75799 - DRAMMATURGIA DELLO SPAZIO SCENICO (1) (LM)

Anno Accademico 2018/2019

  • Docente: Giacomo Pedini
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-ART/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Discipline della musica e del teatro (cod. 8837)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente: - sa riconoscere e contestualizzare le ambientazioni sceniche del passato in rapporto alle diverse condizioni storiche e culturali; - è in grado di valutare e commentare criticamente i rapporti tra gli allestimenti scenici e le drammaturgie; - possiede un patrimonio di conoscenze che gli permette di analizzare e fronteggiare eventuali problemi di organizzazione degli spazi.

Contenuti

Alla stregua di metà inscindibili di un androgino originario, spazio e drammaturgia, specie se intesi nella loro accezione più larga (ossia quella di luogo dell'atto teatrale, per il primo, e quella di testo spettacolare, per la seconda), hanno vissuto in una reciproca e mutevole dialettica nella storia del teatro occidentale. Dalle prime e provvisorie tavole erette alle pendici dell'Acropoli, divenute poi (e significativamente) solidi blocchi in pietra, alla fitta fila dei palchetti delle cosiddette sale “all'italiana”, passando per l'invenzione prospettica rinascimentale, senza dimenticare l'ampio proscenio e le balconate del teatro elisabettiano, fino all'esplosione di possibilità verificatasi nel corso del Novecento, le vicende drammaturgiche si sono costantemente intrecciate a quelle spaziali: a ogni diverso momento della storia delle nostre scene si è dato uno «spazio della drammaturgia», vuoi in qualità di elemento regolatore del fatto teatrale oppure, meglio ancora, quale correlativo oggettivo del testo spettacolare. Al contempo, però – come emerso con evidenza nel secolo passato – è pur vero “l'opposto”: ossia che si è anche data una «drammaturgia dello spazio», da intendere tanto come creazione scenica che prende le mosse dall'individuazione e costruzione del luogo teatrale, quanto come precipitato spaziale dentro cui sviluppare una costruzione drammaturgica.

L'insegnamento di Drammaturgia dello spazio scenico (1) LM intende partire dalle problematiche sopra accennate per proporre agli studenti un attraversamento, teorico e pratico, delle principali questioni legate alla “spazializzazione del dramma”, per un verso, così come alla “drammatizzazione degli spazi” per l'altro. Dopo aver passato velocemente in rassegna, con l'ausilio di materiali drammaturgici di riferimento, alcuni casi esemplari nella storia del teatro occidentale, quest'anno l'insegnamento, intitolato Theatrum sive spectaculum?, si concentrerà sui confini, sempre più labili a partire dall'avvio del Novecento, tra il concetto di teatro e quello di spettacolo. Le due categorie, quasi sovrapponibili lungo l'arco dell'età moderna, si sono via via distinte l'una dall'altra nel secolo passato, ulteriormente problematizzate e ridefinite poi dall'emergere del concetto di performance. Dai proclami futuristi ai primi spettacoli in spazi aperti, fino alle monumentali costruzioni dei regimi totalitari, spesso coincidenti con l'affermarsi delle manifestazioni sportive mondiali (Olimpiadi in primis), in contrasto alla crisi della drammaturgia moderna e ai suoi raffinati «tentativi di soluzione», per dirla con Szondi, strenuamente votati a conservarne quegli elementi di specifica complessità tutta teatrale, si offrirà agli studenti una panoramica dei temi di studio sia sul piano della riflessione estetica sia attraverso alcuni casi oggetto di analisi. In forma di esercitazione pratica, agli studenti sarà poi chiesto di sviluppare un lavoro autonomo: potranno proporre alla classe o un'idea di un piano di riallestimento del pirandelliano Questa sera si recita a soggetto, oppure potranno cimentarsi con una proposta altra di costruzione d'una drammaturgia dello spazio (appoggiandosi ai materiali di studio indicati in bibliografia), oppure, in ultima istanza, potranno discutere due casi di allestimenti spaziali divergenti a partire da quanto affrontato durante le lezioni.

