93644 - ARCHITETTURA E COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA T-2 CON LABORATORIO

Anno Accademico 2022/2023

  • Docente: Maura Savini
  • Crediti formativi: 12
  • SSD: ICAR/14
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Architettura-ingegneria (cod. 5695)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente conosce gli strumenti teorici e operativi propri della composizione architettonica applicati alle diverse scale di intervento, dall'architettura alla composizione urbana, al rapporto fra architettura e paesaggio.

Contenuti

Il lavoro di progetto si fonda su una tradizione di studi che vede la pratica strettamente interrelata alla riflessione teorica. L’obiettivo è considerare il tema dell’invenzione del progetto di architettura nelle sue relazioni con la costruzione della città e del territorio, svelando l’ordine sotteso all’evidenza delle forme.

I luoghi e le architetture, realizzate o soltanto ideate, sono considerati come i termini entro cui si definisce il radicamento dell’architettura, lo spazio inteso come scenario della costante reinvenzione in cui vecchio e nuovo sono parte di una medesima rielaborazione.

Il lavoro che il laboratorio si propone ha come oggetto la definizione del progetto di architettura in rapporto alla costruzione dello spazio “urbano”; se si considera l’architettura come scienza caratterizzata da un suo definito corpus disciplinare, e perciò la si intende come processo di conoscenza dei fatti, ne deriva che la forma coincide con il risultato di questo processo di conoscenza, oltre a essere soluzione adeguata alle esigenze che ne hanno reso necessaria la realizzazione.

Il progetto quindi si formalizza in questa sua dimensione tecnico-pratica, che comporta l’analisi dei modi con cui nel tempo si sono prodotte risposte a questioni determinate - dando luogo a soluzioni tipiche - e che si stacca dalla sua dimensione storica proprio in quanto tralascia i significati che via via si sono associati alle forme.

Il rapporto che nel progetto si istituisce con la tradizione dell’architettura e con i tipi edilizi in cui si è fissata stabilmente una risposta costruttiva adeguata al problema posto, costituirà dunque il campo di azione privilegiato del lavoro progettuale.

L’ambito di applicazione coincide con il territorio emiliano e in particolare con l’ambito bolognese e con la realizzazione di un insediamento/complesso a destinazione mista; il laboratorio affronterà in esso una questione usuale del progetto urbano, e cioè la necessità di modificare i caratteri di un’area rurale a seguito di un’esigenza inedita che si impone per una trasformazione infrastrutturale.

Il rapporto tra insediamento e disegno del territorio, e tra quest’ultimo e i suoi elementi costitutivi, definisce il sistema di rapporti logici con cui il nuovo progetto sarà chiamato a confrontarsi.

Una volta di più, l’ipotesi di trasformazione intende determinare il progetto secondo linee strutturali volte a definirlo come parte di un’ipotesi di costruzione che riguarda l’intero territorio e l’insieme dei suoi elementi costitutivi; il progetto potrà in tal modo misurarsi con la lettura concreta dell’architettura del sito in cui va a disporsi, confrontandosi con le peculiarità dei diversi elementi naturali e costruiti, ma al tempo stesso con il carattere chiarissimo della struttura del territorio storicamente costruito, dunque con la trama insediativa, cioè con il concatenamento tra fatti a scala diversa, che lega la forma della “casa” alla divisione e all’occupazione del suolo, al carattere dei tracciati e alla varietà dei vuoti in rapporto alla edificazione.

Il progetto, rivolgendosi a un’esperienza già avviata, guarda alle architetture realizzate con l’intento di cogliere nessi già fissati, guarda alle diverse parti urbane o ai diversi elementi costruiti nel paesaggio misurandoli con quanto già ideato e realizzato: così facendo sarà possibile reimmettere lo spazio costruito e i modi della sua edificazione dentro il progetto architettonico.

La necessaria ri-formalizzazione che tale rapporto richiede, induce l’approfondimento del rapporto tra nuova ipotesi e territorio consolidato, tra vecchio e nuovo: cioè a dire, il problema coincide, una volta ancora, con la necessità di ragionare sulla trasformazione dei “fatti urbani” riflettendo sulla loro natura, sui loro caratteri specifici, cosicché comprendere e fare architettura siano di nuovo indissolubilmente legati in un unico procedimento.

