- Docente: Claudio Longhi
- Crediti formativi: 12
- SSD: L-ART/05
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea Magistrale in Discipline della musica e del teatro (cod. 8837)
Conoscenze e abilità da conseguire
Stante la premessa che nell'ambito dellinsegnamento di Istituzioni di regia il campo di applicazione della nozione di regia si intende aperto a tutte le forme di spettacolo dal vivo, compreso il teatro per musica, al termine del corso lo studente conosce: - le principali articolazioni teorico-metodologiche del pensiero registico analizzato nelle sue relazioni con il contesto artistico di settore e con il più ampio sistema delle scienze umane in generale; - i principali strumenti di studio per impostare indagini sulla registica; - i fondamentali snodi pratici dei processi di creazione registica; - i condizionamenti strutturali coi quali si deve confrontare l'operatività registica. Egli è inoltre in grado di: - padroneggiare il linguaggio registico; - elaborare una matura e originale riflessione critica sull'arte della messa in scena, impostando autonomamente in modo corretto una ricerca di ambito registico che si avvalga di fonti diverse (documentarie e non), destinata ad essere comunicata in forma scritta o orale; - affrontare e risolvere i principali problemi posti dall'esercizio concreto della messa in scena, segnatamente sviluppando competenze e abilità comunicativo-relazionali e affinando le sue attitudini creative; - rapportarsi criticamente ai condizionamenti strutturali che orientano l'operatività registica.
Contenuti
Vissuto da alcuni come ultima roccaforte di un agire autentico e tragico, stretto in una sintesi totalizzante, e concepito al contrario da altri come spazio aperto e romanzesco, votato alla perpetua transitorietà, il teatro del XX secolo – e degli anni immediatamente successivi alla svolta del millennio – vive, in sostanza, ambiguamente sospeso tra l'assolutezza del mito e la natura contingente e luttuosa della storia. Proprio a partire da un'attenta esplorazione della dialettica irrisolta di metafora e allegoria, rito e gioco, accadimento e rappresentazione che percorre l'intero arco di sviluppo della parabola registica, il corso di Istituzioni di regia per l'anno accademico 2014-2015, intitolato per l'appunto Il teatro di regia tra mito e storia, intende proporre ai frequentanti una riflessione teorica e pratica intorno ai modi con cui la regia ha articolato e articola i suoi sistemi narrativi, attenta a recuperare l'eredità del passato, così come a interrogarsi intorno agli orizzonti che, su questo tema, si schiudono per il futuro. L'attraversamento delle varie declinazioni della poetica registica, incerte tra la fuga nell'essere al di là del tempo e l'abbandono al fluire dell'esistenza, sarà dunque l'occasione per tentare, su di un piano diacronico, di ripensare l'intera parabola evolutiva del teatro di regia (dalla regia magistrale alla post regia) e, su quello sincronico, di identificare le principali linee di tendenza e i codici dominanti del linguaggio registico contemporaneo. Il corso, teso tanto ad una ricognizione teorica quanto a una verifica pratica dei principali problemi della prassi registica, si svilupperà in un ciclo di lezioni a carattere seminariale articolato in due moduli:
Modulo I = prime 30 ore
Nel primo modulo del corso, dopo una succinta introduzione al concetto di regia, l'oscillare della prassi registica tra mito e storia sarà affrontata in una prospettiva teorica, associando, però, l'analisi del complesso dibattito culturale in materia ad alcune pratiche ricognizioni sul campo di esperienze significative dell'oggi, volte a far acquisire empiricamente ai partecipanti gli elementi basilari della progettazione registica.
Modulo II = successive 30 ore
Modulo II. Nel secondo modulo del corso, i frequentanti saranno guidati ad elaborare un progetto di regia teso a problematizzare la relazione tra narrazione registica, storia e mito ed incentrato sul tema della “Grande Guerra”.
Inizio Modulo I = 2 febbraio 2015
Inizio Modulo II = 9 marzo 2015
Il primo modulo corrisponde al corso da 6 cfu, l'insieme dei due moduli corrisponde al corso da 12 cfu.
