Dottorato in Beni Culturali e Ambientali

Anno accademico 2023-2024
Area tematica Scienze Umanistiche
Ciclo 39
Coordinatore Prof.ssa Donatella Restani
Lingua Inglese, Italiano
Durata 3 anni

Scadenza: 22/08/2023 ore 23:59 (Scaduto)

Bando per ulteriori posizioni finanziate su fondi Next Generation EU - PNRR ex D.M. 117/2023 e 118/2023 e altri finanziamenti

Immatricolazione: Dal 21/09/2023 al 28/09/2023

Data inizio corso: 01/11/2023

39°  - Bando PNRR

Scadenza: 20/06/2023 ore 23:59 (Scaduto)

Bando d'Ateneo (con borse finanziate su fondi Next Generation EU - PNRR ex D.M. 117/2023 e 118/2023 e altri finanziamenti)

Immatricolazione: Dal 26/07/2023 al 03/08/2023

Data inizio corso: 01/11/2023

39°  - Bando PNRR
Sede dottorato
Ravenna
Struttura proponente
Dipartimento di Beni culturali - DBC
Strutture concorrenti
Dipartimento di Architettura - DA
Dipartimento di Chimica "Giacomo Ciamician" - CHIM
Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" - DIFA
Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria - DISI
Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali - DICAM
Dipartimento di Scienze giuridiche - DSG
Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali - BiGeA
Curricula
  1. Beni culturali e ambientali - Memoria, Tutela, Diritti
  2. Science and Technologies for Cultural Heritage
Temi di ricerca

Curriculum 1: Beni Culturali e ambientali – Memoria, Tutela, Diritti

  • Memoria culturale: la storia e la cultura delle civiltà mediterranee e orientali; le forme, gli oggetti e le modalità di trasmissione della memoria culturale; la public history, nuova frontiera di studi in cui i saperi sono fondamentali per la mediazione culturale e la comunicazione pubblica, anche in una ottica di “terza missione” universitaria; le relazioni fra il patrimonio materiale e il patrimonio immateriale, con la sfera oggi particolarmente problematica della tutela del patrimonio materiale ma anche di quello etno-culturale in aree a rischio.
  • Ambienti, oggetti, diritti: l’analisi storica e diagnostica di monumenti e manufatti di interesse storico insieme alla loro musealizzazione anche attraverso processi di digitalizzazione e virtualizzazione, insieme allo studio, la tutela e fruizione dei beni bioambientali come beni comuni; tutte questioni che comportano una spiccata attenzione alle implicazioni sul piano giuridico e normativo.
  • Ambiente e paesaggio, città e architetture: analisi e strumenti di tutela ambientale, in cui sono riconosciute centrali le discipline dell’ecologia, biologia, geologia, fisica, ingegneria, economia, diritto, scienze politiche e aspetti giuridici, con approfondimenti inerenti il patrimonio biologico e antropologico, i rapporti tra uomo e ambiente, l’archeologia, l’urbanistica, l’archeologia industriale, il consolidamento e riabilitazione dell’edilizia storica, la storia della città e del territorio, lo sviluppo sostenibile del turismo e la fruizione delle città d’arte.
  • Modelli di governance e di gestione operativa di beni comuni: attraverso la valutazione e la gestione dei rischi, l’efficienza nell’uso delle risorse, la definizione e la quantificazione del valore dei servizi ecosistemici, la valutazione del consumo di risorse naturali e della produzione di reflui liquidi, solidi e gassosi, la trasformazione del paesaggio, ma anche la disseminazione di competenze tecniche e conoscenze locali.

Curriculum 2: Science and Technologies for Cultural Heritage

Tecnologie di produzione, caratterizzazione materica, stato di conservazione:

  •  Sviluppo di: protocolli analitici avanzati (spettroscopici, immunochimici, calcolo DFT, chemiometrici), metodologie diagnostiche micro e non-invasive, metodologie di intervento su fenomeni di umidità in edifici storici, interazione con inquinanti atmosferici, sistemi tomografici (radiografia digitale, X-Ray computer 3D tomography, software per real-time tomography e rendering 3D.
  • Sviluppo di materiali e metodi innovativi di conservazione e restauro: design, sviluppo, testing e performance di materiali (nanomateriali, polimeri, biopolimeri, materiali compositi) e metodi innovativi per il consolidamento, pulitura e protezione di opere d’arte mobili ed immobili.

