- Docente: Massimiliano Bassetti
- Crediti formativi: 12
- SSD: M-STO/09
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Ravenna
- Corso: Laurea Magistrale in Scienze del libro e del documento (cod. 9077)
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dal 27/01/2025 al 10/04/2025
Conoscenze e abilità da conseguire
Il corso ha come obiettivo la conoscenza della scrittura libraria e documentaria in alfabeto latino e delle tipologie documentali tra medioevo e prima età moderna. Al termine del corso lo studente sa orientarsi nella datazione e nella valutazione degli ambiti di produzione dei manoscritti in lingua latina e in volgare, sa leggere e riconoscere le principali scritture librarie e documentarie, distingue le tipologie documentali e conosce i metodi di edizione propri della diplomatica. Sa orientarsi negli strumenti bibliografici e i metodi della ricerca
Contenuti
Il corso intende fornire una conoscenza approfondita dei contenuti e degli strumenti metodologici sia della Paleografia latina sia della Diplomatica. C’è più di un nesso funzionale tra queste due discipline, che condividono almeno in parte gli oggetti di studio e che costituiscono le principali vie d’accesso alla storia culturale e sociale del mondo romano e di quello dell’Europa medievale e primomoderna. Uno di questi è costituito dagli aspetti simbolici di cui le società storiche dell’Occidente romanizzato hanno investito la scrittura, intesa sia come atto dello scrivere, sia come risultato di questo atto. Costituiranno l’oggetto di questo corso le due classi di testimonianze scritte in cui questo potenziamento simbolico sono più appariscenti e passibili di una ricostruzione storica coerente: i manoscritti che dànno veste materiale al testo biblico, per la parte del corso di Paleografia latina; i documenti “pubblici”, per la parte di Diplomatica.
Il corso si struttura, dunque, in due parti:
1. Paleografia latina: il programma dell'insegnamento prevede l’illustrazione degli svolgimenti della scrittura latina (e delle collegate metamorfosi della struttura materiale del libro) attraverso il filo rosso costituito dai manoscritti della Bibbia. Si seguirà un percorso che si snoda dalle sponde orientali del Mediterrano nella tarda antichità all’Europa medievale; dai primi clandestini tentativi di messa in libro della Bibbia cristiana tra i secc. III-IV, documenti preziosi della prima fase di espansione del cristianesimo tra Oriente e Occidente, si approderà al torchio tipografico di Gutenberg a Magonza, nel cuore di quell’Europa che, anche grazie alla sua Bibbia su quarantadue linee, chiudeva il Medioevo per scoprirsi “moderna”. I manoscritti biblici, nel ricco e articolato spazio racchiuso tra i due estremi ora ricordati, costituirono dei veri e propri “laboratori”: spazi di sperimentazione e di avanguardia in cui da un lato si forgiarono o monumentalizzarono le scritture (con la minuscola) che avevano il compito di trasmettere le Scritture (con la maiuscola, stavolta), dall’altro si esplorarono le possibilità messe a disposizione del libro-codice per rivelare, perfino quando chiuso, il contenuto sacro che esso ospitava.
In particolare si illustreranno tutti (o almeno alcuni) dei seguenti nuclei tematici e casi di studio:
– «colligite fragmenta»: prove tecniche di libro cristiano, dal volumen al codex;
– la Bibbia incontra il Potere: le bibbie costantiniane;
– l’emersione della Bibbia latina: il codex Bobiensis, dal Nordafrica a Bobbio passando per l’Irlanda;
– agli albori dell’illustrazione nella Bibbia latina: la così detta Itala di Quedlinburg;
– la Bibbia come oggetto di lusso: gli Evangeliari purpurei tra Oriente e Occidente;
– Bibbia greca e Bibbia latina allo specchio: i codici bilingui e digrafici;
– la Bibbia nell’Europa barbarica: strumento di sintesi contro i fattori disgregativi;
– il Codex Amiatinus da Roma all’Inghilterra e ritorno: una fonte per la cristianizzazione delle Isole Britanniche;
– la Bibbia in età carolingia: il primo ritorno all’unità delle bibbie imperiali di Alcuino;
– la Bibbia della chiesa di Roma come Chiesa Universale: le bibbie atlantiche o “gregoriane”;
– la Bibbia “scientifica” del XIII secolo: la Biblia Parisiensis nello Studium teologico dell’Île de France;
– i laici di fronte alla Bibbia: i manoscritti della Bibbia in volgare;
– la Bibbia dei cólti: i manoscritti biblici nelle biblioteche umanistiche e le prime edizioni a stampa tra Quattro e Cinquecento.