Durante lo svolgimento del corso è prevista la possibilità di partecipare a spettacoli e dimostrazioni esterne.
Gli studenti non frequentanti sono tenuti a concordare un programma con il docente (si considerano non frequentanti gli studenti presenti a meno dell'80% delle lezioni).
Testi/Bibliografia
A) Testi obbligatori per frequentani e non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all'80% delle lezioni):
Corso da 6 cfu (Modulo I)
A tutti gli studenti (frequentanti e non frequentanti) si richiede la conoscenza di:
- A. Sacchi, Il posto del re: estetiche della regia teatrale nel modernismo e nel contemporaneo, Roma, Bulzoni, 2012;
- A. Appia, Attore, musica e scena, a cura di F. Marotti, Milano, Feltrinelli, 1983;
- V. Mejerchol'd, La rivoluzione teatrale, a cura di D. Gavrilovich, Roma, Editori Riuniti, 2001.
- F. Nietzsche, La nascita della tragedia, Torino,
Einaudi, 2009 (edizione consigliata);
Corso da 12 cfu (Modulo I + Modulo II)
A tutti gli studenti (frequentanti e non frequentanti) si richiede la conoscenza di:
- A. Sacchi, Il posto del re: estetiche della regia teatrale nel modernismo e nel contemporaneo, Roma, Bulzoni, 2012;
- A. Appia, Attore, musica e scena, a cura di F. Marotti, Milano, Feltrinelli, 1983;
- V. Mejerchol'd, La rivoluzione teatrale, a cura di D. Gavrilovich, Roma, Editori Riuniti, 2001;
- F. Nietzsche, La nascita della tragedia, Torino, Einaudi, 2009 (edizione consigliata);
- L. Canfora, 1914 [2006], Palermo, Sellerio 2014;
- F. Illies, 1913. L'anno prima della tempesta, Venezia, Marsilio, 2013;
- F. Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanità, Milano, Adelphi, 1980;
- R. Wagner, Il crepuscolo degli dei (per il libretto cfr. R. Wagner, Il crepuscolo degli dei, a cura di G. Manacorda, nuovamente riveduto da G. Cogni, Firenze, Sansoni, 1974);
- I. Stravinskij, L'histoire du Soldat (per il libretto cfr. C.F. Ramuz, Histoire du soldat, nella traduzione di A. Savinio, con un capitolo dai Souvenir sur Igor Strawinsky, in «Idra», III, 1992, n. 5, pp. 177-210).
Per i volumi di Canfora e Kraus è in realtà possibile utilizzare una qualsiasi delle edizioni italiane disponibili.
Sia per il corso da 6 cfu (Modulo I) che per quello da 12 cfu (Modulo I + Modulo II), è inoltre richiesto, tanto ai frequentanti, quanto ai non frequentanti, lo studio di un volume a scelta tra:
1) A. Antoine, I miei ricordi sul Teatro Libero, Roma-Milano, Mondadori, 1923;
2) A. Attisani e M. Biagini (a cura di), Jerzy Grotowski. Testi 1968-1998, Roma, Bulzoni, 2007;
3) A. Artaud, «Il teatro e il suo doppio» con altri scritti teatrali, Torino, Einaudi, 1968;
4) C. Bene e G. Dotto, Vita di Carmelo Bene [1998], Milano, Bompiani, 2008;
