92770 - MEDIA, CONFINI E DIRITTI UMANI

Anno Accademico 2019/2020

  • Docente: Pierluigi Musarò
  • Crediti formativi: 3
  • SSD: SPS/08
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Sociologia e servizio sociale (cod. 8786)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del seminario lo studente: ha approfondito il rapporto fra confini e diritti umani; sa analizzare il ruolo delle narrazioni mediatiche nel processo di demarcazione dei confini presenti nella società contemporanea; ha riflettuto sulle possibilità di sfidare e de-costruire queste stesse narrazioni.

Contenuti

L’idea che muove questo seminario, in cui le lezioni del docente si alterneranno con interventi di artisti e studiosi che si confronteranno sul tema a partire dalle loro opere performative, è che molti dei confini attuali e delle pratiche istituzionali ad essi associate si siano spostati al centro dello spazio politico e sono all’origine di conflitti, migrazioni, sofferenza.

Rappresentando simbolicamente una funzione ed un’efficacia che in realtà non esercitano, il controllo dei confini e i muri che spesso li delimitano, appaiono come una performance teatrale e spettacolarizzata del potere. Una performance che rispecchia il potere produttivo del confine, ovvero il ruolo strategico che esso gioca come fabrica mundi, la sua capacità di costruire il mondo. Il confine può essere inteso come un fatto sociale con una dimensione spaziale che tendiamo a considerare naturale, geografica, territoriale. Ma che è invece una istituzione sociale complessa, segnata dalla tensione tra pratiche di rafforzamento e pratiche di attraversamento. Un dispositivo che condiziona la vita di milioni di uomini e donne che, in movimento o sedentari, si portano i confini addosso.

Il corso muove dal presupposto che il confine è un dispositivo che si materializza in primis attraverso i media: dalle linee rigide della mappa geografica che intrappola i soggetti nelle divisioni spaziali create dagli Stati, sino alle narrazioni visuali che spettacolarizzano le operazioni securitarie di controllo o quelle umanitarie dei salvataggi in alto mare. Basta osservare come la cosiddetta “crisi dei migranti” è stata declinata dai media negli ultimi anni per comprendere fino a che punto la nostra percezione del mondo e in particolare del Mediterraneo sia sempre mediata da discorsi, fotografie, video e reportage che intercettano gli sguardi e interferiscono con la nostra sfera emotiva, ora dilatando ora restringendo la distanza fra lo spettatore e la trama degli eventi.

Dimenticando che la mobilità umana ha un ruolo importante nella storia dell’umanità, le strategie di rappresentazione e le pratiche discorsive veicolate dai media e dalla retorica politica descrivono la migrazione come un’emergenza perpetua, come un fenomeno eccezionale che deve essere gestito in termini di “crisi”. Ne deriva un frame emergenziale che amplifica l’immagine negativa del diverso e legittima l’opinione pubblica all’odio e alle discriminazioni su base etnica o culturale.

Sulla base di questo apparato teorico, il corso – che vedrà alternarsi lezioni del docente con interventi di ospiti provenienti dalle istituzioni e dal mondo della società civile - mira ad affrontare il rapporto tra confini e diritti umani, con particolare riferimento alle rappresentazioni che di questo rapporto ci offrono i media e alle possibilità di de-costruire queste stesse narrazioni.

Attraverso schemi analitici della ricerca sociologica, ma con un taglio interdisciplinare che spazia dalla geografia all’antropologia, dai border studies ai media studies, il corso analizzerà come i media contribuiscono a demarcare i confini presenti nella società contemporanea e a definire lo statuto di quanti li attraversano.

In particolare, evidenziando come i media regolano la nostra percezione di quel che succede lungo il confine secondo precise modalità estetiche e cognitive, il corso esplorerà il Mediterraneo come confine, prima ancora che fisico, narrato, mediatizzato, spettacolarizzato. E a partire dagli eventi che hanno interessato il Mediterraneo negli ultimi anni, focalizzerà narrazioni, politiche e pratiche relative al rapporto tra gestione dei confini e rispetto dei diritti umani, provando a rispondere alle seguenti domande:

Cosa è un confine? Come la sua rappresentazione influisce nella costruzione del noi e dell’altro? Che rapporto esiste tra gestione, fisica e simbolica, dei confini e diritti umani? Quale idea di confine e di umanità ci offre la copertura mediatica di ciò che avviene lungo i confini? Quali linguaggi possono essere in grado di sfidare queste rappresentazioni e promuovere nuovi immaginari sociali sul confine e sulla gestione della convivenza interculturale?

