24331 - STORIA DEL DIRITTO MEDIOEVALE E MODERNO

Anno Accademico 2021/2022

  • Docente: Ugo Bruschi
  • Crediti formativi: 8
  • SSD: IUS/19
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (cod. 9233)

Conoscenze e abilità da conseguire

Studenti e studentesse acquisiranno la conoscenza dei principali eventi e delle linee di sviluppo della storia giuridica italiana ed europea in un arco di tempo che va dal V al XVII secolo, concentrandosi sulle fonti del diritto, sulla scienza giuridica e su alcuni istituti fondamentali. Al tempo stesso, svilupperanno la capacità di leggere il fenomeno giuridico in modo critico. Ciò comporterà un’abilità di porlo in relazione con i mutamenti storici tanto della società, quanto del modo di leggere la realtà.

Contenuti

La storia del diritto non ha lo scopo di presentare una carrellata sterile di nozioni, ma di rendere il giurista più consapevole del suo posto nella società e di come le soluzioni che l’ordinamento vigente gli propone siano solo alcune tra le infinite possibili. L’analisi dell’esperienza storica mostra come il diritto sia parte dello spirito dell’uomo e come la trasformazione della giurisprudenza da scienza a tecnica, cui pericolosamente inclina il mondo contemporaneo, possa compromettere fatalmente il ruolo del giurista.

Il corso intende seguire un duplice percorso. Da un lato, si evidenzierà l’importante lascito che il mondo occidentale ha ricevuto dall’età romana, seguendo lungo i secoli le tracce della sapienza giuridica elaborata nel periodo imperiale e poi trasmessa ai posteri grazie all’opera di Giustiniano. Questa eredità sarà osservata nel suo costituirsi, nel suo rischiare di perdersi, nel suo essere riscoperta da Irnerio e dalla scuola dei glossatori per poi diventare prezioso patrimonio di secoli di riflessione giuridica e, al tempo stesso, dorsale portante della società medievale, ma non solo. Dall’altro lato, una particolare attenzione sarà dedicata all’aspetto del diritto pubblico, ove il lascito romanistico si rivelò più debole o, quanto meno, di più ardua rivelazione: dall’impatto con le società germaniche, al sorgere di realtà universali come la Chiesa e l’Impero, al disgregarsi infine dell’universalismo sotto i colpi degli stati nazionali e di quella grande crisi delle certezze (ma anche delle coscienze) che già si annuncia con il XV secolo, si sviluppa in quello seguente e poi si apre ad una prospettiva nuova con l’alba del Giusnaturalismo. È in questo crogiuolo che prendono forma tanto lo stato moderno, quanto il più perfezionato dei meccanismi che presiedono al suo funzionamento: il sistema parlamentare.

Un approfondimento verrà dedicato ad un caso particolare, quello dell’Inghilterra (poi Gran Bretagna). Quella che è nota come patria di molte delle garanzie politiche di stampo liberale (i cui esordi verranno studiati con l’analisi della Magna Carta) vive, tra XVII e primo XIX secolo, un percorso di trasformazione che ha le sue radici, non troppo remote, nella sua tradizione costituzionale medievale. L’analisi delle vicende inglesi, specie nel periodo successivo a quel tragico ritorno nel caos che apparve a molti contemporanei la guerra civile del 1642-51, mostra l’applicazione di un modello ideale di “antica costituzione” che trova dapprima espressione nella limitazione del potere del sovrano e poi darà progressivamente vita alla creazione di un’autentica monarchia parlamentare. Tale percorso prende l’avvio con la Gloriosa Rivoluzione del 1688-89, che porta anche ad un imprevisto cambio di dinastia sul trono inglese, e prosegue nello scorcio finale del XVII e lungo il XVIII secolo. Segnano questo percorso l’affermarsi di un governo attraverso un cabinet, guidato da un Primo Ministro, l’uso dello strumento della fiducia parlamentare, la nascita dei partiti politici e della disciplina di partito. Il percorso sarà coronato alla fine del XIX secolo, allorché si affermerà quel “modello di Westminster” che offre uno dei più fortunati prototipi costituzionali dell’era moderna: un prototipo dalle salde radici storiche.

Parte Generale:

- Crisi dell’impero romano

- L’eredità delle leggi romane

- I longobardi e il loro diritto

- La trasformazione del diritto romano nell’Alto Medio Evo

- Avvento e struttura dell’impero carolingio

- Il diritto verso l’anno Mille

- Il sistema feudale

- Chiesa e Impero al passaggio del millennio

- L’alba del rinascimento giuridico

- Irnerio e i glossatori

- La maturità scientifica del diritto canonico

- Dalla glossa al commento

- Il sistema del diritto comune

- Il problema della sovranità nel Basso Medio Evo

- La crisi del diritto comune

- Il Giusnaturalismo

Parte Speciale:

- Il sistema di Common Law

- La Magna Carta e le origini del costituzionalismo anglo-britannico

- Corona e Parlamento dalle origini al XVII secolo

- Nuovi modelli di sovranità tra Restaurazione e Rivoluzione

- Monarchia costituzionale o monarchia parlamentare?

