45049 - DIRITTO PENALE COMMERCIALE (CORSO SPECIALISTICO)

Anno Accademico 2009/2010

  • Docente: Elio Carletti
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: IUS/17
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Specialistica in Giurisprudenza (cod. 0228)

Conoscenze e abilità da conseguire

L'insegnamento concerne il composito settore del diritto penale complementare che ha ad oggetto l'attività economica. La disciplina, tradizionalmente qualificata come “Diritto penale commerciale”, si è progressivamente estesa nel secolo scorso dagli originari settori del diritto penale fallimentare (artt. 216 e ss. D.Lgv. n. 267/1942, c.d. “Legge fallimentare”) e del diritto penale societario (artt. 2621 e ss. c.c.), entrambi di matrice codicistica ottocentesca, ad altri aspetti dell'attività economica o dei suoi effetti; il diritto tributario, la banca, la tutela del lavoro e del lavoratore, l'intermediazione finanziaria e la borsa, l'ambiente; fino a generare a sua volta, ulteriori sotto-sistemi dotati di relativa autonomia (come il diritto penale tributario e il diritto penale del lavoro), tutti riconducibili a relativa unità attraverso il “contesto” nel quale gli illeciti  sono normalmente realizzati: l'impresa.

La complessità della materia e la difficoltà di individuarne la precisa estensione sono attestate anche dalla diversa definizione che è assegnata ai corsi universitari che se ne occupano: dal “Diritto penale dell'impresa” al “Diritto penale dell'economia” al “Diritto penale degli affari”.

Nel nostro Paese e in larga parte dell'Unione Europea, gli ultimi anni del Novecento e i primi di questo secolo sono stati connotati dal tentativo di rielaborare le diverse materie al fine di armonizzarne gli effetti sul piano dell'incidenza applicariva e dell'impatto sanzionatorio, oltre che per adeguare le norme più risalenti ai principi di garanzia e all'evoluzione della scienza penale. Notevole e determinante pressione in tal senso è dovuta ai frequenti interventi degli organi CEE e poi dell'UE diretti ad omologare le diverse discipline degli stati membri sia per tutelare gli interessi comunitari in quanto tali, sia per eliminare quelle differenze di normazione nazionale facilmente utilizzabili dagli operatori – perfettamente in grado di sfruttare i margini di relativa impunità eventualmente offerti dai diversi ordinamenti – per eludere le regole vigenti nel Paese di residenza.

Detto progetto di riforma e di omologazione è tutt'altro che completato, quanto meno in Italia e fino ad oggi, anche perché le commendevoli aspirazioni di coordinamento e di modernizzazione del diritto penale commerciale sono state costrette a confrontarsi, per un verso, con l'introduzione di nuove fattispecie dotate di scarsissima effettività rispetto a quelle sostituite; per l'altro, con nuove norme all'evidenza ispirate dall'allarme sociale provocato dai ricorrenti default finanziari e dalle colossali frodi ormai all'ordine del giorno, quindi straordinariamente “aperte” nella loro formulazione e dotate di sanzioni sia detentive che pecuniarie di notevolissimo (se non irragionevole) rilievo, in assoluta contraddizione con la pur condivisa esigenza di un diritto penale minimo, dell'eliminazione delle sanzioni criminali pecuniarie oltre che della necessaria riduzione di quelle detentive. Nel nuovo e contraddittorio sistema di controllo sociale così apprestato per la materia si è altresì introdotto un nuovo protagonista, l'illecito amministrativo, per l'occasione dotato di pesanti sanzioni pecuniarie e interdittive oltre che di misure accessorie e cautelari profondamente invasive. E' stato così apprestato un “sistema non-penale" orientato a colpire, per così dire “in parallelo”, la persona fisica autrice dell'illecito e la persona giuridica “di riferimento”; tale nuovo sistema talvolta si affianca a quello propriamente penale e alla relativa sanzione irrogata alla persona fisica che ha commesso il fatto di reato (come nel diritto penale del mercato finanziario), in altri è applicabile se il fatto non attinga rilievo penale (come nel caso nel quale le false comunicazioni sociali non superino le soglie quantitative previste dalla norma incriminatrice), in altri ancora è destinato alle sole persone giuridiche e agli enti sul presupposto dell'avvenuta consumazione, da parte di un Insider, di una determinata (ma singolarmente variegata) tipologia di delitti che siano stati commessi nell'interesse o a vantaggio dell'ente di appartenenza.

