87402 - METODI QUANTITATIVI PER LO STUDIO DEI BENI CULTURALI

Anno Accademico 2023/2024

  • Docente: Eugenio Bortolini
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-ANT/10
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea in Beni culturali (cod. 9076)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso ha come oggetto le basi teoriche e pratiche degli strumenti statistici utili a condurre una analisi quantitativa dei dati prodotti nel campo dei beni culturali e della ricerca archeologica, antropologica e demo-etnografica. Al termine del corso lo studente acquisisce da un lato le competenze necessarie a descrivere il dato di interesse in modo sistematico e a quantificarne/esplorarne la variabilità, all’altro gli strumenti di base utili a valutare le proprie ipotesi in modo formale, e ad interpretare i risultati ottenuti alla luce di più ampi processi culturali e antropologici.

Contenuti

Non è richiesta conoscenza pregressa di metodi o software utilizzati nel corso. Sono invece richiesti una conoscenza sufficiente della lingua inglese e un computer dotato di connessione a internet.

l corso si articola in una serie di lezioni frontali su aspetti teorici e metodologici seguite in alcuni casi dalla spiegazione di metodi specifici e dalla messa in pratica da parte degli studenti - sotto costante guida del docente - dei metodi appena appresi in relazione a casi studio pensati e presentati ad hoc. In dettaglio, il corso sarà articolato secondo il seguente schema:

1. Metodi quantitativi. Perché provarci? Introduzione a contenuti, metodi e finalità del corso. Panoramica sulla nascita e la diffusione dei metodi di indagine quantitativa, il loro primo utilizzo in ambito antropologico-archeologico, biologico ed economico, l’allontanamento con la diffusione degli approcci post-moderni, il recupero del dato quantitativo nella ricerca

2. La trasmissione della cultura, tra evoluzionismo ed evoluzione. I pensieri, le idee e la loro registrazione su supporti materici ci mostrano chiaramente di essere soggetti ad un processo di cambiamento nel tempo e nello spazio. I metodi quantitativi ci aiutano nel riconoscimento delle tracce del cambiamento. Panorama
sulla nascita e sviluppo dell’evoluzionismo culturale in ambito antropologico e archeologico, suo superamento e l’emergere di un approccio popolazionistico.

3. L’orecchio di Morelli e i vasi di Petrie. Cosa hanno in comune il metodo del critico d’arte Giovanni Morelli (che ha formato decine di conoisseurs europei) e la seriazione delle ceramiche egizie elaborata dall’archeologo Flinders Petrie (e perfezionata dagli archeologi americani negli anni ’50 del secolo scorso)? Introduzione al concetto di trasmissione non selettiva (neutra), la seriazione di frequenze elaborata dagli archeologi, il concetto di moda e le relazioni con modelli elaborati fuori dall’archeologia e dall'antropologia.

4. Tipo o tipologia? Lo studioso di cultura materiale o reperti ossei si trova spesso a contare oggetti o elementi costitutivi di oggetti o individui. Per evitare di annegare nel mare della variabilità che incontra, deve cercare di ordinare i propri dati in modi che siano utili, generalizzabili e replicabili. Panoramica sui diversi approcci sviluppati nel tempo per classificare e raggruppare elementi apparentemente inconciliabili emersi in contesti archeologici, storici e antropologici.

5. Il tempo svela la verità. Nella ricerca archeologica e antropologica il tempo è un elemento fondamentale. Con quali metodi viene misurato? Panoramica sui modelli utilizzati per ottenere datazioni da varie fonti, problemi e misurazione dell’incertezza. Come leggere le date che troviamo pubblicate. Relazione tra datazioni e stratigrafia, relazione tra datazioni e curve demografiche.

6. Lost in translation. I linguaggi formali (matematici o informatici) sono semplicemente delle lingue che possiamo imparare, anche in parte, per poter dialogare con altre discipline. Tentare di imparare almeno la grammatica di base può liberarci dal traduttore, e comprendere più a fondo il potenziale del nostro dato. Panoramica sui softwares disponibili in ambito statistico. Introduzione teorica e pratica a R, installazione del software. Esercitazione pratica di installazione e prima prova.

