48066 - ECONOMIA E ISTITUZIONI LOCALI

Anno Accademico 2013/2014

  • Docente: Gilberto Antonelli
  • Crediti formativi: 7
  • SSD: SECS-P/01
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (cod. 0659)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente possiede un insieme di conoscenze utili nell'analisi e nella soluzione di problemi legati allo sviluppo dei sistemi economici locali, nella comparazione e nella valutazione della loro trasferibilità. In particolare lo studente è in grado di progettare, implementare e valutare progetti di sviluppo regionale e di cooperazione tra sistemi locali appartenenti sia a Paesi sviluppati, sia a Paesi in via di sviluppo e a quelli con economie emergenti e in transizione.

Contenuti

Programma/Contenuti

Un insegnamento facente parte di un corso di laurea magistrale deve saper offrire approfondimenti di contenuti e metodi già noti agli studenti nel contesto di una loro partecipazione attiva all'attività didattica. Per tale ragione, vengono chiamati a collaborare all'attività didattica vari esperti . Essa è articolata in cinque moduli, una parte rilevante dei quali, dopo alcune ore riservate all'approfondimento generale, viene dedicata alla presentazione e alla discussione dei lavori predisposti dagli studenti seguendo le indicazioni bibliografiche dei docenti. L'articolazione in moduli si presta anche ad una maggiore flessibilità a seconda dei crediti di cui dispone ciascuno studente.

  

Modulo 1. Sviluppo locale e internazionale, ruolo del governo e delle istituzioni

1.1.  EU Regional Competitiveness Index   

1.2.  Trappole concettuali e analitiche; nozioni di "territorio" e di "paesaggio" nel processo di devoluzione in Italia

1.3.  Cosa insegna l'esperienza storica internazionale sullo sviluppo economico                                                                                                   

1.4.  Ruolo del governo e delle istituzioni nello sviluppo economico

1.5. Le nozioni di "fallimento" nella teoria economica; cosa insegna l'esperienza storica internazionale sullo sviluppo economico 

Modulo 2. Sviluppo locale e federalismo fiscale

2.1. Modelli e vantaggi dei differenti sistemi di governo territoriale

2.2. Natura, caratteristiche e dimensione territoriale dei beni economici

2.3. Attività del governo locale e attribuzione delle competenze tra diversi livelli di governo

2.4. Federalismo fiscale in Italia

 

Modulo 3. Sviluppo economico territoriale: Territorio, ambiente, paesaggio

3.1. Sviluppo locale, distretti industriali e politiche di sviluppo nel contesto internazionale e nell'esperienza italiana

3.2. Distretti industriali, loro persistenza e sostenibilità

3.3. Distretti industriali e loro trasferibilità

3.4. Cluster, frammentazione produttiva, unboundling, off-shoring e reti d'impresa

 

Modulo 4. Istituzioni e sviluppo locale nel Mezzogiorno

4.1. Il ruolo del governo e delle istituzioni nello sviluppo economico del Mezzogiorno prima della crisi

4.2. Il cambiamento in atto

4.3. Impatto prevedibile del federalismo fiscale e nuove possibilità di finanziamento

 

Modulo 5. Valutazione delle politiche di sviluppo locale

5.1. Concetti chiave e criteri nei processi di valutazione

5.2. Metodi di valutazione nell'approccio sintetico

5.3. Metodi di valutazione nell'approccio analitico

5.4. Applicazione del metodo sintetico ad un caso di studio

Testi/Bibliografia

Il docente, a seconda delle scelte degli studenti circa i lavori da presentare, indicherà le letture da approfondire tra le seguenti.

Modulo 1.

(1.a.)

P. Annoni e L. Dijkstra, EU regional competitive index RDI 2013, Bruxelles DG Regio, mimeo, 2013.

G. Antonelli et al., Economia, III Edizione, Torino, Giappichelli, 2009, cap.10.

(1.b.)

S. Settis, Costituzioni, devoluzioni, in S. Settis, Paesaggio, costituzione, cemento, Torino, Einaudi, , 2010, cap.5.

G. Antonelli, Global economic crisis and systemic failure, Economia Politica. Journal of Analytical and Institutional Economics, n. 3, 2011 .

G. Antonelli et al., Economia, III Edizione, Torino, Giappichelli, 2009, cap.10.

(1.c.)

I. Adelman, Fifty years of economic development: What have we learned?, Paper prepared for the World Bank European Annual Bank Conference on Development Economics, World Bank, Washington, D.C., 2000.

I. Adelman, The role of government in economic development, Working Paper No. 890, Department of Agricultural and Resource Economics and Policy, Division of Agricultural and Natural Resources, University of California at Berkeley, May, 1999.

Modulo 2.

(2.a.)

G. Brosio e S. Piperno, Governo e finanza locale. Un'introduzione alla teoria e alle istituzioni del federalismo fiscale, Torino, Giappichelli, 2009, cap.1, 2, 3.

G. Pedrini, Federalismo tra istanze di efficienza, fallimenti di mercato e fallimenti del governo. Lo strumento delle unioni territoriali, SDIC - School of Development Innovation and Change, Alma DL-Acta, deposito istituzionale dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, ISSN 2038-7954.

(2.b.)

G. Brosio e S. Piperno, Governo e finanza locale. Un'introduzione alla teoria e alle istituzioni del federalismo fiscale, Torino, Giappichelli, 2009, cap.1, 2, 3, 7, Appendice.

Modulo 3.

(3.a.)

G. Becattini, Il distretto industriale marshalliano come concetto socio-economico, in AA.VV. (a cura di), Distretti industriali e cooperazione fra imprese in Italia, Banca Toscana, Studi e Informazioni, Quaderno 34, 1991, pp. 51-65.

