Climate change and criminal law: from environmental protection to climate risk governance

PRIN 2022 PNRR Fondaroli

Abstract

La proposta di ricerca intende indagare il ruolo che il diritto penale può e potrà avere nel quadro delle azioni da porre in essere per far fronte ai cambiamenti climatici. Se, infatti, le problematiche legate alla crisi climatica hanno trovato riscontro in numerose e recenti iniziative di tipo legislativo – riscontrabili nei singoli ordinamenti nazionali, a livello comunitario ed internazionale – e di tipo giudiziario, oltre che nella oramai dirompente esposizione dell’argomento nel dibattito pubblico, non si è ancora sufficientemente riflettuto su un possibile ruolo del diritto penale per contrastare detto fenomeno. Una riflessione penalistica, tuttavia, pare ora opportuna, per valutare quale ruolo possa essere attribuito al diritto penale per fronteggiare la criminalità climatica internazionale e per ponderare se tale azione – nei limiti dei princìpi fondamentali che governano la materia, a partire da quelli di offensività, responsabilità personale, proporzionalità e sussidiarietà – si esaurisca nell’ambito della normativa nazionale o possa estendersi alla prospettiva internazionale. L’attività di ricerca, muovendo dalla considerazione per cui è opportuno definire e categorizzare le nozioni di “clima” e “ambiente”, proverà ad individuare l’ambito applicativo di tale primo concetto, per valutare se esso possa assurgere ad autonomo bene giuridico meritevole di protezione da parte del diritto penale ovvero se, al contrario, esso debba soltanto essere considerato come una specifica componente del più generale concetto di ambiente. Questa valutazione è essenziale per poter proseguire nell’indagine e tentare di individuare i principali “autori” del cambiamento climatico. A questo riguardo, si ritiene che siano le imprese i principali soggetti responsabili; ciò implica una valutazione circa la loro possibile corresponsabilizzazione nella gestione del rischio per il clima. Il coinvolgimento degli enti implica, di concerto, un’analisi sulla possibilità di sviluppare un diritto penale “economico” del clima e di tratteggiare i contorni di un possibile diritto penale (rectius, “punitivo”) del clima, che – presumibilmente – potrebbe essere caratterizzato dall’impiego della sanzione penale in funzione puramente accessoria al diritto amministrativo, principalmente chiamato a regolare la materia, se non addirittura dal ricorso alla sola sanzione amministrativa. Un diritto penale, economico, del clima, inoltre, potrebbe prevedere specifiche circostanze aggravanti per alcuni reati economici (ad esempio, nel caso delle false comunicazioni sociali, ex art. 2621 c.c., o di manipolazione del mercato, ex art. 185 TUF) nel caso in cui questi reati siano commessi al fine di porre in pericolo il clima, ovvero, financo, di alternarne le componenti. Accanto alle sanzioni tradizionali, si affianca anche la possibilità di predisporre nuove forme sanzionatorie (ad. es. “smart sanctions”), che potrebbero dimostrarsi maggiormente efficaci – in ragione dell’interesse da proteggere – rispetto a quelle tradizionali previste dal diritto penale. Nello svolgimento dell’indagine, infine, non si potrà prescindere dal tenere in considerazione il contesto internazionale, sia perché le variazioni climatiche riverberano i propri effetti su un numero indeterminato di Stati, coinvolgendo così l’intera collettività internazionale, sia perché è evidente lo stretto legame che sussiste tra tutela del clima e la protezione dei diritti umani. Si valuterà quindi anche un possibile obbligo di protezione dei diritti umani da parte degli Stati in conseguenza di gravi violazioni climatiche, chiedendosi se questa domanda di protezione possa essere soddisfatta “rivedendo” il sistema vigente del diritto penale oppure se non sia più opportuno fare affidamento su altre strategie di tutela ritenute maggiormente efficaci per la protezione del clima e degli individui.

Dettagli del progetto

Responsabile scientifico: Desiree Fondaroli

Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Giuridiche

Coordinatore:
ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna(Italy)

Contributo totale di progetto: Euro (EUR) 239.267,00
Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 111.194,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio 30/11/2023
Data di fine: 28/02/2026

Loghi degli enti finanziatori