18547 - ARCHITETTURA E COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA III (A-K)

Anno Accademico 2008/2009

  • Docente: Giorgio Praderio
  • Crediti formativi: 8
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Moduli: Giorgio Praderio (Modulo 1) Giorgio Praderio (Modulo 2)
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Specialistica Europea in Ingegneria edile/ architettura (cod. 0067)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso di AR.CAII è antecedente al corso di AR.CAIII nel passaggio tra vecchio ordinamento (ingegneria edile) al nuovo ordinamento (ingegneria edile/architettura). Entrambi hanno lo scopo di formare la figura professionale del Progettista Generale dell'Architettura (PGA), in una dimensione multidisciplinare complessa e secondo un approccio integrato. L'area applicativa di riferimento è costituita dall'Europa delle direttive , delle raccomandazioni e della raggiunta mobilità professionale nel campi delle infrastrutture territoriali, attrezzature urbane e insediamenti abitativi, omogenei o misti.

Contenuti

18547 ARCHITETTURA E COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA III (A-K)

Anno Accademico 2008/2009

Docente  Prof. Ing. Praderio Giorgio

Numero di crediti  8

 

Conoscenze/Abilità da conseguire

 

Il corso di Architettura e Composizione Architettonica III (A-K) - ovvero AR.CA III (A-K) - nasce dallo sdoppiamento del precedente corso unitario di AR.CA III, avvenuto in questo anno accademico. Esso procede in  parallelo al suo omologo AR.CA III (L-Z), posto anche esso al V° anno del corso di laurea specialistica europea di ingegneria Edile/Architettura, con il quale vengono condivise comuni finalità formative in un coordinamento per seminari esterni, viaggi di studio, eventi di ricerca e divulgazione. Vengono inoltre ripresi i fondamenti dell'Architettura (A.) per procedere a sviluppi tematici esemplificativi, al fine di completare la formazione del Progettista Generale dell'Architettura (PGA), lungo la filiera che da AR.CA I, procede sino ad AR.CA IV.

 

Le conoscenze di base partono dall'analisi del dinamismo urbano, cioè dalle diverse matrici in evoluzione che costituiscono gli scenari delle architetture urbane oggi in evoluzione. Esse devono manifestare le corrette fenomenologie dell'abitare integrato nei diversi scenari urbani: fenomenologie sia antiche che innovative, dentro allestimenti territoriali complessi  anche per infrastrutture e attrezzature.

Il PGA si pone come protagonista risolutore, consapevole che gli spazi di vita per l'uomo, identificati dalle architetture, sono sempre più intrecciati, dilatati e sovrapposti, ed inesauribili per possibilità offerte. I campi applicativi privilegiati nel corso sono circoscritti a territori esemplificativi di bellezza e qualità, a zone urbane normate e luoghi di valore paesistico convenzionalmente individuati, infine a opere complesse ed edifici da realizzare o recuperare.

 

Nel corso si affrontano tematiche tradizionali (forme, figure, materia, tecnologie, strutture e sistemi abitati) e nuove tematiche, legati all'innovazione tecnica, energetica, gestionale (qualità e sostenibilità, procedure e forme gestionali, profili organizzativi e tendenze internazionali), passaggio da affrontare abbandonando paradigmi obsoleti a adottando nuove metafore utili: andando oltre la concezione macchinistica e funzionale (necessità) per favorire quella relazionale e multifattoriale, aperta alle  incombenti dimensioni iperurbane e iperarchitettoniche.

 

Efficacia ed efficienze, arte e bellezza, materia e tecnologie, parametri scientifici e componenti tecniche, linguaggi e supporti, servizi e informazioni, devono pertanto essere considerati in un profilo multidisciplinare dentro un metodo risolutivo, integrato, per esiti sempre unitari, cioè di sistema (approccio solistico e costante controllo d'insieme, di opere/oggetti e contesti/siti).  L'architettura è dunque offerta allo studente come costruzione polisemica e polivalente, che muove tra origini e prospettive, ragione e intenzioni, evidenze logiche e mistero ontologico, infine linguaggi dichiarati e possibilità.

 

L'area territoriale e normativa di riferimento per il corso è costituita prevalentemente dall'Europa Unita, delle cento regioni e mille città (in nome dell'internazionalizzazione del corso), con direttive e raccomandazioni, piattaforme tecnologiche e procedure di controllo (qualità/garanzie e sostenibilità/limiti), in relazione a mobilità professionali e mercati del settore. Regioni e Città dell'UE costituiranno i laboratori territoriali prescelti per riconoscere utili esperienze architettoniche che saranno presentate nel corso e si porranno anche come base applicativa dei Progetti d'Architettura che saranno attribuiti agli studenti, per esami, tirocini e tesi di laurea.

 

Il corso mira a formare un progettista in grado di elaborare un progetto linguisticamente coerente, strutturalmente efficace, energicamente efficiente, richiedendo scelte politiche e poetiche consapevoli nei riguardi dell'ambiente circostante e del paesaggio costruito. Si richiede pertanto la capacità di una lettura vasta dei fenomeni urbani e abitativi del nostro tempo, la disponibilità ad una maturazione di un progetto formale aderente all'analisi svolta, e la capacità di restituzione del proprio prodotto in una forma corretta e completa sul piano grafico rappresentativo.