 

Le lezioni inizieranno mercoledì 14 novembre in Aula Ferrero.

Le lezioni saranno il lunedì, il martedì e il mercoledì dalle 9 alle 11. Il lunedì e il martedì si terranno in Aula Picchi, il mercoledì in Aula Ferrero.

Testi/Bibliografia

A) Testi obbligatori per frequentanti e non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni):

  • M. De Marinis, La drammaturgia dello spazio, in Id., In cerca dell'attore. Un bilancio del Novecento teatrale, Roma, Bulzoni, 2000, pp. 29-51.

  • Erika Fischer-Lichte, Estetica del performativo [2004], trad. di T. Gusman, Roma, Carocci, 2014, pp. 41-66.

  • L. Ronconi-G. Capitta, Lo spazio e altre dimensioni, in Id., Teatro della conoscenza, Roma-Bari, Laterza, 2012, pp. 47-64.

  • J. T. Schnapp, 18BL: Mussolini e l'opera d'arte di massa, Milano, Garzanti, 1996, pp. 26-102 pp. 198-199, 213-237.

  • Luigi Pirandello, Questa sera si recita a soggetto [1930], in Id., Maschere nude, a cura di Alberto Varvaro, vol IV, Milano, Mondadori (I Meridiani), 2007, pp. 247-396.

e inoltre un volume a scelta tra:

  • A. Appia, Attore, musica e scena: la messa in scena del dramma wagneriano, la musica e la messa in scena, l’opera d’arte vivente, Milano, Feltrinelli, 1975.

  • S. Bajma Griga, La tempesta di Shakespeare per Giorgio Strehler, Pisa, ETS, 2003.

  • J. Beck e J. Malina, Il lavoro del Living Theatre (materiali, 1952-1962), Milano, Ubulibri, 1982.

  • P. Brook, Lo spazio vuoto, Roma, Bulzoni, 1998.

  • M. Castri, Pirandello ottanta, a cura di E. Capriolo, Milano, Ubulibri, 1981.

  • J. Copeau, Il luogo del teatro, a cura di M.I. Aliverti, Firenze, La casa Usher, 1988.

  • E. G. Craig, Il mio teatro. L'arte del teatro. Per un nuovo teatro. Scena, a cura di F. Marotti [1971], Milano, Feltrinelli, 1980.

  • J. Grotowski, Testi, 1954-1988. I. La possibilità del teatro (1954-1964), Lucca, La Casa Usher, 2014.

  • J. Grotowski, Testi, 1954-1998. II. Il teatro povero (1965-1969), Lucca, La Casa Usher, 2015.

  • Arthur Holmberg, The theatre of Robert Wilson, Cambridge, Cambridge University Press, 1996.

  • C. Longhi, Orlando furioso di Ariosto-Sanguineti per Luca Ronconi, Pisa, ETS, 2006.

  • L. Mango, Il Principe costante di Calderón de la Barca-Slowacki per Jerzy Grotoswki, Pisa, ETS, 2008.

  • E. Marinai, Antigone di Sofocle-Brecht per il Living Theatre, Pisa, ETS, 2014.

  • F. Mazzocchi, La locandiera di Goldoni per Luchino Visconti, ETS, Pisa, 2003.

  • V.V. Nabokov, Lolita: sceneggiatura, Milano, Bompiani, 2001.

  • V. Pandolfi, Spettacolo del secolo. Il teatro drammatico, Pisa, Nistri-Lischi, 1953.

  • M. Pellanda, Cinema e teatro. Influssi e contaminazioni tra ribalta e pellicola, Roma, Carocci, 2012.

  • A. Sacchi, Shakespeare per la Societas Raffaello Sanzio, Pisa, ETS, 2014.

  • F. Simoncini, Rosmersholm per Eleonora Duse, Pisa, ETS, 2005.

B) Ai non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni) è richiesta inoltre la lettura di un volume a scelta tra:

  • U. Artioli (a cura di), Il teatro di regia: genesi ed evoluzione, 1870-1950, Roma, Carocci, 2004.