5) E. Barba, La canoa di carta. Trattato di antropologia teatrale, Bologna, Il Mulino, 1993;
6) J. Beck, La vita del teatro: l'artista e la lotta del popolo, Torino, Einaudi, 1975;
7) B. Brecht, Scritti teatrali, 3 voll., Torino, Einaudi, 1975;
8) J. Copeau, Ricordi del «Vieux Colombier», Milano, Il Saggiatore, 1962;
9) J. Copeau, Il luogo del teatro, a cura di M.I. Aliverti, Firenze, La casa Usher, 1988;
10) G. Craig, Il mio teatro, a cura di F. Marotti, Milano, Feltrinelli, 1971;
11) S.M. Ejsenstejn, Forme e tecniche del film e lezioni di regia, Torino, Einaudi, 1964;
12) S.M. Ejzestejn, Il movimento espressivo. Scritti sul teatro, Venezia, Marsilio, 1998;
13) E. Faccioli, Nikolaj Michajlovic Foregger (1892-1939). Dal simbolismo al realismo socialista, Roma, Bulzoni, 2007;
14) J. Grotowski, Per un teatro povero, Roma, Bulzoni, 1970;
15) M. Knebel', L'analisi della pièce e del ruolo mediante l'azione, Milano, Ubulibri, 2009;
16) H.-T. Lehmann, Postdramatisches Theater, Frankfurt am Main, Verlag der Autoren, 1999 (è possibile utilizzare anche l'edizione inglese o francese);
17) C. Meldolesi et al., La terza vita di Leo: gli ultimi vent'anni del teatro di Leo De Berardinis a Bologna, Corazzano, Titivillus, 2010;
18) V.E. Mejerchol´d, L'attore biomeccanico, Milano, Ubulibri, 1993;
19) V.E. Mejerchol´d, 33 svenimenti. Una domanda di matrimonio, L'anniversario, L'orso di Anton Cechov; Milano, Ubulibri, 2006;
20) V. Pandolfi, Spettacolo del secolo. Il teatro drammatico, Pisa, Nistri-Lischi, 1953;
21) F. Perrelli, I maestri della ricerca teatrale, Il Living, Grotowski, Barba e Brook, Roma-Bari, Laterza, 2007;
22) B. Picon-Vallin, Mejerchol´d, Perugia, MTTMedizioni, 2006;
23) E. Piscator, Il teatro politico, Torino, Einaudi, 1960;
24) G. Pitoëff, Il nostro teatro, Roma, Bulzoni, 2009;
25) F. Quadri (a cura di), Il teatro di Trionfo, Milano, Ubulibri, 2002;
26) L. Ronconi e G. Capitta, Teatro della conoscenza, Roma-Bari, Laterza, 2012;
27) L. Squarzina, Da Dioniso a Brecht. Pensiero teatrale e azione scenica, Bologna, Il Mulino, 1988;
28) K. Stanislavskij, La mia vita nell'arte, prefazione di G. Guerrieri, Torino, Einaudi, 1983;
29) K. Stanislavskij, Il lavoro dell'attore su se stesso, a cura di G. Guerrieri, prefazione di F. Malcovati, Roma-Bari, Laterza, 2003 (collana «Biblioteca Universale»);
30) K. Stanislavsikij, Il lavoro dell'attore sul personaggio, Roma-Bari, Laterza, 1988;
31) G. Strehler, Per un teatro umano: pensieri scritti, parlati e attuati, Milano, Feltrinelli, 1974;
32) A. Tairov, Il teatro liberato. Annotazioni di un regista [1927], Urbino, Quattro Venti, 1987;
33) E.B. Vachtangov, Il sistema e l'eccezione: taccuini, lettere, diari, Pisa, ETS, 2004.
