78905 - SEMIOTICS OF CONFLICT (1) (LM)

Anno Accademico 2024/2025

  • Docente: Cristina Demaria
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-FIL/05
  • Lingua di insegnamento: Inglese

Conoscenze e abilità da conseguire

At the end of the course the student will have achieved the necessary tools to critically elaborate the main themes and aspects relating to conflict and post-conflict cultures in a semiotic perspective.

Contenuti

Dal disgelo seguito alla Guerra Fredda all'11 settembre, fino agli attuali conflitti in Ucraina e a Gaza, la definizione e l'immaginazione stessa della guerra e del conflitto sono cambiate radicalmente. Tuttavia, tra i molti dibattiti che cercano di definire e analizzare guerre e conflitti, poca o nessuna attenzione è stata data al gioco reciproco tra conflitto, cultura e memorie come meccanismi semiotici.
Il corso si propone di affrontare proprio questo gioco e queste tensioni, concentrandosi su come un conflitto in quanto “evento”, insieme alle sue rappresentazioni mediatiche, sia un fenomeno semiotico e culturale. In altre parole, è anche un conflitto sul significato da attribuire agli eventi e agli attori che vi partecipano come, ad esempio, quando il discorso mediatico etichetta o sanziona una delle parti in causa come “il barbaro”, “l'oppresso” o “l'oppressore”, “la vittima” o “il carnefice”, lo “spettatore”  il "soggetto implicato”, influenzando così gli effetti e gli affetti che l'opinione pubblica internazionale vive e sente nel confrontarsi e interpretare il conflitto stesso.

 Il corso si concentrerà su come i conflitti - la loro regolamentazione, la loro repressione e in particolare le loro rappresentazioni - costituiscano luoghi privilegiati per un'analisi semiotica, sostenendo come i conflitti sfidino e riorganizzino i sistemi di controllo culturale preesistenti, non solo nei primi ed esplosivi momenti di violenza o di disobbedienza civile spontanea, ma anche, successivamente, quando incontrano modalità di storicizzazione strettamente legate alla costruzione e ricostruzione dell'identità nazionale.
Particolare attenzione sarà data al rapporto tra immagini fisse e in movimento (fotografia, cinema) e conflitto; a come, e in che misura, esse costruiscano la memoria dei conflitti, definendo il nostro stesso presente.

 

In particolare, gli argomenti saranno i seguenti:

Prima settimana: Che cos'è un conflitto? Come si definisce una guerra? E come si inserisce la semiotica nello studio dei conflitti e degli scenari post-conflitto?

Seconda settimana: media e guerre: immagini fisse e fotografie; icone e reportage visivi; conflitti e situazioni di post-conflitto come eventi iconici.

Terza settimana: Donne e guerre; Cinema e post-conflitto: il film documentario.

Quarta settimana: Cinema, memoria e post-conflitto: come rappresentiamo e romanziamo la storia?

Quinta settimana: Workshop finale con presentazione individuale o di gruppo di casi specifici.

 

Studenti/sse con DSA o disabilità temporanee o permanenti: si suggerisce di mettersi subito in contatto con l’ufficio di Ateneo responsabile (https://site.unibo.it/studenti-con-disabilita-e-dsa/it) e con il/la docente, per cercare insieme le strategie più efficaci nel seguire le lezioni e/o nel preparare l’esame.

Testi/Bibliografia

Bibliografia d'esame per studentesse e studenti frequentanti:

Boudana, S.; Cohen, A.C.; Frosh, P. 2017, “Reviving icons to death: when historic photographs become digital memes”, Media, Culture & Society, vol. 39 (8), pp. 1210-1230

Demaria, C. (2020), What is a Post-conflict Cultures?, in C. Demaria (ed.). Post-Conflict Cultures. A Reader, London, CCCP Press (the introduction)

Elsaesser, T. (1996), “Subject positions: from Holocaust, Our Hitler and Heimat, to Shoah and Schindler's list”, in V. Sobchack (ed.) (1996), The Persistence of History, London and New York, Routledge, pp. 145-186.

Frosh, P. (2011), “Telling Presences: Witnessing, Mass Media, and the Imagined Lives of Strangers”, in P. Frosh e A. Pinchevski (ed.), 2011, pp. 49-72.

