45211 - CONSERVAZIONE DEI MATERIALI NELL'EDILIZIA STORICA (A)

Anno Accademico 2024/2025

  • Docente: Elena Zanazzi
  • Crediti formativi: 4
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Moduli: Elena Zanazzi (Modulo 1) Alessia Zampini (Modulo 2)
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
  • Campus: Cesena
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Architettura (cod. 9265)

    Valido anche per Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Architettura (cod. 9265)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del modulo lo studente possiede le conoscenze relative ai materiali e alle tecniche dell’edilizia storica nonché alle dinamiche organizzative del cantiere antico. È in grado inoltre di: - analizzare la consistenza materiale di un manufatto e di interpretarne segni e stratigrafie; - eseguire una anamnesi del bene in relazione al suo stato di conservazione sia materiale che strutturale; - redigere un progetto di massima per la sua conservazione e restauro strutturale.

Contenuti

Il Laboratorio di Restauro Architettonico (C.I. 12 CFU) è costituito, oltre al modulo/insegnamento caratterizzante di Restauro Architettonico (8 CFU), da un modulo/insegnamento di Conservazione dei materiali nell'edilizia storica (4 CFU).

Il modulo/insegnamento di Conservazione dei materiali nell’edilizia storica è finalizzato a fornire agli studenti strumenti e metodologie utili alla comprensione dell’architettura antica sotto il profilo materico-costruttivo e strutturale. A questo proposito, il modulo utilizza i caratteri, le tecniche, i sistemi, le procedure e gli espedienti esecutivi che hanno caratterizzato il cantiere tradizionale come chiavi di lettura per definire la complessa oggettività materiale della preesistenza. Il modulo si propone di preparare all’osservazione e allo studio degli aspetti materico-costruttivi e all'interpretazione dei quadri fessurativi delle fabbriche storiche, incentivando l’analisi delle influenze e dei rapporti di mutua interdipendenza stabilitisi tra il dato costruttivo, l’organizzazione funzionale, il linguaggio dell’architettura e il comportamento strutturale. La conoscenza dei suddetti elementi e dei relativi nessi sintattici costituisce il prerequisito essenziale per indirizzare e programmare gli interventi di conservazione, restauro e consolidamento.

In particolare il corso si concentrerà sugli aspetti materico-costruttivi e strutturali - e relativi fenomeni di dissesto tipici e ricorrenti - dei sistemi costruttivi tradizionali che compongono la fabbrica storica: fondazioni, murature, volte, solai, coperture, scale, soffitti, pavimentazioni, intonaci e rivestimenti.

Testi/Bibliografia

La bibliografia e i contenuti del modulo di Teorie e Storia del Restauro costituiscono una premessa ottimale e necessaria per affrontare fattivamente il Laboratorio di Restauro Architettonico.

Bibliografia essenziale:

Adam J.P., L’arte di costruire presso i romani. Materiali tecniche, Longanesi, Milano 1988.

AA.VV., Intonaci, colore e coloriture nell’edilizia storica, Atti del convegno di studi (Roma, 25-27 ottobre 1984), Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1986.

Biscontin G. (a cura di), L' intonaco. Storia, cultura e tecnologia, Atti del convegno di studi (Bressanone, 24-27 giugno 1985), Libreria Progetto, Padova 1985.

Carbonara G. (diretto da), Trattato di restauro architettonico, voll. I-II, Utet, Torino 1996.

Carbonara G. (diretto da), Atlante del restauro, Utet, Torino 2004.

Cavallini M., Chimenti C., Pietre e marmi artificiali. Manuale per la realizzazione e il restauro delle decorazioni plastico-architettoniche di esterni e interni, Alinea, Firenze 2010.

Della Torre S. (a cura di), Storia delle tecniche murarie e tutela del costruito. Esperienze e questioni di metodo, Guerini, Milano 1996.

Fiengo G., Guerriero L. (a cura di), Atlante delle tecniche costruttive tradizionali. Lo stato dell'arte, i protocolli della ricerca. L'indagine documentaria, Atti del I e II Seminario Nazionale, Arte Tipografica Editrice, Napoli 2003.

Giordano G., Tecnica delle costruzioni in legno, Hoepli, Milano 1993 (IV ed.).

Giovanetti F. (a cura di), Manuale del recupero del comune di Città di Castello, DEI Tipografia del Genio Civile, Roma 1992.

Giovanetti F. (a cura di), Manuale del recupero del comune di Roma, DEI Tipografia del Genio Civile, Roma 1997.

Giuliani C.F., L'edilizia nell'antichità, Carocci, Roma 2002.

Menicali U., I materiali dell’edilizia storica. Tecnologia e impiego dei materiali tradizionali, NIS, Roma 1992.

Rockwell P., L’arte di lavorare la pietra. Manuale per l'archeologo, lo storico dell'arte e il restauratore, NIS, Roma 1989.

Tampone G., Il restauro delle strutture di legno, Hoepli, Milano 1996.

