73382 - LABORATORIO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER L'EDUCATORE SOCIALE E CULTURALE II (G.Z)

Anno Accademico 2018/2019

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del laboratorio lo studente: - è capace di muoversi autonomamente nell'applicare le tecniche specifiche apprese in modo autonomo o all'interno di progettazioni organizzate dalle istituzioni; - sa confrontarsi con altri soggetti sulle modalità d'uso e di documentazione delle tecniche apprese; - sa collocare il sapere specifico appreso in differenti tipologie di servizio; - sa valutare i limiti e i pregi delle strumentazioni tecniche apprese; - sa trasferire le tecnologie apprese in contesti differenziati apportandovi modificazioni e integrazioni personali.

Contenuti

Potenzialità della manualità, dal tatto esplorativo all’elaborazione simbolica

Il Laboratorio si pone l’obiettivo di far conoscere e sperimentare ai partecipanti che in ogni oggetto c’è, nascosto o palese, il lavoro delle mani che modellano, che forgiano e che esplorano e scoprono nuove forme. E forse mani che non si offrono facilmente perché non sanno ancora se saranno utilizzate per l’impronta digitale che ti chiude nel tuo essere stereotipo - zingaro, o moldavo, o tunisino …. Hanno bisogno di incontrare una materia da modellare, faticosa e docile nello stesso tempo, capace di trasformarsi e diventare simbolo di un cambiamento possibile e oggetto mediatore per incontrare altri vivendo la possibilità di apprendere costanti e variabili nella conoscenza della realtà e delle forme della rappresentazione. Oggetti – mediatori – che possono avere un’organizzazione codificata. Dal tatto utilizzato per la lettura Braille, al museo tattile, l’esperienza di tante generazioni di non vedenti, o ciechi, ha potuto aprire prospettive che permettono di fornire a chi studia per una delle professioni di aiuto – dall’insegnante all’educatore – o a chi svolge un impegno di tutor sul lavoro, strumenti che si basano sull’educazione del tatto.

Le ambizioni del laboratorio, inoltre, sono:

  • Rendersi conto, con attività e animazioni che coinvolgano i partecipanti, che la storia delle esperienze tattili ha potuto svilupparsi proprio incontrando le disabilità e soprattutto la collaborazione di persone con disabilità.

  • Poter ipotizzare, in modo credibile, che l’impiego di tecnologie, nate per non vedenti, possa avere un’applicazione estesa ad altre disabilità e che queste ipotesi possano già appoggiarsi ad esperienze documentabili.

    Verranno messe in evidenza le potenzialità dell’educazione tattile con l’illustrazione pratica di due logiche: quella “compensativa” che ritiene che una specifica educazione compensi e rimedi un deficit e quella “inclusiva” che vuole sviluppare un ambiente aperto e competente, in cui ciascuno possa contribuire mettendo in gioco le proprie capacità.

    Durante il laboratorio, che avrà anche momenti esperienziali, verrà affrontato anche il tema di come può essere esplorato con il tatto uno spazio per contribuire a renderlo inclusivo ed accogliente

Testi/Bibliografia

  • Arnheim, R.(1994), Aspetti percettivi dell'arte per i ciechi, in Per la salvezza
    dell'arte
    , Feltrinelli, Milano.

  • AA.VV., (2006), L'arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, a cura del Museo tattile Statale Omero di Ancona, Armando Editore, Roma.

  • Mazzocut-Mis, M. (2002), Voyeurismo tattile. Un'estetica dei valori tattili e
    visivi
    , Il Melangolo, Genova.

  • Dellantonio, A. (1993), Il tatto. Aspetti fisiologici e psicologici, Edizioni Cleup, Padova.

  • De Monticelli, R. (2003), L'ordine del cuore. Etica e teoria del sentire, Garzanti,
    Milano.

  • Galati, D. (a cura di) (1992), Vedere con la mente, Franco Angeli, Milano.

  • Gargiulo M.L., Dadone V., (2009), Crescere toccando. Aiutare il bambino con deficit visivo attraverso il gioco sonoro. Uno strumento per educatori e terapisti, Franco Angeli, Milano.

  • Kennedy M.J. (1997), Come disegnano i ciechi, in <<Le scienze>>, n. 343.

  • Magee, B., Milligan, M. (1997), Sulla Cecità, Astrolabio, Roma.

  • Mazzeo, M. (1988), Il bambino cieco. Introduzione allo sviluppo cognitivo, Anica, Roma.

  • Parente, D. (2006), I musei per non vedenti in Italia, Napoli, Cuen.

  • Secchi, L. (2004), L'educazione estetica per l'Integrazione, Carocci, Roma.


Metodi didattici

  • Lezioni frontali;
  • Esperienze laboratoriali presso il museo tattile "Anteros" dell'Istituto Cavazza.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Per la verifica finale può essere di due tipi a scelta dello studente:

  1. Lo studente presenterà un caso studio accompagnato dal commento orale.
  2. Gruppi di 3-4 studenti possono realizzare libri tattili che dovranno essere commentati oralmente. 

Strumenti a supporto della didattica

Durante la lezione frontale di presentazione saranno utilizzati filmati e PowerPoint; durante l'esperienza nel museo Anteros ci sarà un utilizzo pratico di strumenti per la modellazione della creta.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Giovanni Cellucci