- Docente: Marco Solaroli
- Crediti formativi: 6
- SSD: L-ART/07
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea in Dams - discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (cod. 5821)
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dal 08/04/2026 al 20/05/2026
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del laboratorio lo studente: conosce diversi casi di “scene” musicali, generi musicali e (sub)culture musicali (giovanili) sviluppatesi in contesti urbani; sa analizzare ruoli e significati di spazi urbani e reti creative di produzione musicale; sa riconoscere politiche culturali e strategie istituzionali di valorizzazione e promozione delle culture musicali urbane; sa applicare le nozioni apprese all’analisi di casi italiani e internazionali.
Contenuti
Il programma del corso laboratoriale si articola in due sezioni consequenziali e complementari, al termine delle quali i partecipanti saranno invitati a presentare e discutere un proprio lavoro di analisi (individuale o in team), anticipatamente concordato con il docente.
La prima sezione si focalizza sullo stato dell’arte teorico, definendo e integrando tra loro concetti provenienti dalla sociologia della cultura e della musica; dagli studi culturali sulle sottoculture giovanili, i media e la musica; e dal settore interdisciplinare dei popular music studies. A partire da alcuni autori oggi considerati classici, scopo di questa prima sezione è ricostruire i dibattiti e i temi centrali del campo di studi e offrire una cassetta degli attrezzi concettuale di orientamento.
La seconda sezione ricostruisce diverse ricerche empiriche, svolte nel corso degli ultimi due decenni, che hanno indagato processi di produzione, circolazione, consumo, classificazione e innovazione nel campo della popular music, con particolare attenzione alla dimensione mediale e urbana e alla definizione del valore simbolico e commerciale. Tra gli argomenti trattati ricadono le scene musicali locali e le pratiche d’uso di spazi urbani da parte di subculture musicali giovanili; l’organizzazione e il ruolo dei festival musicali urbani; le rappresentazioni mediali di eventi musicali; il ruolo dell’identità musicale urbana nelle politiche di promozione territoriale; la costruzione sociale di criteri di valutazione e di gerarchie di valore; le relazioni tra underground e mainstream; i rapporti e le influenze tra popular music e cultura pubblica e politica. Questa seconda sezione spazia tra diversi campi musicali (canzone d’autore, indie, jazz, pop).
Una significativa parte del corso è dedicata a un approfondimento storico e critico su cultura hip hop e musica rap e trap in Italia.
Studenti/esse con DSA o disabilità temporanee o permanenti: si suggerisce di mettersi subito in contatto con l’ufficio di Ateneo responsabile e con il/la docente, per cercare insieme le strategie più efficaci nel seguire le lezioni e/o nel preparare l’esame.
Testi/Bibliografia
La bibliografia è costituita da una dispensa di saggi (disponibili online su Virtuale), per un totale complessivo di pagine equivalente a due monografie.
1. Savonardo, L. (2017) La sociologia della musica, in Id., Pop Music, media e culture giovanili. Dalla Beat Revolution alla Bit Generation, Milano, Egea, pp. 13-52.
2. Spaziante, L. (2008) La musica popular e gli studi culturali, in C. Demaria e S. Nergaard (a cura di) Studi culturali. Temi e prospettive a confronto, Milano, McGraw-Hill, pp. 255-291.
3. Magaudda, P. e Spaziante, L. (2022) Lo studio delle sottoculture musicali: sguardi disciplinari, trasformazioni sociali, mutamenti estetici, “Studi Culturali”, 19(1), 73-90.
4. Tosoni, S. (2021) Italowave. I nuovi studi accademici delle subculture spettacolari in Italia, “Studi Culturali”, 18(3), 520-530.
5. Bratus, A. e Vultaggio, G. (2016) A place for us? Building the sense of place in the “Genoese School” of cantautori, in I. Marc e S. Green (a cura di) The Singersongwriter in Europe. Paradigms, Politics and Place, Farnham, Ashgate, pp. 191-204.