Thoma E., La natura del legno. La vita e i segreti del più antico materiale da costruzione, Edicom, Monfalcone 2009.

Varagnoli C., La materia degli antichi edifici, in Carbonara G. (diretto da), Trattato di restauro architettonico, vol. I, Utet, Torino 1996.

* Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso in funzione degli argomenti trattati.

Metodi didattici

Il corso è articolato in lezioni ex cathedra ed esercitazioni. Le lezioni fungono da supporto alle esercitazioni sullo specifico tema di progetto e riguardano aspetti tecnici e di cantiere.

Le esercitazioni, svolte con il supporto dei docenti e dei tutors, offrono agli studenti l’occasione di ‘toccare con mano' le problematiche evidenziate durante lezioni.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Il Laboratorio di Restauro Architettonico (C.I. 12 CFU) è costituito, oltre al modulo/insegnamento caratterizzante di Restauro Architettonico (8 CFU), da un modulo/insegnamento di Conservazione dei materiali nell'edilizia storica (4 CFU).

L'esame di Laboratorio di Restauro Architettonico comprende la verifica dell'apprendimento dei contenuti di tutti i moduli/insegnamenti che compongono il Corso Integrato e si svolge in un'unica prova di esame.

Nell'esame di fine corso, attraverso la disamina e la discussione degli elaborati prodotti relativi al restauro di un immobile storico, verrà verificato il raggiungimento degli obiettivi didattici:

- essere in grado di impostare e condurre una ricerca storica applicata all'immobile oggetto dell'esercitazione;

- essere in grado di redigere un rilievo geometrico per il restauro (approfondimenti dei particolari costruttivi; fuoripiombo; spanciamenti...);

- essere in grado di redigere un quadro strutturale della fabbrica, con individuazione di fenomeni di dissesto statici e dinamici;

- essere in grado di identificare i materiali e annotarli sui rilievi geometrici precedentemente prodotti e su apposite schede analitiche;

- essere in grado di identificare le forme di degrado e annotarle sui rilievi geometrici precedentemente prodotti e su apposite schede analitiche;

- essere in grado di connettere forme di degrado a possibili loro cause, annotandole sui rilievi e su apposite schede analitiche e definendo interventi atti a ridurle o rimuoverle;

- essere in grado di formulare un programma d'uso compatibile con la fabbrica (organigramma funzionale);

- dimostrare di avere competenze impiantistiche applicate;

- essere in grado di redigere un progetto secondo i vari livelli previsti dalla normativa di settore (preliminare, definitivo-esecutivo);

- essere in grado di definirne i capitolati e i computi metrico-estimativi applicati.

L'esercitazione segue un percorso che dalla fase conoscitiva giunge gradualmente a quella progettuale.

Le tappe di tale percorso possono essere così sintetizzate: indagine storico-critica, rilievo, esame dei materiali e delle tecniche costruttive, analisi del degrado, proposta di conservazione e restauro (vedi sopra).

Il voto finale sarà determinato dalla somma delle valutazioni relative ai criteri di seguito indicati:

1 – Conoscenza dei contenuti teorici e della bibliografia relativa ai materiali e alle tecniche del cantiere tradizionale;

2 – Capacità di lettura e interpretazione di un manufatto o sistemi di manufatti dell'edilizia storica;

3 – Capacità di trasferire le conoscente acquisite all'interno della proposta progettuale di conservazione e valorizzazione.

A ciascun criterio verra assegnato un punteggio da 0 a 2. Il voto parziale conseguito definirà il punto 3 dei criteri di valutazione del modulo/insegnamento caratterizzante di Restauro Architettonico (a cui si rimanda per una visione complessiva della valutazione del corso di Laboratorio).

Gli elaborati, debitamente vistati dalla docenza, saranno presentati come stati di avanzamento del lavoro, secondo un calendario comunicato all'avvio del laboratorio; la valutazione avverrà al momento dell'esame finale, mentre la non consegna degli elaborati alle date indicate costituisce motivo di esclusione dal laboratorio; tutti gli elaborati dovranno essere conclusi entro la data di appello e faranno parte integrante dell'esame finale. Le tavole, in formato e numero da concordare con la docenza, dovranno essere numerate progressivamente e riportare, fra le altre indicazioni – università, corso di laurea, laboratorio, docenti, tutors, anno accademico, tema di studio, argomento della singola tavola – ­ i nomi degli autori per esteso. Una copia del lavoro, insieme a una copia su supporto digitale, sarà trattenuta per l'archivio del corso.

Strumenti a supporto della didattica

Oltre a quelli materiali consueti dell'architetto, strumenti privilegiati divengono i propri sensi (vista, tatto, udito) per un percorso di avvicinamento progressivo verso la matericità dell’architettura storica. Fondamentali, in questo senso, i sopralluoghi in cantiere.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Elena Zanazzi

Consulta il sito web di Alessia Zampini