29704 - STORIA DELLA SHOAH E DEI GENOCIDI (1) (LM)

Anno Accademico 2016/2017

  • Docente: Antonella Salomoni
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-STO/04
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Scienze storiche e orientalistiche (cod. 8845)

Conoscenze e abilità da conseguire

Partendo dalla conoscenza degli eventi che portarono alla distruzione dell'ebraismo europeo, lo studente al termine del corso è in grado di orientarsi con consapevolezza critica nel campo della storiografia internazionale della Shoah e confrontarsi con i genocidi perpetrati in Europa prima e dopo la stessa. Sa individuare le fonti testuali, iconografiche e materiali necessarie per lo studio della Shoah e dei genocidi. E' in grado di dare forma narrativa ai risultati su cui basa le proprie ricerche, dando conto in modo critico delle metodologie e degli approcci storiografici utilizzati.

Contenuti

Prima parte: "La shoah: storia e storiografia".

La prima parte del corso è consacrata al processo di evoluzione del campo discorsivo denominato “storia della storiografia della shoah”.

Si partirà dal periodo in cui si sono ricostruite le fasi di distruzione dell'ebraismo europeo, concentrando l'attenzione sulle fonti raccolte e classificate per istruire il processo di Norimberga e i successivi procedimenti giudiziari contro i criminali di guerra. Questa documentazione ha la caratteristica di fondarsi sulle scritture dello stato nazista e ha orientato le opere fondative. Particolare attenzione verrà portata all'evoluzione del pensiero e dell'opera di Raul Hilberg, che verrà anche esaminato sotto il profilo del suo contributo alla metodologia storica (in particolare: The Politics of Memory: The Journey of a Holocaust Historian, Chicago, Ivan R. Dee, 1996; Sources of Holocaust Research: An Analysis, Chicago, Ivan R. Dee, 2001).

Si analizzerà poi in che modo, a partire dagli anni '70, il genocidio degli ebrei viene integrato nelle ricerche più generali sulla storia del nazismo e si sposterà infine l'attenzione sulla comparsa degli studi che hanno progressivamente portato lo sguardo sulle «vittime», producendo un cambiamento di prospettiva altrettanto importante di quello dell'integrazione: lo studio della società ebraica nella persecuzione (in particolare nei ghetti) non più come oggetto inerte, bensì come soggetto che utilizza le risorse della propria cultura, della propria storia, della propria «memoria». Una fonte specifica sulla quale si concentrerà l'analisi è il corpus di testimonianze raccolte nel 1946 dallo psicologo David Boder nei campi di rifugiati in Francia, Svizzera, Italia, Germania, da qualche tempo oggetto di un rinnovato interesse (http://voices.iit.edu/).

Verranno anche discussi gli effetti della svolta avutasi nella ricerca in seguito all'apertura degli archivi dell'Europa orientale e dell'ex Unione Sovietica. Da ultimo, ci si soffermerà sui fondamentali apporti provenienti dagli studi di post-memoria e cultura visuale.

 

Seconda parte: "Raphael Lemkin e il crimine di genocidio".

Dopo aver sinteticamente delineato un quadro dell'evoluzione degli studi storico-politici sulla costituzione e le pratiche degli stati genocidiari, la seconda parte del corso verrà consacrata alla figura del giurista Raphael Lemkin e al dibattito che precede l'approvazione della Convenzione sulla prevenzione e la condanna del crimine di genocidio (9 dicembre 1948).

Si partirà dagli studi che Lemkin ha dedicato, negli anni '30 del Novecento, allo sterminio degli armeni, prendendo per prima cosa in esame le sue nozioni di «atti di barbarie» (uso intenzionale di brutalità che attaccano la dignità degli individui) e di «vandalismo» (in un’accezione a forte componente culturale). Si procederà quindi ad un'analisi della nozione di «genocidio», intesa da Lemkin come una nuova tecnica di occupazione realizzata attraverso un piano prestabilito di spopolamento che si avvale di misure politiche, sociali, culturali, economiche, biologiche, fisiche, religiose e morali (Axis Rule in ccupied Europe: Law of Occupation, Analysis of Government, Proposals for Redress, Washington, Canergie Endowment for International Peace, 1944).

Particolare attenzione verrà portata alle ragioni che, dopo un lungo dibattito, portarono a non contemplare, nella Convenzione del 1948, il «genocidio culturale», ovvero atti intesi a «distruggere la lingua, la religione o la cultura» di un gruppo etnico, razziale o religioso (divieto dell’uso di una lingua nella vita quotidiana o nella scuola; distruzione di biblioteche, musei, scuole, monumenti storici, o il divieto di accedere ad essi), privando il gruppo di quelle “pratiche” e di quei “mediatori di deposito” che – secondo la definizione di Aleida Assmann – costituiscono la «memoria non ereditaria» di una collettività e senza i quali non è possibile dar vita ad alcuna memoria generazionale o epocale.

