00051 - ARCHITETTURA TECNICA

Anno Accademico 2021/2022

  • Docente: Cecilia Mazzoli
  • Crediti formativi: 5
  • SSD: ICAR/10
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Moduli: Cecilia Mazzoli (Modulo 1) Davide Prati (Modulo 2)
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Advanced design (cod. 9256)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il modulo tratta un comparto produttivo articolato e complesso come quello della produzione di componenti e sistemi per il settore delle costruzioni. Al termine del corso lo studente:  sa affrontare le questioni legate alle prestazioni strutturali, di controllo climatico, di durabilità, di sicurezza, di peso, trasporto, manipolazione, e di controllo dei sistemi di connessione, che caratterizzano il contesto di applicazione del componente edilizio.

Contenuti

Tema di laboratorio

 La Fiera internazionale di Tripoli “Rachid Karami” venne commissionata nel 1963 all’architetto brasiliano Oscar Niemeyer. Purtroppo, questo suggestivo “monumento della modernità” non trovò mai compimento: il cantiere fu infatti abbandonato nel 1975, a causa della guerra civile libanese. Ad oggi, i 15 edifici realizzati nella vasta area della fiera, che si estende per 10.000 ettari, appaiono ancora come grigie e incompiute strutture di cemento armato. Nel 2006 la fiera internazionale di Tripoli è stata inserita dall’organizzazione no profit World Monuments Fund in una lista dedicata a cento siti monumentali a rischio di conservazione.

Questo sito libanese rappresenta l’occasione per riflettere e lavorare sul tema del recupero e della rivitalizzazione delle aree espositive abbandonate, introducendo alcune importanti riflessioni riguardo all’inserimento in un contesto urbano altamente densificato, alla presenza di manufatti di grande valore storico-architettonico e culturale, e alla possibilità di rigenerare e conferire nuovi utilizzi alle aree dismesse.

Inoltre, i manufatti realizzati da Niemeyer, connotati da forme geometriche pure, consentono di affrontare lo studio dei principi che risiedono alla base del funzionamento dei sistemi costruttivi oggetto di dissertazione nell’ambito del modulo di Architettura Tecnica. L’acquisizione di tali nozioni e conoscenze rappresenta una fase essenziale del percorso didattico del corso, come fase propedeutica allo svolgimento delle attività laboratoriali, volte alla progettazione di un manufatto.

Dopo una fase iniziale di analisi del complesso fieristico, ogni gruppo di studenti sarà libero di scegliere un particolare edificio tra i 15 esistenti che funga da copertura e riparo (in inglese shelter) per il manufatto ad uso espositivo, che sarà il vero oggetto della progettazione. Tale manufatto dovrà presentare alcuni requisiti, tra cui: trasportabilità, temporaneità, leggerezza, resistenza meccanica, sostenibilità ed ecocompatibilità (sia nella costruzione che nel funzionamento). Inoltre, il comfort e l’accessibilità verranno garantite dall’uso di tecnologie nuove.

La ricerca progettuale dovrà essere volta alla realizzazione di una costruzione che tenga in debita considerazione i seguenti requisiti: trasportabilità dei materiali e componenti in sito, prefabbricabilità e facilità di assemblaggio/disassemblaggio, modularità e standardizzazione dei pezzi e delle lavorazioni.

Potranno essere impiegate tecniche costruttive a secco, tradizionali o innovative. Si incentivano gli studenti a svolgere ricerca in autonomia in merito alla raccolta e sistematizzazione di soluzioni selezionate oltre che a prendere contatti con aziende individuate per l’approfondimento delle tecniche costruttive, in termini di applicazione consolidata delle stesse e di eventuali utilizzi innovativi.

 

Organizzazione del percorso formativo

Durante le prime settimane vengono svolte alcune lezioni frontali propedeutiche, volte a fornire le nozioni di base in materia e a illustrare gli strumenti e i metodi necessari per affrontare la parte di laboratorio, che costituisce l’essenza del corso.