Tecnologie di rilevamento, monitoraggio e rappresentazione:

  • Definizione di protocolli e standard per la produzione di contenuti 3D finalizzati al monitoraggio di beni culturali, metodi e protocolli per la produzione di modelli 3D a struttura semantica per applicazioni in Sistemi Cognitivi
  • Design di applicazioni web-based per l’archiviazione ed uso di dati tecnico scientifici relativi a progetti di conservazione e restauro
  • Produzione di contenuti e design di sistemi di realtà aumentata collaborativa, di flussi di lavoro efficaci
  • Tecniche integrate multiscala nel rilevamento e nel monitoraggio di beni culturali con l’integrazione di tecniche topografiche, fotogrammetriche, laser-scanner e di posizionamento spaziale
  • Rilievi UAV e telerilevati
  • Acquisizioni con sensori multispettrali e scanner di diversa tipologia
  • Applicazioni GIS per la gestione di dati
  • Modelli 3D: sviluppo di nuove procedure per l’acquisizione e l’elaborazione ottimale a valenza metrica di nuvole di punti e superfici
  • Metodologie e tecniche ICT per la creazione, analisi, rappresentazione (realtà virtuale e augmented/mixed reality) e interazione multi-sensoriale con dati di tipo digitale.
Sbocchi professionali e potenziali settori di impiego del dottorato di ricerca
Oltre alla formazione di nuovi ricercatori da inserire nell'ambito della ricerca nazionale e internazionale – non solo in riferimento al reclutamento universitario o a quello in enti di ricerca pubblici – i dottori di ricerca conseguiranno competenze di alto livello finalizzate a sviluppare nuove professionalità nell'ambito della gestione integrata dei beni culturali e ambientali. In particolare, per quanto riguarda l'ambito del patrimonio, la progressiva trasformazione di enti museali pubblici e di diritto privato in strutture con compiti di ricerca, favorirà un progressivo inserimento dei dottori di ricerca in queste nuove realtà, anche grazie alle numerose convenzioni già in essere, e a un auspicabilmente sempre più stretto rapporto con il MIC e il MATTM. In particolare il curriculum “Science and Technologies for Cultural Heritage» (STECH)” si qualifica come percorso formativo specificatamente mirato alla qualifica di “conservation scientist” il cui profilo professionale è tra quelli riconosciuti dal MIC (ex MIBACT). La figura di dottore di ricerca prevista nei due curricula intende rispondere alle necessità del mercato del lavoro nazionale ed internazionale nel settore dell'Heritage Science che richiede sempre più il possesso di quelle competenze di natura altamente multidisciplinare tipiche del campo della ricerca nel settore dei beni culturali.
Commissione esaminatrice

Nominata con Decreto Rettorale n. 709/2023 Prot n. 149534 del 02/06/2023

Commissione Bando per ulteriori posizioni
Nominata con Decreto Rettorale n. 1066/2023 Prot n. 0226313 del 04/08/2023

Cognome e Nome Ateneo / Ente Ruolo email
Allegrezza Stefano Università di Bologna Membro effettivo stefano.allegrezza@unibo.it
Contin Andrea Università di Bologna Membro effettivo andrea.contin@unibo.it
Dolcerocca Antoine Pierre Charles Università di Bologna Membro effettivo antoine.dolcerocca@unibo.it
Iannucci Alessandro Università di Bologna Membro effettivo alessandro.iannucci@unibo.it
Lavenia Vincenzo Università di Bologna Membro effettivo vincenzo.lavenia@unibo.it
Mirri Silvia Università di Bologna Membro effettivo silvia.mirri@unibo.it
Bartolucci Guido Università di Bologna Membro supplente guido.bartolucci@unibo.it
Garzia Giuseppe Università di Bologna Membro supplente giuseppe.garzia@unibo.it
Ghelfi Barbara Università di Bologna Membro supplente barbara.ghelfi@unibo.it
Righi Serena Università di Bologna Membro supplente serena.righi2@unibo.it

 * Sono membri esperti per l'assegnazione di posizioni a tema vincolato:

  • Luca Laghi - Certimac soc. coop. a r. l.