Testi/Bibliografia

Progetti per Pavia, a cura di Rosaldo Bonicalzi. Milano: Libreria Clup, 2003.

Focillon, Henry. Vita delle forme. Milano: Minuziano, 1945 (Torino: G.Einaudi, 2002);

* Grassi, Giorgio. Scritti scelti 1965 -1999. Milano: F. Angeli, 2000, in particolare gli scritti seguenti:

Architettura e razionalismo, pp.39-63

Rurale e urbano nell’architettura, pp.97-110

Il formalismo nell’architettura moderna, pp.176-182

Risposta a tre domande sulla monumentalità, pp.224-225

Questioni di progettazione, pp.226-233

Architettura lingua morta 1, pp.239-248

Grassi, Giorgio. Una vita da architetto. Milano: F. Angeli, 2008;

Hilberseimer, Ludwig. Architettura a Berlino degli anni ‘20, Milano: F. Angeli, 1979 (Milano: F. Angeli, 1981);

* Hilberseimer, Ludwig. Mies van der Rohe. Milano: Clup 1984 (Milano: CittàStudi, 1993);

Lévi-Strauss, Claude. Tristi tropici. Milano: Il Saggiatore, 1960 (Milano: Il Saggiatore 2015);

* Loos, Adolf. Parole nel vuoto. Milano: Adelphi, 1972 (Milano: Adelphi 2014);

Lord, James. Un ritratto di Giacometti. Roma: Nottetempo, 2004;

Martí Arís, Carlos. Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura. Milano: CittàStudi, 1990 (Milano: CittàStudi, 1993);

Pracchi, Attilio. Il tetto e le stelle. Osservazioni sulla casa tradizionale e le fiabe. Bologna: Ogni uomo è tutti gli uomini, 2015;

Rogers, Ernesto Nathan. Esperienza dell’architettura. Torino: G. Einaudi 1958 (Milano: Skira 1997);

Rossi, Aldo. Autobiografia scientifica. Parma: Pratiche, 1990 (Milano: Il Saggiatore, 2009);

* Rossi, Aldo. Scritti scelti sull’architettura e la città 1956-1972, a cura di Rosaldo Bonicalzi. Milano: Clup, 1978 (Macerata: Quodlibet, 2012), in particolare gli scritti seguenti:

Considerazioni sulla morfologia urbana e la tipologia edilizia, pp.195-210

Tipologia, manualistica e architettura, pp.277-288

L’architettura della ragione come architettura di tendenza, pp.345-352

Architettura e città: passato e presente, pp.439-445

Savini, Maura. La fondazione architettonica della campagna. Uno studio sulla pianura bolognese, Bologna: L’Artiere Edizionitalia, 1999;

La città interrotta, a cura di Maura Savini. Bologna: Renoedizioni, 2010;

* Tessenow, Heinrich. Osservazioni elementari sul costruire. Milano: F. Angeli, 1979 (Milano: F. Angeli, 2016);

Woollen, Malcolm. Erik Gunnar Asplund. Landscapes and buildings. New York: Routledge, Taylor and Francis, 2019;

Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante lo svolgimento del corso.

Gli studenti sono tenuti a leggere tutti i testi e scritti contrassegnati da un asterisco e almeno un testo aggiuntivo a scelta tra gli altri riferimenti bibliografici.

Metodi didattici

Il lavoro didattico del laboratorio presuppone una struttura basata sul confronto che si istituisce nel progetto tra teoria, ipotesi costruttiva, elementi tecnici e disegno. La messa a punto del progetto sarà incentrata sulla discussione costante con i diversi gruppi di lavoro e attraverso momenti di discussione comuni all’intero laboratorio.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L’ esame verterà sulla discussione delle scelte operate dal progetto riguardo le principali questioni teoriche e progettuali individuate e affrontate.

La valutazione sarà incentrata sulla logica delle scelte progettuali messe a punto rispetto al problema progettuale individuato; analogamente riguarderà l’adeguatezza della soluzione sia nei confronti del peculiare luogo di progetto, sia riguardo l’ipotesi più generale cui necessariamente deve riferirsi.

Strumenti a supporto della didattica

Gli studenti utilizzeranno strumenti per il disegno digitale, anche per la modellazione 3d (in alternativa a quest'ultima si potranno mettere a punto modelli fisici).

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Maura Savini

SDGs

Città e comunità sostenibili

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.