04402 - STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

Anno Accademico 2012/2013

  • Docente: Vittorio D'Anna
  • Crediti formativi: 12
  • SSD: M-FIL/06
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Antropologia, religioni, civiltà orientali (cod. 8493)

    Valido anche per Laurea in Filosofia (cod. 0957)

Conoscenze e abilità da conseguire

Lo studente è in grado di assumere conoscenze di storia della filosofia contemporanea. In particolare si rivela capace di leggere opere filosofiche dello scorso secolo come di questo, contestualizzandole dentro un più generale universo culturale. Così pure acquisisce capacità critiche e consapevolezza delle problematiche filosofiche del nostro tempo.

Contenuti

Il corso di quest'anno è dedicato al tema della crisi nella prima metà del Novecento in Europa, nella convinzione che questo tema presenti elementi di grande attualità per ciò che riguarda la condizione odierna.

Fulcro è l'analisi della crisi in tutte le sue espressioni (economica, sociale e politica per un lato; filosofica, giuridica e artistica, per l'altro) che vive un momento di incubazione nel primo decennio del '900 e che sfocia poi, con tutta la sua portata dirompente, tra le due guerre mondiali. Obiettivo del corso è mostrare come il sapere filosofico sia stato investito da questo clima generale, se ne sia fatto carico, lo abbia interpretato.

Dopo una introduzione volta a fornire il quadro generale entro il quale situare la crisi europea del Novecento e le sue declinazioni storiche, ci si soffermerà su alcune figure paradigmatiche per tratteggiare meglio i confini di quel momento della cultura europea e per tracciarne, attraverso alcuni suoi protagonisti, una mappa teorica viva e articolata.

Nel quadro complessivo dello sgretolamento della tradizione, mentre Simmel e Lukács mostrano le tensioni immanenti all'esperienza per l'irrompere della modernità, Kandinsky, si rivela esempio prezioso nel rappresentare in modo emblematico come «crisi» non significhi soltanto paralisi e conflitto, nichilismo e distruzione, ma anche creatività. È la vita che, irriducibile al concetto, si viene facendo avanti, con le sue figure esemplari (per la cultura tedesca prima di tutto, Kant e Goethe), in un certo senso, inquietante e nel segno del conflitto, ma nondimeno come terreno fertile di riflessione e di ricerca di soluzioni originali. Il Thomas Mann delle Considerazioni di un impolitico permetterà di riflettere sulla tensione tra cultura dell'efficacia e cultura della tradizione e sulle sue drammatiche conseguenze. Sul versante opposto, quello dell'utopia, Bloch, approfondendo il senso della crisi e radicalizzandolo, cercherà nel Sé e nel recupero dell'interiorità la via per una palingenesi universale. Anche nell'ambito della fenomenologia, dell'etnologia e della psicoanalisi (Mauss, Freud, Husserl, Merleau-Ponty) la crisi non porta soltanto a una rassegnazione al negativo, ma apre anche la prospettiva di un rapporto con la natura: non solo produttivistico, strumentale, reificato, ma dialogico, vitale, costruttivo.. Politica e diritto (esemplari il pensiero di Kelsen in antitesi a Schmitt) definiranno infine lo spazio pubblico esterno (fatto di autoritarismo, di violenza, di censura, di adesione e di paura), entro il quale andarono contestualizzandosi le manifestazioni di questa crisi culturale, che fu capace di farsi filosofia della crisi.

A stagliarsi sullo sfondo di queste riflessioni dovrà essere insomma il tratto pervasivo di una crisi dalla duplice valenza: massimamente distruttiva, da un parte (si pensi in primo luogo alla tragica vicenda dei fascismi e dei conflitti mondiali); propulsiva, dall'altra, per quelle forze della cultura che proprio su quel devastante terreno seppero trovare l'energia per rendersi feconde, giungendo a una presa di consapevolezza dell'identità europea che, essendo critica e autocritica, seppe portare la nostra tradizione culturale al di là di se stessa.

Testi

G. Simmel, La metropoli e la vita spirituale, in: Tecnica e cultura. Il dibattito tedesco fra Bismarck e Weimar, a cura di T. Maldonado, Milano, Feltrinelli, 1979, pp. 65-79.

G. Simmel, L'avventura, in: Saggi di cultura filosofica, Parma, Guanda, pp. 15-28.

G. Lukács, Quando la forma si frange sugli scogli dell'esistenza: Søren Kierkegaard e Regina Olsen, in: L'anima e le forme, Milano, Se, 1991, pp. 53-72.

G. Simmel, Concetto e tragedia della cultura, in: Saggi di cultura filosofica, cit., pp. 189-212.

G. Simmel, Kant e Goethe, Pavia, Ibis, 2008.

W. Kandinsky, Lo spirituale nell'arte, Milano, SE, 1989, pp. 32-7; 43-58.

T. Mann, Considerazioni di un impolitico, Milano, Adelphi, 1997, pp. 31-60; 69-86; 253-73.

E. Bloch, Una vecchia brocca, in: Spirito dell'utopia, cit. pp.13-5.

E. Bloch, Produzione dell'ornamento, in: Spirito dell'utopia, Milano, BUR, 2010, pp. 19-51.

M. Mauss, Teoria generale della magia e altri saggi, Torino, Einaudi, 2000, pp. 157-9; 172-5; 183-4; 216-7; 238-9; 250-1; 269-92.

S. Freud, Il disagio della civiltà, in: Opere, vol.X, Torino, Boringhieri, 1989, 557-65.

A. Kojeve, La dialettica e l'idea della morte, Torino, Einaudi, 1948, pp. 3-11; 24-7; 30-3; 178-83; 188-9; 202-3.

M. Merleau-Ponty, Conversazioni, Milano, SE, 2002, pp. 17-20; 23-5; 43-7; 60-3; 79-81.

M. Merleau-Ponty, La natura, Milano, Cortina, 1996, pp. 110-8.

H. Kelsen, La democrazia; Bologna, Il Mulino, 1984, pp. 145-52.

C. Schmitt, Le categorie del ‘politico', Bologna, Il Mulino, 1972, pp. 247-75.


Orario lezioni

Lunedì: 17-19. Via Zamboni 38. Aula II.

Martedì: 17-19. Via Zamboni 38. Aula II.

Mercoledì: 17-19. Via Zamboni 38. Aula II.

Data di inizio: 1-10-2012.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Vittorio D'Anna