04358 - PALEOGRAFIA LATINA E DIPLOMATICA

Anno Accademico 2025/2026

  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea Magistrale in Scienze del libro e del documento (cod. 6740)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso ha come obiettivo la conoscenza della scrittura libraria e documentaria in alfabeto latino e delle tipologie documentali tra medioevo e prima età moderna. Al termine del corso lo studente sa orientarsi nella datazione e nella valutazione degli ambiti di produzione dei manoscritti in lingua latina e in volgare, sa leggere e riconoscere le principali scritture librarie e documentarie, distingue le tipologie documentali e conosce i metodi di edizione propri della diplomatica. Sa orientarsi negli strumenti bibliografici e i metodi della ricerca

Contenuti

Il corso intende fornire una conoscenza approfondita dei contenuti e degli strumenti metodologici sia della Paleografia latina sia della Diplomatica. C’è più di un nesso funzionale tra queste due discipline, che condividono almeno in parte gli oggetti di studio e che costituiscono le principali vie d’accesso alla storia culturale e sociale del mondo romano e di quello dell’Europa medievale e primomoderna. Il filo rosso scelto per scoprire e valorizzare questa continuità-contiguità disciplinare è il documento giuridico. Esso, infatti, ha costituito ininterrottamente nei circa due millenni che caratterizzano la civiltà latina antica e medievale il perfetto punto di incontro tra scrittura e giuridicità, tra forme grafiche e formule giuridiche. Gli strumenti metodologici della paleografia e della diplomatica si riveleranno, così, come l’essenziale viatico nel percorso verso la scoperta di una storia specifica: quella delle convenzioni sociali che, a partire dal mondo romano e con una continuità che porta fino alla prima modernità, hanno consolidato il rapporto tra il segno scritto (con il suo portato anche simbolico e metacomunicativo) e le formule giuridiche necessarie a manifestare l’autenticità e la genuinità delle iscrizioni, dei graffiti, delle tavolette, dei papiri, delle pergamene e delle carte che li esibivano e così a garantire la tenuta dei rapporti giuridico-patrimoniali delle società che se ne servivano.

Si lavorerà, pertanto, a partire da un corpus predefinito costituito di 15 documenti:

1. il lapis niger o cippo del Foro romano

2. l’Emptio pueri (da Seleucia Pieria, 166 d.C.)

3. Lasciapassare per Teofane (Hermoupolis, poco prima del 330 d.C.)

4. Il papiro Butini del comes sacri stabuli di Giustiniano (Ravenna, metà del VI sec.)

5. Diplomi di Clotario II (Etrépagny, tra 14 giugno e 16 luglio 626) di Childeberto III (Compiegne, 22 dicembre 694)

6. Diploma di Carlomanno per l’abbazia della Novalesa (Breumath, 28 giugno 770)

7. Privilegio di papa Pasquale I per l’arcivescovo di Ravenna Petronace (Roma, 11 luglio 819)

8. I Placiti cassinesi (Teano, marzo del 960)

9. I tre più antichi documenti per S. Leucio di Todi: a. compravendita rogata dal notaio e giudice Franco per l’abate Dominicu (Todi, fine del X sec.); b. privilegio di papa Leone IX per l’abate Giovanni (11 ottobre del 1051); c. diploma di Federico Barbarossa per l’abate Lorenzo (Assisi, 17 dicembre 1177)

10. Biglietto autografo di frate Francesco d’Assisi per frate Leone (1220 ca.)

11. Lettera esecutoria di papa Innocenzo IV per le magistrature di Milano sull’omicidio di fra Pietro da Verona (Perugia, 18 maggio 1252)

12. Documento notarile di publica fides di Brunetto Latini (Arras, 24 settembre 1263)

13. Il più antico statuto cittadino del centro Italia (Todi, 1275)

14. La documentazione amministrativa in registro: i registri vaticani di Innocenzo III e il processo di canonizzazione di Chiara da Montefalco (1308-1316)

15. La documentazione giudiziaria in registro: i processi per stregoneria di Matteuccia di Francesco da Ripabianca (Todi, 20 marzo 1428) e Bellezze Ursini da Collevecchio (Roma, 1527-1528)

