Abstract
L’Italia è uno dei paesi a più bassa fecondità al mondo e presenta livelli particolarmente elevati di fecondità tardiva, con un numero crescente di nascite da madri over 35 e, in misura rilevante, anche over 40. Il posticipo della maternità, iniziato a metà degli anni Settanta, ha portato a un aumento significativo delle prime nascite dopo i 40 anni, che oggi rappresentano circa il 6% del totale. Nonostante ciò, la letteratura demografica e sociologica italiana si è concentrata principalmente sull’analisi dei determinanti socio-economici del rinvio della maternità, tralasciando dimensioni cruciali legate all’esperienza soggettiva e al benessere delle persone coinvolte. Il progetto FORTIES propone un approccio più ampio e integrato allo studio della fecondità tardiva e ultra-tardiva, ponendo al centro dell’attenzione il benessere genitoriale e considerando l’intero processo che conduce alla nascita di un figlio o, in alcuni casi, alla sua mancata realizzazione. L’analisi si concentra in particolare su madri e coppie di età pari o superiore ai 35 anni, con l’obiettivo di indagare la complessità delle traiettorie riproduttive contemporanee. Un primo asse di ricerca è dedicato all’esplorazione delle diverse modalità di accesso alla genitorialità, con un’attenzione specifica alle esperienze legate alla procreazione medicalmente assistita, spesso sottovalutate nella loro connessione con il benessere individuale e di coppia, e al contempo al processo adottivo, che, pur avendo conosciuto una contrazione negli ultimi anni, rimane un canale importante e ancora poco compreso. Un secondo ambito di indagine riguarda l’esperienza del parto, momento critico nella biografia delle madri e delle coppie, che può influenzare le scelte riproduttive successive. In tale contesto, il progetto affronta anche temi emergenti nel dibattito internazionale, come la violenza ostetrica e la depressione post-partum, finora poco esplorati nel contesto italiano. Infine, il terzo campo di ricerca si concentra sul benessere successivo alla nascita del primo figlio. La fecondità tardiva, infatti, riduce le probabilità di un secondo figlio, ma restano poco chiare le dinamiche che influenzano tale scelta. In un contesto caratterizzato da una marcata asimmetria di genere nella divisione del lavoro di cura, il progetto approfondisce il ruolo del carico mentale e delle trasformazioni organizzative nella vita familiare. Particolare attenzione viene inoltre dedicata alle aspettative sociali che insistono sulla figura materna e al fenomeno, ancora inesplorato in Italia, del rimpianto genitoriale. Dal punto di vista metodologico, FORTIES adotta un approccio misto. Una survey online raccoglie informazioni su esperienze, opinioni e atteggiamenti rispetto alla maternità tardiva, coprendo tutte le dimensioni precedentemente descritte. A questa si affianca un’indagine qualitativa che approfondisce le esperienze di procreazione medicalmente assistita e di adozione attraverso la netnografia e il film-making collaborativo, strumenti innovativi per esplorare le narrazioni e le percezioni legate al momento del parto, all’arrivo del figlio e al vissuto genitoriale successivo. Il progetto è sviluppato da un gruppo di ricerca interuniversitario che riunisce tre unità afferenti ad altrettanti atenei italiani. L’unità presso l’Università di Padova è coordinata da Alessandra Minello (PI). Livia Elisa Ortensi, guida l’unità di ricerca dell’Università di Bologna (vice PI). L’Università di Milano-Bicocca partecipa attraverso l’unità diretta da Alessandra Decataldo.
Dettagli del progetto
Responsabile scientifico: Livia Elisa Ortensi
Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati"
Coordinatore:
Università degli Studi di PADOVA(Italy)
Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 23.447,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio
30/11/2023
Data di fine:
28/02/2026