 

Commissione Bando d'Ateneo
Nominata con Decreto Rettorale n. 709/2023 Prot n. 149534 del 02/06/2023

Cognome e Nome Ateneo / Ente Ruolo email
Corrain Lucia Università di Bologna Membro effettivo lucia.corrain@unibo.it
Cosentino Salvatore Università di Bologna Membro effettivo salvatore.cosentino@unibo.it
Fariselli Anna Chiara Università di Bologna Membro effettivo annachiara.fariselli@unibo.it
Righi Serena Università di Bologna Membro effettivo serena.righi2@unibo.it
Talamo Sahra Università di Bologna Membro effettivo sahra.talamo@unibo.it
Tositti Laura  Università di Bologna Membro effettivo laura.tositti@unibo.it
Allegrezza Stefano  Università di Bologna Membro supplente stefano.allegrezza@unibo.it
Ciancabilla Luca Università di Bologna Membro supplente luca.ciancabilla@unibo.it
Nisco Attilio Università di Bologna Membro supplente attilio.nisco2@unibo.it
Pompilio Angelo Università di Bologna Membro supplente angelo.pompilio@unibo.it
Tinti Fausto Università di Bologna Membro supplente fausto.tinti@unibo.it
Vespignani Giorgio Università di Bologna Membro supplente giorgio.vespignani@unibo.it
Obiettivi formativi del dottorato

Obiettivo del dottorato in Beni Culturali e Ambientali è quello di coniugare i saperi inerenti il patrimonio culturale e ambientale in una prospettiva non solo trasversale ma concretamente metadisciplinare, favorendo una nuova modalità di ricerca orientata sull’oggetto di studio piuttosto che sulle singole prospettive disciplinari.
L'obiettivo formativo del dottorato in Beni Culturali e Ambientali prevede l'interazione tra discipline differenti, quali le scienze umanistiche, scientifiche, giuridiche e sociali, condotta all’interno di strutture e laboratori comuni. La figura di dottore di ricerca in Beni Culturali e Ambientali prevede un alto livello di specializzazione e, al tempo stesso, una formazione  multidisciplinare tale da fornire competenze e metodi da applicare nelle collaborazioni in team di lavoro.

Tipologia dell'attività svolta dai dottorandi

Curriculum "Beni Culturali e Ambientali – Memoria, Tutela, Diritti" /
Macro-temi:

  • Memoria culturale: immaginario religioso, patrimonio musicale, collezionismo, conservazione e ricezione del patrimonio storico-artistico, archivistico-librario, audiovisivo; storia e cultura delle civiltà mediterranee e orientali; public history, anche in ottica “terza missione”; tutela del patrimonio etno-culturale.
  • Ambienti, oggetti, diritti: analisi storica e diagnostica di monumenti e manufatti di interesse storico e loro musealizzazione anche attraverso processi di digitalizzazione e virtualizzazione, insieme a studio, tutela e fruizione dei beni bio-ambientali come beni comuni, con attenzione a implicazioni giuridico-normative.
  • Ambiente e paesaggio, città e architetture: analisi e strumenti di tutela ambientale, patrimonio biologico, antropologico e archeologico, urbanistica, archeologia industriale, riabilitazione dell'edilizia storica, storia della città e del territorio, sviluppo sostenibile del turismo, fruizione delle città d’arte.
  • Modelli di governance e di gestione operativa di beni comuni: attraverso valutazione e gestione dei rischi, efficienza nell'uso delle risorse, definizione e quantificazione del valore dei servizi ecosistemici, valutazione del consumo di risorse naturali e della produzione di reflui liquidi, solidi e gassosi.

 

Curriculum "Science and Technologies for Cultural Heritage" /
Curriculum mirato allo studio delle tecnologie per la conservazione e il restauro del patrimonio culturale, coniugando le tecniche di caratterizzazione materica, determinazione dello stato di conservazione, sintesi di nuovi materiali, diagnostica avanzata, ICT e rilevamento e monitoraggio dei beni culturali. Gli studenti verranno inseriti in specifici progetti di ricerca sperimentale di base e/o applicata, avvalendosi della collaborazione con istituzioni di ricerca internazionali pubbliche o private.

