Founded on the Environment: a new constitutional pact and its implementation

PRIN 2022 PNRR Morrone

Abstract

L'obiettivo del progetto di ricerca “Fondata sull’ambiente: per un nuovo patto costituzionale e la sua implementazione” è verificare se la recente revisione costituzionale (2022) possa essere inquadrata in modo tale da fondare un nuovo approccio giuridico alla questione ambientale. Questo approccio sarebbe diverso da quello sperimentato in precedenza, che riconosceva il valore ambientale come il risultato di una mera allocazione di poteri legislativi e amministrativi. Secondo questa nuova prospettiva, infatti, l'ipotesi da esplorare è se la revisione abbia modificato sostanzialmente il rapporto tra diritto costituzionale e ambiente, dando vita a un nuovo patto costituzionale. In particolare, si vuole verificare se la riforma costituzionale abbia posto le basi per una diversa costruzione del processo di integrazione politica, proprio a partire dal valore generale della tutela ambientale. Si tratta quindi di capire se esiste una diversa visione dell'ambiente, secondo la quale quest'ultimo non rappresenta solo uno dei tanti valori che compongono la poliarchia costituzionale, ma piuttosto un valore ordinatore dell'ordinamento giuridico costituzionale. Dopo la riforma costituzionale del 2022, la scelta di modificare la prima parte della Costituzione ha collocato l'ambiente alle “vette” del diritto costituzionale, inteso come valore costituzionale positivizzato, capace di plasmare la nostra identità costituzionale, e al quale l'intero ordinamento costituzionale e la società politica italiana devono adeguarsi. Seguendo questa prospettiva, non sembra possibile abbracciare una lettura riduzionista della riforma, secondo la quale, da un lato, la prima parte della Costituzione non sarebbe emendabile; dall'altro, che la riforma costituzionale rappresenti per lo più un'opera di positivizzazione di indirizzi politici sovranazionali e internazionali, nonché di orientamenti giurisprudenziali consolidati, che erano già in grado di garantire un'ampia tutela del valore ambiente. Questi ultimi approcci riduzionistici si basano su una comprensione limitata della natura delle Costituzioni. In effetti, le costituzioni moderne possono essere divise tra riflessive e performative; secondo la prima visione, le costituzioni si limitano a riflettere uno sviluppo naturale e graduale di un gruppo sociale organizzato, mentre le seconde stabiliscono un nuovo ordine giuridico. Sembra difficile sostenere che la Costituzione italiana non abbracci la visione performativa, in quanto prescrive un progetto di società politica che deve essere attuato. Inoltre, è difficile affermare che la Costituzione non continui ad avere un suo progetto di sviluppo, seppur aggiornato alle nuove sfide del presente. In questa prospettiva, leggere la riforma solo sotto lenti riflessive diventa un paradosso costituzionale. Al contrario, emerge chiaramente la sua natura performativa della ridefinizione del patto sociale repubblicano. Questo patto costituzionale “rinnovato” aggiornerebbe il modello antropocentrico di istituzionalizzazione del conflitto capitale-lavoro, attraverso la sua integrazione con i concetti di ambiente, ecosistemi, biodiversità, generazioni future e animali. Secondo questo nuovo paradigma costituzionale, il conflitto si estenderebbe pertanto alla dimensione esistenziale, che abbraccia tutti gli esseri viventi e non viventi, indipendentemente dai legami politici. L'indagine è svolta seguendo la classica divisione della teoria costituzionale: il versante politico-legislativo (Università di Bologna) il versante territoriale-amministrativo (Università di Napoli Parthenope) e il versante giudiziario (Università di Bari). La necessità di questo approccio nasce dall'idea che se la Repubblica è fondata sull'ambiente, allora è necessario intervenire sulle direttive organizzative fondamentali del potere politico. Inoltre, ognuno di questi aspetti è indagato con la consapevolezza della pervasività degli effetti n

Dettagli del progetto

Responsabile scientifico: Andrea Morrone

Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Giuridiche

Coordinatore:
ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna(Italy)

Contributo totale di progetto: Euro (EUR) 242.092,00
Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 105.953,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio 30/11/2023
Data di fine: 28/02/2026

Loghi degli enti finanziatori