- Docente: Riccardo Varini
- Crediti formativi: 7
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Moduli: Mario Branca (Modulo 1) Riccardo Varini (Modulo 2)
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea in Design del prodotto industriale (cod. 8182)
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del modulo lo studente è in grado di comprendere le problematiche nodali del design di prodotto, attraverso esercitazioni su prodotti di media complessità. Attraverso le esercitazioni lo studente è in grado di comprendere un prodotto industriale, sia dal punto di vista tecnologico/produttivo sia funzionale, di restituirlo mediante il disegno tecnico, di elaborare un concept di prodotto innovativo e di giungere al design definitivo. Attraverso le lezioni teoriche di introduzione alla logica del progetto, lo studente è in grado di riflettere sulla natura processuale dellattività di design e sugli strumenti utili per gestire le varie fasi del processo stesso.
Contenuti
Il tema del corso è:
Design del ciliegio.
Comunità agricole marginali e cooperazione
I partner sono UNIRSM, CIHEAM, ASSOBDM, WFTO, AICCRE, Fondazione Giovanni Paolo 2°
Il Laboratorio di Disegno Industriale T 2 - Progettazione e sviluppo concept tenuto dal prof. Riccardo Varini con la tutor Naomi Galavotti si occupa di ricercare e progettare soluzioni di design per i piccoli produttori agricoli locali.
Si ritiene utile per la formazione e lo sviluppo del pensiero critico degli studenti di design affrontare il progetto di un prodotto che valorizzi le economie agricole marginali, analizzando la filiera e il ciclo di vita del prodotto, la relazione con i contesti produttivi, gli scenari distributivi, gli scenari di vendita e quelli di utilizzo.
Si affronteranno parallelamente i temi del design sistemico (Bistagnino, 2009) e dei servizi.
Gli studenti devono progettare in gruppi da 2:
1.- un prodotto per la filiera agricola corta e l'economia circolare nei contesti marginali;
2.- il lavoro è pensato non per l'agricoltura industriale intensiva, ma per il mondo dell'agricoltura marginale, quindi per i contesti nei quali ancora c'è una relazione tra abitanti del luogo e campagna, ci sono comunità che vivono ancora di rapporti e con attività di vicinato, ci sono terreni coltivati in maniera tradizionale, la coltivazione avviene con sistemi moderni e industriali, ma adatti a questo tipo di filosofia di vita e di rapporto dell'uomo con la terra;
3.- si analizza in particolare la filiera del ciliegio;
4.- si analizza il ciliegio come albero, o materiale, o produttore di alimenti, o produttore di altri componenti medicali o dermatologici;
5.- si analizza la produzione tipica in un territorio specifico dove viviamo: Emilia, Romagna, Puglia, Toscana, Veneto, Valle della Bekaa in Libano....
6.- si devono individuare i valori tipici del luogo, tradizionali o innovativi, tecnici, di relazione, culturali, tecnologici.....
7.- si deve infine sviluppare il progetto attraverso le fasi di:
ricerca; analisi; individuazione dei limiti di mercato; definizione degli obiettivi di progetto; studio degli scenari di produzione, trasporto, vendita, uso; proposta di concept; progetto di massima; progetto esecutivo;
8.- si devono progettare prodotti ragionando su 4 macro ambiti tematici, che migliorino una di queste 4 fasi o attività della filiera:
A.- Raccolta; B.- Esposizione - vendita; C.- Formazione/promozione - didattica; D.- Materiale.
9.- gli utenti possono essere:
A.- Raccolta: produttore o visitatore che vuole autoraccogliere;
B.- Esposizione - vendita: compratore diretto di frutta, Gruppi di acquisto solidale, acquirenti diretti in rete;
C.- Formazione/promozione - didattica: utenti generici, scolari a scuola, gruppi di scolari o studenti in visita in campagna;
D.- Materiale: utente generico.
10.- le tipologie di prodotto possono essere molte: attrezzi o ceste per la raccolta; carri per il trasporto; packaging per la conservazione o il trasporto o la vendita; giochi o prodotti per la promozione e formazione per l'infanzia; espositori per il mercato; piccoli prodotti per la casa con nuovi materiali derivati dagli scarti della lavorazione della ciliegia o del ciliegio.....
Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU che hanno un collegamento diretto e prevalente con gli obiettivi formativi dell'insegnamento.
Rispetto all'avanzamento del progetto inteso come lento processo di ricerca e determinazione di un artefatto gli studenti sono chiamati a seguire fasi sequenziali di conoscenza, approfondimento, finalizzazione, secondo la seguente impostazione.
FASE 1 | RICERCA DEI VALORI DEL TERRITORIO INTORNO AL CILIEGIO
Gli studenti devono sviluppare una ricerca e un'analisi sulla coltivazione di ciliegio nei contesti locali, su come venga utilizzato il legno di ciliegio nel design e arredo d'interni, sulla filiera della produzione derivata dal ciliegio (strumenti e attrezzi per la raccolta, per il trasporto, conservazione, vendita, consumo, riciclo....).
Gli alberi da frutto vengono coltivati e sfruttati al massimo delle loro capacità produttive e peculiarità a scopo alimentare, medicale o cosmetico.
Così avviene anche per i ciliegi.
Il legno di ciliegio o di altri frutti (pero, pesco ecc.) è di grande valore proprio per questo motivo.
Chi taglierebbe un albero che produce ciliegie almeno per 30 anni, la cui fortuna sul mercato è consolidata, solo per farne prodotti in legno di cui non si sa che mercato possano avere?
Proviamo però ad approfondire cosa possa significare ricercare intorno ai VALORI DEL CILIEGIO IN UN TERRITORIO IN CUI SONO PRESENTI AGRICOLTURE MARGINALI:
1.- Analizzando il SISTEMA o la FILIERA DEL CILIEGIO, coltivato ad USO ALIMENTARE, COSMETICO O MEDICALE, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- attrezzi, prodotti o contenitori per la semina e coltivazione;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la raccolta dei frutti;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la conservazione a breve o medio termine;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la trasformazione a medio, lungo (denocciolatura, preparazione, cottura, confezionamento, inscatolamento, ....)
- attrezzi, prodotti o contenitori per la promozione e esposizione del prodotto;
- attrezzi, prodotti o contenitori per la didattica e divulgazione;
ecc.
2.- Analizzando il SISTEMA o la FILIERA DEL CILIEGIO, coltivato ad USO LEGNAME, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- tutto quanto deriva dalla lavorazione del legno di alberi da frutto europei selvatici o coltivati solo ad uso legname....
- tutto quanto deriva dalla lavorazione del legno di alberi da frutto non europei;
ecc...
3.- Analizzando il SISTEMA o la FILIERA DEI DERIVATI DEL CILIEGIO, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- tutto quanto deriva dalla lavorazione dei semi;
- tutto quanto deriva dalla lavorazione delle potature;
- tutto quanto deriva dalla lavorazione degli scarti;
- tutto quanto deriva dalla lavorazione dei piccioli, dei fiori e/o delle foglie;
4.- Analizzando il SISTEMA o le FILIERE AGRICOLE MARGINALI NEI LUOGHI IN CUI SI COLTIVA IL CILIEGIO, dal punto di vista del prodotto possiamo immaginare di riprogettare, considerando processi, tecniche, tradizioni e materiali:
- filiere parallele artigianali in cui c'è sinergia tra campi di ciliegio e campi con altre coltivazioni;
- nuovi spazi di coltivazione sociale (orti urbani, orti didattici, orti carcerari....)
Suggerimenti per il’analisi:
- essenza ciliegio, specie e tipi (settore alimentare, lavorazione legno, ornamentale ecc.)
- legno ciliegio, tronco, rami, radici,
- frutto, fiori, foglie, semi, piccioli,
- tipologia di ciliegio locale (essenza autoctona della nostra zona di residenza o di lavoro):
- caratteristiche fisico, meccaniche, materiche, formali, visive, olfattive ecc.
- lavorazioni tradizionali del legno
- lavorazioni tradizionali del frutto, o fiore, o seme o....
- filiera di attività derivata da una componente del ciliegio: tradizionale ancora attiva, sopita, da riscoprire;
- filiere di attività derivate: artigianato tradizionale, cultura alimentare, medicale o officinale, eventi e mostre, musei, attività didattiche....
