- Docente: Elena Vai
- Crediti formativi: 5
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Moduli: Elena Vai (Modulo 1) Omar Vulpinari (Modulo 2)
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea in Design del prodotto industriale (cod. 8182)
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Orario delle lezioni (Modulo 1)
dal 20/02/2023 al 17/04/2023
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Orario delle lezioni (Modulo 2)
dal 10/05/2023 al 31/05/2023
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del modulo di reverse engineering e rapid prototyping lo studente è in grado di condurre esperienze funzionali alla acquisizione 3D di un modello fisico e alla successiva prototipazione del modello 3D del progetto in-progress. Lo studente, inoltre, possiede gli strumenti - cognitivi e pratici - per la progettazione e la realizzazione della presentazione del progetto sotto forma di artefatto digitale interattivo multimediale.
Contenuti
Il laboratorio prevede una prima parte in cui gli studenti si confronteranno con progetti, esperienze e case histories afferenti alle discipline culturali e creative (audiovisivo, grafica e editoria, visual e ux design), con la finalità di progettare un porfolio personale.
Nella seconda parte del laboratorio, gli studenti seguiranno un workshop dedicato al service design.
PARTE I — COMUNICARE IL SE’ COME PRODOTTO
Prof. Elena Vai
Il corso intende fornire elementi di contesto, di processo e gli strumenti metodologici che permetteranno agli studenti di acquisire le competenze necessarie per rappresentare e comunicare il sé come prodotto.
Per il designer oggi, la comprensione e la comunicazione del sé prelude la formazione di una coscienza progettuale e la capacità di orientarsi in contesti produttivi, culturali ed economici, per progettare la realtà, i prodotti e i servizi.
La responsabilità del designer di affinare capacità interpretativa del proprio sé progettante è alla base dell’espressione del personale approccio progettuale, della propria identità e delle proprie competenze creative e professionali.
Comunicare il sé come progetto significa creare identità, rappresentare l’io spazializzato, progettare relazioni e delineare il proprio profilo di designer attraverso linguaggi narrativi, multicanale e multimediali.
Per poter sviluppare una comunicazione adeguata, gli studenti dovranno acquisire conoscenze e competenze che spaziano dalla interpretazione e valutazione del proprio operato e della sua traduzione in forma digitale. Obiettivo del modulo è dunque dotare gli studenti degli strumenti teorici e tecnici necessari alla progettazione della comunicazione di sé.
PARTE II — DESIGN THINKING E SERVICE DESIGN
Prof. Omar Vulpinari
Il Design Thinking è un approccio strutturato all’innovazione, che si distingue per la sua prospettiva olistica, la sua utente-centricità (le esigenze dell’utente sono messe al centro dell’innovazione) e un’attenzione rigorosa verso la prototipazione iterativa (filosofia Test & Learn).
Il Service Design, che parte dal Design Thinking, si sviluppa verso l’inizio degli anni 2000 con la crescita esponenziale dei servizi digitali. Oggi, in un mercato che pone sfide sempre più complesse, il Service Design è una delle discipline progettuali più in crescita nelle scuole di design e nelle aziende che si occupano di consulenza manageriale.
L’insegnamento trasferirà i principi, i metodi e gli strumenti del Design Thinking e del Service Design immergendo i partecipanti in un project work di gruppo per innovare un servizio esistente.
Seguendo il processo Double Diamond, nella prima parte del corso (di problem-framing) si farà un audit del servizio per identificare i suoi punti di migliorabilità mentre nella seconda parte (di problem-solving) si ideerà una innovazione migliorativa a partire dai bisogni reali dell’utente.
Il corso è condotto in modalità Doing, Using, Interacting per dare ai partecipanti la possibilità di costruirsi attivamente le proprie competenze.
Testi/Bibliografia
Lettura preliminare al corso
Keeping Connected, Design Methods for Designing Services, Technology Strategy Board and the Design Council
https://www.designcouncil.org.uk/resources/guide/design-methods-developing-services
Letture di approfondimento
Stickdorn, M., Hormess, M., Lawrence, A., & Schneider, J. (2018). This is service design doing. Applying service design thinking in the real world. A practitioners’ handbook (First edition). O’Reilly Media.
Tassi, R. (2019). Service designer: un progettista alle prese con i sistemi complessi. Franco Angeli.
Adams, R. (2012). La bellezza in fotografia. Bollati Boringhieri.
Barthes, R. (1979). La camera chiara. Nota sulla fotografia. Einaudi.
Ghirri, L. (2009). Lezioni di fotografia. Quodlibet.
Moholy-Nagy, L. (2010). Pittura Fotografia Film. Einaudi.
Vaccari, F. (2011). Fotografia e inconscio tecnologico. Einaudi.
Metodi didattici
Book informatico
Si adotterà il metodo interattivo e della ricerca. La lezione frontale si alternerà a momenti laboratoriali e di verifica. Il docente avrà funzione di guida e di coordinamento delle attività fondate sulla problematizzazione dei contenuti.
Workshop Service Design
Il bootcamp è composto da un primo workshop dove si applica l’approccio del Design Thinking e da un secondo workshop dove si adotta il processo Double Diamond del Service Design per progettare un servizio.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Elena Vai
Consulta il sito web di Omar Vulpinari
SDGs
L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.