6. Haworth, R. (2019) City branding and the popular music star: the case of Mina, Cremona, and ‘Cremona canta Mina’, “Italian Studies”, 74(4), 413-426.
7. Scalfaro, A. e Solaroli, M. (2021) Spazi di cittadinanza culturale e pratiche musicali giovanili a Bologna, in G. Manzoli e R. Paltrinieri (a cura di) Welfare Culturale. La dimensione della cultura nei processi di welfare di comunità, Milano, Franco Angeli, pp. 115-133.
8. Santoro, M. e Solaroli, M. (2007) Authors and rappers: Italian Hip Hop and the shifting boundaries of canzone d’autore, “Popular Music”, 26(3), 463-488.
9. Barra, L., Manzoli, G., Santoro, M., Solaroli, M. (2019) Un marziano all’Ariston. Mahmood tra televisione, musica, politica e identità, “Studi Culturali”, 16(2), 329-343.
10. Dell’Agnese, E. (2019) Musica (popolare) e spazi urbani: una introduzione, “Rivista geografica italiana”, 126(4), 7-19.
11. Giubilaro, C. e Pecorelli, V. (2019) El nost Milan: il rap dei ‘nuovi italiani’, tra riappropriazioni urbane e rivendicazioni identitarie, “Rivista geografica italiana”, 126(4), 21-42.
12. Belotti, E. (2021) «Il Cavallo di Troia con dentro gli altri»: diseguaglianza socio-spaziale, marginalizzazione scolastica e lavoro nell’opera di Marracash, “Tracce Urbane”, 10, 195-207.
13. Belloni, G. e Boschetti, L. (2021), “Avessimo avuto i soldi, magari, mi comprerei una tuta più bella”. Oltre l’immagine stereotipata e la narrazione mediatica di luoghi e persone, “Tracce Urbane”, 10, 168-193.
14. Molinari, N. e Borreani, F. (2021) Note di ricerca sul rapporto tra musica, spazio e violenza nella scena trap di Torino Nord, "Tracce Urbane", 10, 58-86.
15. Magaudda, P. (2009) Il rischio di dilapidare un capitale (sottoculturale). Processi di istituzionalizzazione e conflitti culturali nel «campo» della musica indipendente in Italia, in M. Santoro (a cura di) La cultura come capitale. Consumi, produzioni, politiche, identità, Bologna, il Mulino, pp. 117-140.
16. Santoro, M. e Solaroli, M. (2013) Ecologia istituzionale di un festival: il caso Umbria Jazz, "Polis", 27(1), 81-124.
17. Magaudda, P. (2013) I festival di musica elettronica e le culture giovanili. Successi e fallimenti, dal Sònar ai festival italiani, “Polis”, 27(1), 55-80.
18. Boni, F. (2023) "Io canto il corpo elettrico". Le culture della chitarra elettrica, "Studi Culturali", 20(1), 57-66.
19. Coletta, C. e Gabbi, F. (2013) Lo spazio del suono: sinestesie organizzative nelle politiche urbane sul rumore, "Studi Culturali", 10(1), 89-106.
Monografie consigliate (per possibili approfondimenti):
- Hebdige, D. (1979) Sottocultura. Il significato dello stile, trad. it. Milano, Meltemi, 2017.
- Chambers, I. (1985) Ritmi urbani. Pop music e cultura di massa, trad. it. Milano, Meltemi, 2018.
- Thornton, S. (1995) Dai club ai rave. Musica, media e capitale sottoculturale, trad. it Milano, Feltrinelli, 1998.
- Saitta, P. (2023) Violenta speranza. Trap e riproduzione del "panico morale" in Italia, Verona, ombre corte.
- Benasso, S. e Benvegna, L. (2024) (a cura di) Trap! Suoni, segni e soggettività nella scena italiana, Aprilia, Novalogos.
