- Docente: Ester Villa
- Crediti formativi: 7
- SSD: IUS/07
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Moduli: Ester Villa (Modulo 1) (Modulo 2)
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
- Campus: Ravenna
- Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (cod. 0660)
Conoscenze e abilità da conseguire
Il corso si propone di far apprendere allo studente come si è evoluta la nozione di "flexicurity" nei documenti ufficiali dell'Unione Europea antecedenti e successivi alla crisi economico-finanziaria e quale sia il rapporto fra flessibilità e sicurezza che caratterizza la regolamentazione del mercato e del rapporto di lavoro dell'ordinamento italiano, anche a seguito delle più recenti riforme. Non mancherà un paragone con le soluzioni adottate da altri paesi europei.
Contenuti
Il corso intende fornire gli strumenti conoscitivi per comprendere come si è evoluta la nozione di "flexicurity" nell'Unione Europea e come e quanto essa abbia influenzato la regolazione del mercato e del rapporto di lavoro dell'ordinamento italiano, in particolare, ma anche di alcuni altri paesi europei.
Il corso si articolerà nelle seguenti parti:
A) La "flexicutiry" nell'Unione Europea: nella parte iniziale del corso ci si concentrerà sull'evoluzione della nozione di "flexicurity" nei documenti dell'Unione Europea, con l'intento di verificare se e come la stessa sia mutata a fronte della grave crisi economico-finanziaria attraversata dall'Europa a partire dal 2008.
La "flexicurity", crasi di "flexibility" e "security", è una strategia integrata volta a promuovere contemporaneamente la flessibilità e la sicurezza sul mercato del lavoro. L'espressione è contraddistinta da un'ambiguità di fondo che ne consente una notevole versatilità di utilizzo nell'elaborazione delle politiche del lavoro. Proprio per questo motivo è importante comprendere quale margine di libertà sia lasciato agli Stati Membri nella scelta dell'equilibrio da realizzare fra flessibilità e sicurezza e se e quanto i Paesi che hanno ricevuto aiuti dall'Unione Europea, come, ad esempio, la Grecia, il Portogallo e la Spagna, siano stati maggiormente condizionati rispetto agli altri nelle proprie scelte regolative.
B) Le tutele nel mercato del lavoro: una delle possibili declinazioni della "flexicurity" è bilanciare le maggior flessibilità nel rapporto di lavoro con una crescita della sicurezza nel mercato. Il soggetto rimasto privo di impiego dovrebbe poter fruire di una ben tesa rete di tutele all'interno del mercato del lavoro che gli consenta una rapida transizione da un posto di lavoro all'altro. Con l'intento di comprendere se e quanto questo obiettivo sia stato realizzato nel nostro ordinamento, la seconda parte del corso sarà dedicata alle misure di sostegno al reddito in caso di disoccupazione, con particolare attenzione al modo in cui si è evoluta la normativa in materia. Le più recenti riforme puntano, infatti, ad uniformare ed estendere le tutele per i disoccupati. Oggetto di specifica indagine sarà il "patto di servizio personalizzato", con l'obiettivo di comprendere, da un lato, se quest'ultimo consenta davvero una personalizzazione del rapporto fra disoccupato e centri per l'impiego e, dall'altro, quale natura esso abbia. Più in particolare, il "patto di servizio" è un contratto o un'assunzione unilaterale di impegni da parte del disoccupato? Ci si soffermerà poi sul legame fra politiche passive e attive del lavoro e sui meccanismi sanzionatori per i disoccupati che non partecipano alle iniziative proposte dai Centri per l'impiego. Si concentrerà poi l'attenzione sull'evoluzione della nozione di "offerta congrua" di lavoro che consiste nella proposta di lavoro che il disoccupato non può rifiutare senza perdere la misura di sostegno al reddito percepita, con l'intento di capire se e come sia tutelata la professionalità del disoccupato. Da ultimo, si concentrerà l'attenzione sull'assegno di ricollocazione e sull'interazione che attraverso lo stesso si può creare fra pubblico e privato. Al riguardo, è importante interrogarsi sulla natura del "programma di ricerca intensiva della nuova occupazione", sul rapporto con il "patto di servizio personalizzato", sulle modalità di remunerazione dei soggetti che pongono in essere l'attività di ricerca intensiva e sulle misure sanzionatorie applicabili ai disoccupati che non collaborino nella ricerca dell'impiego.
C) Flessibilità e tutele nella disciplina del rapporto di lavoro: nell'ultima parte del corso si esamineranno vari istituti del rapporto di lavoro per verificare se la disciplina si sia orientata verso una maggior flessibilità o sicurezza.