Le attività laboratoriali relative allo sviluppo del progetto si articolano nelle seguenti fasi:

  • Ricerca e studio: ricognizione delle soluzioni tecniche esistenti e innovative, in relazione sia alle caratteristiche estetico-formali e geometriche, sia ai requisiti prestazionali (proprietà meccaniche ed energetiche e rapporto con il contestoambientale).
  • Concept e progettazione: definizione del concept e progettazione dell’opera. Il progetto è supportato dall’utilizzo di strumenti e software di modellazione tridimensionale (AutoCAD 3D, SketchUp, Rhinoceros, Grasshopper, Revit, …) e dalla realizzazione di plastici e modelli di studio realizzati con materiali facilmente reperibili (cartone, legno, poliplat, gommapiuma, plastilina,…).
  • Modellazione: realizzazione di un modello digitale per la realizzazione di elaborati grafici e del video illustrativo del progetto. Gli studenti sono liberi di approfondire ulteriormente alcune soluzioni tecniche di dettaglio attraverso la realizzazione di prototipi in scala, sulla base di un disegno preciso di progetto. Questa fase potrà essere supportata dall’utilizzo delle macchine e degli strumenti disponibili presso il laboratorio di Design, previ accordi con il tecnicoresponsabile (Ing. Davide Prati), oppure presso gli spazi di AlmaLabor eventualmente supportati dal finanziamento disponibile per gli studenti (previa partecipazione al bando https://survey.unibo.it/fs/fs.aspx?surveyid=74eea6449aa43f69583ebfe4302186e ).

Testi/Bibliografia

E. Dassori, R. Morbiducci, Costruire l'architettura, Tecniche Nuove, Milano 2010.

B. Munari, Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale, Laterza, Roma 2010.

M. Salvadori, R. Heller, Le strutture in architettura, Nuova edizione ampliata, ETASLIBRI, Milano 1992.

M. Salvadori, Perché gli edifici stanno in piedi, Bompiani, Milano 2000.

M. Salvadori, M. Levy, Perché gli edifici cadono, Bompiani, Milano 1997.

V. Olgyay, Design with Climate: Bioclimatic Approach to Architectural Regionalism, Princeton University Press, Princeton 1963.

R. Gulli, Struttura e Costruzione, Firenze University Press, Firenze 2012.

F. Celaschi, A. Deserti, Design e innovazione, Carocci, Roma 2007.

F. Celaschi, Non Industrial Design, Luca Sossella, Milano 2017.

D. Norman, La caffettiera del masochista, Giunti Editore S.p.A., Milano 1997.

E. L. Francalanci, Estetica degli oggetti, Il Mulino, Bologna 2006.

Metodi didattici

Il Laboratorio prevede lo svolgimento di lezioni frontali, lavoro e studio (in aula e a casa) del tema assegnato, assistenza da parte dei docenti a tutte le fasi di ricerca, progettazione e realizzazione di modelli e prototipi in scala. Potranno essere organizzate testimonianze di ospiti esperti in materia e aziende del settore.

Il corso è articolato in diverse fasi, fra loro correlate:

Parte 1 – Teoria: lezioni frontali seguite dallo svolgimento di test di verifica dell’apprendimento, a risposta multipla;

Parte 2 – Revisioni interattive collegiali (blended): attività interattive finalizzate allo sviluppo dei progetti di gruppo con approfondimenti teorici svolte dai docenti del corso, da rappresentanti delle aziende coinvolte nel progetto, da esperti in materia.

Parte 3 – Presentazioni in itinere dello stato di avanzamento: appuntamenti periodici di revisione collegiale per la verifica dello stato di avanzamenti dei progetti.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La valutazione finale sarà svolta a gennaio, a termine del corso, e consisterà nella presentazione da parte di ogni gruppo del proprio progetto (in forma di n. 5 poster e n. 1 teaser/video) e dell’eventuale prototipo realizzato durante la fase finale di modellazione.

All’esame finale ogni gruppo avrà 20’ per illustrare le tappe del proprio lavoro (ricerca, progetto, modelli).

La valutazione finale consisterà in un voto unico per il corso “Laboratorio di Design del prodotto”, in quanto le due unità didattiche saranno svolte in completa sinergia. Il voto finale terrà conto degli esiti intermedi, della

qualità del progetto finale (coerenza, fattibilità, originalità), della qualità della presentazione e del modello, nonché della partecipazione attiva al corso.

Per sostenere l’esame, gli studenti devono frequentare almeno il 75% delle ore previste.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Cecilia Mazzoli

Consulta il sito web di Davide Prati