B) Testi obbligatori per i non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all'80% delle lezioni):
Sia per il corso da 6 cfu (Modulo I) che per quello da 12 cfu (Modulo I + Modulo II), solo per gli studenti non frequentanti si richiede inoltre la preparazione di un ulteriore volume a scelta tra:
1) B. Alesse, Ariane Mnouchkine e il Théâtre du Soleil, Roma, Editoria & Spettacolo, 2005;
2) A. Attisani e M. Biagini, Il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, Roma, Bulzoni, 2007;
3) E. Barba, La terra di cenere e diamanti. Il mio apprendistato in Polonia, Bologna, Il Mulino, 1998;
4) D. Barenboin e P. Chéreau, Dialoghi su musica e teatro: Tristano e Isotta, Milano, Feltrinelli, 2008;
5) J. Beck e J. Malina, Il lavoro del Living Theatre (materiali, 1952-1962), Milano, Ubulibri, 1982;
6) L. Bentivoglio, Pippo Delbono: corpi senza menzogna, Firenze, Barbes, 2009;
7) N. Bionda e C. Gualdoni, Visioni incrociate: Pippo Delbono tra cinema e teatro, Corazzano (PI), Titivillus, 2011;
8) P. Brook, Il punto in movimento 1946-1987, Milano, Ubulibri, 1988;
9) P. Brook, Lo spazio vuoto, Roma, Bulzoni, 1998;
10) P. Brook, La porta aperta, Torino, Einaudi, 2005;
11) R. Castellucci, C. Guidi, C. Castellucci, Epopea della polvere: il teatro della Societas Raffaello Sanzio 1992-1999: Amleto, Masoch, Orestea, Giulio Cesare, Genesi, Milano, Ubulibri, 2001;
12) M. Delgado e V. Valentini (a cura di), Peter Sellars, Sovera Mannelli (CZ), Rubettino, 1999;
13) V. Di Bernardi, Mahabharata. L'epica indiana e lo spettacolo di Peter Brook, Roma, Bulzoni, 1990;
14) R. Gandolfi, La prima regista: Edith Craig, fra rivoluzione della scena e cultura delle donne, Roma, Bulzoni, 2003;
15) F. Gasparini e M. Marino, “Della poesia nel teatro il tremito”. Per Giuliano Scabia, «Culture Teatrali», numero monografico, 2005, n. 12;
16) T. Kantor, Il teatro della morte, Milano, Ubulibri, 2000;
17) L. Jouvet, Ascolta, amico mio, Roma, Bulzoni, 2007;
18) M. Martinelli, Teatro impuro, Ravenna, Montanari, 20062;
19) M. Martinelli e E. Montanari, Primavera eretica. Scritti e interviste: 1983-2013, Corazzano (PI), Titivillus, 2014;
20) R. Molinari, Viaggio nel teatro di Thierry Salmon: attraverso “I demoni” di Fëdor Dostoevskij, Milano, Ubulibri, 2008;
21) V. Mejerchol´d, 1918. Lezioni di teatro, Milano, Ubulibri, 2004;
22) R. Palazzi, Kantor: la materia e l'anima, Corazzano, Titivillus, 2010;
23) F. Quadri, F. Bertoni e R. Stearns, Bob Wilson, Firenze, Octavo, 1997;
24) F. Quadri, L. Ronconi e G. Aulenti, Il laboratorio di Prato, Milano, Ubulibri, 1981;
25) L. Ronconi, Inventare l'opera. L'Orfeo, Il viaggio a Reims, Aida: tre opere d'occasione alla Scala, Milano, Ubulibri, 1986;
26) A. Rossi Ghiglione (a cura di), Barboni. Il teatro di Pippo del Bono, Milano, Ubulibri, 1999;
27) R. Schechner, La teoria della performance 1970-1983, Roma, Bulzoni, 1984;
28) Societas Raffaello Sanzio, Epitaph, Milano, Ubulibri, 2003;
29) V. Valentini (a cura di), Eimuntas Nekrosius, Soveria Mannelli (CZ), Rubettino, 1999;
30) V. Valentini, Mondi, corpi, materie: teatri del secondo Novecento, Milano, Mondadori, 2007;
31) A. Vasil´ev, A un unico lettore. Colloqui sul teatro, Roma, Bulzoni, 2000.
N.B.: Ogni eventuale modifica a questo programma dovrà essere concordata con il docente.
Alcuni eventuali scritti di approfondimento saranno disponibili in allegato su queste pagine da febbraio 2015.
Per chi difettasse di una adeguata conoscenza della storia della regia si consiglia la lettura di:
- R. Alonge, Il teatro dei registi. Scopritori di enigmi e poeti della scena, Roma-Bari, Laterza, 2006;
- M. Schino, La nascita della regia teatrale, Roma-Bari, Laterza, 2003.