Anzitutto, si prenderà in considerazione l'evoluzione della regolazione di alcuni contratti di lavoro flessibile come il contratto a tempo determinato, il part-time, il lavoro intermittente e la somministrazione di lavoro per verificare come si sia evoluta la relativa regolazione. In secondo luogo, ci si occuperà delle collaborazioni etero-organizzate che rappresentano lo strumento con il quale è stato esteso lo statuto protettivo del lavoro subordinato anche alle collaborazioni nelle quali la prestazione sia organizzata dal committente nello spazio e nel tempo. Considerato, infine, che le più recenti elaborazioni della "flexicurity" spingono verso una maggiore flessibilità funzionale, con l'obiettivo di favorire il mantenimento dell'occupazione, ci si soffermerà anche sulle modifiche apportate allo "jus variandi", ovvero al potere del datore di lavoro di modificare le mansioni del lavoratore. Nell'ultima parte del corso si considereranno le tutele applicabili ai licenziamenti illegittimi con l'obiettivo di evidenziare come, a partire dal 2012 e fino al d.lgs. n. 23/2015, vi sia stata una progressiva riduzione delle tutele. Un argine importante a questo trend è stato posto dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 198/2019.
Una volta considerati i profili sopra menzionati, l'obiettivo è elaborare, tramite lezioni partecipate, conclusioni ragionate sulle scelte compiute dall'Italia in tema di "flexicurity" per verificare se davvero sia stato realizzato un "bilanciamento" fra flessibilità e sicurezza oppure se non vi sia stata piuttosto una flessibilizzazione pura e semplice delle regole lavoristiche.
Testi/Bibliografia
Gli studenti frequentanti prepareranno l'esame sui seguenti materiali:
- M. Corti, Flessibilità e sicurezza dopo il Jobs Act. La flexicurity italiana nell'ordinamento multilivello, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 1-40;
- E. Villa, Attivazione e condizionalità al tempo della crisi: contraddizioni di un modello (almeno formalmente) improntato alla flexicurity, in Arg. Dir. Lav., 2018, 2, pp. 477 - 497;
- A. Sartori, Prime osservazioni sul decreto "Dignità": controriforma del Jobs Act con molte incognite, in Riv. It. Dir. Lav., 2018, I, 652-678;
- M. Brollo, La disciplina delle mansioni dopo il Jobs Act, in Arg. Dir. Lav., 2015, 6, pp. 1156-1185;
- A. Perulli, Le collaborazioni organizzate dal committente, in Fiorillo, Perulli (a cura di), Tipologie contrattuali e disciplina delle mansioni, Torino, Giappichelli, 2015, pp. 279-331;
- C. Cester, I licenziamenti nel Jobs Act, in Working Paper Massimo D'Antona, n. 273/2015, limitatamente ai §§ 1, 3, 4, 5, 6 e 7;
- C. Cester, Il Jobs Act sotto la scure della Corte Costituzionale: tutto da rifare?, in Lav. Giur., 2019, 2, pp. 163-174.
Per gli studenti non frequentanti l'esame andrà preparato sul seguente volume:
- M. Corti, Flessibilità e sicurezza dopo il Jobs Act. La flexicurity italiana nell'ordinamento multilivello, Torino, Giappichelli, 2018.
Metodi didattici
Il corso è strutturato prevalentemente in lezioni frontali. E' richiesta la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni. Per favorire il dibattito e la discussione dei vari argomenti trattati, di settimana in settimana verranno indicati i materiali da leggere.
Gli studenti frequentanti potranno concordare con il docente una tematica da approfondire per poi esporla a lezione. Tale relazione sarà oggetto di valutazione e concorrerà a formare parte del voto finale dell'esame del corso.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
L’esame consiste in una prova orale.
Nella situazione attuale la prova orale si svolgerà mediante un colloquio video sulla piattaforma Microsoft Teams. In occasione di ciascun appello, sarà creata un'aula virtuale per l'esame nella quale gli studenti avranno la possibilità di sostenere il colloquio. Agli studenti che risulteranno iscritti all'esame alla chiusura delle liste verrà inviata specifica comunicazione sulla mail istituzionale, con indicazione del link al quale connettersi il giorno dell’esame. Per sostenere la prova orale è necessario avere un collegamento ad internet stabile, webcam e microfono funzionanti, nonché un documento di identità.
Gli studenti frequentanti potranno concordare con il docente una tematica da approfondire per poi esporla a lezione. Dell'esposizione si terrà conto ai fini del voto complessivo dell'esame finale.
TESI DI LAUREA
L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. L’assegnazione definitiva del titolo avverrà dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente.
Strumenti a supporto della didattica
I materiali delle lezioni verranno caricati sulla piattaforma IOL.
Gli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) potranno comunicare al Docente le loro esigenze in modo da poter essere indirizzati ai referenti e usufruire degli strumenti compensativi necessari.
Orario di ricevimento
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SDGs




L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.