Abstract
La nostra società, economia e infrastrutture critiche sono diventate in larga misura dipendenti dalle reti informatiche e dalle cosiddette information and communication technologies (ICT). Tale trasformazione digitale ha conferito un ruolo sempre più rilevante alle questioni di sicurezza cibernetica, cui non è corrisposto un approfondimento degli studi giuridici sul tema. Il progetto su “Cybersecurity strategy, legal framework and social impact. International and European perspectives” si propone affrontare il tema della sicurezza cibernetica in modo olistico, con lo scopo di: i) descrivere le sfide legali imposte dal cyberspazio a Stati e individui; ii) identificare gli standard normativi internazionali ed europei applicabili; iii) riconoscere eventuali lacune; e iv) proporre metodi e raccomandazioni fattibili e conformi alla legge, adatti allo scopo. Il progetto di ricerca analizza la questione della sicurezza cibernetica da quattro prospettive interconnesse, ossia quella del diritto internazionale, sia pubblico che privato, quella del diritto umanitario, quella del diritto degli investimenti e quella del diritto dell’Unione europea. In primo luogo, si intende stabilire le regole di diritto internazionale pubblico applicabili al ciberspazio, con particolare attenzione alla Carta delle Nazioni Unite e, in generale, al diritto sulla condotta responsabile degli Stati nel ciberspazio. In particolare, si valuterà se gli attacchi informatici raggiungano la soglia per essere qualificati come “attacco armato” rilevante ai fini di una potenziale violazione del divieto di uso della forza di cui all’art. 2(4) della Carte ONU o, in alternativa, violare i principi di sovranità e non interferenza negli affari interni degli Stati. Particolare attenzione sarà riservata anche alla possibilità di sviluppare un obbligo di diligenza per lo Stato da cui siano partite le attività cibernetiche offensive. La seconda linea di ricerca mira a esaminare l’applicabilità del diritto umanitario internazionale alla guerra informatica e la qualificazione giuridica degli hacker coinvolti nei conflitti, specialmente alla luce di scenari attuali, come ad esempio con riferimento alla difficile e incerta qualificazione di Anonymous nel conflitto russo-ucraino. La terza linea di ricerca analizzerà, partendo dagli strumenti e normative esistenti, la compatibilità del diritto internazionale degli investimenti con la blockchain e i servizi correlati. Successivamente, si approfondirà come il diritto internazionale degli investimenti possa adattarsi a questi strumenti, proponendo suggerimenti su come aggiornare i trattati in materia di protezione e promozione degli investimenti e i meccanismi arbitrali tra investitore e Stato per le attività relative al ciberspazio, al fine di facilitare l’introduzione delle innovazioni portate dalla blockchain. L’ultima linea di ricerca indagherà il ruolo dell’Unione Europea nel contesto della cybersecurity, considerando non solo la governance digitale, ma anche la tutela dei cittadini, della loro identità digitale e dei loro diritti, con l’obiettivo di determinare, sotto la prospettiva del diritto internazionale privato, la competenza giurisdizionale e la legge applicabile in situazioni al di fuori di confini territoriali.
Dettagli del progetto
Responsabile scientifico: Gian Maria Farnelli
Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Giuridiche
Coordinatore:
Università degli Studi di NAPOLI Federico II(Italy)
Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 38.110,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio
28/09/2023
Data di fine:
28/02/2026