Attività di formazione alla ricerca previste per i dottorandi in coerenza con gli obiettivi formativi del dottorato

Si prevede un percorso formativo che fornisca conoscenze approfondite nei diversi ambiti ma offra anche contributi multidisciplinari atti allo sviluppo di teorie e tecniche avanzate di conservazione, tutela e gestione dei beni comuni sul piano ambientale, culturale e giuridico.
Il percorso formativo prevede:

  • 1° e 2° anno: Tre Seminari condivisi da tutti i Dottorandi sui temi ambientale, culturale e giuridico – strutturati in maniera interdisciplinare – pianificati dal Collegio e offerti da docenti di fama internazionale, da docenti UniBO, e/o da professionisti attivi in Enti Pubblici o Industria. Tre seminari specifici sulle attività di ricerca prescelte, seguiti anche presso altri dottorati o atenei, approvati preventivamente dal Collegio.
  • 3° anno: Una Summer/Winter School di livello avanzato (alternativa a mobilità internazionali e stage aziendali qualificanti condotti nell'arco triennale) che completi la formazione. Un corso inerente la ricerca di opportunità di finanziamento a livello nazionale ed internazionale, i progetti di mobilità internazionale e la redazione e management del ciclo di progetto.
  • Ulteriori attività formative nell'arco dei tre anni: inglese; orientamento al lavoro di ricerca (accademia: Marie Curie, ERC, ecc.; innovazione: trasferimento tecnologico, brevetti, creazione di spin-off, ecc.).

Si prevedono verifiche annuali dell’avanzamento della ricerca dei dottorandi attraverso comunicazioni orali da organizzarsi al termine dell’anno a cui parteciperanno i membri del Collegio e i tutor e i cotutor.
Il Collegio ha istituito una Commissione per la pianificazione e progettazione dei contenuti didattici, che verranno proposti a partire dall'a.a. 2024-25.

Elementi di internazionalizzazione del dottorato

Il Dottorato presenta forti elementi di internazionalizzazione attraverso:

  • la promozione dell’offerta culturale in siti internazionali per favorire la partecipazione di studenti stranieri;
  • la docenza di esperti internazionali, anche utilizzando le opportunità di finanziamento/cofinanziamento offerte dall’Ateneo (ad es. inviti già approvati a docenti stranieri di alto profilo da parte dell’Istituto di Studi Avanzati);
  • lo sfruttamento del network internazionale dei membri del Collegio e/o delle loro strutture per offrire stage e periodi di soggiorno in centri di ricerca stranieri. Verrà promossa attraverso il sito del Dottorato l’assistenza dello staff dell’Ufficio Internazionale del Campus agli studenti stranieri, per l’inserimento nella realtà locale (welcome week, buddy system, corsi di lingua italiana, ecc.) e per la soluzione a problemi riguardanti visti, permessi di soggiorno e assistenza medica.
  • la presenza al suo interno di uno specifico curriculum in lingua inglese (“Science and Technologies for Cultural Heritage”), mirato allo studio degli aspetti più propriamente inerenti alle tecnologie per la conservazione e il restauro del patrimonio culturale, che si prevede possa apportare, anche sulla scorta di precedenti esperienze, un elemento molto forte di internazionalizzazione.
  • convenzioni e accordi quadro di co-tutela pluriennali con istituzioni accademiche internazionali di prestigio (tra cui UNA Her Doc).

Il dottorato si configura come dottorato di Campus, pertanto ha una forte valenza innovativa, e tende a un alto grado di internazionalizzazione, sia attraverso l'istituto della cotutela con atenei esteri, sia con l'enrollment di dottorandi afferenti a network internazionali (quali ERC, MSCA-ITN, ecc.), sia con la raccomandazione che gli studenti trascorrano periodi di studio all'estero.

Prodotti e risultati attesi dalle attività di ricerca dei dottorandi

Il dottorato intende formare ricercatori o esperti qualificati in grado di coniugare saperi complementari avendo appreso e sapendo sviluppare teorie e tecniche avanzate di conservazione, tutela e gestione di questo tipo di beni sul piano ambientale, culturale e giuridico, sulla base di una adeguata contestualizzazione storica e con appropriate strategie di comunicazione e valorizzazione. I dottori di ricerca dovranno essere in grado di gestire problematiche complesse a supporto di enti giuridici pubblici, ma anche di diritto privato come associazioni e imprese; proporre nuovi modelli di gestione e fruizione dei beni comuni alle diverse scale operative in cui questo concetto è richiamato.
Ci si aspetta che le attività di ricerca portino durante il triennio di dottorato a pubblicazioni, e a  presentazioni dei risultati a seminari e congressi nazionali e internazionali.