7. È possibile. Anzi, è probabile. Introduzione al concetto di probabilità, perché esprimere concetti in termini probabilistici è importante. Definizioni complementari di probabilità sviluppate in diversi approcci. Comunicare la probabilità: difficoltà e possibili soluzioni. Le diverse rappresentazioni della probabilità. Le regole base della teoria della probabilità.

8. Misurare le ombre nella caverna per capire il mondo esterno. Informazione, incertezza e modelli di conoscenza. Variabili e costanti. Scale di misurazione. Accuratezza. I tipi di variabile con cui archeologi, antropologi e storici dell’arte si devono misurare. Statistiche descrittive, grafici di base (a barre, istogrammi, box
plot).

9. La diversità è un valore. Lo studioso dei beni culturali - cosi come l’antropologo - è alle prese con il cambiamento nel tempo e nello spazio. Per registrare questo cambiamento c’è bisogno di misure di diversità che siano confrontabili tra loro.

10. Cosa si intende per normale? La distribuzione normale, sua storia e rilevanza scientifica, implicazioni. Indicatori di tendenza centrale e misure di dispersione. L’importanza della visualizzazione del dato. Distribuzioni non normali e alcuni esempi più frequenti. Visualizzazione e utilizzo della distribuzione normale e di altre distribuzioni in R.

11. Una parte per il tutto. Per la maggior parte del tempo studiamo frammenti, resti di attività del passato. Il tempo e le risorse sono sempre poche. Dobbiamo decidere il fretta cosa vale la pena di approfondire e cosa può essere piú problematico. La statistica ci aiuta mettendo in campo strategie di campionamento, con le quali riusciamo a pianificare attività sul campo.

12. L’eccezione conferma la regola? Come in tutti i processi di ricerca, siamo interessati a comprendere i casi che non confermano le nostre aspettative. Ma quanto diverso o estremo deve essere un caso per attrarre la nostra attenzione? Introduzione al test di ipotesi ed esplorazione dei tre approcci più diffusi. Metodi per confrontare individui e gruppi tra loro.

13. Correlazione ≠ causalità. Determinare la relazione tra variabili è fondamentale. Ma non implica necessariamente un rapporto di causalità. Cercare di comprendere quale sia la relazione tra due variabili che misuriamo è comunque il primo passo.

14. La mappa non è il territorio. Per non perderci abbiamo bisogno di punti cardinali. Metodi per ordinare e semplificare dati con molte variabili. Concepire uno spazio di variabilità con più di tre dimensioni.

15. Una retta é un modello. Passare dalla relazione tra variabili all’effetto di una variabile sull’altra ci fa fare un passo in avanti nella comprensione dei processi. Assunti e premesse della regressione lineare. Importanza e limiti dei modelli.

Testi/Bibliografia

Il programma del corso è il medesimo sia per gli studenti frequentanti sia per i non frequentanti. La frequenza delle lezioni è caldamente consigliata data la natura del corso, tuttavia, gli studenti che per valide ragioni non possono frequentare sono invitati a rivolgersi al docente, nell’orario di ricevimento, per il suggerimento dei necessari testi integrativi.

Materiali didattici e le presentazioni delle lezioni saranno forniti durante il corso.

 

Necessari (parti indicate durante il corso)

Renfrew, C. e Bahn, P. 2017. Archeologia, Teoria, metodi, pratica, Zanichelli

Clarke, D. L., 1998. Archeologia Analitica, Mondadori Electa

# Introduzione a R
Mineo, A.M. 2003. Una Guida all’Utilizzo dell’Ambiente Statistico R, disponibile al link
https://cran.r-project.org/doc/contrib/Mineo-dispensaR.pdf

# Seriazione
Dunnell, R. C., 1970. Seriation Method and its Evaluation. American Antiquity, 35, 305–319. DOI: 10.2307/278341

# Paradigmatic classification (classificazione monotetica)
O’Brien, M. J., Lyman, R. L., Saab, Y., Saab, E., Darwent, J. and Glover, D. S., 2002. Two Issues in Archaeological Phylogenetics: Taxon Construction and Outgroup Selection. Journal of Theoretical Biology, 215, 133–150, https://doi.org/10.1006/jtbi.2002.2548