- comunità agricole marginali che vivono intorno a queste filiere;
- paesi in relazione con queste comunità;
- analisi quantitative e qualitative;
È necessario trovare nel gruppo di lavoro un'intesa sull'analizzare e far emergere le qualità e i valori della filiera di un certo tipo di ciliegio.
Chi non trovasse un'essenza tipica di una zona, (si possono studiare anche essenze tipiche di zone diverse da quelle di residenza) può concentrarsi su:
- la tipologia di legno di ciliegio europeo, tradizioni, lavorazioni, tecniche, culture, filiere e sui derivati;
- le tipologie di agricolture marginali: orto urbano, comunità montane, borghi collinari, musei, scuole, conventi, ....
Si devono trovare inoltre parti di legno di ciliegio di varie dimensioni e forme.
A chiusura di una ricerca costituita da materiale fotografico e testuale è necessario impaginare lo stesso in formato A4 orizzontale secondo un template fornito dalla docenza.
Inoltre è necessario tradurre la ricerca in una rappresentazione tridimensionale di sintesi.
Orientativamente la rappresentazione non dovrà superare l'ingombro di un cubo di lato da cm 21.
FASE 2 | PRESENTAZIONE DEL CONCEPT E METAPROGETTO
In questa fase gli studenti sono chiamati a definire le linee guida principali alla base del progetto, l’impronta tipologica dello stesso e ad abbozzarne alcune caratteristiche materiche, di funzionamento, di relazione con l’uomo.
Il concept illustra le basi dell’idea di progetto, rappresenta l'anima e l’impronta del progetto.
Contiene: disegni, immagini, schemi, parole chiave, schizzi devono catturare l'attenzione del committente (per ora siamo noi docenti) devono essere sufficientemente evocativi, far sognare, proiettivi, non del tutto definiti e non per forza corrispondenti al progetto finale, sufficientemente sintetici, ma ricchi di passione
Viene illustrato con una serie di tavole concept in formato A4 orizzontale che hanno i seguenti contenuti:
Illustrazione delle basi dell’idea di progetto (una o più tavole)
testo breve con parole chiave, frasi brevi di comunicazione del concept sia funzionale che progettuale;
immagini evocative tratte da documenti storici, letterari, architettonici, artistici……;
schizzi di studio e/o elaborazioni di progetto;
mappa dei valori (positivi e negativi);
mappa delle intenzioni di progetto (obiettivi rispetto ai limiti individuati sul mercato);
ridisegno critico, a sagoma, o immagini di progetti analizzati presenti nel mercato;
ridisegno o immagini di progetti di aziende o designer noti;
Il lavoro viene presentato in un INCONTRO collettivo in cui è necessario:
1.- presentarsi con un proprio quaderno degli schizzi (formato A6 o più piccola va benissimo).
2.- concentrare l'incontro nell'illustrare le basi delle idee di progetto secondo criteri condivisi e stampate (parole chiave, immagini evocative, riferimenti, schizzi di studio.... pochissimo testo);
3.- presentare qualche idea di progetto a partire dalla critica di quanto esista già nel mercato! Domandandosi:
quali sono i limiti di questi prodotti sul mercato?
quali i pregi, quali i difetti?
quali sono i miei obiettivi per proporre un progetto migliorativo?
qual'è lo scenario di produzione di questo prodotto (luogo geografico, contesto agricolo, artigianale, industriale....)?
quali sono gli attori di questo scenario?
quale scenario mi immagino per la vendita? (negozio di vicinato, vendita diretta, centro commerciale, rete....)
quale scenario mi immagino per l'utilizzo? (utente/i tipo, usabilità, funzionalità, relazione con le componenti...)
4.- presentare le idee disegnando e realizzando modelli in carta, cartoncino, forex, legno, cartonlegno....con l'ausilio irrigidente di ferro, legno o altro;
FASE 3 | SVILUPPO DEL PROGETTO DEFINITIVO
Si svilupperà l’idea progettuale derivata dal concept in un progetto definitivo che illustrerà le scelte materiche, formali, funzionali e di relazione dell’oggetto con l’uomo e l’ambiente.