Metodi didattici
Tanto nel primo, quanto nel secondo modulo, il corso avrà un andamento seminariale con un'alternanza di ore di lezione frontali, discussioni con gli studenti, relazioni presentate dagli stessi intorno ad argomenti concordati, esercitazioni pratiche, partecipazioni a spettacoli teatrali e sarà accompagnato da alcune proiezioni.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
Corso da 6 cfu
La prova finale consisterà:
1) in un colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati a lezione e sui volumi letti dallo studente;
2) nella presentazione di una recensione scritta del volume a scelta dello studente tra quelli indicati come obbligatori sia per gli studenti frequentanti che per quelli non frequentanti previsti dalla bibliografia del corso – recensione di massimo 20.000 caratteri (spazi inclusi) da consegnarsi al docente, anche per posta elettronica, almeno due giorni prima del giorno dell'esame.
Il colloquio orale è teso a valutare le capacità critiche e metodologiche maturate dallo studente, il quale sarà invitato a confrontarsi con i testi affrontati durante il corso. Particolarmente valutate saranno le capacità del candidato di sapersi muovere con sicurezza nella lettura degli spettacoli e all'interno del materiale bibliografico al fine di saper individuare in essi le informazioni utili che gli permettano di illustrare gli aspetti ed ambiti culturali propri della disciplina, così come la padronanza degli elementi basilari delle pratiche di progettazione registica. Il colloquio sarà pure teso a saggiare la padronanza da parte del candidato dei principali strumenti di studio per impostare indagini sulla registica e la sua capacità di orientarsi nella complessa rete di relazioni esistenti tra la prassi registica, il contesto artistico di settore e il più ampio sistema delle scienze umane in generale.
La valutazione della recensione è tesa a verificare le capacità dello studente di elaborare un originale pensiero registico e di fissarlo efficacemente per iscritto.
Il colloquio orale e la recensione scritta saranno valutati congiuntamente perché espressione di modi e competenze diverse di una stessa conoscenza del linguaggio della regia.
Il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi affrontati a lezione congiunta alla loro utilizzazione critica, la dimostrazione del possesso di una padronanza espressiva e di linguaggio specifico, l'originalità della sua riflessione in ambito registico e/o l'efficacia della sua restituzione scritta nonché la sua dimestichezza con le strategie di messa in scena saranno valutati con voti di eccellenza.
La conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia, una capacità di sintesi e di analisi non articolate e/o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato, così come una modesta originalità nello sviluppo di un pensiero registico e/o la media efficacia della sua restituzione scritta nonché un dominio scolastico delle strategie di messa in scena porteranno a valutazioni discrete.
Lacune formative e/o linguaggio inappropriato, così come una scarsa originalità nello sviluppo di un pensiero registico e/o la minima efficacia della sua restituzione scritta nonché una carente competenza nell'ambito delle strategie di messa in scena – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame – condurranno a voti che si attesteranno sulla soglia della sufficienza.
Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso, assenza di originalità nello sviluppo di un pensiero registico e/o inefficacia della sua restituzione scritta nonché incapacità di gestire le prassi di messa in scena, non potranno che essere valutati negativamente.
N.B.: l'accertamento del fatto che uno qualsiasi dei contributo inseriti in bibliografia non sia stato oggetto di studio da parte del candidato (senza preventivo accordo con il docente) determina l'immediato annullamento della prova.
Corso da 12 cfu
La prova finale consisterà:
1) in un colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati a lezione e sui volumi letti dallo studente;
2) nella discussione di una recensione scritta del volume a scelta dello studente tra quelli indicati come obbligatori sia per gli studenti frequentanti che per quelli non frequentanti previsti dalla bibliografia del corso – recensione di massimo 20.000 caratteri (spazi inclusi) da consegnarsi al docente, anche per posta elettronica, almeno due giorni prima del giorno dell'esame;
3) nella presentazione di un progetto di regia sviluppato durante il corso per gli studenti frequentanti o elaborato su partitura drammaturgica da concordare con il docente per gli studenti non frequentanti, da consegnarsi almeno due giorni prima del giorno dell'esame (anche per posta elettronica).
