pratiche, e relative intercorrelazioni.

Inoltre il corso sarà affiancato da attività laboratoriali specifiche. 

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Esame orale.

Strumenti a supporto della didattica

PC-laptop e lavagna luminosa; modelli e campioni di minerali, ed esempi applicativi.

Orario di ricevimento

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