FASE 4 | RAPPRESENTAZIONE, REALIZZAZIONE DI MODELLI E PROTOTIPI E IMPAGINAZIONE
Si svilupperà il progetto esecutivo di dettaglio e la realizzazione di modelli in scala e prototipi al vero.
Testi/Bibliografia
Bibliografia
Principale
- Luisa Collina, Cino Zucchi, Sempering. Process and pattern in architecture and design. Catalogo Mostra XX1T, Silvana, Milano 2016 (edizione in italiano)
- Loredana Di Lucchio, Territori e Valori per il Design Italiano, Collana Comunicare il design italiano. Innovazione per cultura, Rdesignpress, Roma 2014
- Alberto Magnaghi, Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Bollati Boringhieri, Torino 2017 (orig. 2000)
- Eleonora Lupo, Il design per i beni culturali. Pratiche e processi innovativi di valorizzazione, Franco Angeli, Mi 2009
- Eleonora Lupo, Design, rural heritage e turismo: dal genius loci allo sviluppo sostenibile,
http://docplayer.it/17481539-Design-rural-heritage-e-turismo-dal-genius-loci-allo-sviluppo-sostenibile-di-eleonora-lupo.html
- Frank Lohrberg, Lilli Licka, Lionella Scazzosi, Axel Timpe, Urban Agricolture Europe, COST, Jovis, Berlin 2016
- Lotus n. 149, Lotus in the fields - Urban Orchard, Lotus, Milano Giugno 2012
Esempi di testi specifici sul legno
- Chris Lefteri, Wood. Materials for inspirational design, Rotovision, Mies 2005
- Pablo Van Der Lugt, Booming Bamboo. The (re)discovery of a sustainable material with endless possibilities, Materia, Naarden NL 2017 https://materia.nl/article/book-booming-bamboo-now/
Approfondimento
Design, materiali e visioni
- Paola Antonelli, a cura di, Design and the elastic mind, Moma, New York 2008
- Godfrey Boyle, Peter Harper and Undercurrents, designed by Roger Hall, Radical Technology: Food, Shelter, Tools, Materials, Energy, Communication, Autonomy, Community, Pantheon Books, New York 1976 (o Penguin Books Australia, Ringwood, Victoria, 1976)
- Luisa Collina, Cino Zucchi, Sempering. Process and pattern in architecture and design. Catalogo Mostra XX1T, Silvana, Milano 2016
- Chris Lefteri, Wood. Materials for inspirational design, Rotovision, Mies 2005
- Rossella Menegazzo, Stefania Piotti, WA. The essence of japanese design, Phaidon, London 2014
- Gaddo Morpurgo, Alice Cappelli, a cura di, Atelier Rwanda. Tradition and innovation in vegetable fiber’s design, IUAV, Venezia 2010
- Valerio Sacchetti, Il design in tasca, Compositori, Bologna 2010
Progetto, territorio e patrimoni locali
- Luigi Bistagnino, Design sistemico. Progettare la sostenibilità produttiva e ambientale, Slow food, Cuneo 2009
- Loredana Di Lucchio, Territori e Valori per il Design Italiano, Collana Comunicare il design italiano. Innovazione per cultura, Rdesignpress, Roma 2014
- Daniele Jalla, a cura di, Hugues De Varine. Le radici del futuro. Il patrimonio culturale al servizio dello sviluppo locale, Clueb, Bologna 2005
- Eleonora Lupo, Il design per i beni culturali. Pratiche e processi innovativi di valorizzazione, Franco Angeli, Mi 2009
- Eleonora Lupo, Design, rural heritage e turismo: dal genius loci allo sviluppo sostenibile,
- Alberto Magnaghi, Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Bollati Boringhieri, Torino 2017 (orig. 2000)
- UNESCO 1972, Convention Concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage, (http://whc.une- sco.org/en/conventiontext) (ultimo accesso 09-07-12).
- UNESCO 2003, Convention for the Safeguarding of Intangible Cultural Heritage, http://www.unesco.org/culture/ich /index.php?lg=en&pg=00006 (ultimo accesso 09-07-12).
