27848 - FILOLOGIA DEL CINEMA (1) (LM)

Anno Accademico 2013/2014

  • Docente: Michele Canosa
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-ART/06
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Cinema, televisione e produzione multimediale (cod. 0966)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente acquisisce conoscenze relative alla filologia del cinema a partire dalle nozioni tradizionali della critica del testo (ecdotica). Acquisisce inoltre conoscenze relative all'esame storico-critico di testi cinematografici appartenenti al primo cinema italiano, in comparazione con testi coevi di altre cinematografie.

Contenuti


Argomento: Problemi di filologia del cinema e  restauro dei film (muti)

I. Elementi di teoria del restauro: a partire da Cesare Brandi

I.1. Immagine e materia

I.2. Struttura e aspetto

I.3. Il trattamento delle lacune


II. Elementi di critica testuale

II.1 Gli “errori”: diretti, indiretti, critici.

II.2 Le “varianti”: d'autore, d'edizione, di tradizione.

II.3 Gli "errori guida" e la costruzione dello stemma


III. Elementi di restauro cinematografico

III.1. Riparazione dei danni

III.2. Il trattamento delle lacune (puntuali, locali, estese)

III.4. Sviluppo e stampa


IV. Restauro e ricostruzione testuale dei film (muti)

IV.1. Secondo  il principio dell' "intenzione ultima d'autore"

IV.2. Secondo il principio della "prima proiezione"

IV.3. Secondo il principio della "copia migliore"

 


Testi/Bibliografia

Per la preparazione dell'esame, si richiede lo studio di almeno un testo relativo a ciascuna delle quattro parti del corso.

I.
C. Brandi, Teoria del restauro, Torino, Einaudi, 1977.
(Segnaliamo la traduzione in inglese: C. Brandi, Theory of Restoration, Firenze, Nardini, 2005;
la traduzione in francese: C. Brandi, Théorie de la restauration, [Paris], Ecole nationale du patrimoine/Monum, s.d.)

II.
P. G. Beltrami, A che serve un'edizione critica?, Bologna, Il Mulino, 2010.
Oppure
P. Stoppelli, Filologia della letteratura italiana, Roma, Carocci, 2008.
Oppure
A. Stussi, Introduzione agli studi di filologia italiana, Bologna, Il Mulino, 2007.
Oppure G. Inglese, Come si legge un'edizione critica. Elementi di filologia italiana, Roma, Carocci, 2003.
Oppure
A. Balduino, Manuale di filologia italiana, Firenze, Sansoni, 1995.
Oppure, V. Branca, J. Starobinsky, La filologia e la critica letteraria, Milano, Rizzoli, 1977.

III.
M. Canosa, Per una teoria del restauro cinematografico, in G.P. Brunetta, Storia del cinema mondiale, vol. V, Torino, Einaudi, 2001, pp. 1069-1118.

IV.
Giulia Carluccio, Silvio Alovisio (a cura), Introduzione al cinema muto italiano, Torino, UTET, 2013.
Oppure: Paul Read, Mark-Paul Meyer, Restoration of Motion Picture, Oxford, Buttrworth-Heinemann, 2000. Testo in inglese.
Oppure: Giovanna Fossati, From Grain To Pixel. The Archival Life of Film in Transition, Amsterdam, Amsterdam University Press, 2009. Testo in inglese.
Oppure: AAVV, Il cinema ritrovato. Teoria e metodologia del restauro cinematografico, a cura di Gian Luca Farinelli e Nicola Mazzanti, Bologna, Grafis, [1994].

[N.B.: i testi menzionati  sono reperibili presso la Biblioteca del DARvipem, via Barberia 4.]

Metodi didattici

Lezioni frontali.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame consiste in un colloquio orale.

L'esame verte sulle quattro parti in cui è suddiviso il corso, con particolare riferimento alla storia del cinema muto italiano.

L'esame intende verificare:

1) La effettiva acquisizione da parte dello studente delle nozioni essenziali relative alla teoria del restauro, secondo il magistero di Cesare Brandi.

2) L'adeguata conoscenza da parte dello studente delle categorie essenziali della critica testuale.

3) L'adeguata conoscenza dei principali protocolli di restauro cinematografico, con particolare riferimento al trattamento delle lacune.

4) La capacità di affrontare criticamente i nessi tra critica testuale (ricostruzione) e restauro del film.

Per il positivo esito dell'esame occorre dimostrare chiarezza espositiva,  disposizione critica e proprietà di linguaggio.

In occasione dell'esame, lo studente può presentare un proprio elaborato scritto (“tesina”). L'argomento dev'essere coerente con i temi trattati nel corso e dev'essere concordato per tempo col docente.

 Precisazione: l'elaborato scritto è facoltativo e non sostituisce la prova orale ma, in sede d'esame, sarà tenuto in debito conto nella valutazione finale e, se meritevole, favorirà l'attribuzione di voti di eccellenza. Dell'elaborato scritto, saranno apprezzate l'originalità dell'oggetto di studio, la padronanza delle fonti, la saldezza metodologica e la capacità argomentativa; sarà altrettanto tenuta in giusta considerazione la correttezza della forma espositiva, dell'allestimento delle note e dell'apparato bibliografico.

 


Strumenti a supporto della didattica

Screening  di diversi  casi di restauro cinematografico.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Michele Canosa