 

Programma/Contenuti

 

Il corso di AR.CA III (A-K) si svolge lungo un ciclo che comprende un modulo di didattica frontale, che si svolge nel primo ciclo (60 h), cui si accompagna in parallelo un secondo modulo di didattica alternativa (già esercitazioni) (60 h). Nel secondo ciclo che seguirà subentrano i Laboratori di Progettazione (vedi) (60 h), tenuti da altri docenti collaboratori e cultori della materia, come momento applicativo dei temi di progetto, attribuiti individualmente.

 

L'architettura viene assunta come insieme di costruzioni dotate di senso proprio e significati intrecciati, che dunque esprimono valori (necessità e urgenze, identità e cittadinanze, sembianze e prestazioni, ecc.). Essa conferisce ordine al contesto che l'accoglie (città o campagna), si apre alle attese di perfezione (arte e bellezza), considera criteri di correttezza parametrica (efficacia ed efficienza), reclama garanzie (qualità urbane ed edilizie) e ne riconosce i limiti (sostenibilità, consumi, energia) In particolare i significati che accompagnano l'A. e le sembianze che ne discendono vanno affrontati e risolti nel contrasto tra passato, presente e futuro, che deve divenire raccordo, tra manifestazioni della città globale ed episodi riconoscibili dei  regionalismi e/o localismi. Perché la multicittà storica, delle identità, tradizioni e differenze concorre con  la ipercittà delle tecnopoli mondiali, dell'indifferenza, anonimato e innovazioni abitative.

 

La varietà di architetture ed i repertori strumentali e formali/figurativi che ne verranno (quasi biodiversità urbana) andranno considerati come passaggio evolutivo in atto: dalla modernità (compartimentazioni verticali, stabilità formali, invarianze tipologiche, realtà e materialità) alla postmodernità (“multifattorialità interagente”, biotecnoscienze, con eventi e flussi, immagini e apparenze, virtualità e immateria, media e marketing).

Questo passaggio è contrassegnato dal progressivo sostituirsi dei linguaggi formali e simbolici nell'architettura e nelle città a favore di una cultura dell'immagine: postfunzionalismo e razionalismo critico, regionalismi ritornanti e storicismi accademici,  minimalismi metafisici e  decostruzioni, bioarchitetture, ecc.).

 

I progetti che saranno offerti nel corso come esempi realizzati o prove da affrontare, dovranno trovare spiegazioni e cimentarsi con ridondanze funzionali e dualismi morfologici, risonanze simboliche e dilemmi culturali, aspetti informativi e profili gestionali. Che andranno necessariamente risolti prima nella unità del progetto preliminare poi nello sviluppo del progetto definitivo: dalla D.I.A. ai permessi di costruire, dalle autorizzazioni ambientali a quelle paesaggistiche. Comportando giudizi critici, collegialità degli operatori, essenzialità di valori e profondità interpretative (ontologia dell'architettura). Senza trascurare l'interazione critica  tra scienza/conoscenza e nuove emergenze metodiche, mediatiche, tecnologiche, iconiche. Cui devono seguire consapevolezze ambientali, capacità procedurali, controlli di efficacia ed efficienza.

 

I temi di progetto saranno di rango europeo, dai complessi abitativi misti alle opere complesse e composite, sino alle polarità attrattive (servizi, musei, fiere, padiglioni, torri, ..).

Nel tentativo di individuare i fondamenti dell'abitare, e le invarianti antropologiche che lo generano come necessità esistenziale oltre che fisica, particolare attenzione sarà data ai temi legati allo spazio sacro, per cui è stati definito uno modulo apposito, “Progetto di Luoghi e Spazi del Sacro”, gestito come modulo didattico interdisciplinare, interno al corso. Nel tentativo di dipanare ed individuare le frontiere delle nuove forme abitative e comportamentali, particolare attenzione sarà data ai movimenti turistici, ed alle architetture per l'ospitalità: cellule abitative, servizi per il turismo, stazioni balneari, parchi a tema.

 

Testi/Bibliografia

 

-         Giorgio Praderio, Eleonora Modde, “ABITARE DA TURISTI, ARCHITETTURE”, Alinea Editrice, Giugno 2006, Bagno a Ripoli (FI)

 

-         Luisella Gelsomino, “ARCHITETTURE PER NUOVI PAESAGGI URBANI”, Alinea Editrice, Firenze 2005

 

-         G.Klaus Koenig , “Il concetto di Spazio Architettonico”, in “Architettura del Novecento”, Saggi Marsilio, Venezia, 1995

 

-         A. Snodgrass, “Architettura, Tempo, Eternità”, a cura di Guglielmo Bilancioni, Bruno Mondadori, 2004.

 

 

 

 

 

Testi/Bibliografia

"Manuale di progettazione edilizia" - UTET , Torino.

"Tourism Designing VISIONS across the ADRION Multy-City" , a cura di G. Praderio, E. Modde e A. Erioli; Alinea Editrice; Firenze Febbraio 2005.

"Fermenti urbani e frammenti spaziali: Bologna città europea", a cura di G. Praderio (testi di G.Praderio, A. Erioli e G.F. Tedeschi). Ed. CLUEB Bologna maggio 2003.

"Città Progetto" a cura di G. Praderio Ed CLUEB Bologna 1994

 

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

esame scritto e orale con prove extemporanee intermedie. Il voto è una sintesi collegiale (docente e collaboratori) delle conoscenze generali di architettura e progetto possedute dallo studente, del progetto tematico redatto nell'anno e di prove extemporanee condotte ancora nell'anno.

Strumenti a supporto della didattica

Servizio di CAAD presso il laboratorio didattico 0.4.

Viaggi di studio e visite a mostre ed esposizioni (biennale di VE e triennale di MI).

Modelli e plastici di lavoro.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Giorgio Praderio