- UNESCO 2005, Convention on the Protection and Promotion of the Diversity of Cultural expressions, (http://portal .unesco.org/en/ev.php-uRL_ID=31038&uR L_Do=Do_ToPIC&uRL_SeCTIoN=201.html) (ultimo accesso 09-07-12).
Agricoltura e paesaggio
- Anna Maria Baratelli e Mario Turci, a cura di, Sempre un villaggio, sempre una campagna. 1923-1931: mondo contadino a Fusignano nelle fotografie di Paul Scheuermeier, MET, La Mandragora, Imola 2000
- Elena Casanova, Jesus Hernandez, Public space acupuncture. Strategies and interventions for activating city life, Actar Publishers, New York 2014
- Pippo Ciorra, Alessio Dorati, a cura di, Food. Dal cucchiaio al mondo, Quodlibet - MAXXI, Macerata 2015
- Beppe Croce, Sandro Angiolini, La terra che vogliamo. Il futuro delle campagne italiane, Edizioni Ambiente, Milano 2013
- Federica Foschi e Mario Turci, a cura di, MET. Museo degli usi e costumi della gente di Romagna - Guida, Provincia di Rimini, Rimini 2007
- M. G. Grillotti Di Giacomo, Il paesaggio rurale da paradigma scientifico a progetto di sviluppo locale, in Zerbi, M.C. (a cura di), (2007), Il paesaggio rurale: un approccio patrimoniale, Giappichelli Editore, Torino 2007.
- Frank Lohrberg, Lilli Licka, Lionella Scazzosi, Axel Timpe, Urban Agricolture Europe, COST, Jovis, Berlin 2016
- Lotus n. 149, Lotus in the fields - Urban Orchard, Lotus, Milano Giugno 2012
- Ferdinando Morozzi, Delle case de’ contadini. Trattato architettonico di F.M. nobile colligiano, dedicato a Niccolò Pecci, (Editore Cambiagi Firenze 1770) Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2001
- Maurizio Pallante, Monasteri del Terzo Millennio, Lindau, Torino 2013
- Maurizio Pallante, Meno è meglio. Decrescere per progredire, Mondadori, Milano - Torino 2011
- Darko Pandakovic, Angelo Dal Sasso, Saper vedere il paesaggio, Città Studi, Torino-Novara 2013
- Montserrat Prado Barrabés, Marta Rojals (a cura di), Tormenta e ímpetu. Storm & stress. Arquia/temas 29. Catálogo del la V Bienal Europea del Paisaje, V Premio Europeo de Paisaje Rosa Barba, Fundación Caja de Arquitectos, IFQ, Barcelona 2010
- E. Sereni, Storia del paesaggio agrario Italiano, Laterza, Roma-Bari 1961.
- John Seymour, auf deutsch, Guida all’autosufficienza: ovvero come coltivare il proprio orto, allevare gli animali, produrre cibi genuini, risparmiare energia scegliendo di vivere in modo ecosostenibile e senza sprechi, Mondadori, Milano, 2008
- Ottorino Sottana, C’era una volta il contadino, collana Le nostre tradizioni, De Bastiani, Vittorio Veneto 2013 (1 ed. 1986)
- Chiara Spadaro, Piccolo è meglio. 20 piccole grandi “imprese” italiane: storie in cui le cui dimensioni, le persone e la qualità della vita contano, Altreconomia, Milano 2012
Design e antropologia
- Jared Diamond, traduzione Luigi Civalleri, Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Einaudi, Torino 2006
- Grönlund Hannele, Kärkkäinen Maija, Norri Marja-Riitta, Suomen Rakennustaiteen Museo, (a cura di), Lähtökohtia. Befor Next. Learning from Roots, Helsinki, Museum of Finnish Architecture, 2002, pp. 118 Catalog of an exhibition produced by the Museum of Finnish Architecture for the 8th International Architecture Exhibition at the Venice Biennale
- Jakob Knudsen, Lorenz Von Seidlein, Healty Homes in Tropical Zones. Improving Rural Housing in Asia and Africa, Menges, Stuttgart 2014
- Giangiorgio Pasqualotto, Estetica del vuoto. Arte e meditazione nelle culture d’Oriente, Marsilio, Venezia 2016 (1° ed. 1992)
Design e tecnologia di produzione
- Chris Lefteri, Making it. Manufacturing techniques for product design, Laurence King Publishers 2007
Design, materiali e sostenibilità
- Janis Birkeland, DesignForSustainability - A sourcebook of integrated eco-logical solutions, Earthscan, London 2002