2. Diplomatica: la diplomatica mette a disposizione il più affinato repertorio di strumenti metodologici per accertare la genuinità del documento attraverso lo studio delle forme di esso, ovvero delle sue caratteristiche estrinseche e intrinseche; questo tipo di indagine, pertanto, ha come compito principale quello di collegare tali forme e segni (sia fisici sia grafici sia testuali) al processo genetico di ogni e qualsiasi documento, ripercorrendone le fasi di elaborazione. In questo modo non solo la diplomatica si fa diretta ricerca storica, ma ricostruisce altresì la storia specifica delle convenzioni sociali che, nei secoli, hanno consolidato il rapporto tra tali segni (in primo luogo la scrittura) e alcune specifiche funzioni simboliche e metacomunicative per manifestare l’autenticità e la genuinità delle tavolette, dei papiri, delle pergamene e delle carte che li esibivano. Se queste considerazioni valgono per ogni e qualsivoglia documento, esse valgono a maggior ragione per il documento pubblico (meglio: per ciò che in diplomatica si intende come documento pubblico) della tarda-antichità e del medioevo latini: esso, infatti, fu prima di tutto lo strumento in cui gli uffici di cancelleria elaborarono queste funzioni simboliche, plasmando la materia (scritture, segni speciali e oggetti concreti) di cui avevano ampia disponibilità. A questo fine, le lezioni si concentreranno su almeno alcuni dei seguenti argomenti:
– Jean Mabillon e la nascita della diplomatica come studio critico del documento giuridico;
– Per una definizione di documento, tra genesi e funzione;
– Il documento come incontro di giuridicità e scrittura;
– Diritto, prassi giuridica e storia;
– Il documento come fonte del diritto nel mondo romano (dalle leggi delle 12 tavole alle codificazioni tardoantiche);
– Funzione dispositiva e funzione probatoria nel documento romano e medievale;
– Azione e documentazione nel medioevo: documento pubblico e documento privato;
– gli “autori” della documentazione medievale: cancellerie, tabelliones, giudici e notai;
– Le fasi di elaborazione del documento pubblico;
– i caratteri estrinseci del documento pubblico: materia scrittoria, scrittura, segni speciali, sigilli, note di cancelleria;
– i caratteri intrinseci del documento pubblico: fratture e continuità nel riflesso del documento imperiale (sec. IV-X) e di quello pontificio (sec. X-XIV);
– il tempo e il suo calcolo nel documento (e nel mondo) medievale;
– dai formulari dell’alto medioevo alle artes notariae del tardo medioevo italiano;
– i documenti nei libri, tra funzione e autenticità: il caso dei registri pontifici;
– l’edizione critica del documento secondo le correnti norme scientifiche.Testi/Bibliografia
1. Paleografia latina:
Forme e modelli della tradizione manoscritta della Bibbia, a cura di P. Cherubini, prefazione di C. M. Martini, introduzione di A. Pratesi, Città del Vaticano: Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, 2005 (Littera Antiqua, 13) [selezione dei saggi precisata nel corso delle lezioni]
** I non frequentanti aggiungeranno un testo a scelta tra i seguenti:
– A. Bartoli Langeli, Tra Alcuino e Gigliola Cinquetti. Discorsi di Paleografia, Padova: Libreriauniversitaria.it Edizioni, 2020
– G. Cavallo, Scrivere e leggere nella città antica, Roma: Carocci Editore, 2019 (Frecce, 285), capp. 3, 4
– A. Petrucci, Lezioni Spoletine, Spoleto: Fondazione «Centro italiano di studi sull’alto medioevo», 2021 (Lezioni Spoletine, 3)
2. Diplomatica:
– A. Pratesi, Genesi e forme del documento medievale, Roma: Jouvence, 1999 (Guide, 3)
– G. Nicolaj, Lineamenti di diplomatica generale, in «Scrineum — Rivista», 1 (2003), pp. 5-112
** I non frequentanti aggiungeranno un testo a scelta tra i seguenti:
– A. Petrucci, C. Romeo, Scriptores in urbibus. Alfabetismo e cultura scritta nell’Italia medievale, Bologna: Il Mulino, 1992 (Il Mulino Ricerca)
– A. Bartoli Langeli, Notai. Scrivere documenti nell’Italia medievale, Roma: Viella Libreria Editrice, 2006 (I libri di Viella, 56)
– T. Frenz, I documenti pontifici nel Medioevo e nell’età moderna, Città del Vaticano: Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, 2008 [seconda edizione] (Littera Antiqua, 6)