L’esame analitico di queste testimonianze ne valorizzerà:

A. il merito grafico, secondo il metodo paleografico, così che le scritture di questi documenti costituiranno la chiave d’accesso per indagare, secondo chiare scansioni cronologiche, anche i modelli e gli usi grafici invalsi per i libri, per le epigrafi e per il variegato e complesso mondo delle scritture personali e informali;

e

B. il merito formale, che secondo le categorie interpretative della diplomatica permetterà di valorizzare le caratteristiche estrinseche e intrinseche che trasformano la forma di ciascuno di quei documenti nella sostanza giuridico-patrimoniale prevista per essi (se c'è un campo del sapere in cui il frusto luogo comune «la forma è sostanza» assume un significato autentico, questo campo è proprio la diplomatica). Questo tipo di indagine, pertanto, avrà come compito principale quello di collegare tali forme e segni (sia fisici sia grafici sia testuali) al processo genetico di ogni e qualsiasi documento, ripercorrendone le fasi di elaborazione. Tra gli nodi tematici che saranno affrontati, meritano specifica segnalazione:

– Jean Mabillon e la nascita della paleografia e della diplomatica come studio critico del documento giuridico;

– Per una definizione di documento, tra genesi e funzione;

– Il documento come incontro di giuridicità e scrittura;

– Diritto, prassi giuridica e storia;

– Il documento come fonte del diritto nel mondo romano (dalle leggi delle 12 tavole alle codificazioni tardoantiche);

– Funzione dispositiva e funzione probatoria nel documento romano e medievale;

– Azione e documentazione nel medioevo: documento pubblico e documento privato;

– gli “autori” della documentazione medievale: cancellerie, tabelliones, giudici e notai;

– Le fasi di elaborazione del documento pubblico;

– i caratteri estrinseci del documento pubblico: materia scrittoria, scrittura, segni speciali, sigilli, note di cancelleria;

– i caratteri intrinseci del documento pubblico: fratture e continuità nel riflesso del documento imperiale (sec. IV-X) e di quello pontificio (sec. X-XIV);

– il tempo e il suo calcolo nel documento (e nel mondo) medievale;

– dai formulari dell’alto medioevo alle artes notariae del tardo medioevo italiano;

– i documenti nei libri, tra funzione e autenticità: il caso dei registri pontifici;

– l’edizione critica del documento secondo le correnti norme scientifiche.

Testi/Bibliografia

1. Paleografia latina:

P. Cherubini, A. Pratesi, Paleografia latina. L'avventura grafica del mondo occidentale, Città del Vaticano: Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, 2010 (Littera Antiqua, 16) [selezione dei saggi precisata nel corso delle lezioni]

** I non frequentanti aggiungeranno un testo a scelta tra i seguenti:

– A. Bartoli Langeli, Tra Alcuino e Gigliola Cinquetti. Discorsi di Paleografia, Padova: Libreriauniversitaria.it Edizioni, 2020

– G. Cavallo, Scrivere e leggere nella città antica, Roma: Carocci Editore, 2019 (Frecce, 285), capp. 3, 4

– A. Petrucci, Lezioni Spoletine, Spoleto: Fondazione «Centro italiano di studi sull’alto medioevo», 2021 (Lezioni Spoletine, 3)

2. Diplomatica:

– A. Pratesi, Genesi e forme del documento medievale, Roma: Jouvence, 1999 (Guide, 3)

– G. Nicolaj, Lineamenti di diplomatica generale, in «Scrineum — Rivista», 1 (2003), pp. 5-112

** I non frequentanti aggiungeranno un testo a scelta tra i seguenti:

– A. Petrucci, C. Romeo, Scriptores in urbibus. Alfabetismo e cultura scritta nell’Italia medievale, Bologna: Il Mulino, 1992 (Il Mulino Ricerca)

– A. Bartoli Langeli, Notai. Scrivere documenti nell’Italia medievale, Roma: Viella Libreria Editrice, 2006 (I libri di Viella, 56)

– T. Frenz, I documenti pontifici nel Medioevo e nell’età moderna, Città del Vaticano: Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, 2008 [seconda edizione] (Littera Antiqua, 6)

