Abstract
L’ambiente acquatico è sempre più minacciato dall’inquinamento causato da attività antropiche. Tra i contaminanti più preoccupanti figurano le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), composti altamente persistenti che tendono ad accumularsi negli organismi viventi, inclusi gli esseri umani, con effetti dannosi ben documentati. Questo progetto nasce in risposta alle elevate concentrazioni di PFAS riscontrate in alcune zone della regione Veneto. L’obiettivo è valutare l’idoneità del mosquitofish (Gambusia holbrooki), un piccolo pesce d’acqua dolce, come bioindicatore di contaminazione da PFAS. L’approccio integrato prevede attività di biomonitoraggio sul campo, in siti a diverso livello di contaminazione, e sperimentazioni in laboratorio per esaminare gli effetti fenotipici e molecolari dell’esposizione cronica, anche a livello intergenerazionale. Il progetto analizzerà inoltre le differenze di tossicità tra un PFAS tradizionale (PFOA) e un sostituto emergente (GENX), ancora poco studiato. L’integrazione dei dati raccolti permetterà di comprendere meglio la risposta biologica delle popolazioni naturali all’inquinamento da PFAS e di valutare l’efficacia del mosquitofish come specie sentinella. I risultati saranno fondamentali per orientare strategie di monitoraggio e mitigazione dell’impatto ambientale e sanitario dei PFAS.
Dettagli del progetto
Responsabile scientifico: Andrea Barbarossa
Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie
Coordinatore:
Università degli Studi di PADOVA(Italy)
Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 14.811,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio
05/10/2023
Data di fine:
28/02/2026