- Docente: Alessandro Volpe
- Crediti formativi: 6
- SSD: L-ART/01
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Ravenna
- Corso: Laurea Magistrale in Beni archeologici, artistici e del paesaggio: storia, tutela e valorizzazione (cod. 8836)
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del corso lo studente è in grado di affrontare lo studio dell'arte bizantina, di apprestarsi alla lettura di un'opera e di valutare in maniera critica la storiografia in materia.
Contenuti
Il corso sarà strutturato in una parte istituzionale e in
lezioni di approfondimento. Nella parte istituzionale verrà
esaminato il corso dell'arte bizantina, dal contesto tardoantico
della fondazione di Costantinopoli (330) fino alla presa della
città da parte dei turchi ottomani (1453). Verrà osservato come le
manifestazioni artistiche – in vari ambiti, superando l'ormai
inefficiente distinzione tra scultura, pittura ed oggetti prodotti
dalle cosiddette arti minori – riflettano l'evolversi storico
del pensiero e del gusto nel lungo corso della storia dell'impero
romano orientale, non solo a Costantinopoli, ma anche al di fuori
della capitale e in quei territori di approdo e di sviluppo per
un'arte di matrice assolutamente romano orientale. Partendo da una
riflessione sullo statuto dell'opera d'arte e dell'immagine a
Bisanzio, monumenti e manifestazioni artistiche verranno osservati
come fonti, portatrici di significato, e come indicatori culturali,
pur secondo i propri codici di comunicazione e di
espressione.
Un modulo didattico sarà dedicato alla questione dell'iconoclasmo a
Bisanzio. La storiografia tradizionale aveva delimitato
l'iconoclastia agli anni 729-787 e 815-843, attribuendone
l'esistenza al rifiuto imperiale e patriarcale del culto delle
immagini sacre di Cristo, della Vergine e dei santi che confluiva
in un'attenta e accurata distruzione o occultamento delle stesse.
Tuttavia negli ultimi anni la riflessione storiografica ha
apportato nuove e rivoluzionarie teorie sull'argomento. Dopo una
lettura congiunta delle fonti testuali, artistiche e monumentali
bizantine, la storiografia critica di matrice anglosassone (Leslie
Brubaker, John Haldon e Robert Ousterhout, in particolare) ha
evidenziato come l'iconoclasmo sia un fenomeno più esteso nella
storia dell'arte e della cultura bizantina, che compare in vari
momenti dopo la dedicazione della capitale nel 330 – ad esempio,
nel V-VI secolo in ambito siriaco-monofisita. Ancora, ha osservato
come nei secoli VIII e IX il ruolo di alcuni imperatori e
patriarchi tradizionalmente considerati iconoclasti debba,
effettivamente, essere ridimensionato, in virtù di una nuova e
attenta lettura delle fonti e come una matrice di natura teologica
contraria al culto delle immagini – in varie fasi strumentalizzata
in senso politico – abbia costituito il fondamento per il fiorire
delle arti a Bisanzio nel periodo macedone. Tale disamina
storiografica ha portato ad una nuova lettura delle fonti
artistiche e a nuove e specifiche cronologie per evidenze
monumentali, prima variamente datate al VIII-IX secolo.
In questo contesto il corso discuterà la storiografia
sull'iconoclasmo, a partire dalla lettura di Kitzinger, fino agli
studi di Leslie Brubaker e John Haldon, considerando anche le
testimonianze artistiche cosiddette iconoclaste dei territori delle
province e delle enclaves dell'Impero Bizantino nel Mediterraneo
studiate da Maria Andaloro (Asia Minore) e da Marina Falla
Castelfranchi (Italia meridionale). Le lezioni saranno dedicate in
un primo momento alla comprensione del culto delle immagini a
Bisanzio, basandosi sull'opera fondamentale di Hans Belting (Il
culto delle immagini. Storia dell'icona dall'età imperiale all'alto
medioevo, Milano, 2001 edizione italiana di Build und Kult. Eine
Gesschichte des Bildes vor dem Zeitalter der Kunst, Munich, 1993),
per poi riflettere sull'aspetto performativo del culto secondo le
più recenti teorie sulla manifestazione del sacro – considerando
anche il dibattito accademico su Hierotopy, dalla teorizzazione di
Alexei Lidov alla discussione scientifica sulla fenomenologia del
sacro, con particolare riferimento al ruolo delle immagini.
