- Docente: Matteo Casari
- Crediti formativi: 6
- SSD: L-ART/05
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea Magistrale in Discipline della musica e del teatro (cod. 6737)
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dal 17/02/2026 al 17/03/2026
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del corso lo/la studente/ssa: - acquisiscono conoscenze storiche sui rapporti tra antropologia, studi teatrali e performance studies; - sanno riconoscere il valore antropologico dei fenomeni performativi, in particolare nei contesti non occidentali e della cultura popolare; - acquisiscono strumenti metodologici di base per la ricerca antropologica; - possiedono un quadro di riferimento generale per contestualizzare antropologicamente i fenomeni performativi.
Contenuti
La nascita del teatro, in Asia, è quasi senza eccezioni mitologicamente fondata. Inquadrando antropologicamente queste narrazioni fondative si proverà a ricostruire il legame tra la cultura di riferimento e i linguaggi scenici che la esprimono. Particolare rilievo avrà il caso giapponese a partire dalle componenti performative del kagura – varietà di spettacoli connessi ai matsuri, le feste rituali dei santuari shintoisti, spesso associati ad azioni rituali costituite dall’invocazione della divinità – fino all’esempio del teatro nō. Lo sguardo sarà calato nella linea di faglia tra rito e teatro, tra mito e storia, tra attore e sciamano.
Testi/Bibliografia
-Victor Turner, Dal rito al teatro, il Mulino, Bologna, 1986 (o successive edizioni)
-Gioia Ottaviani, I fondamenti del teatro in Asia, Aracne, Roma, 2004.
-Massimo Raveri, Itinerari nel sacro. L’esperienza religiosa giapponese, Cafoscarina, Venezia, 2006.
Solo agli studenti non frequetanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni) si richiede la preparazione di un ulteriore volume a scelta tra:
-Allovio Stefano, Favole Adriano, a cura di, Le fucine rituali. Temi di antropo-poiesi, il Segnalibro, Torino, 1996.
-Azzaroni Giovanni, Sguardi sul corpo tra Oriente e Occidente. Studi di antropologia filosofica, Bologna, CLUEB, 2019.
- Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Malaysia – Indonesia – Filippine – Giappone, vol. I, CLUEB, Bologna, 1998, solo pp. 273-388.
- Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Myanmar – Thailandia – Laos – Kampuchea – Viêt Nam, vol. II, CLUEB, Bologna, 2000, solo pp. 273-388.
- Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Tibet – Cina – Mongolia – Corea, vol. III, CLUEB, Bologna, 2003, solo pp. 101-256.
- Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Nepal, Bhutan, India, Sri Lanka, vol. IV, CLUEB, Bologna, 2006, solo pp. 149-338.
- Giovanni Azzaroni e Matteo Casari, Asia il teatro che danza, Le Lettere, Firenze, 2011.
- Bettini Maurizio, Massimo Raveri, Francesco Remotti, Ridere degli dèi, ridere con gli dèi, il Mulino, Bologna, 2020.
- Bonetti Roberta, Natali Cristiana, a cura di, La pratica della ricerca antropologica. Strumenti e metodologie, Carocci, Roma, 2024.
- Bori Pier Cesare, Marchignoli Saverio, a cura di, Per un percorso etico tra culture. Testi antichi di tradizione scritta, nuova edizione, Carocci, Roma, 2004.
- Casari Matteo, Teatro nō. La via dei maestri e la trasmissione dei saperi, CLUEB, Bologna, 2008.
- Matteo Casari e Giuditta de Concini, a cura di, Danzare il Nāṭya. Permanenze e trasformazioni del teatro-danza indiano, in Arti della Performance: orizzonti e culture, n. 5, 2015, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento delle Arti e ALMADL, Bologna (free download).
- Alessandra Consonni, a cura di, ‘Cham yig, CLUEB, Bologna, 2008.
- Cuneo Daniele, Ganser Elisa, Pensare l’attore. Le fonti sanscrite, Unicopli, Milano, 2024.
- Guidi Alessandro, Lo Yueji. Il pensiero musicale nelle Cina antica, CLUEB, Bologna, 2005.
- Ruperti Bonaventura, Storia del teatro giapponese. Dall’Ottocento al Duemila, Marsilio, Venezia, 2016.
- Schechner Richard, Introduzione ai Performance Studies, CUE Press, Imola-Bologna, 2018.
- Turner Victor, Antropologia della Performance, il Mulino, Bologna, 1993.
-Zeami Motokiyo, Il segreto del teatro nō, Adelphi, Milano, 1987 (o successive edizioni).
Metodi didattici
L'insegnamento dovrà tendere a un equilibrato mix di nozioni teoriche e di esempi pratici inseriti in un preciso contesto antropologico, al fine di consentire a tutti gli studenti che affronteranno il corso con diversi gradi di preparazione di avere la possibilità di raggiungere il risultato finale prefissato.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
Una prima verifica dell’apprendimento avviene in aula, durante lo svolgimento del corso, attraverso il dialogo con gli studenti. Tale dialogo non è finalizzato all’attribuzione finale del voto ma a saggiare interessi e eventuali difficoltà legati alle lezioni.
L’esame di profitto finale è orale. Durante l’esame lo studente è chiamato a dimostrare la propria preparazione su tutti i testi in programma sostenendo con il docente un dialogo sugli argomenti in essi contenuti. Gli studenti frequentanti possono articolare la propria esposizione riferendosi anche ai temi approfonditi a lezione.
Nello studio, in particolare del manuale, si consiglia di evitare un approccio eccessivamente mnemonico concentrandosi maggiormente sulle questioni nodali dei temi trattati e sulle loro possibili connessioni.
L’esame terrà conto anche della proprietà e della congruità dell'espressione linguistica:
30 e lode: prova eccellente per solidità delle conoscenze, ricchezza dell'articolazione discorsiva, proprietà espressiva e interesse di interventi critici;
30: prova ottima, conoscenze complete e adeguate, ben articolate ed espresse correttamente, con interventi critici interessanti;
29-27: prova buona, conoscenze più che soddisfacenti, espressione corretta.
26-24: prova discreta, conoscenze presenti nelle linee essenziali, ma non esaurienti e/o non sempre articolate con correttezza;
23-21: prova sufficiente, conoscenze presenti in modo generale ma superficiale; espressione spesso non appropriata e articolazione del discorso confusa;
20-18: prova appena sufficiente, espressione e articolazione del discorso con lacune anche di rilievo;
<18: prova insufficiente, conoscenze assenti o molto lacunose, mancanza di orientamento nella disciplina, espressione carente e gravemente lacunosa.
Studenti/sse con DSA o disabilità temporanee o permanenti: si raccomanda di contattare per tempo l’ufficio di Ateneo responsabile (https://site.unibo.it/studenti-con-disabilita-e-dsa/it): sarà sua cura proporre agli/lle studenti/sse interessati/e eventuali adattamenti, che dovranno comunque essere sottoposti, con un anticipo di 15 giorni, all’approvazione del/della docente, che ne valuterà l'opportunità anche in relazione agli obiettivi formativi dell'insegnamento.
Strumenti a supporto della didattica
Proiezione di filmati su spettacoli e danze concernenti gli argomenti presentati durante il corso. Incontri con esperti e artisti.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Matteo Casari
SDGs


L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.