# Utilizzo somme C14 per inferire curve demografiche
Palmisano, A., Bevan, A., Shennan, S. 2017. Comparing archaeological proxies for long-term population patterns: An example from central Italy, Journal of Archaeological Science 87:59-72

# Da Renfrew, C. e Bahn, P. 2018. Archeologia: Teoria, Metodi, Pratica (Terza edizione italiana), Archeologia Zanichelli

1) Sui Primi tentativi di sistematizzazione nello studio del passato pp. 8-27
2) Su Datazione relativa: pp. 121-125
3) Su Datazione assoluta - solo Dendrocronologia e 14C - pp. 132-144
4) su Inferenza in archeologia: approcci diversi tra processuale, postprocessuale, marxista, evolutivo, approccio popolazionistico e focus su individuo: pp. 485-499

# Classificazione e raggruppamento
Bortolini, E. Typology and Classification, in: The Oxford Handbook of Archaeological Ceramic Analysis, Oxford, OXFORD UNIVERSITY PRESS, 2016, pp. 651 - 670

D.L. Clarke 1978 (2nd edition) Analytical Archaeology, Methuen and Co LTD:London

Capitoli
- Introduction (pp.30-41)
- Cap. 4 Material Culture Systems - Attributes and Artefacts
- Cap. 5 Artefact and Type
Equivalenti nell'edizione in italiano Archeologia Analitica - 1998, Mondadori Electa:
- Introduzione (pp.35-42)
- Cap 4 Sistemi di Cultura Materiale - Attributo e manufatto
- Cap 5 Manufatto e tipo

# Scale di misurazione

Shennan, S. J., 1997. Quantifying Archaeology (2nd edition). Edimburgh: Edimburgh University Press
- Cap 2 Quantifying Description

# Grafici di base
Shennan, S. J., 1997. Quantifying Archaeology (2nd edition). Edimburgh: Edimburgh University Press
- Cap 3 Picture Summaries of a Single Variable

# Statistiche descrittive
Shennan, S. J., 1997. Quantifying Archaeology (2nd edition). Edimburgh: Edimburgh University Press
- Cap 4 Numerical Summaries of a Single Variable

# La distribuzione normale
Shennan, S. J., 1997. Quantifying Archaeology (2nd edition). Edimburgh: Edimburgh University Press
- Cap 8 Numeric Variables: the Normal Distribution

# Test del Chi-quadro
Shennan, S. J., 1997. Quantifying Archaeology (2nd edition). Edimburgh: Edimburgh University Press
- Cap 6 The Chi-squared test

 

# I medesimi contenuti possono essere approfonditi in italiano nel volume:

Agresti, A., Franklin, CA. 2016. Statistica: L'arte e la scienza d'imparare dai dati, Pearson.

 

In aggiunta per i non frequentanti

Carlson, D.L. 2017. Quantitative Methods in Archaeology Using R, Cambridge, Cambridge University Press - Part I - Capitoli 1-9

Shennan, S. J., 1997. Quantifying Archaeology (2nd edition). Edimburgh: Edimburgh University Press.

 

Consigliati

Agresti, A., Franklin, CA. 2016. Statistica: L'arte e la scienza d'imparare dai dati, Pearson.

Borra S., Di Ciaccio A. 2021. Statistica. Metodologie per le scienze economiche e sociali, McGraw-Hill.

Mineo, A.M. 2003. Una Guida all’Utilizzo dell’Ambiente Statistico R, disponibile al link https://cran.r-project.org/doc/contrib/Mineo-dispensaR.pdf

Dunnell, R. C., 1970. Seriation Method and its Evaluation. American Antiquity, 35, 305–319.

Dunnell, R. C., 1971. Systematics in Prehistory. Caldwell, New Jersey: The Blackburn Press.

Fletcher, M. and Lock, G. 2005. Digging numbers (2nd edition), Oxford, Oxford University, School of Archaeology

Legendre, P. and Legendre, L., 1998. Numerical Ecology (Second English Edition). Elsevier.

Leonard, R. D. and Jones, G. T. (eds.), 1989. Quantifying Diversity in Archaeology. Cambridge University Press: Cambridge.

