The determinants of urban security policies and their impact on democratic institutions

PRIN 2022 PNRR Selmini

Abstract

Negli ultimi decenni, la sicurezza ha assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico delle democrazie occidentali, insieme al presunto aumento della criminalità e alle paure dei cittadini. Anche in Italia, ciò ha favorito l’affermazione di paradigmi securitari a vocazione repressiva, a scapito delle politiche di prevenzione sociale del secondo dopoguerra. Le politiche di sicurezza urbana, un tempo orientate all’inclusione, si sono progressivamente configurate come strumenti di gestione dell’insicurezza, basati su pratiche di controllo e misure punitive. Contestualmente, il legislatore ha mostrato una crescente tendenza alla criminalizzazione “in nome della sicurezza”, affidandosi allo strumento penale per affrontare questioni che richiederebbero soluzioni sistemiche. Ciò ha contribuito a confondere criminalità, disordine urbano e marginalità sociale, con effetti rilevanti sulle modalità di governo degli spazi pubblici. Sebbene tali trasformazioni siano state ampiamente documentate, poco si è detto in merito alle loro cause. La letteratura internazionale si divide tra due approcci interpretativi: il primo, di orientamento oggettivista, legge l’inasprimento delle politiche di sicurezza come risposta a un’effettiva crescita della criminalità e a una pressione esercitata dal basso da parte della cittadinanza (modello interpretativo bottom-up); il secondo, di matrice costruttivista, attribuisce invece un ruolo decisivo alle élite politiche e ai media nella costruzione dell’insicurezza sociale e nella definizione delle priorità di intervento in tema di sicurezza (modello interpretativo top-down). Tuttavia, tali prospettive si fondano prevalentemente su studi condotti in contesti anglosassoni e trovano ancora scarsa applicazione al caso italiano. Il progetto di ricerca si propone di colmare questa lacuna, offrendo un’analisi teorica ed empirica dei mutamenti che hanno interessato le politiche di sicurezza in Italia dagli anni Novanta ad oggi, con particolare attenzione alle politiche di sicurezza urbana. L’obiettivo è quello di ricostruire le logiche istituzionali, sociali e discorsive che hanno favorito l’adozione di strumenti a carattere punitivo, approfondendo il modo in cui le percezioni collettive della criminalità e dell’insicurezza influenzino – o siano influenzate da – le scelte politiche e il discorso mediatico in materia di sicurezza. La ricerca adotta una metodologia integrata, fondata sulla combinazione di analisi quantitative e qualitative. In particolare, essa si articola in un’analisi longitudinale dei tassi di criminalità e dell’insicurezza percepita dai cittadini; un’analisi testuale del discorso politico in materia di sicurezza; un’indagine sulle rappresentazioni mediatiche di temi connessi alla sicurezza; e una serie di interviste semi strutturate a decisori politici. I risultati della ricerca intendono offrire un contributo al dibattito scientifico sulle politiche di sicurezza italiane, mettendo in luce le logiche che ne guidano l’evoluzione. Il progetto è condotto da due unità di ricerca. Università Di Milano (coordinatore) e Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Giuridiche).

Dettagli del progetto

Responsabile scientifico: Rossella Selmini

Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Giuridiche

Coordinatore:
Università  degli Studi di MILANO-BICOCCA(Italy)

Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 67.807,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio 30/11/2023
Data di fine: 28/02/2026

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