– P. Cammarosano, Italia medievale. Struttura e geografia delle fonti scritte, Torino: La Nuova Italia Scientifica, 1995 [settima e ultima ristampa: Roma, Carocci Editore, 2016 (Aulamagna)]
– A. Petrucci, Scrittura, documentazione, memoria. Dieci scritti e un inedito (1963-2009). Con una premessa di A. Bartoli Langeli, Roma, 2019
È suggerita, come preparazione preliminare sui temi dell’antropologia e della sociologia della scrittura, la lettura di un testo a scelta tra i seguenti:
– G. R. Cardona, Antropologia della scrittura, Torino: Loerscher editore, 1981 (Loescher Università. Monografie)
– A. Petrucci, La scrittura: ideologia e rappresentazione, Torino: Giulio Einaudi Editore, 1986 (Piccola Biblioteca Einaudi, 473) [ristampa con introduzione di N. Barker, Roma, LUISS University Press, 2021 (Kairós)]
– H. J. Martin, Storia e potere della scrittura, Roma-Bari: Editori Laterza, 1990 (Storia e società)
– J. Assmann, Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà, Torino: Giulio Einaudi Editore, 1992 (Biblioteca Einaudi, 2)
– A. Petrucci, Le scritture ultime. Ideologia della morte e strategie dello scrivere nella tradizione occidentale, Torino: Giulio Einaudi Editore, 1995 (Saggi, 798)
– M. Bettini, Roma, città della parola. Oralità Memoria Diritto Religione Poesia, Torino: Giulio Einaudi Editore, 2022 (Saggi, 1025)
– L. Godart, I custodi della memoria. Lo scriba tra Mesopotamia, Egitto ed Egeo, Torino: Giulio Einaudi Editore, 2023 (Saggi, 1040)Metodi didattici
Lezioni frontali; esercitazioni in aula di esame, lettura e interpretazione di varie tipologie di fonti manoscritte per i secoli (IV-XV d.C.).
Il docente renderà disponibile il materiale per studio e approfondimento nella pagina del corso in Virtuale (il docente fornisce a richiesta la password necessaria per l’accesso).
** Per i frequentanti: Potrà essere assegnato dal docente un lavoro che costituirà il primo argomento trattato in sede di esame.Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
La frequenza delle lezioni è raccomandabile per il conseguimento di un buon profitto valutativo. Tutti coloro che, per comprovate ragioni lavorative, non potranno frequentare il corso sono tenuti a concordare in anticipo con il docente, durante il ricevimento, il loro programma d'esame.
L'esame consiste in un colloquio orale a partire dall'esposizione di un argomento a scelta dello studente o di una ricerca assegnata in aula.
Si valuteranno: la conoscenza e la padronanza degli argomenti discussi durante le lezioni e della bibliografia di riferimento indicata, la capacità di sapersi esprimere adeguatamente e con il linguaggio specialistico della disciplina, la capacità di sintesi e di analisi dei temi e dei concetti, e infine le capacità critiche, metodologiche e interpretative maturate dallo studente
Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento tra i materiali offerti durante il corso saranno oggetto di valutazione negativa.Strumenti a supporto della didattica
Attività tecniche:
- Proiezione commentata di varie tipologie di fonti manoscritte per i secoli (IV-XV d.C.)
- Proiezione commentata di specimina estratti da manoscritti biblici della tarda antichità e del medioevo;
- Proiezione commentata di documenti legali tardo-antichi o medievali (con particolare riguardo ai documenti pubblici, ai placiti e alle sentenze, ai documenti fiscali e e giudiziari) legati agli specifici casi di studio presentati;
Nella sezione 'Risorse didattiche virtuali' - a cui si accede con password che la docente comunicherà all'inizio delle lezioni - sarà disponibile fin dall'inizio del corso il materiale didattico di base (power Point esemplificativi e di approfondimento, link a video e dispense fornite dal docente).
Si segnala che iniziative (visite didattiche, seminari, convegni, presentazioni di libri) indicate e/o organizzate dal docente sono da considerarsi integrative dell'insegnamento e avranno riconoscimento in sede di esame.
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Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al Docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l’adozione degli accorgimenti più opportuni.
https://site.unibo.it/studenti-con-disabilita-e-dsa/it/per-studenti
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Massimiliano Bassetti