WEATHER AND CLIMATE VULNERABILITY IN ITALIAN DEMOGRAPHIC HISTORY

PRIN 2022 Scalone

Abstract

Negli ultimi anni, il riscaldamento globale ha rinnovato l’interesse scientifico per le interazioni tra clima, eventi meteorologici estremi e comportamenti demografici, con un’attenzione crescente alle reazioni di breve e medio periodo. In ambito contemporaneo, numerosi studi hanno evidenziato effetti significativi sulla mortalità – in particolare tra gli anziani durante le ondate di calore – ma anche sulla fecondità, il benessere infantile e le migrazioni. Si registra invece una minore attenzione per le popolazioni storiche. Questo progetto si propone di identificare gli individui e i gruppi socio-demografici maggiormente vulnerabili agli shock meteorologici nel passato, analizzando l’impatto di fluttuazioni nelle serie climatiche (temperature, precipitazioni, etc.) e di eventi estremi (alluvioni, ondate di calore, nevicate eccezionali). L’analisi si concentra su due regioni italiane – Emilia e Friuli – nel periodo compreso tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del XX secolo. L’interesse per le interazioni tra clima e dinamiche demografiche nel breve-medio periodo è cresciuto significativamente negli ultimi anni, anche in ambito storico. Gli studi di demografia storica hanno inizialmente privilegiato approcci di lungo periodo, focalizzandosi su fasi climatiche secolari come l’optimum medievale o la piccola era glaciale, e sui relativi adattamenti demografici. Le prime analisi di breve periodo risalgono agli anni ’80 (Lee 1981), con modelli che mettono in relazione temperatura, precipitazioni e prezzi agricoli con mortalità, fecondità e nuzialità. Dopo i primi contributi centrati sulle relazioni di lungo periodo (Le Roy Ladurie 1967) e sulle prime analisi aggregate (Lee 1981), studi recenti hanno introdotto approcci micro-demografici basati su dati individuali, seppur ancora limitati nel numero e nell’estensione geografica. Recentemente sono emersi studi che impiegano dati individuali longitudinali, con risultati promettenti per l’Italia nord-orientale e la Svezia settentrionale, in particolare sul legame tra basse temperature e mortalità neonatale. Sebbene siano state più limitate le ricerche relative ad altri processi demografici. Il progetto propone un’estensione della ricerca storico-demografica agli effetti a breve-medio termine degli shock climatici. Volendo superare l’attenzione esclusiva alla mortalità neonatale e includere una più ampia gamma di esiti demografici, l’obiettivo del progetto è colmare le lacune della letteratura esistente, spesso limitata a contesti rurali e a poche variabili climatiche. Da questo punto di vista, si propone di introdurre una prospettiva comparativa tra territori con caratteristiche ambientali e socioeconomiche differenti. Le strategie analitiche e modellistiche sono differenziate a seconda della disponibilità delle fonti: per il XIX e XX secolo verranno integrati dati longitudinali individuali con serie meteorologiche giornaliere; per il XVIII secolo si farà invece ricorso a modelli di regressione per dati di conteggio basati su serie mensili. In questi termini, la metodologia integra approcci micro e macro, consentendo di distinguere le risposte individuali, familiari e sociali agli eventi climatici estremi. I dati storici longitudinali e aggregati consentono di stimare modelli statistici omogenei applicati ai contesti di Emilia e Friuli. Particolare attenzione riguarda la vulnerabilità legata all’età, al genere, allo status socioeconomico (classificato secondo HISCO/HISCLASS), alla struttura familiare e al contesto territoriale (urbano/rurale, pianura/montagna). I modelli statistici sono adattati in base alle caratteristiche delle diverse fonti: regressioni su serie aggregate per il XVIII secolo, modelli micro-longitudinali con dati meteorologici giornalieri per i periodi successivi, mirando a fornire un quadro interpretativo dei meccanismi diretti e indiretti attraverso cui gli shock climatici influenzavano in epoca storic

Dettagli del progetto

Responsabile scientifico: Francesco Scalone

Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati"

Coordinatore:
ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna(Italy)

Contributo totale di progetto: Euro (EUR) 155.221,00
Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 94.933,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio 18/10/2023
Data di fine: 28/02/2026

Loghi degli enti finanziatori