72170 - STORIA E CRITICA DELL'ARTE BIZANTINA

Anno Accademico 2018/2019

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente è in grado di affrontare lo studio dell'arte bizantina, di apprestarsi alla lettura di un'opera e di valutare in maniera critica la storiografia in materia.

Contenuti

Il corso sarà strutturato in una parte istituzionale e in lezioni di approfondimento. Nella parte istituzionale verrà esaminato l’evolversi diacronico dell’arte bizantina, dal contesto tardoantico della fondazione di Costantinopoli (330) fino alla presa della città da parte dei turchi ottomani (1453). Verrà osservato come le manifestazioni artistiche – in vari ambiti, superando l'ormai inefficiente distinzione tra scultura, pittura ed oggetti prodotti dalle cosiddette arti minori – riflettano l'evolversi storico del pensiero e del gusto nel lungo corso della storia dell'impero romano orientale, non solo a Costantinopoli, ma anche al di fuori della capitale e in quei territori di approdo e di sviluppo per un'arte di matrice assolutamente romano orientale. Partendo da una riflessione sullo statuto dell'opera d'arte e dell'immagine a Bisanzio, monumenti e manifestazioni artistiche verranno osservati come fonti, veicoli di significato, e come indicatori culturali, pur secondo i propri codici di comunicazione e di espressione.
Il corso monografico sarà poi dedicato alla questione dell’immagine di culto a Bisanzio, nel suo evolversi dalla prima formazione alla crisi durante il periodo iconoclastico e al suo rifiorire dopo il trionfo dell’ortodossia. Le lezioni affronteranno:

  • la formazione dell’immagine di culto e del culto delle immagini a Bisanzio, basandosi sull'opera fondamentale di Hans Belting (Il culto delle immagini. Storia dell'icona dall'età imperiale all'alto medioevo, Milano, 2001 edizione italiana di Build und Kult. Eine Gesschichte des Bildes vor dem Zeitalter der Kunst, Munich, 1993), che verrà osservata in prospettiva critica, discutendo anche le recenti teorie sul rapporto fra ritratto e icona espresse da Katherine Marsengill e Thomas Mathews;
  • il ruolo dell’immagine nel contesto performativo della venerazione, secondo moderne teorie sulla manifestazione del sacro – considerando anche il dibattito accademico su Hierotopy, dalla teorizzazione di Alexei Lidov alla discussione scientifica sulla fenomenologia del sacro, con particolare riferimento al ruolo delle immagini;
  • il periodo tradizionalmente detto “iconoclastia” (VIII-IX secolo), che verrà osservato attraverso le sue testimonianze artistiche in congiunzione alle fonti testuali e discutendone la storiografia, a partire dalla lettura di Ernst Kitzinger, di Judith Herrin e Anthony Bryer, fino agli studi di Leslie Brubaker e John Haldon o di Katherine Marsengill, considerando anche le testimonianze artistiche cosiddette iconoclastiche dei territori delle province e delle enclaves dell'Impero Bizantino nel Mediterraneo studiate da Maria Andaloro (Asia Minore) e da Marina Falla Castelfranchi (Italia meridionale);
  • infine, lo statuto delle immagini sacre acquisito nel periodo immediatamente successivo all'iconoclasmo fino alla fine della dinastia macedone (fino al 1056). In particolare, attraverso l'osservazione di evidenze monumentali e di oggetti, si discuterà del nuovo ruolo acquisito dalle immagini a Bisanzio, ruolo che poi avrà un impatto fondante sul costituirsi del culto in ambito ortodosso fino alla più immediata contemporaneità.

Testi/Bibliografia

Tutti gli studenti sono tenuti allo studio dei seguenti testi:

  • R. Cormack, Byzantine Art, Oxford, Oxford University Press, 2000 OPPURE C. Barsanti, M. della Valle, R. Flaminio, A. Guiglia, A. Iacobini, A. Paribeni, S. Pasi, S. Pedone, Introduzione all'Arte Bizantina. IV-XV secolo, Roma, CLEUP, 2012 (reperibile anche presso presso la copisteria CopyArty, Via Angelo Mariani, 22/A, oppure presso il portale AMS Campus - Materiali Didattici dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna: dispense 1-8).
  • Hans Belting, Il culto delle immagini. Storia dell'icona dall'età imperiale all'alto medioevo, Milano, Carocci, 2004, pp. 13-146.
  • L. Brubaker, L’invenzione dell’iconoclasmo bizantino, Roma, Viella, 2016.

Ulteriori indicazioni bibliografiche, utili alla preparazione dell'esame, verranno fornite durante le lezioni.

 

Gli studenti che non frequentano le lezioni sono tenuti a studiare anche tutti i saggi seguenti:

  • B. V. Pentcheva, Icone e potere: la madre di Dio a Bisanzio, Milano, Jaca Book, 2010.

Metodi didattici

Le lezioni frontali si svolgeranno in aula, di fronte ad immagini proiettate su schermo. Eventualmente potranno esserci anche esercitazioni laboratoriali al cospetto delle opere originali, ovvero giornate di studio in situ che si potranno svolgere anche in collaborazione con i colleghi.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La prova d'esame mira a verificare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:

  • conoscenza approfondita degli argomenti e della strumentazione critica illustrati durante le lezioni frontali o apprese dai testi in programma;
  • capacità di impiegare tali strumenti per confrontarsi con le immagini proposte al candidato dall'esaminatore;
  • comprensione della propria posizione in relazione alla storiografia in esame, tenendo conto della propria capacità di elaborazione culturale come di un imprescindibile condizionamento.

La prova d'esame è svolta in forma orale e prevede una valutazione in trentesimi. Il relatore sottoporrà delle immagini tratte dai testi in programma o dalle lezioni in aula. Ci si aspetta che l'esaminato/a le riconosca sapendo collocarle nell'ambito cronologico, geografico e storico di riferimento, discutendone i rapporti con altre opere. Anche per questo motivo è obbligatorio presentarsi all'esame fisicamente forniti dei testi.

Come secondo le linee guida fornite dall'Ateneo, si noti che:

  • la dimostrazione del possesso di una visione organica dei temi affrontati a lezione o all'interno dei testi d'esame congiunta alla loro utilizzazione critica, di una padronanza espressiva e del linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza (28-30);
  • la conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia, scarsa capacità di sintesi e di analisi e/o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato porteranno a valutazioni discrete (23-27);
  • lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame - condurranno a voti che non supereranno la sufficienza (18-22).
  • lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso non potranno che essere valutati negativamente.

Strumenti a supporto della didattica

Dispense e letture di approfondimento sono reperibili in AMS Campus - Materiali Didattici.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Maria Cristina Carile