RETURN: Multi-risk science for Resilient Communities under a changing climate
Il progetto è volto a rafforzare la ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici a livello nazionale. Contribuisce a rafforzare le conoscenze, il trasferimento tecnologico e la governance italiana nella gestione del rischio di catastrofi ambientali correlate al cambiamento climatico.
Area di intervento PNRR: Missione 4 - Istruzione e Ricerca
Componente: 2 - Dalla ricerca all'impresa
Investimento: 1.3 - Partenariati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca
Durata: 36 mesi, il progetto si concluderà in data 30/11/2025
Quota di finanziamento totale del progetto: 8.749.577,61 €
Proponente: Università degli Studi di Napoli "Federico II"
Rischi, impatti, comunicazione del cambiamento climatico
Il progetto RETURN persegue i seguenti obiettivi:
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migliorare la comprensione dei rischi ambientali, naturali e antropici, nonché la loro interrelazione con gli effetti dei cambiamenti climatici
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migliorare la previsione dei rischi e le metodologie per la prevenzione, l’adattamento e la mitigazione
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sviluppare nuove metodologie e tecnologie per il monitoraggio
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promuovere un uso più efficiente e sostenibile di dati, prodotti e servizi
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rafforzare il ponte tra la ricerca e i prodotti finali, valorizzando trasversalmente le competenze, il trasferimento tecnologico e l’integrazione dei servizi
Struttura del progetto e partecipazione
Composizione della Fondazione
Università ed istituti di ricerca
- Università degli Studi di Napoli "Federico II"
- Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"
- Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
- Università degli Studi di Genova
- Università di Roma "La Sapienza"
- Università degli Studi di Firenze
- Università degli Studi di Palermo
- Università degli Studi di Padova
- Università degli Studi di Cagliari
- Politecnico di Milano
- Politecnico di Torino
- Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS
- Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile - ENEA
- Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale
- Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell’Emilia-Romagna
- Dipartimento della Protezione Civile
Soggetti privati
- Fondazione Università Ca’ Foscari
- Fondazione CIMA - CIMA
- Università degli Studi di Enna Kore - UNIKORE
- Eurac Research - EURAC
- AlmavivA S.p.A
- Eni Rewind
- Engineering Ingegneria Informatica SpA
- Generali
- Holding Ferrovie dello Stato Italiane
- IREN
Ambiti di azione
Le attività si articolano in 8 aree:
- Spoke 1 – Acqua (leader: Politecnico di Milano)
- Spoke 2 – Instabilità del terreno (leader: Università di Roma "La Sapienza")
- Spoke 3 – Terremoti e vulcani (leader: Università degli Studi di Bari "Aldo Moro")
- Spoke 4 – Degrado ambientale (leader: Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS)
- Spoke 5 – Insediamenti urbani e metropolitani (leader: Università degli Studi di Napoli "Federico II")
- Spoke 6 – Multi-Risk Resilience per infrastrutture critiche (leader: Politecnico di Torino)
- Spoke 7 – Resilienza delle comunità al rischio: impatto sociale, economico, legale e culturale (leader: Università degli Studi di Firenze)
- Spoke 8 – Scienza dei servizi climatici per mitigazione dei rischi e adattamento (leader: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna)
L'Università di Bologna partecipa agli spoke 2, 3, 5, 6, e coordina lo spoke 8.
Le persone nel progetto
Le persone dell'Università di Bologna
Referente scientifico
Prof. Alberto Montanari
Personale docente e ricercatore
- Matteo Berti
- Lisa Borgatti
- Nicola Buratti
- Giliberto Capano
- Guido Gottardi
- Federico Lucchi
- Tiziano Maestri
- Alberto Montanari
- Antonio Navarra
- "Eva Vanna Lorenza" Negri
- Nadia Pinardi
- Federico Porcù
- Luca Pozza
- Francesco Saverio Violante
- Marco Savoia
- Sonia Silvestri
- Elena Toth
- Gianluca Vignaroli
- Filippo Zaniboni
- Barbara Zanuttigh
Le persone assunte sui fondi del progetto
Personale ricercatore
- Riccardo Asti
- Ilaria Bertolini
- Francesca Borghi
- Giuseppe Ciccarese
- Francesco Decataldo
- Francesca Ferretti
- Alessandro Lenci
- Emanuele Maiorana
- Mattia Neri
- Enrico Paolucci
- Matteo Roverato
- Giacomo Titti
Personale con assegno di ricerca
- Federica Borile
- Alexandra D'Angelo
- Davide Donati
- Eleonora Erittu
- Michele Martinazzo
- Matteo Meli
- Alessandro Piazza
Personale con borsa di dottorato
- Riccardo Bentivogli
- Rossana Comito
- Momoona Kausar
- Gökhan Sarigil
- Mohammad Reza Shirzad
Dipartimenti coinvolti
- Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali — BiGeA
- Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali — DICAM
- Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" — DIFA
- Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche — DIMEC
- Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali — SPS
Con il progetto, l'Università di Bologna si propone di:
- individuare indicatori di impatto per stimare gli effetti del cambiamento climatico e prevedere i rischi futuri che ne deriveranno
- realizzare proiezioni climatiche e socio-economiche, per individuare non solo i fattori ambientali, ma anche le criticità strutturali, sociali e istituzionali che provocano conseguenze in materia di cambiamento climatico
- analizzare la caratterizzazione climatica e delle condizioni di innesco dell’evento alluvionale che ha interessato il territorio della Romagna nell’anno 2023
- elaborare modelli di sistemi urbani e metropolitani complessi, per la riduzione del rischio di catastrofi e per l’individuazione di strategie in grado di consentire l’adattamento ai cambiamenti climatici
Quali attività in corso?
I team di ricerca dedicati al progetto RETURN stanno procedendo con:
- identificazione dei territori più soggetti a dissesto, attraverso la raccolta di informazioni relative a casi di studio nazionali
- adozione di un approccio multirischio per l’aggiornamento delle informazioni sui vulcani esplosivi, e il loro monitoraggio, al fine di verificarne la pericolosità
- messa a punto di approcci metodologici per la modellazione dei contesti urbani e metropolitani in relazione alle vulnerabilità fisiche, funzionali e sistemiche, per prevedere gli impatti del cambiamento climatico