Egidio Foscherari (Foscarari)

Giurista e Maestro di Diritto canonico (Bologna, prima metà del XIII sec. – Bologna, 1289)

Primo laico a insegnare diritto canonico nello Studio bolognese, Egidio Foscherari fece fortuna attraverso la sua professione di maestro e di consulente comunale nei difficili anni degli scontri tra guelfi e ghibellini. La sua tomba nella piazza cittadina di San Domenico ne testimonia ancora lo status raggiunto.

Egidio Foscherari (Foscarari)Egidio Foscherari nacque nei primi decenni del 1200 da un’antica famiglia bolognese di banchieri e di politici, schierati con la fazione dei popolari di parte guelfa.

La storiografia ancora è dibattuta nel riconoscere in lui un altro ‘magister Aegidius’ di cui sono giunte opere databili più o meno nello stesso periodo di attività.

Dalla sua opera più importante, De ordine iudiciorum (composta tra il 1260 e il 1266), si può desumere che ebbe particolari rapporti con Berengario da Parma, spesso chiamato dall’autore ‘dominus et magister’, probabilmente in quanto suo maestro di Diritto canonico.

Ottenuta la laurea, Foscherari insegnò a sua volta Diritto canonico pur essendo di condizioni laiche ed ebbe numerosi allievi, tra i quali va ricordato Giovanni d’Andrea.

Nel 1279, ammalatosi, si fece sostituire nell’insegnamento dallo spagnolo Garzia, riprendendo poi il suo ruolo, come testimoniano documenti legati alla docenza datati posteriormente.

Assieme a molti suoi colleghi fu anche attivo nella vita pubblica cittadina, in quei tempi sconquassata dalle continue guerriglie interne tra i ghibellini Lambertazzi e i guelfi Geremei.

Tali attività di spicco lo portarono a divenire un personaggio illustre e potente, possessore di case urbane, di terreni, vigne e allevamenti nel contado. Questo comportò anche ottimi contratti matrimoniali, ben tre, che lo videro legarsi ad altre importanti casate locali, come i Pepoli (al terzo matrimonio si legò a Gisela, figlia del potente Giovanni Pepoli).

Al suo sontuoso funerale, nel 1289, fu concesso ai dottori canonisti di vestire di scarlatto, colore fine ad allora riservato ai soli cavalieri e ai legisti.

Ancora oggi si può ammirare il suo bel monumento funebre, uno dei cinque superstiti della città. Si affaccia su piazza San Domenico, chiesa designata dallo Studio per le assemblee dei legisti citramontani. Si tratta della sola arca dedicata a un glossatore canonista, elaborata con una maggiore semplicità rispetto alle altre e riutilizzando parti di edifici preesistenti, come un bel frammento di ciborio carolingio con pavoni.

Nella centralissima via Marchesana, ciò che resta della torre di famiglia ricorda ancora il prestigio raggiunto dalla famiglia dei Foscherari, dei quali porta il nome la strada limitrofa: un intero quartiere dove sorgevano le loro case e vicino al quale, a tre secoli dalla scomparsa di Egidio, si sarebbe creato proprio l’Archiginnasio dell’Alma Mater Studiorum.