- L’era del Primo Ministro e del governo del cabinet

Testi/Bibliografia

L’esame verterà sui seguenti testi:

1) Adriano Cavanna, Storia del diritto moderno in Europa, I. Le fonti e il pensiero giuridico, Milano, Giuffrè, 2005, per le sole pagg. 21-251, 319-337, 479-546 e 555-610 (si sottolinea che si tratta del I volume dell’opera);

2) Ugo Bruschi, Rivoluzioni silenziose, L’evoluzione costituzionale della Gran Bretagna tra la Glorious Revolution e il Great Reform Act, Sant’Arcangelo di Romagna, Maggioli Editore, 2014, per le sole pagg. 43-261.

Studenti e studentesse frequentanti potranno sostituire con gli appunti delle lezioni le parti del programma coperte dal testo di Cavanna.

Chi, avendo già sostenuto l’esame in altro ateneo o corso di laurea, necessitasse di un’integrazione di crediti è invitato/a a contattare il dottor Bruschi, specificando il numero di CFU mancanti e il programma studiato nell’ateneo o corso di laurea di provenienza.



Metodi didattici

Le lezioni saranno tendenzialmente condotte col metodo della didattica frontale. Durante il corso si procederà però anche all’analisi di fonti normative e scritti dottrinali: in queste occasioni sarà possibile (ed auspicabile) una maggiore interazione tra docente e studenti.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L’esame consisterà di norma in un colloquio orale, in un’unica soluzione, su tutti gli argomenti del corso, come trattati nella bibliografia adottata, e/o, per gli studenti frequentanti, in sede di lezione, ivi comprese le fonti analizzate in tali occasioni. Poiché il corso si terrà nel secondo semestre di lezione, coloro che matureranno la frequenza nell’A.A. 2021/22 potranno sostenere l’esame solo a partire dal mese di maggio 2022. L’iscrizione alla prova finale dovrà essere effettuata mediante l’applicativo Almaesami.

In sede d'esame, verranno valutate in primo luogo le capacità critiche sviluppate dallo studente, tanto sotto il profilo di cogliere lo sviluppo storico dell’esperienza giuridica dal Tardo Antico sino all’Età Moderna, quanto dell’aver fatto proprie le nozioni fondamentali che segnano le tappe di questa evoluzione. Il colloquio intenderà verificare la consapevolezza di tale percorso, così come l’acquisizione dei contenuti fondamentali. Non sarà inseguito un nozionismo fine a se stesso, ma sarà comunque indispensabile ancorare la comprensione dell’evoluzione del diritto nell’arco temporale interessato dal corso a conoscenze specifiche e concrete, quali fatti, persone ed anche momento storico, indicato con ragionevole precisione. L’esito dell’esame varierà di conseguenza: lo studente che mostrerà capacità critiche, chiarezza di visione, padronanza non solo delle nozioni essenziali, ma anche di quelle utili ad arricchire il discorso, nonché sicurezza nell’uso di un linguaggio appropriato otterrà i risultati migliori (con voto finale compreso tra 27 e 30 e lode). Chi saprà ricostruire con precisione gli argomenti del corso ed esprimersi con chiarezza, ma si limiterà a padroneggiare le nozioni fondamentali e mancherà di profondità così come di ampiezza di visione, avrà risultati discreti (voto finale compreso tra 22 e 26). La conoscenza per lo più meccanica della materia, un linguaggio esitante, lacune nelle nozioni fondamentali potranno portare ad una valutazione sufficiente (tra 18 e 21) solo se lo studente dimostrerà una conoscenza minima dei contenuti del corso. L’esame avrà inevitabilmente esito negativo per chi mostrerà serie lacune, la mancanza del senso della storia (quale, ad esempio, una collocazione cronologica di un fenomeno in un’epoca completamente diversa) o l’incapacità di cogliere lo specifico giuridico e/o istituzionale degli argomenti affrontati.

Strumenti a supporto della didattica

Fonti normative e dottrinali e materiali integrativi discussi in sede di lezione saranno messi a disposizione degli studenti su supporto informatico sulla piattaforma Virtuale.
Si consiglia fortemente l’iscrizione alla lista di distribuzione telematica
ugo.bruschi.Storia_del_Diritto_Medievale_e_Moderno_2021-22
che può essere effettuata dal sito: www.dsa.unibo.it . Tramite la lista potranno essere inviati avvisi sullo svolgimento delle lezioni, nonché altre comunicazioni. La lista è efficace solo per ricevere messaggi, ma non va mai usata per inviarne, e nemmeno per rispondere alle comunicazioni ricevute. Per contattare il docente, è necessario scrivere direttamente alla sua mail istituzionale: ugo.bruschi@unibo.it.

Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l’adozione degli accorgimenti più opportuni.





Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Ugo Bruschi

SDGs

Pace, giustizia e istituzioni forti

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