Ciò che impone un'attenta riflessione sull'assetto sanzionatorio dell'attuale diritto penale commerciale, particolarmente al fine di ri-valutare la congruità o meno del ricorso all'illecito amministrativo (strettamente sanzionatorio) in vicarietà della (o, addirittura, insieme alla) fattispecie penale, poste le garanzie sostanziali e processuali di gran lunga più flebili assicurate dall'ordinamento per il primo, in ragione del fatto che la relativa sanzione non attingerebbe il bene fondamentale della la libertà personale.

Il riscontro delle applicazioni giurisprudenziali in tema di responsabilità amministrativa “da reato” delle persone giuridiche - introdotta dal D. Lgv, n. 231/2001 e progressivamente ampliata anche con riferimento a più settori del diritto penale dell'economia e dell'impresa - e l'analisi delle nuove tipologie di illecito amministrativo a carico delle persone fisiche inserite nell'ordinamento “in parallelo” o in alternativa rispetto alle corrispondenti fattispecie penali (come nel caso delle novellate norme sull'Insider Trading e sulla «manipolazione del mercato» finanziario introdotte dalla Legge comunitaria 2004 - L. n. 62/2005 - e del testo vigente degli artt. 2621 e 2622 c. c., novellato dalla L. n. 262/2005) offriranno la possibilità di considerare – insieme alla coerenza di tali forme di responsabilità rispetto al “sistema” – quale ruolo competa, nel controllo sociale della criminalità di impresa, alle sanzioni non-penali e al loro elevato impatto patrimoniale e interdittivo.
Il corso si propone quindi di orientare gli studenti alla conoscenza dei delicati rapporti fra i principi e gli istituti del diritto penale generale e alcuni settori del diritto penale extra-codicistico connotati da una funzione tendenzialmente sussidiaria rispetto ai “rami” extra-penali dell'ordinamento ai quali accedono. Il discente potrà così constatare la difficile opera che si impone all'interprete per adattare i principi costituzionali in materia penale e gli istituti del diritto penale generale al descritto rapporto fra le fattispecie criminali del diritto complementare e il sistema di norme extra-penali di riferimento. Il risultato perseguito dall'insegnamento è quindi quello di fare acquisire allo studente conoscenze e indicazioni metodologiche utilizzabili nei diversi “sotto-sistemi” del diritto penale commerciale, ove – al cospetto quasi sempre pluri-personale e comunque pre-organizzato (a fini leciti) della struttura d'impresa – il diritto penale generale, fortemente condizionato dall'impostazione strettamente individualistica che lo connota, stenta non poco ad adattarsi.

Il confronto fra le posizioni dottrinali e gli orientamenti giurisprudenziali sulle fattispecie oggetto del corso potrà offrire inoltre la possibilità di verificare – “sul campo” e in una materia oggetto di accese dispute, non solo sul piano strettamente giuridico – la tensione esistente fra l'elaborazione teorica e il c.d. diritto vivente.

Infine, occorrerà dare conto di quel rilevante fenomeno che è stato acutamente definito come “l'esplosione del controllo societario”, consistente nella creazione di nuove articolazioni della funzione di Auditing interno all'impresa esercitata in forma societaria, sostanzialmente sovrapposte a quelle più tradizionali, nonché del ruolo e dell'attività delle Autorità di Vigilanza esterne; tenendo conto che il primo fenomeno ha dato luogo a non sopite discussioni sulla creazione di nuove “posizioni di garanzia” (con il correlato obbligo di impedimento di fatti di rilievo penale o comunque illeciti) e che il secondo – già sedimentato nell'esperienza sia normativa che pratica – ha prodotto numerose fattispecie "di disobbedienza”, difficilmente compatibili con il principio costituzionale di riserva assoluta di legge in materia penale.

Contenuti

Argomento del corso

I reati fallimentari e le norme penali (e le fattispecie sanzionatorie non-penali) nel diritto societario e nella disciplina del mercato finanziario.