– P. Cammarosano, Italia medievale. Struttura e geografia delle fonti scritte, Torino: La Nuova Italia Scientifica, 1995 [settima e ultima ristampa: Roma, Carocci Editore, 2016 (Aulamagna)]

– A. Petrucci, Scrittura, documentazione, memoria. Dieci scritti e un inedito (1963-2009). Con una premessa di A. Bartoli Langeli, Roma, 2019

È suggerita, come preparazione preliminare sui temi dell’antropologia e della sociologia della scrittura, la lettura di un testo a scelta tra i seguenti:

– G. R. Cardona, Antropologia della scrittura, Torino: Loerscher editore, 1981 (Loescher Università. Monografie)

– A. Petrucci, La scrittura: ideologia e rappresentazione, Torino: Giulio Einaudi Editore, 1986 (Piccola Biblioteca Einaudi, 473) [ristampa con introduzione di N. Barker, Roma, LUISS University Press, 2021 (Kairós)]

– H. J. Martin, Storia e potere della scrittura, Roma-Bari: Editori Laterza, 1990 (Storia e società)

– J. Assmann, Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà, Torino: Giulio Einaudi Editore, 1992 (Biblioteca Einaudi, 2)

– A. Petrucci, Le scritture ultime. Ideologia della morte e strategie dello scrivere nella tradizione occidentale, Torino: Giulio Einaudi Editore, 1995 (Saggi, 798)

– M. Bettini, Roma, città della parola. Oralità Memoria Diritto Religione Poesia, Torino: Giulio Einaudi Editore, 2022 (Saggi, 1025)

– L. Godart, I custodi della memoria. Lo scriba tra Mesopotamia, Egitto ed Egeo, Torino: Giulio Einaudi Editore, 2023 (Saggi, 1040)

Metodi didattici

Lezioni frontali; esercitazioni in aula di esame, lettura e interpretazione di varie tipologie di fonti manoscritte per i secoli (IV-XV d.C.).

Il docente renderà disponibile il materiale per studio e approfondimento nella pagina del corso in Virtuale (il docente fornisce a richiesta la password necessaria per l’accesso).

** Per i frequentanti: Potrà essere assegnato dal docente un lavoro che costituirà il primo argomento trattato in sede di esame.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La frequenza delle lezioni è raccomandabile per il conseguimento di un buon profitto valutativo. Tutti coloro che, per comprovate ragioni lavorative, non potranno frequentare il corso sono tenuti a concordare in anticipo con il docente, durante il ricevimento, il loro programma d'esame.

L'esame consiste in un colloquio orale a partire dall'esposizione di un argomento a scelta dello studente o di una ricerca assegnata in aula.

Si valuteranno: la conoscenza e la padronanza degli argomenti discussi durante le lezioni e della bibliografia di riferimento indicata, la capacità di sapersi esprimere adeguatamente e con il linguaggio specialistico della disciplina, la capacità di sintesi e di analisi dei temi e dei concetti, e infine le capacità critiche, metodologiche e interpretative maturate dallo studente

Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento tra i materiali offerti durante il corso saranno oggetto di valutazione negativa.

Strumenti a supporto della didattica

Attività tecniche:

- Proiezione commentata di varie tipologie di fonti manoscritte per i secoli (IV-XV d.C.)

- Proiezione commentata di specimina estratti da manoscritti biblici della tarda antichità e del medioevo;

- Proiezione commentata di documenti legali tardo-antichi o medievali (con particolare riguardo ai documenti pubblici, ai placiti e alle sentenze, ai documenti fiscali e e giudiziari) legati agli specifici casi di studio presentati;

Nella sezione 'Risorse didattiche virtuali' sarà disponibile fin dall'inizio del corso il materiale didattico di base (power Point esemplificativi e di approfondimento, link a video e dispense fornite dal docente).

Si segnala che iniziative (visite didattiche, seminari, convegni, presentazioni di libri) indicate e/o organizzate dal docente sono da considerarsi integrative dell'insegnamento e avranno riconoscimento in sede di esame.

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Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al Docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l’adozione degli accorgimenti più opportuni.


https://site.unibo.it/studenti-con-disabilita-e-dsa/it/per-studenti

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Massimiliano Bassetti

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