77989 - BENI CULTURALI ECCLESIASTICI

Anno Accademico 2023/2024

  • Docente: Manuel Ganarin
  • Crediti formativi: 7
  • SSD: IUS/11
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (cod. 9233)

Conoscenze e abilità da conseguire

Lo studio del comparto tematico dei beni culturali ecclesiastici investe diversi aspetti: dall' illustrazione delle specificità che li contraddistinguono, alla loro regolamentazione giuridica complessa, trattandosi di beni mixti fori, sui quali insiste cioè una doppia "giurisdizione", per così dire, quella statale e quella canonica o comunque confessionale, sia per il profilo dell' appartenenza, sia soprattutto per il sovrapporsi da una parte di interessi storico-artistico-culturali ovvero di interessi economico-patrimoniali, e dall' altra di interessi cultual-liturgico-pastorali, dunque religiosi. Nella dizione beni culturali ecclesiastici vengono ricomprese realtà variegate e assai importanti per l' identità e la valorizzazione di un territorio (e quello ravennate è esemplare in questo senso): edifici di culto, pievi, abbazie, conventi, monasteri, ma anche biblioteche, archivi, musei, opere pittoriche e musive, monumenti e sculture, nonché altre realizzazioni dell' esperienza spirituale che hanno scandito due millenni della vita italiana ed europea. Il corso intende sviluppare la cognizione del quadro giuridico ed istituzionale nel quale le problematiche che investono questo cruciale ambito debbono trovare soluzione. Si esplorerà l' articolato sistema normativo che coniuga, a partire dalle fonti concordatarie, la legislazione canonico-confessionale e quella civile secondo diversi piani di armonizzazione: da quello centrale (che impegna direttamente i vertici dello Stato e delle Chiese) a quello periferico (che viene nutrito da intese tra autorità ecclesiastiche locali ed autorità civili regionali, provinciali e comunali). Saranno oggetto di analisi giuridica le molteplici forme di collaborazione cui i poteri secolari e le confessioni religiose sono vocate per la protezione e la promozione dei beni culturali a connotazione religiosa al fine di contemperare e far fecondamente interagire i differenti interessi che sui medesimi si concentrano. Verrà dato spazio alla redazione di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale di interesse religioso e non, al fine di consentire un' utilizzazione pratico-professionale delle conoscenze acquisite, nella prospettiva altresì di reperimento di finanziamenti pubblici e privati.

Contenuti

Parte canonistica

- Cenni su fonti di produzione e fonti di cognizione del diritto canonico

- Concetto di ‘beni della Chiesa’, ‘beni ecclesiastici’, bona temporalia

- Gli antecedenti più remoti della normativa canonica in materia di patrimonio storico-artistico

- I ‘beni culturali’ nel Codex Iuris Canonici del 1917

- Il nuovo impulso impresso in materia dal Concilio Vaticano II

- Il diritto particolare canonico prodotto in materia dalla Conferenza Episcopale Italiana

- I ‘beni culturali’ nel nuovo Codex Iuris Canonici per la Chiesa cattolica latina del 1983

- La disciplina canonistica degli archivi ecclesiastici, dei musei ecclesiastici e delle biblioteche ecclesiastiche

- Organismi della Curia Romana competenti al riguardo: in particolare la Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa e le nuove competenze del Dicastero per la Cultura e l'Educazione

- L’attività internazionale e sovranazionale della Santa Sede in tema di beni culturali. In particolare la Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale mondiale: focus sui monumenti paleocristiani Unesco di Ravenna

 

Parte ecclesiasticistica

- La tutela del patrimonio storico-artistico nella legislazione italiana dalla stagione liberale al fascismo

- La tutela dei ‘beni culturali’ nel nuovo impianto costituzionale dello Stato democratico e repubblicano. L’art. 9 della Costituzione. Il dibattito sugli interessi religiosi coinvolti nella tutela dei beni culturali