Lyman, R. L. and OBrien, M. J., 2006. Measuring Time with Artifacts: A History of Methods in American Archaeology. Lincoln: University of Nebraska Press.

Madrigal, L. 2012 (2nd edition) Statistics for Anthropology, Cambridge, Cambridge

Mesoudi, A. 2011. Cultural Evolution: how Darwinian theory can explain human culture and synthesise the social sciences, Chicago, University of Chicago Press

Reinhard, A. 2015. Statistics done wrong. The woefully complete guide, No Starch Press

 

Metodi didattici

Lezione Frontale

Lavoro individuale / lavoro di gruppo in aula

Lingua di svolgimento: Italiano, Inglese per studenti internazionali se richiesto

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La valutazione finale sarà la medesima per frequentanti e non frequentanti. Questi ultimi possono mettersi in contatto col docente in caso di dubbi. Dettagli sui dati da utilizzare, la struttura dell'elaborato, e i quesiti cui dare risposta verranno forniti nelle slides delle presentazioni e faranno parte dei materiali didattici scaricabili dal sito del corso. La valutazione si comporrà di due parti:

1. Consegna di un breve elaborato (massimo 2000 parole e almeno quattro figure e due tabelle) contenente la descrizione strutturata in forma di articolo per giornale scientifico dei risultati ottenuti per rispondere a nove domande su dati assegnati ad hoc. La mancata
risposta o la risposta parziale a ciascun quesito comporterà una sottrazione cumulativa di punti (massimo -2 punti per risposta) partendo da un punteggio di 30. Il testo dell'elaborato può essere redatto in italiano o in inglese. Lo scritto sarà occasione di verifica
sull’apprendimento dei concetti esposti durante il corso in relazione alla presentazione di dati, metodi e risultati (70% della valutazione finale). La consegna dell'elaborato è prevista 7 giorni prima dell'appello orale ed è condizione necessaria per l'ammissione all'appello stesso. Dettagli su tempi e modi della consegna sono riportati nella descrizione dell'appello d'esame.


2. Colloquio orale (le date degli appelli saranno stabilite in anticipo e avranno cadenza mensile) durante il quale si discuterà con lo studente l’elaborato precedentemente consegnato, si faranno domande di approfondimento su eventuali dubbi emersi, e si richiederà di discutere le tematiche esposte nel corso (30% della valutazione finale). La prova orale potrà confermare o variare (positivamente o negativamente) la valutazione ottenuta nella prova scritta.

 

La valutazione finale terrà conto del possesso delle conoscenze richieste, della capacità di seguire le indicazioni fornite in termini di struttura e sintesi dell'elaborato, e della capacità di produrre autonomamente un'interpretazione corretta dei risultati alla luce dei dati utilizzati e delle domande proposte. Un livello elevato di dettaglio e precisione nella competenza metodologica acquisita, la capacità di
innovazione, la ricerca di soluzioni indipendenti, e l'interpretazione autonoma e creativa dei risultati saranno valutati molto positivamente (30-30L). Poco rilievo sarà assegnato ad
elementi di tipo esclusivamente nozionistico. La conoscenza approfondita dei temi affrontati nel corso, unitamente a buone capacità di analisi e di critica e al possesso di una sicura padronanza della terminologia specifica, nonostante errori riscontrati nello scritto saranno valutati con voti buoni e molto buoni (27-29). Una preparazione che rispecchia la padronanza delle conoscenze di base, adeguata a rispondere ad alcuni dei quesiti dello scritto, unita a capacità di analisi non particolarmente articolate ma espresse in un
linguaggio corretto, sarà valutata come discreta (23-26). Una preparazione ed una capacità di analisi sufficienti, unitamente ad errori, mancanze non gravi nello scritto e ad un linguaggio formalmente corretto garantiranno la sufficienza (18-22).

Strumenti a supporto della didattica

Materiali didattici aggiuntivi di approfondimento e le presentazioni delle lezioni saranno accessibili sulla piattaforma di didattica online dedicata al corso.

Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al Docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l’adozione degli accorgimenti più opportuni.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Eugenio Bortolini

SDGs

Istruzione di qualità

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.