 

Le lezioni inizieranno il giorno 13 marzo 2017, presso il Dipartimento di Discipline Storiche (piazza S. Giovanni in Monte 2), e osserveranno il seguente orario:

lunedì 11.00-13.00

martedì 11.00-13.00

mercoledì 11.00-13.00

 

Testi/Bibliografia

Per la preparazione dell'esame, tutti gli studenti (frequentanti e non frequentanti) dovranno studiare due testi obbligatori:

1. David ENGEL, L’olocausto, Bologna, Il Mulino, 2005;

2. Bernard BRUNETEAU, Il secolo dei genocidi, Bologna, Il Mulino, 2005.

3. e un testo a scelta tra:

Taner AKÇAM, Nazionalismo turco e genocidio armeno. Dall'Impero ottomano alla Repubblica, Milano, Guerini e Associati, 2006;

Götz ALY, Zavorre. Storia dell'Aktion T4: l'eutanasia nella Germania nazista, 1939-1945, Torino, Einaudi, 2017;

Samuel KASSOW, Chi scriverà la nostra storia? L'archivio ritrovato del ghetto di Varsavia, Milano, Mondadori, 2009;

Guenter LEWY, La persecuzione nazista degli zingari, Torino, Einaudi, 2002;

Norman NAIMARK, La politica dell'odio. la pulizia etnica nell'Europa contemporanea, Roma, Laterza, 2002;

Léon POLIAKOV, Il nazismo e lo sterminio degli ebrei, Einaudi, Torino, 2003;

Antonella SALOMONI, L'Unione Sovietica e la Shoah. Genocidio, resistenza, rimozione, Bologna, Il Mulino, 2007.

 

 

Gli studenti non frequentanti aggiungeranno al programma comune il seguente volume:

Robert GELLATELY, Ben KIERNAN (a cura di), Il secolo del genocidio, Milano, Longanesi, 2006, limitatamente all'introduzione (pp. 9-39) e una sezione a scelta tra: parte prima (pp. 43-147), parte seconda (pp. 151-237), parte terza (pp. 241-362) oppure parte quarta (pp. 365-465).

Agli studenti frequentanti verranno indicate letture specifiche nel corso delle lezioni per eventuali approfondimenti di carattere seminariale, valutabili ai fini dell'esame.

Metodi didattici

Nel corso delle lezioni della prima sezione, saranno esaminate le principali opere sulla shoah e le interpretazioni che si sono susseguite per effetto della progressiva estensione della ricerca (1945-2015): concettualizzazioni, terminologia, definizioni e problemi.

 

Testi principali di riferimento storiografico:

Dan MICHMAN, Holocaust Historiography - A Jewish Perspective. Conceptualizations, Terminology, Approaches and Fundamental Issues, London–Portland (Or.), Vallentine Mitchell, 2003 (oppure: Pour une historiographie de la shoah. Conceptualisation, terminologie, définitions et problèmes fondamentaux, Paris, In Press Éditions, 2001);

Dan STONE (ed.), The Historiography of the Holocaust, Basingstoke-New York, Palgrave, 2004;

David BANKIER, Dan MICHMAN (eds.), Holocaust Historiography in Context: Emergence, Challenges, Polemics and Achievements, Jerusalem, Yad Vashem, 2008;

David BANKIER, Dan MICHMAN (eds.), Holocaust and Justice. Representation and Historiography of the Holocaust in Post-War Trials, Jerusalem, Yad Vashem, 2010;

David ENGEL, Historians of the Jews and the Holocaust, Stanford, Stanford University Press, 2010;

Dan STONE (ed.), The Holocaust and Historical Methodology, New York, Berghahn Books, 2012;

David CESARANI, Eric J. SUNDQUIST (eds.), After the Holocaust. Challenging the Myth of Silence, London and New York, Routledge, 2012.

 

Le lezioni della seconda sezione saranno consacrate a ripercorrere la genesi e l'evoluzione della nozione di «genocidio», con particolare attenzione alle problematiche del «genocidio culturale» e della «distruzione culturale».

 

Testi principali di riferimento monografico:

Robert BEVAN, The Destruction of Memory: Architecture at War, London, Reaktion Books, 2006;

John COOPER, Raphael Lemkin and the Struggle for the Genocide Convention, Basingstoke, Palgrave, 2008;

Dominik J. SCHALLER, Jürgen ZIMMERER (eds.), The Origins of Genocide: Raphael Lemkin as a Historian of Mass Violence, London-New York, Routledge, 2009;

W. A. SCHABAS, Genocide in International Law: The Crime of Crimes, Cambridge, Cambridge University Press, 20092;

A.D. MOSES, Raphael Lemkin, Culture, and the Concept of Genocide, in Donald BLOXHAM, A. Dirk MOSES (eds.), The Oxford Handbook of Genocide Studies, Oxford, Oxford University Press, 2010, pp. 19-41;

A. Dirk MOSES, The Holocaust and World History: Raphael Lemkin and Comparative Methodology, in Dan STONE (ed.), The Holocaust and Historical Methodology, New York-Oxford, Berghahn Books, 2012, pp. 272-289;

Peter BALAKIAN, Raphael Lemkin, Cultural Destruction, and the Armenian Genocide, “Holocaust and genocide studies”, XXVII, 2013, 1, pp. 57-89;

Carmelo Domenico LEOTTA, Il genocidio nel diritto penale internazionale: dagli scritti di Raphael Lemkin allo Statuto di Roma, Torino, Giappichelli, 2013.

 

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La verifica finale si svolge in forma orale.

Strumenti a supporto della didattica

Non sono previsti particolari strumenti a supporto della didattica.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Antonella Salomoni