Metodi didattici
Lezioni frontali e discussioni seminariali.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
Gli studenti e le studentesse non frequentanti potranno sostenere un appello di esame scritto della durata di 90 minuti con domande a risposta multipla e domande a risposta aperta sui contenuti dei testi presenti nella bibliografia del corso.
Gli studenti e le studentesse frequentanti:
- presenteranno e discuteranno in classe (individualmente o in team) un case study (album, canzone, video musicale, performance, ecc.) a propria scelta, dimostrando la conoscenza di alcune delle teorie ricostruite nel corso delle prime lezioni e/o presenti in uno o più saggi della bibliografia del corso. La scelta del caso di studio deve essere preliminarmente approvata dal docente via mail;
- potranno sostenere l'esame tramite 1) un appello di esame scritto della durata di 90 minuti con domande a risposta multipla e domande a risposta aperta sui contenuti dei testi presenti nella bibliografia del corso OPPURE 2) la stesura di elaborato individuale da inviare al docente via mail entro 2 giorni prima di una data di appello d'esame.
La tesina:
- deve chiaramente indicare in prima pagina nome, cognome, matricola dello/a studente/studentessa;
- deve avere una lunghezza totale compresa tra i 20.000 e i 25.000 caratteri (inclusi spazi e bibliografia finale);
- deve essere consegnata via e-mail al docente entro 2 giorni prima della data di un appello d'esame di Sociologia delle culture musicali urbane, in file word o pdf nominato con il proprio cognome e nome;
- deve rappresentare l’esito di un lavoro individuale di ricerca bibliografica, analisi e scrittura originale: in caso di plagio (utilizzo in tesina di estratti da testi di qualunque tipo - ad es. libri, articoli, post online - senza opportuna citazione e riconoscimento dell'autorialità altrui) la tesina non sarà valutata e lo/a studente/studentessa non potrà più sostenere l'esame in questa modalità.
- deve includere al termine una dichiarazione che espliciti l'uso o il non uso di strumenti di intelligenza artificiale generativa. In caso di uso, occorre indicare in dettaglio l'uso effettuato, che deve essere estremamente limitato, specifico e coerente con la policy dell'Università di Bologna sull'uso dell'intelligenza artificiale.
Date appelli
A partire dal mese di maggio sarà possibile sostenere l'esame in uno dei n. 6 appelli d'esame annuali, a cadenza indicativamente bimestrale. Date e modalità di iscrizione saranno disponibili su almaesami.unibo.it e sulla pagina "Appelli" del sito del docente.
Valutazione dell'apprendimento
Il raggiungimento di una visione organica dei temi affrontati, la padronanza espressiva, il possesso di un linguaggio specifico, l’originalità della riflessione nonché la dimestichezza con le nozioni di sociologia delle culture musicali urbane trattate nei testi in bibliografia d'esame saranno valutati con voti di eccellenza. La conoscenza manualistica della materia, una capacità di sintesi e di analisi non articolate o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato, così come un dominio scolastico della disciplina, portano a valutazioni discrete. Lacune formative o linguaggio inappropriato, così come una scarsa conoscenza delle nozioni di sociologia delle culture musicali urbane consentono di ottenere voti che si attestano sulla soglia della sufficienza. Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all’interno della bibliografia d'esame nonché incapacità di analisi sono valutati negativamente.
Persone con disabilità e DSA
Studenti/esse con DSA o disabilità temporanee o permanenti: si raccomanda di contattare per tempo l’ufficio di Ateneo responsabile: sarà sua cura proporre agli/alle studenti/esse interessati/e eventuali adattamenti, che dovranno comunque essere sottoposti, con un anticipo di 15 giorni, all’approvazione del/la docente, che ne valuterà l'opportunità anche in relazione agli obiettivi formativi dell'insegnamento.
Strumenti a supporto della didattica
PC, slides, audio musicali, video musicali.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Marco Solaroli
SDGs




L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.