  • M. Fazio, Regie teatrali: dalle origini a Brecht, Roma-Bari, Laterza, 2011.

  • S. Mazzoni (a cura di), Drammaturgie dello spazio dal teatro greco ai multimedia, n. monografico di «Drammaturgia», Prima serie, X, 2003.

N.B.: eventuali modifiche al programma devono essere preventivamente concordate con il docente.

Alcuni materiali di approfondimento potranno essere disponibili a partire da dicembre 2018.

Per chi difettasse di una conoscenza di alcune problematiche di base nell'ambito della storia della drammaturgia e dello spazio teatrale si consiglia la lettura di:

  • F. Cruciani, Lo spazio del teatro, Roma-Bari, Laterza, 1992.

  • P. Szondi, Teoria del dramma moderno: 1880-1950 [1962], Torino, Einaudi, 2000.

N.B. agli studenti non frequentati è consigliato di prendere contatto con il docente prima di sostenere la prova finale.

Metodi didattici

L'insegnamento avrà un andamento seminariale, con alcune ore iniziali di lezione frontale, seguite da discussioni con gli studenti, nonché da relazioni presentate dagli stessi su temi concordati. Le relazioni serviranno poi da punto di partenza per la verifica finale. Durante le ore di insegnamento saranno altresì effettuate proiezioni video, tratte da allestimenti oggetto d'analisi.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La prova finale di verifica dell'apprendimento consisterà:

1) in un colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati a lezione e sui volumi letti dallo studente fra quelli indicati in bibliografia;

2) nella presentazione di una relazione scritta su un tema concordato con il docente; detta relazione potrà anche prendere le mosse da uno dei volumi, tra quelli segnalati in bibliografia, posti in lettura a scelta degli studenti, siano essi frequentanti o non frequentanti. La relazione non dovrà superare i 20.000 caratteri (spazi inclusi) e dovrà essere consegnata al docente, preferibilmente per posta elettronica, almeno due giorni prima della data in cui lo studente intende sostenere la verifica finale.

Il colloquio orale serve a valutare il quadro delle conoscenze e delle capacità critiche maturate dallo studente, attraverso la frequentazione delle lezioni e(/o nel caso dei non frequentanti) attraverso la lettura dei materiali indicati in bibliografia. Al contempo il colloquio orale servirà pure per valutare la padronanza da parte dello studente dei principali strumenti di studio atti a impostare una riflessione sulle problematiche di intreccio fra drammaturgia e spazi scenici, nonché la sua capacità di inserire dette questioni entro un più vasto orizzonte storico teatrale così come all'interno del generale sistema degli studi umanistici.

La relazione scritta serve a valutare le capacità dello studente di elaborare e fissare per iscritto un pensiero/idea originale, in dialogo con un complesso di conoscenze più generali già possedute e di saperi più specifici acquisiti durante l'insegnamento.

Il colloquio orale e la relazione scritta saranno valutati congiuntamente e in modo unitario, in quanto sono due modalità per evidenziare, da parte dello studente, le conoscenze maturate e la capacità di metterle a frutto in maniera originale.

N.B.: l'accertamento che uno qualsiasi dei materiali indicati in bibliografia non sia stato oggetto di studio da parte dello studente (senza ragioni pregresse concordate con il docente) comporterà l'annullamento della prova di verifica finale.

Strumenti a supporto della didattica

Saranno da supporto alla didattica: proposte di visione di determinati spettacoli dal vivo ora in programmazione a Bologna e in Italia (a tal proposito saranno dati alcuni spunti durante le ore di lezione); la proiezione di frammenti video tratti da allestimenti teatrali passati; la citazione e/o messa a disposizione degli studenti di materiali testuali e/o iconografici di approfondimento (anche in questo caso eventuali indicazioni saranno date durante le ore di lezione).

Link ad altre eventuali informazioni

https://www.unibo.it/sitoweb/giacomo.pedini2/avvisi/c7f7468f

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Giacomo Pedini

SDGs

Ridurre le disuguaglianze Città e comunità sostenibili

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.