- L’Accordo di modificazione del Concordato lateranense del 1984 e la tutela dei beni culturali di interesse religioso. L’’art. 12 dell’Accordo di Villa Madama

- I beni culturali di interesse religioso tra competenze statali e competenze delle Regioni e degli Enti Locali dopo il D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998 e la riforma del Titolo V della Costituzione (legge cost. n. 3 del 2001)

- Le biblioteche ecclesiastiche: la normativa canonica, la normativa italiana e la normativa bilaterale, in particolare l’intesa del 18 aprile 2000 in materia tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro per i beni e le attività culturali

- L’art. 9 del nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004. Le altre disposizioni di interesse ecclesiasticistico del Codice Urbani

- L’intesa del 26 gennaio 2005 tra il Ministro per i beni e le attività culturali e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana che abroga e sostituisce quella del 13 settembre 1996

- Le più rilevanti intese regionali in materia di beni culturali di interesse religioso

- Gli edifici di culto di valore storico-artistico appartenenti al Fondo Edifici di Culto ed il trasferimento di essi all’autorità ecclesiastica. Le competenze in materia di costruzione, manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici di culto; le norme urbanistiche. Il finanziamento dell’edilizia religiosa. La tutela degli edifici di culto in relazione ad interventi dell’autorità civile. L’art. 831 c.c. La disciplina dei santuari. La disciplina delle sepolture e delle cose mobili destinate al culto. Gli edifici di culto delle confessioni di minoranza

- I beni culturali nello Stato della Città del Vaticano

- Il turismo religioso, gli itinerari turistico-religiosi, i pellegrinaggi

- I beni culturali nella legislazione ‘negoziata’ con le confessioni religiose diverse dalla cattolica


Testi/Bibliografia

Acri. Commissione per le Attività e i Beni Culturali, Beni ecclesiastici di interesse culturale. Ordinamento, conservazione e valorizzazione, il Mulino, Bologna, 2021, pp. 1-198.

 

Gli studenti frequentanti potranno usufruire di un programma d’esame agevolato. Inoltre, gli studenti partecipanti al corso potranno preparare, con l’ausilio del docente, un elaborato scritto su un argomento a scelta che sarà apprezzato in sede di prova finale, concorrendo alla valutazione complessiva.

Per maggiori informazioni sullo svolgimento del corso accedere alla piattaforma Virtuale:

https://virtuale.unibo.it/course/view.php?id=50023

Nel corso delle lezioni il docente fornirà e indicherà supporti didattici e ulteriori materiali di studio e di approfondimento, anche in relazione agli interessi ed alle richieste degli studenti. Il materiale sarà caricato via via nella pagina web del docente e reso accessibile agli studenti.

Metodi didattici

Il corso si svolgerà attraverso lezioni, oltre che seminari di approfondimento e incontri con esperti.

 

Poiché le lezioni si svolgono nel I semestre coloro che ottengono l'attestazione di frequenza nell'a.a. in corso potranno sostenere l'esame solo a partire dal mese di gennaio. Il programma d'esame coincide con gli argomenti del corso.

 

Date e orari dei seminari e degli incontri con esperti verranno tempestivamente comunicati a lezione o con avvisi anche sul sito internet del Corso di studio. Il docente si avvale di slides (o eventuali altri materiali) che saranno a disposizione degli studenti nella piattaforma Virtuale (Virtual Learning Environment).

 

Gli studenti frequentanti saranno invitati a partecipare attivamente all'analisi delle tematiche trattate a lezione; potranno inoltre preparare, con l'ausilio del docente, relazioni su argomenti specifici di loro interesse che saranno apprezzate in sede di prova finale, concorrendo alla valutazione complessiva.


Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Soltanto lo studente che ha già sostenuto gli esami di diritto costituzionale e di diritto privato è ammesso alla prova finale.

 

La verifica dell'apprendimento avviene attraverso un esame finale esclusivamente orale che accerta l'acquisizione delle cognizioni e delle abilità attese tramite lo svolgimento di un colloquio con il docente.

