Progetti PNC - Salute-Ambiente-Biodiversità-Clima

Il progetto dell'Università di Bologna relativo all'investimento: "Salute-Ambiente-Biodiversità-Clima" (Piano Nazionale Complementare PNC investimento E.1 - Complementarietà con M6C1 del PNRR).

Con avviso del 30/6/2022, il Ministero della Salute ha pubblicato il bando per il finanziamento di 14 programmi della durata di 4 anni (2023-2026) con orientamento applicativo e l'ambizione di sviluppare un nuovo assetto istituzionale in grado di gestire la tematica salute-ambiente-biodiversità-clima. Il fine è quello di ridisegnare e rafforzare il SSN, valutando l'impatto sulla salute di aspetti emergenti associati a:

  • sviluppo tecnologico;
  • organizzazione del lavoro;
  • migrazione;
  • degrado degli ecosistemi;
  • perdita della biodiversità.

Il budget complessivo è pari a 21.000.000 €, da ripartire tra le 14 iniziative nel quadriennio 2023-2026 come segue:

  • 8 programmi rientranti nei progetti di "Area A" (programmi prioritari per il sistema sanitario), con 2.100.000 € ciascuno, per un totale di 16.800.000 €;
  • 6 programmi rientranti nei progetti di "Area B" (programmi che prevedono azioni a elevata sinergia con altre istituzioni/settori) con 700.000 € ciascuno, per un totale di 4.200.000 €.

I progetti devono rispondere all'esigenza di migliorare e armonizzare politiche e strategie di attuazione della prevenzione e risposta del SSN alle malattie acute e croniche associate a rischi ambientali.

Il progetto dell'Università di Bologna

L'Ateneo ha presentato un progetto come co-proponente tramite il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche (DIMEC).

Il progetto è il seguente:

Il buon uso degli spazi verdi e blu per la promozione della salute e del benessere

  • Referente scientifico: prof. Marco Domenicali
  • Dipartimento: Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche (DIMEC)
  • Capofila del progetto: Regione Calabria
  • Finanziamento a favore del DIMEC: 70.000 €
  • Durata: 48 mesi

Abstract

L'ultimo report dell'Agenzia Ambientale Europea (EEA) indica che circa il 42% di aree in 38 città considerate, sono dedicate a infrastrutture verdi, che includono sia aree verdi che aree blu, quali parchi, giardini privati, orti, strade e viali alberati, acqua e zone umide. La media, tuttavia, riflette una distribuzione disomogenea che va dal 96% di infrastrutture registrate nella città più verde tra quelle considerate al minimo del 7%. La stessa disomogeneità appare caratterizzare le infrastrutture verdi in Italia. I dati, ricavati dal Copernicus Urban Atlas, denotano anche il ridotto accesso delle fasce più disagiate e vulnerabili al verde urbano che, per questi gruppi di popolazione, rappresenta, spesso, la sola opportunità di contatto con la natura. La vicinanza a infrastrutture verdi è riconosciuta essere di grande beneficio per il benessere psico-fisico degli individui. Negli ultimi anni si sono accumulate più evidenze dell'importanza delle aree verdi e blu per il mantenimento dello stato di salute e benessere della cittadinanza, nonché per la prevenzione di alcune patologie, e come strumento di mitigazione degli effetti negativi del cambiamento climatico, È anche per questo che la strategia per la biodiversità 2030 dell'Unione Europea, promuove e incoraggia il ritorno della natura nelle città. L'impossibilità o la difficoltà di accesso alle infrastrutture verdi, dunque, crea un ulteriore fonte di diseguaglianza sociale, che si riflette non solo in una minore capacità di contrastare gli effetti deleteri dell'inquinamento cittadino e delle sempre più frequenti ondate di calore. Ma anche in una diminuita resilienza nei confronti delle incertezze e delle paure che più di due anni di pandemia hanno generato soprattutto nelle fasce socio-economiche più disagiate. Il progetto mira a promuovere l'uso delle infrastrutture verdi e blu nelle aree urbane e nelle aree protette intra ed extra cittadine, mediante una serie di azioni che supportino lo sviluppo di aree verdi e blu facilmente accessibili, piacevoli e sicure, che possano essere intese come spazi multifunzionali che aiutino la socialità e la coesione di comunità. Al centro di queste azioni c'è lo sviluppo e il miglioramento di una conoscenza partecipata di tutti gli attori preposti allo sviluppo, al mantenimento, e all'utilizzo delle infrastrutture verdi per promuovere il buon uso di queste aree e comprenderne appieno i benefici per il benessere psico-fisico, con particolare riguardo alle fasce di popolazione più vulnerabili come anziani e bambini.

Per questo motivo, il progetto prevede anche azioni di formazione e comunicazione attraverso mediatori, in particolare MMG e PLS, a cui saranno dedicate azioni formative specifiche per prepararli al ruolo di mediatori e promotori del buon uso delle infrastrutture verdi e blu.

Particolare attenzione sarà data a promuovere l'adeguata gestione del verde urbano per prevenire la perdita di biodiversità, possibile introduzione di specie aliene, sovrapproduzione di pollini. Un obiettivo sarà l'integrazione delle informazioni disponibili su presenza, caratteristiche e principali servizi ecosistemici erogati dagli spazi verdi e blu. Sarà definita una road map delle best practice e linee guida per operatori SNPA e SNPS, policy makers e cittadini al fine di migliorare la gestione del verde esistente e la qualità delle nuove infrastrutture verdi.

 

Progetti PNC - Contratti di filiera