- Blaine Brownell, Transmaterial. A catalog of materials that redefine our phisical environment, Princeton Architectural Press, New York 2006
- Cara Browery, Rachel Mallory, Zachary Ohlman, Experimental eco-design, architecture/fashion/product, Rotovision, Mies, Svizzera 2009
- Chris Lefteri, Making it. Manufacturing techniques for product design, Laurence King Publishers 2007
- Alastair Fuad-Luke, Eco-design. Progetti per un futuro sostenibile, Logos, Modena 2003 – Thames and Hudson Ltd, London 2002
- Ariel Meisel, LEED Materials. A Resource Guide to Green Building, Princeton architectural press, New York 2010
- Rebecca Proctor, 1000 eco design, Logos, Modena 2010
- Valentina Rognoli, Marinella Levi, Il senso dei materiali per il design, Franco Angeli, Milano 2010
- Giuseppe Salvia, Valentina Rognoli, Marinella Levi, Il progetto della natura. Gli strumenti della Biomimesi per il design, Franco Angeli, Milano 2009
- Cynthia E. Smith, Design for the Other 90%, Smithsonian Institution, 2007
- Kate Stohr, Cameron Sinclair, DesignLikeYouGiveADamn: Architectural Responses to Humanitarian Crises, Architecture For Humanity
- Paolo Tamborrini, Design sostenibile. Oggetti, sistemi e comportamenti, Electa, Milano 2009
Sitografia
EZIO MANZINI, DESIGN, FOOD E AGRICOLTURA
http://www.ruralhub.it/2015/10/01/agricoltura-cibo-e-design-ezio-manzini-prima-parte/
ADI, DESIGN E AGRICOLTURA
http://www.adi-design.org/blog/il-design-in-agricoltura.html
Tra i temi trattati:
- la convergenza tra ingegneria agraria ed ergonomia,
- i vantaggi che il design può portare nel mondo dell'agricoltura,
- il tema del Design for All nel settore agricolo e del giardinaggio,
- il design del verde come elemento di unione fra agricoltura, architettura, alimentazione e design.
https://designview.files.wordpress.com/2009/10/ele-lupo_rural-heritage_prova-impaginato.pdf
http://www.ruralhub.it/it/
http://www.ruralhub.it/tag/innovazione-rurale/
sitografia sostenibilità
http://www.threetreesdontmakeaforest.org/ http://sustainability.aiga.org/ http://www.envirofit.org http://www.interfaceflor.eu http://www.interfaceglobal.com http://www.nextd.org/03/index.html http://www.lospiritodistella.com/index.html
Metodi didattici
Il metodo didattico adottato consiste nella definizione di un processo progettuale da suggerire e condividere con gli studenti attraverso lezioni teoriche in aula, ricerche individuali a casa e incontri di revisione collettivi e individuali con il corpo docente.
Gli studenti devono imparare a selezionare le fonti, individuare, anche in autonomia, le componenti utili di progetto, ottimizzare le risorse, delineare una propria proposta progettuale.
Le fasi principali di questo processo sono:
- analisi del brief suggerito dal docente;
- ricerca e analisi di mercato;
- definizione di un controbrief condiviso tra studenti e docente;
- definizione degli obiettivi di progetto e delle linee guida;
- definizione dell'impronta concettuale di progetto;
- definizione dell'idea progettuale;
- determinazione del progetto di massima;
- redazione del progetto esecutivo, sua rappresentazione bi e tridimensionale e illustrazione finale.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
Incontri di revisione collettivi e individuali con il corpo docente.
Consegna e caricamento delle esercitazioni in sequenza e in rete in cartelle condivise.
Esame pratico finale.
Strumenti a supporto della didattica
Consegna da parte del corpo docente agli studenti di documenti cartacei di illustrazione degli obiettivi delle varie fasi del corso e caricamento degli stessi e di esempi di esercitazioni in sequenza e in rete in cartelle condivise.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Riccardo Varini
Consulta il sito web di Mario Branca