Una parte del corso sarà invece dedicata al periodo
tradizionalmente detto “iconoclasta” (VIII-IX secolo), che verrà
osservato attraverso le sue testimonianze artistiche in
congiunzione alle fonti testuali che, come secondo la lettura di
Leslie Brubaker e John Haldon, portano nuova luce sulla definizione
stessa di iconoclasmo come “lotta contro le immagini”. Infine,
l'ultima parte del corso si occuperà del periodo immediatamente
successivo all'iconoclasmo e comprenderà tutta l'epoca della
dinastia macedone (fino al 1056). In particolare, attraverso
l'osservazione di evidenze monumentali e di oggetti dalla
storiografia tradizionale relegati alle cosiddette arti minori, si
discuterà del nuovo ruolo acquisito dalle immagini a Bisanzio,
ruolo che poi avrà un impatto fondante sul costituirsi del culto in
ambito ortodosso fino alla più immediata contemporaneità.
Testi/Bibliografia
Tutti gli studenti sono tenuti allo studio dei seguenti testi: - C. Barsanti, M. della Valle, R. Flaminio, A. Guiglia, A. Iacobini, A. Paribeni, S. Pasi, S. Pedone, Introduzione all'Arte Bizantina. IV-XV secolo , Roma, CLEUP, 2012: reperibile anche presso presso la copisteria CopyArty (Via Angelo Mariani, 22/A) oppure presso il portale AMS Campus - Materiali Didattici dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.
Gli studenti che non frequentano le lezioni
sono tenuti a studiare anche tutti i saggi seguenti:
- O. Demus, L'arte bizantina e l'Occidente , Torino, Einaudi, 2008.
- E. Kitzinger, Alle origini dell'arte bizantina. Correnti
stilistiche nel mondo mediterraneo dal III al VII secolo , a cura
di M. Andaloro e P. Cesaretti, Milano, Jaca Book, 2005. - P.
Florenskij, Le porte regali. Saggio sull'icona,(Piccola biblioteca
Adelphi, 44), Milano, 1977.
Agli studenti frequentanti sarà proposta la lettura di testi
comunicati dal docente durante il corso.
Si propone qui una bibliografia di riferimento sul tema
dell'iconoclastia:
* Maria Andaloro, “Bisanzio lo statuto dell'immagine”,
in Medioevo mediterraneo: l'Occidente, Bisanzio e l'Islam. Atti del
Convegno internazionale di studi (Parma, 21-25 settembre 2004), a
cura di Arturo Carlo Quintavalle, Milano: Electa, 2007, pp.
73-81
* Maria Andaloro, “I papi e l'immagine prima e dopo
Nicea”, in Medioevo: immagini e ideologie. Atti del Convegno
internazionale di studi (Parma, 23-27 settembre 2002), a cura di
Arturo Carlo Quintavalle, Milano: Electa, 2005, pp. 525-540.
* Hans Belting, Il culto delle immagini. Storia
dell'icona dall'età imperiale all'alto medioevo, Milano: Carocci,
2004.
* Marina Falla Castelfranchi, “Pitture “iconoclaste”
in Italia Meridionale? Con un'appendice sull'Oratorio dei Quaranta
Martiri nella catacomba di Santa Lucia a Siracusa”, in Bisanzio e
l'Occidente: arte, archeologia, storia. Studi in onore di Fernanda
de' Maffei, Roma: Viella, 1996, pp. 409-425.
* Ernst Kitzinger, Il culto delle immagini: l'arte
bizantina dal cristianesimo delle origini all'Iconoclastia,
Scandicci : La nuova Italia, 1992.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
La prova d'esame mira a verificare il raggiungimento dei
seguenti obiettivi didattici: - conoscenza approfondita degli
argomenti e della strumentazione critica illustrati durante le
lezioni frontali o appreso dai testi in programma - capacità di
impiegare tali strumenti per confrontarsi con le immagini proposte
al candidato dall'esaminatore - capacità di comprendere la propria
posizione in relazione alla storiografia in esame, tenendo conto
della propria capacità di elaborazione culturale come di un
imprescindibile condizionamento.
La prova d'esame è svolta in forma orale e prevede una valutazione
in trentesimi. Si svolge al cospetto dei testi utilizzati per la
preparazione e in genere muove dalle immagini presenti sugli
stessi. Anche per questo motivo è obbligatorio presentarsi
all'esame fisicamente forniti dei testi.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Alessandro Volpe