Abstract
L’allevamento della bovina da latte, nel comprensorio del formaggio Parmigiano Reggiano, negli ultimi 50 anni ha avuto una profonda evoluzione. Dalla razza Reggiana e Olandese si è passati al ceppo Canadese e Americano, tramite una selezione spinta che ha permesso di ottenere animali di grossa taglia con caratteristiche morfologiche idonee per l’uso di impianti di mungitura di elevata tecnologia e con elevate produzioni. Da produzioni medie di 35/40 q di latte per capo degli anni ‘70 si è passati a produzioni pro capite di oltre 90/100 q negli anni 2000. Latte che ha mantenuto caratteristiche idonee alla caseificazione in quanto i criteri selettivi hanno tenuto conto del contenuto in grasso e caseina del latte, privilegiando le caseine più idonee alla caseificazione. Il perseguimento di produzioni di latte sempre più elevate ha portato ad una forte riduzione della longevità e della fertilità degli animali, che oggi completano nelle stalle più produttive al massimo due/tre lattazioni, senza arrivare quindi al loro massimo potenziale produttivo (Fantini, 2011). A ciò si associa una maggior sensibilità alle malattie, a causa della riduzione delle difese immunitarie in soggetti dal metabolismo esasperatamente accelerato e indirizzato alla produzione di latte. Ciò comporta anche la necessità di una rimonta esageratamente elevata che incide sull’economia degli allevamenti. Da un’alimentazione basata principalmente su produzioni aziendali (erba e fieno integrati da alcuni kg di mangimi concentrati) si è passati ad una alimentazione completamente opposta dove la produzione aziendale di erba e fieno costituisce una parte quasi residuale della razione, costituita prevalentemente da mangimi concentrati di provenienza extra aziendali. La carriera dell’animale dagli 8/10 anni di vita degli anni ‘70 con 6/ 7 parti si è ridotta ai 4 /5 anni di vita con uno o due parti. L’aspetto morfologico dell’animale sia in lattazione che a fine carriera era caratterizzato da buone masse muscolari che permettevano, in fase di macellazione, un reddito complementare. Attualmente la bovina si presenta estremamente magra sia in fase di lattazione che in asciutta e a fine della sua breve carriera i ricavi della carcassa sono estremamente ridotti. In considerazione di queste premesse, gli obiettivi di questo progetto sono: Re-orientare l’allevamento della bovina da latte nella direzione di una maggiore longevità, alimentandola prevalentemente con foraggi di fibra in linea con i dettami del disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano. Ci si propone di applicare criteri di alimentazione e di management aziendali che puntino a orientare le curve di lattazione delle bovine verso il raggiungimento di picchi di produzione meno elevati ma con prolungata fase di persistenza, a vantaggio della produzione globale nella lattazione, della salute delle bovine e della loro longevità e fertilità. In questo ambito, un ulteriore obiettivo è costituito dall’introduzione nelle diete, fin dalle fasi più precoci di vita delle vitelle, di sostanze naturali ad attività antibatterica, in contrapposizione all’uso di antibiotici, il cui impiego verrà sempre più limitato in futuro in sede comunitaria per la crescente e preoccupante incidenza di antibiotico-resistenza. Ciò consentirà la riduzione delle patologie e dell’utilizzo di farmaci Valutare lo stato del benessere animale della vacca longeva rispetto alla vacca a ciclo produttivo breve. L’orientamento delle curve di lattazione delle bovine verso il raggiungimento di picchi di produzione meno elevati può comportare un migliore stato di benessere della vacca da latte; Analizzare la validità economica di modelli di produzione aziendali basati su vacche longeve. L’obiettivo è di dimostrare a quali condizioni tecniche ed economiche la vacca più longeva è in grado di produrre un reddito simile a vacche a più breve ciclo produtt
Dettagli del progetto
Responsabile scientifico: Luigi Grazia
Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari
Coordinatore:
Lattemilia Societa' Cooperativa Agricola(Italy)
Partner:
ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna
(Italy)
Contributo totale di progetto: Euro (EUR) 280.551,40
Durata del progetto in mesi: 36