55170 - SOCIOLOGIA DELLE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT

Anno Accademico 2017/2018

  • Docente: Andrea Bassi
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: SPS/07
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Forli
  • Corso: Laurea Magistrale in Management dell’economia sociale (cod. 8843)

Conoscenze e abilità da conseguire

Obiettivo dell' insegnamento è fornire gli elementi essenziali della Sociologia delle Organizzazioni attraverso l'esposizione critica dei principali approcci: naturalista, organicista, sistemico, culturalista. Al termine del corso lo studente è in grado di: - utilizzare le principali teorie delle organizzazioni; - applicare le tecniche di analisi organizzativa ad una pluralità di tipologie organizzative (pubbliche, private, non-profit); - confrontare le diverse teorie dell'organizzazione e discutere le loro implicazioni sulle politiche di welfare.

Contenuti

Il corso si articola in tre moduli autonomi ma interrelati.

Il primo modulo intende rispondere alla domanda: perché esistono le organizzazioni nonprofit (anche nelle società complesse ad avanzato livello di sviluppo)? Saranno illustrati i principali appocci elaborati nell'ambito di tre tradizioni di pensiero riflesso: a) teorie economiche; b) teorie politologiche; c) teorie sociologiche.

Il secondo modulo si dipana a partire dalla domanda: come funzionano le ONP? Ovvero quali sono le caratteristiche operative e gestionali che ne determinano la specificità/distintitivà? Saranno trattati i seguenti argomenti: a) gestione delle risorse economico-finanziarie; b) gestione delle risorse umane; c) governance; d) rapporti con i beneficiari/fruitori dei servizi; e) rapporti con gli stakeholders esterni?

Il terzo modulo, infine, attraverso la tecnica dello "studio di caso" (case study) si propone di fornire una serie di analisi organizzative delle principali tipologie di ONP presenti nel nostro paese (anche alla luce della recente legge di riforma del Terzo Settore): a) organizzazioni di volontariato; b) associazioni di promozione sociale; c) cooperative sociali; d) fondazioni; e) imprese sociali.

Testi/Bibliografia

Testi/Bibliografia

1) Colozzi I., Bassi A., (2003), Da terzo settore a imprese sociali, Carocci Editore, Roma. (Cap. 1, 2, 3, 5).

2) Bassi A. (2013), Una nuova metrica per l’impresa sociale: il sistema di rilevazione del Valore Aggiunto Sociale, «IMPRESA SOCIALE», 2013, 1, (pp. 30 - 47).

3) Bassi A. (2016), La politica sociale: scenari e prospettive. Verso la riconfigurazione societaria di un Welfare plurale, solidale e sussidiario, in Corbisiero F. e Ruspini E. (a cura di) (2016), Sociologia del futuro. Studiare la società nel 21mo secolo, CEDAM, Padova, (pp. 51-75).

 

Percorsi di lettura

1) Bassi A. (2005), Bilancio sociale, Bilancio di missione, Activities’ report. Il settore associativo: tra accountability e publicness, in Ecchia G., Marangoni G., Zarri L., (a cura di) (2005), Il bilancio sociale e di missione per le organizzazioni nonprofit, F.Angeli, Milano, (p. 148-164).

2) Bassi A. (2010), Esiste una specificità delle organizzazioni nonprofit dal punto di vista delle culture organizzative?, in "IMPRESA SOCIALE", vol. 1/2010, (p. 67-84).

3) Bassi A. e Stanzani S. (2012), Dieci anni di relazioni tra terzo settore e politiche sociali (2000-2010), in Colozzi I. (a cura di) (2012), Dal vecchio al nuovo Welfare. Percorsi di una morfogenesi, Franco Angeli, Milano, (pp. 119-149).

4) Bassi A. (2015), Innovazione Sociale e Politiche di Welfare, in Bassi A. e Moro G., 2015, (a cura di), Politiche sociali innovative e diritti di cittadinanza, FrancoAngeli, Milano, (p. 5-13).

5) Bassi A. (2017), Una legislazione promozionale e sussidiaria per la costituzionalizzazione degli attori della società civile, in Cicognani F. e Quarta F. (a cura di), (2017), Regolazione, attività e finanziamento delle imprese con finalità sociali. Studi sulla riforma del terzo settore in Italia, Giappichelli Editore, Torino, (pp. - ).

Metodi didattici

Nelle lezioni si alterneranno momenti di didattica frontale a momenti di confronto e discussione con gli studenti su testi o parti di essi via via proposti dal docente.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La prova dell'esame di profitto consisterà in una interrogazione orale sui testi indicati ai punti 1, 2, e 3 nella sezione "Bibliografia", nonché su un testo a scelta tra quelli indicati nella sezione "Percorsi di lettura".

Strumenti a supporto della didattica

Videoproiettore, PC, lavagna a fogli mobili.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Andrea Bassi