Testi/Bibliografia

Testi consigliati

Per gli studenti del biennio specialistico e del corso di laurea magistrale è consigliato il seguente testo:

N. Mazzacuva - E. Amati, Diritto penale dell'economia. Problemi e casi, CEDAM, 2010, pp. 462.

 

NOTA BENE: la possibilità del sopraggiungere di ulteriori riforme nelle materie oggetto del corso rendono indispensabile che lo studio sia effettuato con la continua consultazione della legislazione aggiornata.

 

Programmi per gli studenti che hanno frequentato il corso negli A.A. precedenti

Per sostenere l'esame di profitto, lo studente che abbia frequentato il corso negli anni precedenti potrà scegliere il programma dell'A.A. corrente oppure quello vigente nell'A.A. nel quale ha frequentato il corso (tenendo ovviamente conto delle modifiche legislative intervenute).

 

 Letture integrative suggerite

Sui reati fallimentari

C. Pedrazzi, F. Sgubbi, Reati commessi dal fallito. Reati commessi da persone diverse dal fallito (artt. 216-227), in “CSB-Legge fallimentare” diretto da F. Galgano, Zanichelli, 1995, pagg. 1-356;

Sui reati societari

L. Conti, Disposizioni penali in materia di società e di consorzi, in CSB Cod. Civ. (artt. 2621 – 2642) a cura di  F. GALGANO, Zanichelli, 2004, pagg. 1 – 227;

Sul diritto penale del mercato finanziario:

F. Sgubbi, D. Fondaroli, A.F. Tripodi, Il diritto penale del mercato finanzario,CEDAM, 2008, pagg. 1-234.

Metodi didattici

Didattica integrativa

In aprile e maggio 2010 si terranno riunioni seminariali interne al corso aventi ad oggetto la responsabilità da reato delle persone giuridiche (a cura del Dott. Tommaso Guerini, Università di Bologna) ) e gli illeciti in materia di mercato mobiliare (a cura del Prof. Marco Sforzi dell'Univesità di Bologna e del Dott. Roberto Rella, Università di Lecce)

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame di profitto verterà sui reati societari, sui reati fallimentari e sui reati in tema di mercato finanziario nonchè sugli illeciti amministrativi sanzionatori che concernono tali materie; la verifica della preparazione dello studente si svolgerà in forma esclusivamente orale, tenendo conto dell'oggetto di eventuali relazioni scritte predisposte dal discente che abbia attivamente partecipato ai seminari interni al corso.

Agli studenti del biennio specialistico e del corso di laurea magistrale si consiglia la preparazione dell'esame sul testo indicato nella sezione “Testi/Bibliografia”; durante le lezioni saranno comunicate eventuali (e attese) novità bibliografiche.

Programmi d'esame diversificati potranno essere concordati con gli studenti Erasmus/Socrates e con quelli che parteciperanno attivamente ai seminari interni al corso. 

Si ricorda che le lezioni saranno tenute nel II° semestre e che coloro che otterranno l'attestazione di frequenza nell'A.A. 2009 - 2010 potranno sostenere l'esame solo a partire dal mese di maggio 2010.

Propedeuticità

Nel corso quadriennale (vecchio ordinamento), in quello biennale specialistico e nel corso quinquennale l'esame di profitto potrà essere sostenuto dopo aver superato gli esami di Diritto commerciale e di Diritto penale (o di Istituzioni di diritto penale).

Tesi di laurea

Si segnala l'opportunità che gli studenti che intendono chiedere una tesi di laurea in Diritto penale commerciale abbiano un piano di studi orientato verso le materie penalistiche. I laureandi in Diritto penale commerciale dovranno partecipare agli incontri di aggiornamento organizzati nella Facoltà dai docenti delle discipline penalistiche e ai seminari interni al corso.

 

Strumenti a supporto della didattica

A lezione e durante i seminari interni al corso saranno distribuiti, illustrati e commentati provvedimenti giudiziari e/o delle autorità di vigilanza di recente pubblicazione in tema di applicazione della normativa oggetto di trattazione.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Elio Carletti