Vittorio Puntoni

Filologo, Linguista, Rettore dell’Alma Mater Studiorum, Politico e Accademico (Pisa, 24 giugno 1859 – Roma, 21 marzo 1926).

È stato il primo rettore del XX secolo e quello che per più anni rimase in carica: nei suoi due mandati governò l’Ateneo bolognese per ben 21 anni e, grazie alle sue abilità pratiche e diplomatiche, riuscì a condurlo verso la modernità.

Vittorio PuntoniVittorio Puntoni nacque a Pisa nel 1859 in una famiglia di umili origini.

Si laureò in Lettere presso la Scuola Normale Superiore nel 1881. Il relatore della sua tesi, Enea Poccolomini, tra i primi esponenti della filologia formale, lo volle con se per otto anni all’Istituto di studi orientali Gori-Feroni di Siena, dove Puntoniimparò il copto, l’ebraico e l’arabo.

Nel 1884 divenne libero docente a Pisa e quattro anni più tardi, nel 1888, si trasferì a Messina per insegnare Letteratura greca e Storia comparata delle lingue classiche e neolatine. Dal 1890 al 1892 fu professore straordinario di Letteratura greca a Palermo per poi prendere posto indeterminato, dal 1892 al 1926, presso l’università bolognese come docente di Letteratura greca.

Dopo soli quattro anni dal suo arrivo venne eletto rettore, carica che ricoprì fino al 1911, divenendo così il primo rettore dell’Alma Mater del XX secolo. L’Ateneo felsineo ancora non era riuscito ad ammodernarsi adeguatamente e anche se i predecessori di Puntoni, Capellini e Murri in primis, aveva tentato di svecchiare le strutture universitarie in occasione della complessiva riorganizzazione cittadina, non si avevano avuti adeguati supporti politici ed economici affinché si riuscisse in tale impresa. Puntoni, anche grazie all’appoggio alla Camera di Enrico Panzacchi, al prestigio del neo-premio Nobel Carducci e del ministro dell’Istruzione, l’imolese Giovanni Codronchi, riuscì ad attuare il primo piano di espansione delle sedi accademiche sulla nuova via Irnerio, progettando anche il successivo allargamento della cittadella universitaria alle spalle della sede centrale di Palazzo Poggi, attraverso la seconda convenzione tra università, enti locali e statali del 1910.

Nonostante le sue aspirazioni vertessero maggiormente alla ricerca, nel 1917 venne rieletto rettore fino al 1923, proprio in virtù del suo essere ‘genio pratico’, come ricordò lo stesso Carducci.

Durante questi lunghi anni di rettorato e di insegnamento bolognese Puntoni ricoprì anche importanti cariche politiche e istituzionali. Fu infatti: consigliere comunale (dal 1899); senatore del Regno d’Italia (dal 1922); membro della Commissione reale per la riforma della scuola media, del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (1905-09, 1913-17) e della realtiva Giunta (1907-09, 1915-17); membro dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia delle scienze di Bologna (1907), di cui fu presidente della Classe di Scienze morali (1912), classe che si aggiunse in occasione del Nobel carducciano.

Il servizio che diede e il prestigio che ottenne gli conferirono decorazioni da molteplici ordini e, ovviamente, non potette mancare la cittadinanza onoraria di Bologna (1911).

La specializzazione filologica delle sue investigazioni linguistiche come grecista e bizantinista, aperto all’orientalistica ed esponente di spicco del filellenismo, non lo distolse dalla sua vocazione pedagogica e pratica, tanto che fu molto apprezzato anche per i suoi lavori scolastici.

Alla sua morte, avvenuta a Roma nel 1926, Bologna lo celebrò con solenni esequie. La salma esposta alla Cappella dei Bulgari in Archiginnasio e infine la sepoltura nella Certosa cittadina.