S. Brusco, The Emilian model: productive decentralisation and social integration, in Cambridge Journal of Economics, 6, 1982, pp. 167-184.

G. Cainelli, Industrial districts: Theoretical and empirical insights, in C. Karlsson (ed.), Handbook of research on cluster theory, Cheltenham Glos, Edward Elgar Publishing, 2008, pp. 189-201.

M. E. Porter, Clusters and the new economics of competition, Harvard Business Review, Nov-Dec., 1998, pp. 77-90.

Modulo 4.

(4.a.)

D.C. North, Istituzioni, cambiamento istituzionale, evoluzione dell'economia, Bologna Il Mulino, 1997, estratti.

Y.Algan, P. Cahuc, Civic atitudes and the design of labour market institutions: which countries can implement the Danish flexicurity model? IZA, Discussion paper, n.1928/2006.

Salvo modifiche e integrazioni che verranno indicate dal docente nel corso delle lezioni.

Modulo 5.

(5.a.)

G. Antonelli (a cura di), Valutazione e sviluppo locale. Principi teorici e applicazioni all'Appennino Bolognese, SDIC, Università di Bologna (mimeo), cap.4.

G. Antonelli, Analisi di efficacia ed efficienza nelle valutazioni in itinere ed ex post dei progetti di sviluppo locale, SDIC, Università di Bologna (mimeo).

G. Antonelli, D.N. Manitiu e G. Pedrini, Politiche per la montagna in Emilia-Romagna:valutazione di 13 progetti di sviluppo dell'Appennino bolognese, Rivista di Politica Economica, 2014 (in corso di stampa).

(5.b.)

G. Antonelli (a cura di), Valutazione e sviluppo locale. Principi teorici e applicazioni all'Appennino Bolognese, SDIC, Università di Bologna (mimeo), cap.5.

Letture specifiche potranno essere indicate nel corso delle lezioni, ad integrazione o sostituzione di quelle sopra riportate.

Metodi didattici

Gli studenti verranno attivamente impegnati in lavori individuali e di gruppo.

L'insegnamento si avvale della collaborazione di esperti di sviluppo locale.

E' bene che lo studente abbia seguito, anche nel corso della laurea triennale, almeno due insegnamenti di materia economica e uno di lingua inglese.

Ulteriori ed eventuali modifiche, aggiornamenti e letture integrative o sostitutive verranno comunicati nel corso delle lezioni.

Durante il ricevimento, potranno essere rispiegate o approfondite parti del programma.

La collaborazione del personale delle biblioteche è utile sia nel reperimento della documentazione di base, sia alla ricerca di bibliografia su argomenti specifici.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Sviluppo locale e sviluppo globale si influenzano e condizionano reciprocamente. Anche per questo ai vari livelli di governo e di governance, è necessario predisporre, implementare e valutare progetti di sviluppo locale e di cooperazione tra sistemi locali appartenenti sia ai Paesi sviluppati, sia a Paesi in via di sviluppo e a quelli con economie emergenti e in transizione.

L'insegnamento di “Economia dei Sistemi Locali” o, nel caso della mutuazione da Giurisprudenza, di “Economia e Istituzioni Locali” offre agli studenti, già dotati di un grado medio di comprensione dei fondamenti dell'analisi economica, giuridica e socio-politica, un insieme di conoscenze utili nell'analisi, nella valutazione e nella soluzione di problemi legati allo sviluppo dei sistemi economici locali, oltre che nell'analisi della loro coerenza macroeconomica e nella comparazione e valutazione della loro trasferibilità.

Al termine dell'attività didattica gli studenti, studiando i principali modelli di teoria micro e macro economica e utilizzando sia metodi induttivi che deduttivi, acquisiscono le competenze necessarie al fine di progettare e valutare azioni strategiche di matrice sia pubblica che privata.

 

Le prove d'esame mirano a verificare il raggiungimento da parte degli studenti dei seguenti obiettivi didattici:

  • conoscenza delle diverse teorie riguardanti lo sviluppo economico sul piano internazionale e locale, con un ambito geografico che riguarda i paesi sviluppati, i paesi in via di sviluppo e le emerging power;
  • conoscenze necessarie nell'analisi e nella valutazione di problemi e progetti riguardanti lo sviluppo dei sistemi economici locali, della loro coerenza macroeconomica, oltre che della loro comparazione e valutazione della trasferibilità;
  • capacità di applicare i principali metodi di valutazione delle politiche di sviluppo locale e dei progetti di investimento ad esse associati.

L'esame è strutturato in una prova scritta ed in una eventuale prova orale integrativa e prevede una valutazione in trentesimi.

Gli studenti che frequentano le lezioni potranno svolgere una o più presentazioni orali con l'ausilio di diapositive appositamente predisposte, aventi ad oggetto singole parti dei moduli in cui si articola il programma. Tutte le presentazioni verranno commentate e discusse in aula.

Strumenti a supporto della didattica

Il materiale didattico utilizzato viene reso disponibile agli studenti direttamente tramite caricamento sull'apposito sito.

Oltre al ricevimento, in cui possono essere rispiegate o approfondite parti del programma, viene utilizzata la posta elettronica anche per chiarimenti e spiegazioni.

L'utilizzo guidato di siti web può essere particolarmente utile nella ricerca di documentazione e di dati su temi specifici.

La collaborazione del personale delle biblioteche è utile sia nel reperimento della documentazione di base, sia alla ricerca di bibliografia su argomenti specifici.

Link ad altre eventuali informazioni

http://www.unibo.it/SitoWebDocente/default.htm?mat=033328; http://www.midic.org/index.htm

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Gilberto Antonelli