Montanari, F. (2020), “The New Narrative Form of Post-conflicts: New Wars as World-Wide War”, in C. Demaria (ed.), Post-conflict Cultures. A Reader, London: CCCP Press, pp. 49-66.

Gli studenti che non frequenteranno le lezioni dovranno aggiungere alla lista dei testi obbligatori i seguenti saggi:

Zelizer, B. 2012, “Cannibalizing Memory in the Global Flow of News”, in M. Neiger; Meyers; E. Zandberg, On Media and Memory, London and New York, Palgrave.

Un ulteriore saggio a piacere tratto da:

Demaria, C. (ed.) (2020), Post-conflict Cultures: A Reader, London, CCCP Press.

Letture consigliate:

Glynn, R. 2013, Women, Terrorism, and Trauma in Italian Culture, London and New York, Palgrave.

Hoskins, A. (2011), “7/7 and Connective Memory: Interactional Trajectories of Remembering in Post-scarcity Culture”, Memory Studies, 4, 3, pp. 269-280.

Kaldor, M. (2012), New and Old Wars (3rd edition), Cambridge, Polity Press.

Maurer, K. (2017), “Visual Power: The scopic regime of military drone operations”, Media, War & Conflict, vol. 10, no. 2, pp. 141-151,

Radstone, S. (2001), «Trauma and Screen Studies. Opening the Debate », Screen, 42, 2, pp. 188-193.

Pollock, G. 2012, “Photographing Atrocity: Becoming Iconic?”, in G. Batchen, M. Gidley, Miller, K. and J. Prosser (eds), Picturing Atrocity. Photography in Crisis, London, Reaktion Books.

Zelizer, B. 2012, “Cannibalizing Memory in the Global Flow of News”, in M. Neiger; Meyers; E. Zandberg, On Media and Memory, London and New York, Palgrave.

Metodi didattici

Le lezioni hanno lo scopo di coinvolgere gli studenti a partecipare attivamente alla discussione sugli argomenti del corso.

Dopo la prima settimana introduttiva, agli studenti verrà chiesto di fare delle presentazioni individuali o di gruppo (massimo 4 persone). Le presentazioni possono riguardare sia aspetti teorici o metodologici che caratterizzano i dibattiti affrontati durante le lezioni (in questo caso verranno fornite ulteriori letture), sia uno specifico caso di studio che dovrà essere selezionato e analizzato.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Per coloro che frequenteranno il corso, e che quindi avranno tenuto una presentazione in classe, l'esame consisterà nella stesura di un elaborato su uno degli argomenti trattati durante il corso. Dovrà riguardare un caso-studio di un particolare conflitto o una rappresentazione visiva del post-conflitto.
L'elaborato sarà valutato considerando la capacità di elaborare le categorie teoriche e metodologiche di analisi discusse durante il corso.
Gli studenti che non potranno frequentare il corso dovranno scrivere un elaborato su uno degli argomenti del programma del corso, e in più dovranno sostenere un esame orale basato sulle letture consigliate.
Per scegliere l'argomento dell'elaborato d'esame, si consiglia vivamente un incontro con la docente. Per gli studenti che frequenteranno il corso, l'elaborato potrà anche essere scritto in gruppo.
In entrambi i casi (cioè per gli studenti che frequenteranno il corso e per quelli che non lo frequenteranno), l'elaborato dovrà essere di 4000 mila parole. Gli elaborati scritti collettivamente dovranno avere una lunghezza proporzionale al numero di persone del gruppo.
L'elaborato dovràessere consegnato entro la data che sarà pubblicata su almaesami.

 

Studenti/sse con DSA o disabilità temporanee o permanenti: si raccomanda di contattare per tempo l’ufficio di Ateneo responsabile (https://site.unibo.it/studenti-con-disabilita-e-dsa/it): sarà sua cura proporre agli/lle studenti/sse interessati/e eventuali adattamenti, che dovranno comunque essere sottoposti, con un anticipo di 15 giorni, all’approvazione del/la docente, che ne valuterà l'opportunità anche in relazione agli obiettivi formativi dell'insegnamento.

Strumenti a supporto della didattica

Le lezioni saranno tenute con l'ausilio degli strumenti multimediali (computer, proiettore, media player) disponibili in tutte le aule del Dipartimento.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Cristina Demaria

SDGs

Istruzione di qualità Parità di genere Ridurre le disuguaglianze Pace, giustizia e istituzioni forti

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.