Il colloquio orale è teso a valutare le capacità critiche e metodologiche maturate dallo studente, il quale sarà invitato a confrontarsi con i testi affrontati durante il corso. Particolarmente valutate saranno le capacità del candidato di sapersi muovere con sicurezza nella lettura degli spettacoli e all'interno del materiale bibliografico al fine di saper individuare in essi le informazioni utili che gli permettano di illustrare gli aspetti ed ambiti culturali propri della disciplina, così come la padronanza degli elementi basilari delle pratiche di progettazione registica. Il colloquio sarà pure teso a saggiare la padronanza da parte del candidato dei principali strumenti di studio per impostare indagini sulla registica e la sua capacità di orientarsi nella complessa rete di relazioni esistenti tra la prassi registica, il contesto artistico di settore e il più ampio sistema delle scienze umane in generale.
La valutazione della recensione è tesa a verificare le capacità dello studente di elaborare un originale pensiero registico e di fissarlo efficacemente per iscritto.
La valutazione del progetto di regia è tesa a verificare la capacità pratica raggiunta dallo studente di organizzare un progetto di messa in scena in sé coerente ed organico, pertinente alla partitura drammaturgica di partenza e tale da rivelare un sensibile apporto creativo del frequentante. Attraverso il progetto si valuterà, inoltre, l'attitudine del candidato a rapportarsi criticamente ai condizionamenti strutturali che orientano l'operatività registica.
Il colloquio orale, la recensione scritta e il progetto di regia saranno valutati congiuntamente perché espressione di modi e competenze diverse di una stessa conoscenza del linguaggio della regia.
Il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi affrontati a lezione congiunta alla loro utilizzazione critica, la dimostrazione del possesso di una padronanza espressiva e di linguaggio specifico, l'originalità della sua riflessione in ambito registico e/o l'efficacia della sua restituzione scritta nonché la sua dimestichezza con le strategie di messa in scena tale da consentirgli l'elaborazione di un progetto di regia compiuto e originale saranno valutati con voti di eccellenza.
La conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia, una capacità di sintesi e di analisi non articolate e/o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato, così come una modesta originalità nello sviluppo di un pensiero registico e/o la media efficacia della sua restituzione scritta nonché un dominio scolastico delle strategie di messa in scena tale da consentirgli l'elaborazione di un progetto di regia di relative compiutezza ed originalità porteranno a valutazioni discrete.
Lacune formative e/o linguaggio inappropriato, così come una scarsa originalità nello sviluppo di un pensiero registico e/o la minima efficacia della sua restituzione scritta nonché una carente competenza nell'ambito delle strategie di messa in scena tale da consentirgli l'elaborazione di un progetto di regia di al limite della compiutezza e originalità – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame – condurranno a voti che si attesteranno sulla soglia della sufficienza.
Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso, assenza di originalità nello sviluppo di un pensiero registico e/o inefficacia della sua restituzione scritta nonché incapacità di gestire le prassi di messa in scena tale da impedirgli di elaborare un progetto di regia di benché minima compiutezza e originalità, non potranno che essere valutati negativamente.
N.B.: l'accertamento del fatto che uno qualsiasi dei contributo inseriti in bibliografia non sia stato oggetto di studio da parte del candidato (senza preventivo accordo con il docente) determina l'immediato annullamento della prova.
Strumenti a supporto della didattica
Spettacoli e dimostrazioni esterne: il calendario e le modalità di partecipazione a spettacoli e dimostrazioni esterne saranno resi noti a lezione. Alcuni eventuali scritti teorici di approfondimento agli argomenti trattati saranno disponibili in allegato su queste pagine da febbraio 2015.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Claudio Longhi