Testi/Bibliografia

Il corso si basa sullo studio dei seguenti testi, che costituiranno materia d'esame:

Giordana E. (a cura di), Sconfinate. Terre di Confine e Storie di Frontiera, Rosenberg & Sellier, Torino, 2018 (solo i saggi di Mezzadra: pp. 5-8; Salerno: pp. 53-60; Meriggi: 127-134; Musarò: 147-160).

Musarò P. e Parmiggiani P., Taxi o ambulanze del mare? Politiche dell’immagine nella crisi dei migranti nel Mediterraneo, in Problemi dell'Informazione – 1/2018, pp. 87-113, scaricabile in pdf al seguente URL: https://www.rivisteweb.it/doi/10.1445/89617 .

Wihtol de Wenden C., Il diritto di migrare, Ediesse, Roma 2015.

 

Altri testi (suggeriti) che verranno discussi in classe includono:

Andersson R., Illegality, Inc. Clandestine Migration and the business of bordering Europe, University of California press, Oakland, 2014.

Bauman Z., Stranieri alle porte, Roma-Bari, Laterza, 2016.

Balibar É., Noi, cittadini d’Europa? Le frontiere, lo stato, il popolo, Manifesto Libri, Roma, 2004.

Brown W., Stati murati, sovranità in declino, Laterza, Roma-Bari, 2013.

Cuttitta P., Lo spettacolo del confine, Mimesis, Milano-Udine, 2012.

Leogrande A., La frontiera, Feltrinelli, Milano, 2015

Mezzadra S., Nelson B., Confini e frontiere. La moltiplicazione del lavoro nel mondo globale, Il Mulino, Bologna, 2013.

Musarò P, European borderscapes. The management of migration between care and control, in Lawrence M. and Tavernor R. (ed.), Global Humanitarianism and Media Culture, Manchester University Press, 2018, pp. 145-166 (disponibile in IOL).

Ulteriori indicazioni bibliografiche integrative verranno fornite a lezione.

Metodi didattici

Il corso privilegia un approccio basato sulla didattica partecipativa e attiva. Le lezioni del docente si alterneranno con interventi di artisti e studiosi che si confronteranno sul tema a partire dalle loro opere performative. Tra gli altri, parteciperanno al corso i collettivi artistici Cantieri Meticci e ZimmerFrei.

La lezione frontale sarà integrata da approfondimenti e da confronti diretti con i problemi e con sperimentazioni innovative. Agli studenti e alle studentesse sarà richiesto un coinvolgimento attivo, attraverso discussioni in classe, analisi di casi studio, ed eventuali lavori di gruppo da presentare in classe.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Considerati gli obiettivi formativi del seminario è vivamente consigliata la frequenza.

I metodi per valutare il livello di preparazione degli studenti e delle studentesse consistono in discussioni periodiche in classe e la scrittura di un saggio su un tema concordato con il docente.

Oltre alla conoscenza del programma di esame, la valutazione terrà conto della partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse alle lezioni, della capacità di sviluppo autonomo delle argomentazioni, della capacità di collocazione empirica delle generalizzazioni teoriche, e della capacità di sviluppare una riflessione sociologica sulla relazione tra media, confini e diritti umani.

Strumenti a supporto della didattica

Gli strumenti didattici sono di carattere orale e tecnologico.
Per la preparazione dell'esame, allo studente/studentessa è richiesta la preparazione dei testi indicati nel programma (o parti di essi) e l’elaborazione delle informazioni (dati, casi di studio, etc.) che verranno presentate durante i seminari.
Verrà fornita un'ampia bibliografia per coloro che intendono approfondire la materia.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Pierluigi Musarò

SDGs

Parità di genere Ridurre le disuguaglianze Pace, giustizia e istituzioni forti

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.