 

Il colloquio verterà sulle tematiche attinenti a quelle indicate nella sezione “Programma e contenuti”. La prova comporta l'attribuzione di un voto.

 

Attraverso tale colloquio saranno valutate le conoscenze apprese e le capacità critiche e metodologiche maturate dallo studente.

 

Egli dovrà dimostrare - oltre al possesso di una padronanza espressiva e di un linguaggio specifico appropriato - di orientarsi con sicurezza all'interno delle fonti normative della materia, di avere una chiara percezione delle informazioni ricevute e di avere compreso e idoneamente approfondito le tematiche affrontate a lezione e delucidate nei libri di testo di riferimento che dovrà saper esporre ed argomentare adeguatamente. Capacità, queste, che potranno essere apprese più agevolmente nel corso delle lezioni, la cui frequenza è consigliata per migliorare il processo di apprendimento e dunque il rendimento dello studente in sede di colloquio.

 

In particolare sulla prova orale:


Lo scopo della prova orale, come anticipato, è verificare la piena comprensione, da parte dello studente, dei temi giuridici affrontati e la capacità di applicare le nozioni acquisite, realizzando i necessari collegamenti logico-deduttivi.

 

A titolo meramente esemplificativo, l'attribuzione del voto sarà ispirata ai seguenti criteri:



Preparazione sufficiente su un numero molto esiguo di argomenti affrontati nel corso e capacità di analisi che emerge solo con l’ausilio del docente; espressione in linguaggio non errato ma non del tutto preciso → 18-19;

Preparazione discreta su un numero limitato di argomenti affrontati nel corso e capacità di analisi autonoma solo su questioni puramente esecutive; espressione in linguaggio corretto seppur non pienamente sicuro ed esaustivo → 20-24;

Preparazione buona su un numero ampio di argomenti affrontati nel corso, capacità di sviluppare un’autonoma analisi critica; espressione efficace con padronanza della terminologia tecnica specifica → 25-29;

Preparazione eccellente e sostanzialmente esaustiva sull’intero programma affrontato nel corso, abilità nel dipanare ragionamenti giuridici e nell’affrontare analisi critiche e collegamenti; espressione brillante con piena padronanza della terminologia tecnica specifica, dimostrando matura capacità di originale riflessione e argomentazione → 30-30L.

 

Gli studenti frequentanti potranno inoltre preparare, con l'ausilio del docente, relazioni su argomenti specifici di loro interesse che saranno apprezzate in sede di prova finale, concorrendo alla valutazione complessiva.

 

Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l'adozione degli accorgimenti più opportuni: anche con riguardo allo svolgimento dell’esame.

 

L'iscrizione alla prova finale dovrà essere effettuata mediante l'applicativo Almaesami.

 

Tesi di laurea

 Per l’assegnazione della tesi di laurea lo studente deve recarsi al ricevimento della docente per discutere e decidere l’argomento.

 

 


Strumenti a supporto della didattica

Durante lo svolgimento delle lezioni il docente indicherà e fornirà testi e materiali integrativi per completare la preparazione.

 

Date e orari dei seminari e degli incontri con esperti verranno tempestivamente comunicati a lezione con avvisi anche sul sito internet del Corso di studio.

 

Il docente si avvale di slides che saranno messe a disposizione degli studenti nella piattaforma Virtuale (Virtual Learning Environment) per facilitare la comprensione e l'assimilazione dei concetti spiegati e degli istituti illustrati.

 

Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l'adozione degli accorgimenti più opportuni.

 

Lettura consigliata per una migliore preparazione:

Acri. Commissione per le Attività e i Beni Culturali, Fondazioni e beni ecclesiastici di interesse culturale. Sfide, esperienze, strumenti, a cura di V. Dania e L. Gazzerro, Introduzione di M. Cammelli, il Mulino, Bologna, 2023, pp. 1-269.


Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Manuel Ganarin

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